Come cucinare la trippa alla Romana, un piatto tipico della tradizione della capitale.
Descrizione
La "trippa alla romana" è uno dei più apprezzati piatti tipici della capitale!
Caratteristiche
È un secondo piatto molto sostanzioso, arricchito con:
- pecorino;
- polpa di pomodoro;
- menta fresca.
Chi non conosce la trippa alla romana?
È uno dei piatti tipici romani più conosciuti tra gli estimatori della carne e della buona cucina casareccia.
Non c’è osteria romana che non la proponga con orgoglio ai suoi ospiti perché porta con sé tutto il sapore della tradizione culinaria della regione.
Ecco la ricetta originale di questo piatto tipico romano, che si caratterizza per l’aggiunta di:
- foglie di menta fresca, che danno un tocco delicato al palato.
Origini
La cucina regionale italiana offre numerose ricette con la "trippa", che era uno degli alimenti poveri tra i più gustosi e sostanziosi.
La trippa infatti costituisce, insieme ad altre frattaglie come la pajata, la coda e la coratella, il cosiddetto quinto-quarto del bovino.
Si trattava della la parte di scarto, quella che restava alla povera gente in quanto la carne pregiata era destinata alla nobiltà.
Cucinare la trippa non era facile quanto adesso, perché veniva venduta sporca e bisognava lavarla bene e tenerla in cottura a lungo.
Oggigiorno invece è possibile acquistarla già pulita e perfino precotta.
A Roma, così come nel resto della Regione, si conservava l’abitudine di mangiare la trippa il sabato a pranzo, infatti tutt’oggi sono molte le osterie romane che espongono il cartello “Sabato Trippa”.
Ricetta
Tante le ricette con la trippa in tutta Italia, ma i metodi per cucinarla sono pressappoco gli stessi:
- in umido, con un sughetto preparato con un battuto di cipolla, sedano e carote e formaggio.
Ciò che distingue la trippa alla romana è proprio la menta fresca, che smorza l’unto del piatto.
Se comprate la trippa precotta, è preferibile cuocerla per almeno 30 minuti affinché raggiunga la giusta morbidezza e consistenza.
Ingredienti
Ecco la lista della spesa che la cucina tipica romana prevede per cucinare la trippa alla romana:
- 800 kg trippa (foiolo);
- 400 g girello di manzo;
- un paio di gambi di sedano;
- 3 cucchiai olio extravergine di oliva;
- 50 g pecorino romano;
- 1 bicchiere vino bianco;
- 250 g pomodoro pelato;
- 20 g lardo (facoltativo);
- qualche foglia di menta fresca;
- 2 carote medie;
- 2 cipolle medie;
- un paio di chiodi di garofano (facoltativo);
- q.b. sale;
- pepe macinato fresco.
Preparazione
La trippa alla romana è un piatto gustoso quanto facile da realizzare, cominciate in questo modo:
- una volta lessata la trippa, tagliate a listelle tutta la carne;
- fate un battuto di cipolla, carote e sedano e soffriggete in una casseruola capiente con un cucchiaio d'olio d'extravergine d'oliva;
- aggiungete le carni, una parte del pecorino romano grattuggiato, le foglie di mentuccia;
- rosolate un po’ e poi sfumate tutto con il vino;
- quando l’alcool sarà sfumato e il vino assorbito, aggiungete la passata di pomodoro con un po’ d’acqua;
- aggiustate di sale e pepe e, se graditi, aggiungete un paio di chiodi di garofano.
- continuate la cottura per almeno 20 minuti, finché la trippa non raggiunge la morbidezza desiderata;
- servite calda con una spolverata di pecorino romano e pepe nero grattugiato fresco.
- ricordate di aggiungere poco sale perché le trippe saranno già salate.
Variante light
Se siete attenti alla linea e non volete rinunciare a un buon piatto di trippa, niente paura!
Basta apportare 2 o 3 modifiche alla ricetta per renderla a basso contenuto calorico.
Infatti, diversamente da come molti pensano, la trippa di per sé non è un alimento calorico, ma lo diventa per l’uso eccessivo dei grassi utilizzati per prepararla.
Inoltre contiene circa 90/hg di colesterolo, come nella media delle carni rosse, e può essere consumata ogni tanto senza preoccupazione per la salute o la linea.
Per cucinare la "trippa alla romana light" è necessario eliminare il lardo, ridurre l’olio a 1 cucchiaio e il pecorino romano a 20 grammi.
Evitate di soffriggere troppo e sfumate solo con meno di mezzo bicchiere di vino.
Il risultato al palato non cambierà di molto e il piatto potrà essere gustato proprio da tutti!
DA COMBINARE CON UN BEL BICCHIERE DI MALVASIA DEL LAZIO