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Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Grassi (burro, margarina, olii)

Descrizione

La gastronomia sarda è caratterizzata storicamente da diversi tipi di grassi, animali e vegetali, utilizzati nella preparazione dei piatti.

Utilizzo

Ad oggi alcuni non vengono più utilizzati mentre altri sono stati rivalutati e di uso comune.
 
Tra questi citiamo "l'ozu casu", chiamato anche "manteca", che si ricava dalla panna del latte fatta bollire ed aggiungendo farina di semola.
 
Il grasso sciolto che ne deriva viene utilizzato come condimento.

Origini

Un piatto sardo e molto antico che impiega l'uso dell'ozu casu è la "pellizzas", da cui l'omonima sagra che si tiene alla fine del mese di Agosto nella località Pattada.

Questa pietanza (trattasi di pasta), è a base di:

  • semola di grano duro;
  • acqua;
  • sale marino.

Rievoca l'antica tradizione secondo la quale la famiglia si riuniva attorno al recipiente, detto "su labiolu", che veniva utilizzato per la preparazione dell'impasto.

Ad oggi il condimento con ozu casu per la realizzazione delle pellizzas è stato sostituito con:

  • salsa di pomodoro;
  • ragù a base di carne, formaggio pecorino.

Il "Cannonau" è un ottimo vino di accompagnamento per questo piatto.

Ingredienti

L'ozu casu veniva anche utilizzato per condire le zuppe di pane, dette "panafittas" o "suppa cotta", così come per la preparazione delle fave.

Secondo la tradizione l'ozu casu veniva anche utilizzato come "grasso di frittura", per preparare quelle che chiamano "orillettas".

Si tratta di un dolce sardo tipico del periodo di carnevale a forma di orecchio, fatto con:

  • farina;
  • uova;
  • zucchero;
  • scorza di limone;
  • anice.
REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  
CERTIFICAZIONE PRODOTTO:PAT

Descrizione

I "cardi selvatici sott'olio", noti nei dialetti locali anche come "gureu aresti cunfittau", "cardu gureu" o "cardu freu", sono una specialità tipica della Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i cardi selvatici sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Un prodotto dei più antichi della regione, perché il "cardo" è una pianta spontanea della regione sarda, che viene da tempo immemore impiegata come:

  • "condimento";

come ci raccontano le testimonianze risalenti al secolo scorso.

Caratteristiche

piante cardi

Il cardo selvatico, il cui nome scientifico è "Cynara cardunculus", è una pianta che può:

  • vivere più anni;
  • raggiunge un'altezza variabile in base al terreno su cui cresce e del grado di umidità a disposizione.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei cardi selvatici sott'olio sono:

  • 1 kg di cardi selvatici;
  • 2 spicchi di aglio;
  • succo di 3 limoni;
  • 2 bicchieri di aceto di vino bianco;
  • olio extravergine di oliva q.b.;
  • foglie di alloro q.b.;
  • sale q.b.

Preparazione

Quando vengono raccolti, i cardi selvatici vengono lavati con cura in acqua acidulata con limone e un po' di aceto, successivamente vengono tagliati a piccoli pezzi lunghi circa 5-6 cm.

L'accortezza di questo passaggio sta:

  • nel togliere la pellicola esterna.

Una volta fatto, icardi selvatici vengono fatti bollire in acqua salata alla quale viene aggiunto circa un bicchiere di aceto molto forte e una manciata all'incirca di crusca di grano.

Conservazione

In commercio potrai trovare il prodotto confezionato in vasi di vetro che vengono sigillati appena confezionati.

I vasi contengono porzioni di "coste" provenienti dalla pianta del "cardo selvatico" (carducci ancora teneri), che vengono conservati sott’olio.

I cardi selvatici sott'olio vengono solitamente immersi in olio extra vergine di oliva, generalmente reso più saporito da un mix di prezzemolo e aglio tritati.

Proprietà salutari

Il cardi selvatici sono utilizzati per le sue proprietà "depurative", aiuta a smaltire le tossine accumulate nell'organismo, sia dal fegato che dall'intestino.

Possiede anche delle proprietà "lassative", per l'elevata quantità di "fibre".

Inoltre contiene anche:

  • "sostanze antiossidanti";
  • "anticolesterolemizzanti";
  • "digestive";
  • "bruciagrassi";

che lo rende un prezioso alleato per mantenere il fisco giovane e vigoroso.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "pane 'e lottura" è una prelibata specialità sarda, un prodotto da forno che trova spazio in ogni tavola grazie alla sua grande versatilità.

Origini

Questo particolare pane, come suo cugino "Carasau", nasce per un intento ben definito, ottenere un pane semplice, non lievitato, da tenere con sé molti giorni senza ammuffire ne perdere il suo sapore.

Anticamente il pane 'e lottura veniva utilizzato dai pescatori e dai pastori che, dovendo restare molto tempo fuori casa, non potevano disporre di molti beni di conforto e usavano alimentarsi con pochi cibi che riuscivano a tenere nelle proprie bisacce.

Ingredienti

Si optava per il pane 'e lottura in quanto non lievitato e ottenuto con un processo di lavorazione che vede come ingredienti esclusivi:

  • la farina;
  • il sale;
  • l'olio.

Queste gallette rimanevano molto tempo fragranti e potevano essere consumate anche molti giorni dopo la cottura al forno.

Preparazione

Oggi il pane 'e lottura costituisce un'ottima alternativa al "pane lievitato", sconsigliato nelle diete e in caso di allergie intolleranti.

La sua croccantezza lo rende perfetto anche in aggiunta ad altre ricette, come:

  • tocco finale di zuppe, minestroni e vellutate di verdure.

E' possibile prepararlo anche in casa, basta mescolare gli ingredienti in un contenitore, lasciandoli riposare un'ora per amalgamare i sapori, e poi stendere il composto, con l'aiuto di un mattarello, con uno spessore sottilissimo, poi occorre cuocere in forno preriscaldato, a 200 gradi, per pochi minuti, lasciando raffreddare prima di consumarlo.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

Alla scoperta del "carciofo spinoso", se sei appassionata della cucina sarda e vuoi scoprirne le peculiarità, allora non potrai fare a meno di assaggiare il carciofo spinoso.

Proprietà salutari

Coltivato in Sardegna fin dai tempi dei Fenici, questo prodotto rappresenta al giorno d'oggi uno degli ingredienti principali di molte ricette sarde, anche grazie alla sua grande "versatilità" e ad una grande varietà di metodi di preparazione.

Il carciofo spinoso è conosciuto anche per:

  • essere un prodotto estremamente sano, grazie al basso contenuto di sodio e alla presenza di polifenoli.

Contiene inoltre anche molti  altri elementi nutritivi di grande importanza per il nostro organismo,come ad esempio:

  • il ferro.

La forma del suo "capolino", inoltre, lo mette al riparo dall'attacco di sostanze nocive esterne, rendendolo oltremodo sano.

Degustazione

Per preparare piatti a base di carciofo spinoso, devi sapere che, questo prodotto viene cucinato in moltissimi metodi.

Tuttavia, grazie alla "tenerezza" della sua polpa e al suo sapore dolciastro, questo prodotto può essere consumato anche allo stato "crudo".

In cucina

Tradizionalmente il carciofo spinoso viene "cotto in umido", utilizzando;

  • dell'olio extravergine di oliva;
  • prezzemolo;
  • aglio;
  • timo.

Tuttavia, potrai utilizzare il carciofo spinoso per impreziosire moltissime pietanze, fra cui:

  • piatti a base di carne (soprattutto carne di pecora oppure di capra), zuppe di verdure o minestre di riso.
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Preparazione di pesci, molluschi e crostacei

Descrizione

Il "musciame di tonno" è una preparazione che vede come ingrediente principale un filetto di pesce essiccato.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il musciame di tonno nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Etimologia

Secondo alcuni, la derivazione del termine musciame di tonno proviene dal genovese "muscio", indicante una persona dai gusti estremamente complicati.

Tuttavia, l'ipotesi dominante sostiene che mosciame derivi naturalmente dalla parola araba "mosammed", ossia cosa dura e secca.

Territorio

Il musciame di tonno costituisce un prodotto tipico di molteplici zone italiane, tra cui Sicilia, Liguria e soprattutto Sardegna, in particolare la località di Carloforte, nell'isola di San Pietro.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione del musciame di tonno sono:

  • ventresca di tonno;
  • sale;
  • olio.

Preparazione

Il musciame di tonno può essere ricavato mediante la lavorazione della parte più grassa del tonno, la ventresca o, come gergalmente denominata, il "bodano":

  • questa viene desquamata, ripulita ed infine lavata;
  • i filetti ricavati verranno poi adagiati sotto uno strato variabile di sale;
  • le fasi seguenti di lavorazione prevederanno l'essiccazione della carne;
  • anticamente, codesta fase avveniva con l'aria circostante;
  • ai giorni nostri invece, grazie anche all'evoluzione della tecnologia, vengono utilizzati appositi forni, con tempistiche che variano dalle quattro alle sei ore e temperature che vanno dai 25 ai 30 gradi;
  • ultimo step è la conservazione della carne, con il metodo dell'sott'olio.

Degustazione

Riguardo alla consumazione del musciame di tonno, questo trova la sua migliore espressione con filetti tagliati a fettine e conditi con pomodori ed olio.

In epoche antiche il musciame di tonno era un piatto tradizionale anche ligure ed era preparato con filetti di delfino essiccati.

Animale, quest'ultimo, la cui pesca è stata proibita!

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il nome "tunda" se associato alla Sardegna, rimanda con la mente subito alla spiaggia di Sa Rocca Tunda, una delle più apprezzate in tutta la regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la tunda nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini 

Tunda non vuol dire solo "mare cristallino" e "sabbia dorata", ma anche un prodotto tipico del territorio che rientra nel settore della panetteria.

Si tratta infatti di un:

  • tipico pane di semola dura;

che oggi viene preparato quotidianamente, mentre un tempo si era soliti prepararlo il sabato per poi razionarlo per tutto l'arco della settimana in arrivo.

Ingredienti

La tunda utilizza solo pochi e semplici ingredienti:

  • farina di grano duro;
  • farina semola;
  • acqua;
  • lievito.

Si aggiunge un pizzico di sale quando si amalgamano tutti gli ingredienti e si procede con l'utilizzo dell'impastatrice elettrica.

Nell'antica tradizione questo procedimento veniva fatto rigorosamente a mano e richiedeva molte ore, oggi i tempi si sono velocizzati con le moderne apparecchiature per impastare di cui si avvalgono i panificatori.

Lavorazione

Dopo che l'impasto è lavorato si può dare al pane la forma caratteristica che corrisponde ad una:

  • stella che ha ben 7 punte.

Dopo un'adeguata lievitazione, il pane si cucina nel forno a legna.

La tradizione vuole che le massaie di un tempo utilizzassero i "camini" per facilitare la lievitazione naturale della "T" e ponevano queste forme di pane proprio in prossimità di una brace, nella stagione fredda, e si assicuravano una temperatura sempre uguale.

Tante cose sono cambiate oggi nella preparazione tipo, ma ciò che resta inalterato è il gusto genuino di questo prodotto della panetteria sarda!

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il nome "tunda" se associato alla Sardegna rimanda con la mente subito alla spiaggia di "Sa Rocca Tunda", una delle più apprezzate in tutta la regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la tunda nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Tunda non vuol dire solo "mare cristallino e sabbia dorata", ma anche un prodotto tipico del territorio che rientra nel settore della panetteria.

Si tratta infatti di un tipico pane di semola dura, che oggi viene preparato quotidianamente, mentre un tempo si era soliti prepararlo il sabato per poi razionarlo per tutto l'arco della settimana in arrivo.

Ingredienti

La tunda utilizza solo pochi e semplici ingredienti:

  • farina di grano duro e semola della stessa tipologia;
  • acqua;
  • lievito;
  • sale.

Preparazione

Si amalgamano tutti gli ingredienti e si procede con l'utilizzo dell'impastatrice elettrica.

Nell'antica tradizione questo procedimento veniva fatto rigorosamente a mano e richiedeva molte ore, oggi i tempi si sono velocizzati con le moderne apparecchiature per impastare di cui si avvalgono i panificatori.

Dopo che l'impasto è lavorato si può dare al pane la forma caratteristica che corrisponde ad una stella che ha ben 7 punte.

Dopo un'adeguata lievitazione, il pane si cucina nel forno a legna.

Tradizioni

 

La tradizione vuole che le massaie di un tempo utilizzassero i camini per facilitare la lievitazione naturale della tunda e ponevano queste forme di pane proprio in prossimità di una brace, nella stagione fredda.

In questo modo si assicuravano una temperatura sempre uguale.

Tante cose sono cambiate oggi nella preparazione tipo, ma ciò che resta inalterato è il gusto genuino di questo prodotto della panetteria sarda.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno
CERTIFICAZIONE PRODOTTI: PAT

Descrizione

Lo "zichi" è un tipico pane sardo a forma circolare a base di ingredienti semplicissimi!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito lo zichi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti dello zichi sono:

  • farina di grano duro;
  • lievito naturale;
  • sale;
  • acqua.

Origini

Si tratta di un prodotto originario di Bonorva centro, situato nella parte settentrionale dell'isola, nella regione del Logudoro.

Caratteristiche

Si caratterizza per essere composto da:

  • spianate sottili;
  • e può avere una consistenza croccante oppure morbida a seconda del tipo di lavorazione.

In passato lo zichi veniva cotto in forni a legna, ma la preparazione risulta essere la stessa ancora al giorno d'oggi.

Preparazione

La sera prima si impiega l'impasto conservato da una precedente panificazione (su fremmentalzu), per preparare la biga (sa madrighe), da sciogliere in acqua tiepida dopo aver versato della farina.

A questo punto si lascia riposare la pasta tutta la notte perché lieviti.

La mattina successiva si aggiunge "sa madrighe" a un composto a base di farina e acqua salata.

Quindi si lavora con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.

Quindi si creano "cerchi di pasta" con un diametro di 35-40 cm e uno spessore di 5 cm da far lievitare, a seconda del risultato che si vuole ottenere e della stagione, dalle 6 alle 12 ore.

Degustazione

Lo zichi può essere usato come ingrediente in numerose ricette.

Il pane morbido può essere:

  • lasciato indurire;
  • tagliato a pezzi e bollito nel brodo di lardo e prezzemolo oppure in quello di pecora.

In alternativa può essere accompagnato dai frutti di mare o dal sugo nero di seppia.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasta fresca

Descrizione

I "marraconis fibaus di Siddi" sono un tipo di pasta fresca lunga realizzata, come da tradizione, manualmente.

Ingredienti

Gli ingredienti alla base di questo tipo di pasta sono solamente:

  • la farina;
  • l'acqua;
  • un pizzico di sale.

Preparazione

La lavorazione deve essere portata avanti fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.

Essendo un prodotto alimentare molto antico, la sua storia intreccia le tradizioni di Siddi:

  • i "marraconis" venivano preparati in occasione di feste Religiose, in particolare durante la celebrazione dei Morti di Novembre, perché questa pasta era considerata portatrice di buon auspicio.

I marraconis fibaus di Siddi, sono subito riconoscibili perché sono lasciati essicare con una forma particolare che ricorda un serpente che striscia o un fermacapelli antico.

Questo tipo di pasta lunga viene ancora oggi prodotta a mano grazie ad un intervento economico da parte "dell'Associazione Is Marraconis Fibaus" che ha salvato la città di Siddi dopo la crisi degli anni ottanta e la chiusura del pastificio della città e che permette alle donne del paese di produrla in onore dello slow food e della tradizione del luogo.

Degustazione

Un piatto tipico preparato con questo tipo di pasta dalla lavorazione complessa e da sempre considerata un "alimento lussuoso", è la:

  • pasta con anguille, pecorino sardo e menta, una vera prelibatezza da provare.

La mantecatura con il pecorino è il "passaggio cruciale" di questa ricetta che permette al marraconis fibaus di Siddi di assorbire il sapore di questo formaggio dal gusto deciso.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pesce

Descrizione

I "molluschi bivalvi vivi del Golfo di Oristano" si producono sia naturalmente che artificialmente all'interno appunto del "Golfo di Oristano".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i molluschi bivalvi vivi del Golfo di Oristano nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regioneSardegna (PAT).

Caratteristiche

I molluschi bivalvi vivi vengono denominati nella fattispecie come:

  • Cozze;
  • Arselle Nere;
  • Arselle Bianche.

La specie di molluschi a cui appartengono queste tre famiglie ha:

  • un'elevata salinità;
  • un gusto dolce;
  • un retrogusto tendente all'amaro.

I molluschi bivalvi vivi del Golfo di Oristano sono particolarmente sedentari e secondo il metodo di filtrazione delle acque di mare tendono a immagazzinare all'interno delle proprie valvole una grossa quantità di inquinamento.

Per tale motivo richiedono, dopo la coltura, un processo di "depurazione" più accorto.

Nonostante un complicato processo che impone agli abitanti del luogo, i quali da sempre vivono di questo mestiere, una maggiore accortezza prima della messa in vendita, questi molluschi sono il prodotto che identifica la zona di Oristano facendo essi parte della storia e della cultura del paese.

In cucina

I molluschi bivalvi vivi del Golfo di Oristano per la particolare salinità già ricordata sopra, accompagnano particolarmente bene piatti come:

  • risotti e zuppe di pesce perché danno al piatto un gusto deciso.

Un piatto tipico della tradizione della zona in cui compaiono questi molluschi è decisamente la "Fregola con le Arselle".

La fregola è una pasta tipica sarda di grano duro presentata sotto forma di piccole palline che, in questa ricetta, viene accompagnata con salsa di pomodoro e questi deliziosi molluschi che riescono a portare il sapore del mare in un semplice piatto di pasta!

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Prodotti di origine animale

Descrizione

I derivati del latte sono moltissimi, tutti rappresentativi di certe regioni della nostra penisola italiana o degli altri stati.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta toscanella nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Ingredienti

L'ingrediente primario per la creazione della ricotta toscanella è:

  • il siero di latte di pecora.

Origini

Tutti i gusti e le esigenze sono soddisfatte grazie solamente alla lavorazione del "latte", ingrediente semplice, ma fondamentale per la dieta umana.

La "ricotta", pur non potendo essere definita un vero e proprio formaggio, ne ha la forma e viene consumato in modo molto simile.

Ne esistono di molte varietà:

  • classica;
  • affumicata;
  • di mucca;
  • pecora;
  • capra.

Ogni tipo di ricotta può essere legato a uno specifico territorio italiano a seconda delle tradizioni gastronomiche o di lavorazione.

La "ricotta toscanella", prodotto dal nome particolare (considerando che non si tratta di una specialità toscana bensì sarda), e dal gusto inimitabile.

La ricotta toscanella, detta anche "ricottona", è un prodotto di derivazione ovina e come molte altre ricotte di vario tipo si ottiene dalla lavorazione del siero filtrato, che viene scaldato e agitato fino alla formazione della pasta.

Alla ricotta toscanella viene poi data la forma tipica, viene salata ed essiccata per circa un mese.

Presentazione

Il prodotto finale è:

  • un latticino a pasta semidura;
  • dal colore bianco;
  • privo di crosta;
  • delicato, ma saporito.

Vi si riconosce in sottofondo il sapore del latte ovino e per questo rappresenta il "perfetto emblema" della terra sarda, che si basa principalmente su agricoltura e pastorizia

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La "zucchina colcorijedda" è un prodotto tipico sardo e fa parte precisamente dei prodotti vegetali naturali o trasformati.

Caratteristiche

La forma della zucchina può variare ed essere:

  • rotonda;
  • allungata;
  • cilindrica.

Il colore tipico della zucchina prodotta in Sardegna è "bianco".

Effetti benefici

E', quindi, una zucchina dal colorito molto chiaro e dal basso contenuto calorico e per questo molto indicata nelle "diete ipocaloriche".

Contiene, come la maggior parte dei prodotti vegetali, circa il 95% di acqua ed è quindi consigliata per la sua azione diuretica.

E' una zucchina molto salutare giacché contiene molte vitamine, ed in particolare:

  • la vitamina A, C;
  • carotenoidi.

Contiene inoltre minerali come:

  • ferro;
  • fosforo;
  • calcio;
  • potassio.

Tipologie

Come per ogni ortaggio, anche le zucchine sarde si possono trovare sul mercato in due varianti:

  • al naturale, quindi la zucchina senza OGM;
  • a Km zero che non contiene alcun pesticida o medicinale.

Per questo motivo si trova sul mercato secondo stagione:

  • trasformata, quindi OGM (geneticamente modificata) la cui produzione può avvenire nelle serre con l'ausilio di pesticidi.

Questo tipo di zucchina colcorijedda si trova sul mercato in qualsiasi mese dell'anno.

La zucchina colcorijedda è conosciuta in tutta Italia per il suo prelibato gusto e per questo viene esportata in tutto il Paese dopo aver superato rigidi controlli di qualità e di provenienza.

In cucina

Intanto in Sardegna la zucchina colcorijedda viene utilizzata come prima scelta per cucinare un piatto tipico:

  • le "zucchine ripiene al forno".

Altro non sono che delle zucchine sarde ripiene di ortaggi ed insaporite con:

  • formaggio;
  • cannella.

Insomma, pochi ingredienti, poiché già basta il sapore e l'aroma inconfondibile della zucchina colcorijedda sarda per rendere i piatti unici!

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