REGIONE: Sardegna
|
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali
|
"Appio" è il nome con cui i sardi si riferiscono alla "pianta del sedano" nel loro dialetto.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'appio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).
Le raccolte di appio iniziano dalla metà di Agosto e si protraggono fino ai primi geli.
La conservazione del sedano rapa, avviene:
La commercializzazione del sedano rapa ha inizio con la metà del mese di Agosto e prosegue fino a Marzo.
Per i sardi tutti gli alimenti sono simbolici o addirittura sacri:
Ad esempio, i sardi, considerano l'appio un alimento estremamente "afrodisiaco".
Nell'antichità veniva servito a tavola in grande quantità in favore degli uomini che dovevano provvedere a creare una prole.
E' possibile che se ti trovi in Sardegna, non vedrai mai un uomo sardo accettare questo tipo di cibo per incrementare il proprio desiderio sessuale.
Per il "noto orgoglio tipico" della gente del luogo, al contrario, è probabile che ti venga offerto insieme a formaggio, salumi e pane.
Contrariamente a quanto si pensa, i sardi sono molto ospitali!
Includere l'appio nella tua alimentazione, può farti solo che bene!
Scopriamo insieme solo alcune delle innumerevoli proprietà salutari e benefiche dell'appio per il nostro organismo!
"Favorisce la perdita del peso" in quanto è composto per il 95% di acqua ed è povero di calorie per ogni 100 grammi il sedano di calorie ne ha solo 16), è quindi raccomandato per le persone che soffrono di "obesità".
"Agevola l'andare di corpo" in quanto agisce come un "potente lassativo":
La presenza di alcune molecole, quali fenolo e inositolo, migliorano l'attività gastrointestinale, riducendo notevolmente la presenza di gas.
"Aumenta la diuresi", infatti da diversi studi condotti, si è scoperto che l'appio contiene "selenio", "limonene" e "asparagina", ovvero "olii" che funzionano come "stimolanti per un’attività ottimale dei reni":
allo stesso modo anche il "potassio" e il "sodio", insieme agli altri elementi, contribuiscono al processo di "rimozione di eccesso di liquido" nel corpo.
È bene però, prestare attenzione al consumo di questo ortaggio nel caso in cui si soffra di" malattie renali", poiché alcune sostanze contenute nel sedano possono risultare "irritanti per i reni".
"Proposto l'utilizzo in malattie infiammatorie" come ad esempio:
Alcuni fitonutrienti in esso contenuti sono inoltre validi alleati contro "l'ipertensione" perché interagiscono con alcuni ormoni che regolano la pressione del sangue.
"Calma il sistema nervoso", il suo "estratto" contiene un "alcalino minerale", che è un componente che ha un effetto "sedativo e rilassante" che si riflette direttamente sul sistema nervoso.
Si tratta di un aiuto eccellente per tutte quelle persone che hanno sofferto e soffrono di problemi di insonnia.
Proprio per questi motivi, sarebbe opportuno bere almeno un bicchiere di estratto o succo di sedano ogni sera, preferibilmente un'ora prima di andare a letto.
Per poterne sfruttare tutte le proprietà benefiche dell'appio, l'ideale è consumarlo "crudo", ma anche "cotto al vapore".
L'importante è evitare le cotture troppo prolungate.
In Sardegna si utilizza questo prodotto vegetale in diversi buonissimi piatti tipici appartenenti alla tradizione:
REGIONE: Puglia
|
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati
|
Gli "asparagi sott'olio" sono un prodotto tipico pugliese e vengono preparati con gli asparagi selvatici o coltivati.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli asparagi sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).
Gli asparagi selvatici sono i getti giovani della pianta dell'asparago, una pianta che si trova soprattutto nell'area meridionale, che cresce e viene raccolta tra le macchie di vegetazione e nei boschi.
Gli asparagi fanno parte della cucina povera del passato e venivano consumati sia dagli Egizi che dagli antichi Romani.
Gli in gredienti necessari per la preparazione degli asparagi sott'olio sono:
Iniziamo con la preparazione degli asparagi sott'olio selvatici, quindi:
Nel momento in cui gli asparagi saranno pronti, prelevateli con aiutandovi con una schiumarola e lasciateli raffreddare completamente per un giorno intero (24 ore).
Trascorso questo tempo, potrete cominciare ad invasarli.
Chiaramente, prima dell’invasamento, dovrete accertarvi che i barattoli siano stati sterilizzati accuratamente.
Una volta superata la fase di disinfezione, potretre iniziare a invasare gli asparagi, procedete in questo modo:
Una volta che avrete concluso anche con questa fase, pressate gli asparagi con una forchetta per essere sicuri che siano tutti immersi nell'olio e che non si siano formate delle bollicine d'aria, che eventualmente in questo modo saliranno in superficie.
Chiudete il vasetto ermeticamente e lasciatelo in luogo fresco e asciutto per circa 1 settimana prima di consumarlo.
Il tempo di riposo serve per far insaporire perfettamente le verdure.
Vogliamo proporvi una alternativa semplicissima e saporitissima degli asparagi sott'olio ovvero:
Gli ingredienti da recuperare per questa sfiziosa ricetta sono:
Iniziamo la preparazione degli asparagi sott'olio in agrodolce quindi:
Anzitutto è necessario utilizzare uno o più barattoli precedentemente sterilizzati, poi;
A questo punto, dovrete:
Trascorso questo tempo, scolate il tutto, asciugate e fate raffreddare.
In una ciotola condite gli asparagi con:
Ora, passiamo alla fase di invasamento, ovvero:
Se passate le 2 ore, noterete che l'olio sarà stato assorbito e le verdure risulteranno "scoperte", allora rabboccate con ulteriore olio fino a ricoprirle interamente per la seconda volta.
Lasciate riposare la vostra conserva in un luogo asciutto e privo di luce per almeno 2 settimane, prima di procedere con la degustazione!
Trascorso questo tempo, gli asparagi sott'olio in agrodolce si saranno impregnati della squisita essenza agrodolceche li caratterizza!
REGIONE: Sardegna
|
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati
|
"L'asparago selvatico", in dialetto "ispàrau", "sparàu" e "ipàramu", è un prodotto tipico della Sardegna.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'asparago selvatico nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).
L'asparago selvatico è una pianta tipica della macchia mediterranea e veniva raccolta e consumata sin dai tempi degli Egizi e degli antichi romani.
Il suo torione (getto della pianta), è molto più sottile rispetto all'asparago normale e in Sardegna può essere trovato nei boschi, nei sottoboschi e nelle campagne.
L'asparago selvatico è una vera e propria prelibatezza e viene utilizzato per realizzare:
REGIONE: Calabria
|
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
|
"L'asparago selvatico della Calabria" viene utilizzato sia come pianta commestibile sia per le sue proprietà benefiche.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'asparago selvatico della Calabria nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).
L'asparago selvatico della Calabria è una pianta erbacea perenne diffusa:
Si distinguono dagli asparagi coltivati perché risultano più sottili e spinosi.
Hanno un sapore amarognolo e intenso, per questo vengono utilizzati per realizzare tanti piatti come:
L'asparago selvatico della Calabria lo puoi preparare in tantissimi modi in quanto, essendo un alimento molto versatile, può essere combinato con tantissime ricette.
Puoi cucinarli con:
Puoi gustarli:
L'asparago selvatico della Calabria può essere lessato e usato come:
Il consiglio che posso darti è di cucinarli non più di dieci o quindici minuti in base allo spessore dell'asparago, per non fargli perdere il sapore che li contraddistingue.
Quando li salti in padella non usare l'aglio, ma utilizza la cipolla o lo scalogno.
REGIONE: Puglia
|
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati
|
La "patata dolce" o "batata dell'agro leccese" è un tipo di patata molto zuccherina tipica della Puglia e molto nota agli abitanti che la utilizzano sin dall' antichitità in diverse preparazioni culinarie.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la batata dell'agro leccese nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).
La patata viene chiamata anche "patàna" o "taràtufulu", per cui ogni denominazione può essere ricondotta alla stessa variante di patata dolce.
Nel passato, la sua coltivazione era circoscritta alla zona del Salento, in particolare nel comune di Calimera.
Nel tempo, la coltivazione si è diffusa anche nelle zone adiacenti, e ad oggi, c'è una forte presenza in quasi tutto il territorio della provincia di Brindisi e di Lecce.
Essa viene coltivata da Febbraio ad Ottobre e raccolta da Settembre a Novembre.
La batata dell'agro leccese si presenta con:
In cucina si presta molto nella preparazione di:
Puoi utilzzare la batata anche:
Fate attenzione però, perchè essendo un tubero contenente molti zuccheri, il sapore è particolare e potrebbe non prestarsi al gusto di tutti.
D' altro canto, la patata fritta e cosparsa di zucchero è una ricetta che piace molto ai bambini per merenda!
Oltre ad usarla in cucina, puoi anche prendere spunto dall'uso ornamentale che ne facevano gli antichi e metterla in acqua per ottenere una bellissima pianta con le foglie a forma di cuore.
REGIONE: Calabria |
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati |
I "broccoli di rapa", detti anche "cime di rapa", sono un vegetale molto apprezzato soprattutto nella zona calabrese, che lo produce e lo usa sia per la vendita commerciale che per uso interno.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i broccoli di rapa nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).
I broccoli di rapa corrispondono esattamente a quella parte di colore verde che non è ancora fiorita del tutto.
Ciò che la distingue dalla rapa è:
I broccoli rapa si producono soprattutto nel periodo più freddo perché sono un vegetale stagionale ed è preferibile non consumarli crudi perché hanno un sapore particolarmente amaro.
Quando i broccoli rapa vengono raccolti freschi è bene innanzitutto procedere a "bollitura" e poi cucinarli come si preferisce secondo i gusti personali.
La ricetta più comune, rigorosamente meridionale, è quella delle "orecchiette con cime di rapa" oppure c'è chi ama associarli alla "salsiccia", creando un tipico piatto invernale.
I broccoli di rapa, sia cucinati che a crudo, possiedono un gusto davvero forte e non è indicato associarli ad alimenti con sapori altrettanto marcati.
Quindi è bene cucinarli con:
Quando si portano a bollitura bisogna aggiungere un po' di sale e lasciare in pentola per almeno un quarto d'ora.
In seguito si possono utilizzare a piacimento, conditi con olio e limone o associati in altri piatti, come carne o anche pasta per chi ama i sapori forti.