Regione: Sicilia |
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria |
I "biscotti bolliti", chiamati anche "viscotta udduti" o "biscotti scaurati", sono un prodotto tipico del ragusano, ma apprezzati in tutta la Sicilia e in generale in tutt'Italia.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i biscotti bolliti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).
I biscotti bolliti sono biscotti non eccessivamente dolci, che si possono consumare anche come:
Sono accompagnati a:
Molti amano gustarli nel latte, perché ricordano un po' il sapore del pane di una volta, quello che si utilizzava per preparare una cena frugale e nutriente:
Sono biscotti estremamente croccanti e pastosi all'interno.
I biscotti bolliti sono considerati un "dolce Pasquale", ma soprattutto in Sicilia, si consumano volentieri tutto l'anno.
La loro particolarità è quella di essere:
Questo conferisce loro un sapore delicato, non particolarmente intenso, neutro e che piace a tutti, per la sua semplicità.
100 gr di biscotti bolliti apportano circa:
Sono, quindi, da considerarsi uno spuntino o una merenda decisamente bilanciata e non eccessivamente grassa o calorica.
Gli ingredienti necessari per circa 1 kg di biscotti bolliti sono:
I biscotti bolliti si preparano lavorando su una spianatoia, tutti gli ingredienti, aggiungendone uno alla volta alle farine, fino ad ottenere un composto liscio e morbido.
A questo punto si deve:
I biscotti vanno"bolliti" per 5 minuti, lasciati riposare per mezza giornata su teglia, poi messi in forno, a 200° per una mezz'oretta.
REGIONE: Puglia
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TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno
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La "cazzateddhra di Nardò" è una specialità della panificazione pugliese, precisamente della provincia leccese.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cazzateddhra di Nardò nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).
Detta anche "cazzateddhra eu lu pepe" in lingua dialettale, si tratta di:
Da sempre la cazzateddhra di Nardò è il pane simbolo della "festa", una volta si preparava in occasione della ricorrenza del santo patrono di Nardò, San Gregorio Armeno, oggi invece si consuma regolarmente e i panifici lo preparano tutti i giorni.
Gli ingredienti necessari per preparare la cazzateddhra di Nardò sono:
Con la pasta ottenuta si formano dei "bastoncini cilindrici" spessi max 3 cm e lunghi almeno 10 cm.
Per dare la forma tipica delle cazzateddhra di Nardò basta chiudere il bastoncino sovrapponendo le due estremità;
Si passa infine alla cottura in forno a 200 gradi, le cazzateddhre devono assumere il classico colore dorato!
Regione: Puglia |
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria | |
La "cazzateddhra di Surbo" è un panetto pugliese tipico della provincia di Lecce.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cazzateddhra di Surbo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).
La sua forma, visibilmente schiacciata, ricorda il pane arabo, è sicuramente una ricetta molto antica che in passato non mancava mai sulle tavole delle famiglie più povere.
Ogni anno durante la stagione estiva, il "comune di Surbo" organizza feste e sagre dedicate proprio a questa loro specialità da forno.
La cazzateddhra di Surbo è un prodotto semplice, ma molto buono e si prepara con:
Il panetto viene cotto nel forno a legna, è di una morbidezza unica ed è buono da mangiare:
Si impasta:
Si coprono con un telo, si fanno lievitare un paio d' ore e si infornano.
La cottura è breve, sono sufficienti pochi minuti per ottenere cazzateddhre soffici e pronte da gustare.
Solitamente la cazzateddhra di Surbo pesa tra i 150 e i 200 grammi, non è mollicosa e può contenere una discreta quantità di ripieno, a scelta a seconda del gusto.
La versione più tradizionale è la "cazzateddhra farcita" con:
Nelle zone di Lecce non c'è forno che non prepari tutti i giorni questi caratteristici panetti.
Gli amanti dei prodotti da forno consumano regolarmente le cazzateddhra di Surbo in qualsiasi momento della giornata.
A Surbo, ma anche negli altri comuni vicini, si usa fare merenda con qualcosa di salato, quindi si preferisce la cazzateddhra di Surbo ad una fetta di crostata o di dolce!
Regione: Sardegna |
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria |
Il "civraxiu" è il nome sardo di un particolare tipo di pane, diffuso in tutta la Sardegna ma le cui radici si trovano a Sanluri, un paese del Medio Campidano nella zona sud-occidentale dell'Isola.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il civraxiu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).
Il nome presenta alcune variazioni, come civràxu e civàrxu, a seconda della zona di produzione.
Molto probabilmente il nome civraxiu deriva dalla parola latina "cibarius", ovvero cibo.
Ciò dimostrerebbe le origini molto antiche di questo particolare tipo di pane.
Il civraxiu viene realizzato utilizzando:
Il civraxiu è caratterizzato da:
La forma del civraxiu è generalmente molto grande, con un peso medio tra 1,5 e 2 kg.
La preparazione risulta abbastanza particolare in quanto prevede una doppia lievitazione, quindi:
Il civraxiu è caratterizzato da un periodo di conservazione molto lungo ed è per questo che era il pane più consumato dai contadini e dai pastori del Campidano.
Ancora oggi nel sud dell'Isola il civraxiu è il pane che viene consumato quotidianamente e che si trova in ogni panificio, portando avanti una tradizione ormai centenaria.
REGIONE: Sardegna
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TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
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Il "coccoi a pitzus", noto anche col nome di "su scetti" o "pasta dura", è un tipico pane sardo che, secondo un'antica tradizione, viene preparato in occasioni particolari.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito coccoi a pitzus nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).
Si tratta di un prodotto da forno pregiato che arricchisce:
Gli ingredienti necessari per la lavorazione del coccoi a pitzus sono:
Le particolarità di questo pane sono:
Essi vengono creati, lungo tutto il suo perimetro inferiore e sulla crosta superiore, con l'ausilio di due arnesi:
La crosta del coccoi a pitzus si presenta:
A seconda della ricorrenza per la quale viene preparato, il coccoi a pitzus risulta ulteriormente abbellito con:
Si inizia con la lavorazione del coccoi a pitzus, quindi si procede seguendo queste indicazioni:
Regione: Sardegna |
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria |
Il "coccoietto con l'uovo", in dialetto "coccoi de ou", è un pane tipico sardo diffuso in tutta la Sardegna.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il coccoietto con l'uovo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).
Il coccoietto con l'uovo veniva tradizionalmente preparato in occasione della Pasqua ed è per questo che nel dialetto dell'isola è conosciuto anche con il nome di "coccoi de Pasca", coccò di Pasqua appunto.
La realizzazione del coccoietto con l'uovo avviene utilizzando gli ingredienti usati per gli altri tipi di pane, ovvero:
La crosta è croccante e presenta numerose sporgenze, mentre la mollica è abbastanza compatta.
La particolarità del coccoietto con l'uovo è rappresentata:
Le forme che caratterizzano questo pane sono:
Le forme più diffuse di coccoietto con l'uovo sono:
Proprio per la particolare forma di pesce, in alcune zone della Sardegna il coccoietto con l'uovo è conosciuto anche come "aguglia".
Era usanza regalare il "coccoi de Pasca" a parenti e amici come auspicio di fertilità e fortuna.
Infatti, l'uovo racchiuso nel pane era simbolo di prosperità.
Invece, il pane realizzato con le forme di animali era tradizionalmente riservato ai bambini, un po' come avviene oggi con le uova di Pasqua.