Scapece gallipolina
REGIONE: Puglia
|
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia
|
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT |
Descrizione
La "scapece gallipolina" è un piatto di pesce tipico della tradizione di Gallipoli, città pugliese situata sulla Costa Ionica, nella provincia di Lecce.
Certificazioni
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la scapece gallipolina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).
Tradizioni
La scapece gallipolina è una preparazione diffusa anche in altri territori, ma la versione realizzata a Gallipoli, ha una storia molto antica che rende questo piatto unico.
Alla base del piatto c'è il "pesce azzurro", in particolare:
- boghe e zerri.
Origini
La preparazione della scapece gallipolina in questa zona della Puglia risale al Medioevo.
La città di Gallipoli, per via della sua posizione strategica, era spesso presa d'assalto ed assediata dai diversi eserciti che si susseguivano nel tentativo di conquista del territorio.
I continui assedi impedivano agli abitanti della città di rifornirsi di cibo per lunghi periodi, per cui la loro unica fonte di sostentamento era:
- il mare.
La scapece gallipolina era uno dei piatti più diffusi perché poteva essere conservato per lungo tempo e dunque era ideale per resistere ai lunghi assedi.
Ingredienti
Gli ingredienti tipici per la preparazione di questo piatto erano e sono:
- pesce azzurro (boghe,zerri);
- aceto;
- zafferano;
- mollica di pane;
- olio per friggere.
Preparazione
Il pesce doveva essere prima fritto e poi immerso in una "marinatura" composta da:
- diversi strati di mollica di pane imbevuta nell'aceto e da zafferano, il quale conferisce al piatto il caratteristico colore "giallo".
Il pesce veniva fritto e conservato senza essere pulito, in quanto la marinatura nell'aceto contribuisce ad ammorbidire le lische.
Ogni scapece gallipolina doveva essere preparata con "un solo tipo di pesce", che non andava mai mischiato con altri tipi.
Certificazioni
La scapece gallipolina è un piatto ampiamente diffuso ancora oggi, in particolare nei ristoranti del Salento, e rappresenta una delle eccellenze gastronomiche della Puglia.