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Pagnotta alla disgraziata

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno

Tradizioni

La "pagnotta alla disgraziata" è un piatto tipico della tradizione culinaria siciliana, nello specifico di quella messinese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pagnotta alla disgraziata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La pagnotta alla disgraziata consiste in una ruota di pane composta da farina integrale, la quale viene farcita con diversi ingredienti.

Origini

Vi siete mai chiesti come mai si chiama pagnotta alla disgraziata???

Cominciamo così...La lunga storia di Domenico Mazza alias "Don Minico" e del suo storico locale "Casa di Cura Don Minico" sui Colli San Rizzo, località Quattro Strade, è proprio da qui che nasce la storia della pagnotta alla disgraziata.

Don Minico nacque nel 1921 e come tanti uomini di quell’epoca si rimboccò le maniche per inventarsi un lavoro.

Iniziò a lavorare giovanissimo, poco più che ventenne, come garzone di forno nel villaggio collinare di Gesso.

Uno dei suoi compiti, dopo la nottata di panificazione, era quello di svalicare i Colli San Rizzo e portare il pane a Messina.

Dopo la faticosa salita, si fermava spesso per riposarsi esattamente nel punto in cui al giorno d’oggi sorge il suo "locale".

Fu proprio in questo posto, infatti, che Don Minico conobbe un uomo, che col tempo divenne uno dei suoi più cari amici, ovvero il signor Di Stefano.

Questo signore forniva il lievito di birra al forno di Gesso e per arrotondare le sue entrate "vendeva gazzose".

Tutti i giorni, il signor Di Stefano si recava ai Colli, in una carretta metteva le bibite e aspettava che qualche passante le comprasse.

Purtroppo però, era sprovvisto di ghiaccio, pertanto un giorno in presenza del suo caro amico Don Minico esclamò: "Se avessi il ghiaccio!".

Fu proprio grazie a quella esclamazione che da quel giorno Don Minico di ritorno dalla città, gli portava il ghiaccio e così le bibite cominciarono a vendersi.

Anno dopo anno per il signor Di Stefano diventava sempre più impegnativo trascinarsi il carretto, così "fece un regalo" al suo amico Don Minico e gli donò la sua "carrittedda".

Fu un gesto di enorme generosità nei confronti di Don Minico.

Da quel giorno in poi per Don Minico, i Colli San Rizzo non sarebbero più stati un punto in cui fermarsi e riposare, ma il punto in cui continuare a lavorare al ritorno dalla città.

Fu proprio quella carretta "ferma in quell'angolo dei Colli San Rizzo" che gli dava molte speranze!

Sempre più persone si fermavano a bere le gazzose fresche o anche solo per un saluto!

Col passare del tempo, Don Minico, ricevette un "altro regalo" da parte dell’Assessore regionale all'Agricoltura e Foreste (dell’epoca, l'onorevole Germanà).

Era il 1956, l'Assessorato all'Agricoltura aveva organizzato alla Fiera Campionaria di Messina una manifestazione per i boschi, ed erano state montate delle "baracchette" in legno.

L'assessore Germanà regalò a Don Minico una baracchetta che nel giro di pochi giorni fu portata alle Quattro Strade e ricostruita esattamente così come era alla Fiera Campionaria di Messina.

Don Minico lasciò il lavoro al forno di Gesso e con il figlio Paolo trascorrevano intere giornate nel chioschetto.

La moglie di Don Minico, Donna Razia, non perdeva occasione di consegnare il pranzo per marito e figlio, all’autista del pullman che da Gesso portava a Messina:

  • si trattava di una “’truscia”, ovvero un fazzoletto di stoffa annodato contenente il pranzo frugale di contadini e muratori.

Questo pranzo frugale era a base di:

  • pane, melanzane e pomodori sott'olio, prodotti che lei stessa realizzava in casa!

Don Minico, essendo un uomo di immensa generosità, era solito dividere il suo pranzo con i frequentatori dei Colli San Rizzo, ed altrettanto spesso c’era chi ne approfittava lasciandolo senza cibo.

Fu così che un giorno Don Minico decise di fare uno "scherzo" ad uno dei cacciatori che erano soliti dividere il pranzo con lui.

Inserì dentro un pezzo di pane condito un intero peperoncino piccantissimo.

Il cacciatore gustò il panino e, con le lacrime agli occhi per il peperoncino piccantissimo, disse a Don Minico:

“Michia Minicu! Mi futtisti! Stu pani è disgraziatu comu ‘a ttia! Picchì non ciù vinni ‘ai crisitani?”

Fu proprio da questo "scherzetto" che nacque la "pagnotta alla disgraziata".

All’insegna del pane, della musica delle chitarre e di Don Minico, la pagnotta alla disgraziata e la sua baracchetta divennero un luogo di incontro e nacque così la:

  • prima paninoteca di Messina.

Ai giorni nostri tutti conoscono la pagnotta alla disgraziata, Don Minico e la sua Casa di Cura, famosa per essere considerata ’U mugghiu postu ‘du munnu”.

Presentazione

Come si presenta una pagnolla alla disgraziata?

La pagnotta alla disgraziata è composta da:

  • pane a base di grano duro, solitamente è proprio quello di “casa” tipico siciliano;
  • l’ impasto è solido e fragrante;
  • la crosta è croccantissima e custodisce della mollica fittissima e profumata.

La farcitura invece, è composta dal cosiddetto Misto alla Disgraziata a base di:

  • melanzane;
  • carciofi;
  • pomodori secchi;
  • capperi;
  • alloro;
  • origano.

La farcitura può essere anche a base di:

  • salami e formaggi provenienti dalle zone di eccellenza del territorio, soprattutto dai Nebrodi.

L’olio che si utilizza è chiaramente un olio eccellente!

Alle molteplici varianti di farcitura, si possono aggiungere ottime alivi scacciati (olive schiacciate) e poi, l’arma segreta: il peperoncino!

Farciture

Non occorre molto per realizzare questo piatto e soprattutto, potrai assaporarlo con diversi ingredienti a seconda di quelli che sono i tuoi gusti a tavola.

La tradizione siciliana vuole che, la pagnotta alla disgraziata, venga condita con i prodotti sotto olio tipici della regione Sicilia, come il "misto di verdure".

Oltre alle verdure, la pagnotta alla disgraziata può essere farcita con formaggio stagionato, grana di tipo media e qualsiasi tipo di affettato, come ad esempio il salame.

Se non sei capace di rinunciare a quel pizzico di gusto in più, per rendere la pagnotta alla disgraziata più gustosa e speziata che mai, non ti resta che aggiungere altri ingredienti.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione della pagnotta alla disgraziata sono:

  • 1 pagnotta di pane casereccio;
  • 10 pomodori sott'olio;
  • 10 alici sott'olio;
  • 4 fette di melanzane sott'olio;
  • 150 g di tuma affettata;
  • olio extravergine di oliva;
  • sale fino q.b.;
  • pepe q.b.;
  • origano q.b.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della pagnotta alla disgraziata quindi:

  • tagliate la pagnotta a metà e mettetelo su un vassoio;
  • a questo punto con l'olio extravergine di oliva, "ungete" le due metà e adagiatevi tutti gli ingredienti, melanzane, le fettine di tuma, i pomodori secchi e le acciughe;
  • aggiungete il sale e il pepe e spolverate con una bella quantità di origano.

Ora, chiudete la pagnotta unendo le due metà, schiacciatela leggermente e tagliatela in triangolini. 

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