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Mandorle e nocciole per dei biscotti buoni e facili da preparare

Dolcetti tipici della Valle d’Aosta, le tegole valdostane sono ottime a fine pasto, per colazione o per merenda. Biscotti friabili dalla forma inconfondibile, oggi presenti in diverse varianti.

La Valle d’Aosta ha sviluppato una cultura gastronomica molto particolare, influenzata dalle regioni confinanti. Anche i dolci valdostani, ad esempio, sono strettamente legati al territorio e sono realizzati nella sapiente unione di frutta secca e farine locali. Così avviene per le tegole valdostane, tipici biscotti regionali, dalla cialda croccante e tondeggiante. Gli ingredienti principali della ricetta valdostana sono le nocciole e le mandorle, sia amare che dolci. 

Le tegole Valdostane vantano una tradizione che risale all’inizio del secolo scorso: la produzione di questo dolce sembra inizi intorno al 1930, all’interno dei laboratori artigianali e delle pasticcerie della Val d’Aosta. 

Il nome delle tegole valdostane deriverebbe dalla forma ondulata dei biscotti che, durante l’asciugatura, venivano posti su superfici cilindriche. 

Adatte ad accompagnare morbide creme o semplicemente una buona tazza di the, ecco la ricetta dei biscotti valdostani. 

Piatti tipici Valle d’Aosta: la storia delle Tegole valdostane

Le tegole valdostane sono biscotti semplici, croccanti e friabili, tipici di questa regione. 

Sembra che la storia di questo dolce sia legata a un viaggio, che diede appunto ispirazione a una famiglia di pasticceri della Val d’Aosta per la realizzazione di questi biscotti. La famiglia in questione, i Boch, faceva parte di un’antica casata di pasticceri della Vallèe. Intorno agli anni ‘30, questi artigiani fecero un viaggio in Normandia e rimasero colpiti da alcune preparazioni capaci di unire il sapore legnoso delle nocciole, a quello aromatico delle mandorle. Al loro rientro nei laboratori, i Boch riuscirono a ricreare il misterioso impasto, dando vita a dei gustosissimi e particolari biscotti. Da lì ebbe inizio una lunga tradizione. Inizialmente, la forma delle tegole era ondulata, per la procedura di asciugatura. Questo, probabilmente, diede origine al loro nome. Oggi, spesso si trovano in commercio delle tegole dalla forma piatta, con delle varianti al cioccolato. 

Leggeri e fragranti, questi biscotti sono ottimi da inzuppare, come merenda o come dolcetto per accompagnare the o caffè.

Come realizzare le tegole valdostane - Ingredienti

Gli ingredienti per la ricetta originale delle tegole valdostane sono veramente pochissimi. Per realizzarle sono sufficienti:

  • 200 grammi di zucchero
  • 60 grammi di farina 00
  • 60 grammi di burro
  • 80 grammi di mandorle
  • 80 grammi di nocciole
  • gli albumi di 4 uova
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina di vanillina

Al posto delle mandorle e delle nocciole intere, potete scegliere di utilizzare la farina di mandorle e di nocciole. 

Tegole valdostane2 Intavoliamo

Ricetta valdostana delle tegole - Procedimento

  • La prima cosa da fare è frullare mandorle e nocciole, insieme allo zucchero, fino a quando non avrete raggiunto una consistenza molto fine, simile alla farina.
  • Montate a neve gli albumi, aggiungendo un pizzico di sale.
  • Versate in una ciotola la farina 00 e le mandorle e le nocciole tritate. Mescolate bene, poi, aggiungete il burro a temperatura ambiente.
  • Amalgamate ancora e unite alla fine gli albumi montati a neve, incorporando con attenzione. Se vi piace, potete aromatizzare con una bustina di vanillina. 
  • Stendete l’impasto e tagliate dei cerchi con uno stampino rotondo. L’impasto deve essere sottile.
  • Infornate pochi biscotti alla volta, in forno statico preriscaldato a 180°. Teneteli 7, massimo 10 minuti, poi, ancora caldi, adagiateli su un mattarello, per farli asciugare e donargli la classica forma ondulata.
  • Continuate fino all’esaurimento dell’impasto. 

La realizzazione delle tegole è veramente molto veloce: 10 minuti per preparare gli ingredienti, 10 minuti per cuocerli. 

Potete decidere di ricoprirle con cioccolato fuso, bianco, amaro o al latte, come preferite, o ancora mangiarle, intingendole calde in un vasetto di crema Chantilly. Ancora, possono essere consumate a fine pasto, accompagnate da un calice di vino bianco secco, adatto ad esaltare le note di frutta secca di questi gustosissimi biscotti valdostani.

Tegole valdostane3 Intavoliamo

Il risotto con fontina è una ricetta molto semplice da preparare. Realizzato con il formaggio principe della Valle d’Aosta, è un primo piatto gustoso e sano

Conosciuto anche come risotto alla valdostana, il risotto con fontina è uno dei piatti tipici della Valle d’Aosta, ricco di profumo e gusto. 

La tradizione culinaria valdostana è molto particolare. Legata alle tradizioni delle popolazioni d’Oltralpe, si basa soprattutto sui prodotti tipici della Valle d’Aosta, come il segale, il frumento, il burro, la cipolla. Il pomodoro è utilizzato poco. I prodotti locali sono di qualità eccelsa e questo fornisce un valore aggiunto ai piatti. Il burro sostituisce in genere l’olio o altri grassi di origine vegetale e animale. Largamente utilizzata è anche la farina di mais che, come avviene per il riso, viene preferita ad altri tipi di alimenti per la sua lunga conservazione.

L’uso del riso, alimento che mantiene un’ottima conservazione nel corso del tempo, deriva dalle usanze dei Piemontesi. 

Il risotto alla valdostana è realizzato con la vera fontina. Nella ricetta il formaggio deve essere sciolto a fuoco molto lento, preferibilmente a bagnomaria. Si tratta di realizzare una vera e propria fonduta che, in alcuni luoghi della Valle d’Aosta, è aromatizzata anche con l’aggiunta di tartufo, soprattutto durante la stagione di raccolta di questo prezioso alimento. Solo un profumo, però, per non coprire il sapore degli altri ingredienti.

Risotto alla fontina1 Intavoliamo

Risotto con fontina - Ingredienti

Gli ingredienti per realizzare il risotto con fontina sono pochissimi. Per 6 persone ci vorranno:

  • 450 grammi di riso
  • 50 grammi di burro
  • 200 grammi di fontina valdostana
  • 1 litro di brodo di carne
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale q.b.

Se volete, potete aggiungere a questi ingredienti delle scaglie di tartufo per aromatizzare. Il tartufo può essere unito alla fonduta di fontina, o al risotto una volta pronto. 

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Risotto alla valdostana: ricetta originale - Procedimento

  • Iniziate con il mettere in una casseruola il burro. Fate imbiondire e aggiungete il riso.
  • Mescolate, e unite il vino bianco. Alzate la fiamma e fate sfumare.
  • Una volta che il vino bianco sarà sfumato, aggiungete il brodo, aggiustate di sale, se necessario, e lasciate che il riso cuocia, mescolando di tanto in tanto.
  • Una volta che il riso sarà cotto, spegnete e mantecate il tutto con la fontina valdostana. 
  • In base ai gusti, decidete a questo punto di unire o meno le scaglie di tartufo.

Infine, impiattate e servite caldo in tavola.

Risotto alla fontina3 Intavoliamo

Proprietà caratteristiche e calorie fontina

La fontina è uno dei prodotti tipici della Valle d’Aosta più conosciuti e apprezzati. Si tratta di un formaggio ricco, dal sapore intenso e tutelato da un Consorzio, che vigila sulla sua produzione. 

Il suo nome ha origine dall’alpeggio di Font. La sua consistenza è quella di un formaggio dalla pasta elastica e dal colore giallo tenue.

Sembra che le sue origini siano molto antiche. Fonti scritte risalirebbero al 1477, mentre la sua prima classificazione, con il nome “Le Fontine di Val d’Aosta”, nell’annuario della Stazione Sperimentale del caseificio di Lodi, è da datarsi al 1887.

Solo nel 1995 la Fontina riesce a conquistare, assieme ad altri 6 formaggi italiani, la Denominazione di Origine Protetta da parte della Commissione dell’Unione Europea. 

Perfetta al naturale, o come fonduta, o ancora per accompagnare carni e primi, la fontina ha un sapore dolce e particolarmente gradevole, dato soprattutto dalle erbe d’alpeggio delle quali si cibano gli animali che contribuiscono alla sua produzione. 

Da un punto di vista nutrizionale si tratta di un formaggio semigrasso, capace di fornire un importante apporto di vitamine. Innanzitutto la vitamina A, utile alla vista, e in secondo luogo la vitamina B2, che svolge un ruolo fondamentale nei processi energetici. Anche a livello di minerali, la fontina fornire un ottimo apporto di nutrienti. In particolare, è ricca di calcio, che assieme ai fosfati concorre alla formazione delle ossa e dei denti. 

Come proteine, il suo apporto è in linea con gli altri formaggi di uguale stagionatura

L’ideale è inserirlo nella dieta una volta la settimana, nel quantitativo di 50 grammi, la metà dei corrispettivi formaggi freschi. Il suo apporto energetico è di circa 380 calorie ogni 100 grammi di prodotto.

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