Miele millefiori siciliano
REGIONE: Sicilia
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TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Miele
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CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT |
Descrizione
Il "miele di timo, di agrumi, di cardo, di eucalyptus, di carrubo" è un "miele millefiori siciliano" tipico della regione Sicilia, più precisamente della zona dei Monti Iblei, compresa tra le province di Ragusa, Catania e Siracusa.
Certificazioni
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele millefiori siciliano nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).
Antichità
La produzione del miele in Sicilia è di origini antichissime.
Cicerone nelle sue Verrine, narrava di come il pretore Verre a Siracusa, avesse rubato dal Tempio di Bacco,il Dio che scroprì il miele, la statua di Artiseo, il protettore dell’agricoltura.
Il mito narra che fu proprio quest’ultimo a giungere di persona in Sicilia, ed insegnò agli uomini l’utilizzo del miele, del latte e dell’olio, rivelando loro i segreti dell’apicoltura.
Persino Teocrito, poeta nato a Siracusa e considerato l’inventore della "poesia bucolica", visse alla corte dell’Egitto tolemaico, ed in parecchie occasioni citò nei suoi scritti il "miele di Sicilia".
Nell’idillio Le Siracusane, Teocrito scriveva che le donne della sua terra preparavano "dolci al miele":
- all’epoca le massaie impastavano e creavano i loro dolci con farina, fiori, olio, erbe aromatiche e miele.
Nell’idillio VII intitolato "Le Talisie", il poeta narrava di "api d’oro" presso le fonti; invece in quello dei "I Mietitori", scriveva che:
- le massaie avevano l’abitudine di edulcorare i loro pasticci con lo squisito e profumato miele.
Proprio per questi motivi, i versi stessi di Teocrito sono stati definiti:
- dolci come il miele ibleo.
Per gli Antichi, il miele era importantissimo, non solo perché coloro che lo generavano, le api, erano legate alla spiritualità e alla religione, ma soprattutto perché il miele rappresentava "l’unico edulcorante all'epoca conosciuto".
Ai tempi dei Romani, nella città distrutta di Megara Iblea, che sorgeva sulla Costa Iblea, continuava a permanere nel tempo il nome di Ibla per la bontà del miele che gli Iblei creavano.
Proprio grazie a questa località, che il miele degli Iblei arrivò all’apice della sua popolarità, i Romani infatti ne hanno lasciato ampia testimonianza.
Si suppone, che il miele di Ibla divenne così comune presso l’Antica Roma e gli venne dato un significato che andava oltre la normale esaltazione del miele, perché ad essa era legata la supremazia Siracusana.
Quella supremazia che adesso apparteneva ai Romani, divenne:
emblema della dolcezza e della peculiarità della terra di Sicilia posta sotto l'egida di Roma.
Caratteristiche
Per quanto riguarda le sue caratteristiche, questo miele millefiori siciliano ha:
- un colore giallo ambrato;
- con sfumature più o meno scure.
Queste sfumature variano a seconda della:
- zona di produzione;
- della stagione;
- dei fiori maggiormente presenti nel territorio.
Dai fiori dipende anche l'odore di questa varietà.
Dall'inconfondibile sapore dolce, la sua consistenza è variabile, dato che il miele millefiori siciliano può essere più o meno fluido o finemente cristallizzato.
La percentuale di "polline" è un altro fattore variabile, proprio perché le specie vegetali rappresentate nel miele millefiori sono sempre in proporzioni cangianti a seconda della zona e del periodo di produzione.
Di conseguenza si osserva una maggiore eterogeneità dei granuli pollinici.
Preparazione
Questo miele millefiori siciliano si ottiene dai "favi" delle varie piante da cui prende il nome attraverso il metodo della "centrifugazione".
Viene poi "filtrato" e "conservato" in un luogo fresco ed asciutto fino al momento della consumazione.
Essendo composto da diverse varietà di fiori, questo miele si adatta a molteplici usi.
Utilizzo
Il miele millefiori siciliano è ideale per:
- la prima colazione;
- ottimo anche per zuccherare bevande o dolci;
- come accompagnamento sfizioso per i formaggi.
Come ogni tipo di miele, ha inoltre leggere "proprietà balsamiche".