Piselli a cecamariti
REGIONE: Puglia
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TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati
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Descrizione
I "piselli a cecamariti" chiamati anche in dialetto "pisieddhri", "cu li muersi", "muersi" e "pisieddhi", sono un secondo piatto tipico della cucina pugliese, precisamente della località del Salento.
Certificazioni
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i piselli a cecamariti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).
Tradizioni
Quando parliamo di piselli a cecamariti, ci riferiamo ad una minestra di legumi creata con ingredienti semplicissimi e poveri, ovvero:
- piselli;
- pane;
- olio;
- verdure;
- peperoncino.
Il nome curioso deriva dalla tradizione popolare del posto ed allude alla capacità delle casalinghe di "accecare" i mariti con la bontà di questa pietanza.
Un piatto molto gustoso e poco costoso che incantava "accecando" chi lo mangiava, ovvero era talmente buono e sublime che faceva dimenticare qualsiasi cosa a chi lo assaporava.
Rapida da preparare grazie agli avanzi del giorno prima, permetteva alle donne di ritagliarsi del tempo libero senza che i loro uomini lo venissero a sapere.
Ciò significava che le donne avevevano più tempo da impiegare in "trasgressioni", delle quali il marito non sarebbe mai veuto a conoscenza.
Leggenda
Si narra che una massaia, all'epoca era solita passare del tempo con il suo "amante", mentre il marito trascorreva le sue giornate lavorando nei campi.
Consapevolmente tormentata dal rimorso e dai sensi di colpa, dovette trovare un modo per non farsi irrimediabilmente scoprire dal marito.
Per questo, l'idea di un piatto rapidissimo, dall'ottimo sapore e per lo più economico, l'avrebbero indubbiamente salvata.
La massaia cucinava sempre legumi in grandi quantità, al punto di avanzarli.
Un giorno decise di "trasformare" questi avanzi in un piatto "speciale", semplicemente, aggiunse ai piselli avanzati del giorno prima alcuni ingredienti che aveva in casa e da quì la "beffa" iniziò.
Il piatto veloce, ma riciclato era servito!
Il contadino, quindi, pienamente appagato del pranzetto, rimaneva "accecato" dalla infinita bravura della moglie, la quale non riceveva altro che complimenti e lusinghe.
Proprietà nutritive
Il sapore molto dolce e delicato che li contraddistingue, oltre che il loro importante apporto nutrizionale, rendono questi piselli i "protagonisti assoluti" di questo piatto!
Il pisello è:
- ricco di acqua;
- povero di glicidi e di lipidi, motivo per il quale lo possiamo definire "ipocalorico".
Inoltre contiene diversi minerali, tra i quali:
- potassio;
- magnesio;
- ferro;
- calcio.
Ricordiamo anche, che sono una fonte inesauribile di acido folico e di vitamina C.
Essendo i piselli a cecamariti, ricchi di "fibre", sono ottimi per la regolarità intestinale e per questo, rappresentano un ottimo rimedio contro la "stipsi".
Ingredienti
Per preparare i nostri piselli a cecamariti, dobbiamo fornirci dei seguenti ingredienti:
- piselli secchi;
- pane di grano duro raffermo;
- sedano;
- cipollotto;
- prezzemolo;
- pomodorini;
- cime di rapa;
- sale;
- peperoncino;
- olio extravergine di oliva.
Preparazione
La preparazione inizia il giorno prima mettendo a bagno i piselli secchi per circa 10 ore.
Per la cottura in acqua bollente si consiglia di usare una "pignatta di terracotta", come vorrebbe la tradizione Salentina.
La tradizione Salentina, indica la pignatta di terracotta come il miglior "strumento" per la cottura di questi piselli, ad ogni modo se non ne avete una, potrete tranquillamente utilizzare un classico tegame.
- A questo punto, lasciamo cuocere i piselli fino ad ottenere la consistenza di una purea;
- a parte dobbiamo lessare le cime di rapa;
- infine andremo a friggere dei tocchetti di pane di grano duro finché non diventano croccanti.
Una volta conclusasi la frittura è necessario:
- prendere i dadini e disporli sul fondo del piatto;
- distribuire la purea di piselli e le cime di rapa;
- infine, si va a condire il tutto con un filo di olio extravergine.