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Regione: Sardegna  
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria   

Descrizione

 La "focaccia portoscusese" è una specialità da forno tipica della cucina sarda.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la focaccia portoscusese nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna.

Origini

Si tratta di una focaccia realizzata con:

  • un impasto lievitato di farina e patate;
  • condita con formaggio e pomodori, la cui ricetta ha origini antiche.

La gastronomia sarda si basa su prodotti semplici ma unici per il gusto e gli aromi.

Questa focaccia è caratteristica di un'area geografica ben definita, ovvero del "Sulcis Iglesiente", la regione che si estende nella parte sud-occidentale della Sardegna.

Proprio qui sono state portate avanti nei secoli le antiche tradizioni contadine.

Si chiama focaccia portoscusese proprio perché è tipica del comune di Portoscuso

Portoscuso è un comune italiano che si trova nella provincia del Sud della Sardegna.

Portoscuso nasce nel XVI secolo, durante il "periodo spagnolo", come insediamento di tonnatori e pescatori sardi.

Si trattava di un importantissimo scalo commerciale per lo sbarco di merci che erano destinate a Iglesias.

Col passare del tempo, nella zona vennero costruite diverse tonnare, quindi il piccolo borghetto di Portoscuso, composto da baracche abitate solo nelle stagioni di pesca, cominciò ad evolversi e ad assumere le sembianze di un vero e proprio paese.

Il nome Portoscuso deriva dal catalano "Port Escus" che sarebbe il participio passato arcaico del verbo "escondir" che significa appunto "nascondere", da qui Portoscuso che significa letteralmente porto nascosto.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione di una buona focaccia portoscusese sono:

  • 200 g di farina;
  • 250 g di patate;
  • 100 g di pecorino sardo;
  • 300 g di pomodori;
  • 1 dl di latte intero;
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva;
  • 1 cipolla rossa;
  • lievito di birra q.b.;
  • sale q.b.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della nostra focaccia portoscusese:

  • anzitutto dovete prendere le patate e lavarle sotto acqua corrente per togliere la terra in eccesso;
  • prendete una pentola abbastanza capiente, metteteci dentro le patate intere comprese di buccia e copritele totalmente con acqua fredda;
  • portate a bollore e lasciate cuocere per 20-25 minuti a seconda delle dimensioni delle patate;
  • finita la cottura, scolatele e pelatele mentre sono ancora calde;
  • con l’ausilio di un passapatate, schiacciatele e raccoglietele sulla spianatoia o sul piano di lavoro.

A questo punto, dovrete:

  • aggiungere alla purea la farina setacciata, il latte, il lievito, sciolto in pochissima acqua tiepida ed anche una manciata di sale;
  • lavorate gli ingredienti fino a formare un impasto sodo ed elastico;
  • una volta creato l’impasto, fatelo riposare coperto da un telo da cucina per almeno un paio di ore.

Nel frattempo, occupatevi del soffritto, quindi, in un tegame basso dal fondo abbastanza spesso, create un soffritto con:

  • l'olio extravergine di oliva;
  • la cipolla sbucciata e tritata;
  • unite i pomodori già sbollentati, spellati e tritati grossolanamente;
  • un pizzico di sale.

Fate cuocere il soffritto a fiamma bassa per minimo 20 minuti.

Finita la fase di lievitazione del panetto di pasta, riprendetelo e dividetelo in due panetti più piccoli.

Aiutandovi con un mattarello, cominciate a stendere le due pagnotte fino a formare delle pizzette circolari con un’altezza di circa 1 cm ognuna ed una larghezza di massimo 15 cm.

Arrivati a questo punto, sarà necessario:

  • cospargere le due focacce di sugo di pomodoro;
  • spolverarle con una manciata di pecorino sardo stagionato;
  • infine infornarle per la cottura.

A forno preriscaldato a 200 gradi, infornatele e lasciate cuocere per circa 20 minuti.

Una volta cotte, tiratele fuori dal forno e decidete se servirle belle calde oppure lasciarle intiepidire un attimo.

Buon appetito a voi ed ai vostri ospiti!

Degustazione

Solitamente la focaccia portoscusese va servita calda, ma è buona anche fredda.

Pur trattandosi di una specialità dal condimento ricco e deciso, c'è l'abitudine di consumare la focaccia portoscusese anche a colazione.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione

Il "moddizzosu" o "moddizzolu" è un pane tipico sardo composto da farine di grano duro e di tipo 0.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i moddizzosu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Se è un sardo a consigliarti la ricetta, indubbiamente ti dirà di procurarti "farine biologiche macinate a pietra" perché restituiscono il vero sapore del pane.

Il nome deriva dal dialetto secondo cui "moddizzi" indica un tipico arbusto dell'isola, utilizzato per alimentare il fuoco nei vecchi forni a legna dove venivano, appunto, cotti questi prodotti della panetteria tipica.

Nell'antichità le donne sarde lo preparavano una volta a settimana per poi utilizzarlo fino alla settimana successiva.

Per questo motivo puoi procurarti il Moddizzosu in grande quantità per decidere di consumarlo poco per volta.

Un consiglio è anche quello di surgelarlo.

Caratteristiche

Il moddizzosu è un pane dalla consistenza molto robusta, i sardi consigliano di utilizzarlo come companatico con salumi e formaggi.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del moddizzosu sono:

  • 50 g di lievito madre;
  • 50 g di farina tipo 0;
  • 25 ml di acqua.

Gli ingredienti per la preparazione del lievito madre chiamato anche fromentu sono:

  • farina 00;
  • acqua;
  • caffè di miele;
  • caffè di olio extravergine di oliva.

Preparazione

Nonostante la preparazione richieda molta lavorazione, il prodotto ottenuto è di altissimo livello!

Il moddizzosu, oltre a essere molto gustoso, resiste per lungo tempo senza perdere la naturale fragranza e il sapore.

Proprietà nutrizionali

Il moddizzosu è un tipo di alimento con valori nutrizionali abbastanza elevati, se mangiato con un salume può addirittura sostituire un pasto intero.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione 

Le "gallettinas", anche conosciute come "gallettine" o "pistoccheddus grussus", sono dei biscotti sardi che vengono preparati praticamente ovunque in tutte le provincie della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le gallettinas nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di semplici biscottini friabili che appaiono soffici dentro e più croccanti fuori.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle gallettinas sono:

  • 1 kg di farina 00;
  • 300 gr di strutto;
  • 4 uova;
  • latte;
  • 2 bustine di lievito;
  • 400 gr di zucchero;
  • buccia di 2 limoni.

Lavorazione

Per prima cosa si devono:

  • mettere le uova, lo strutto e lo zucchero in una planetaria per mescolare a media velocità;
  • dopo 5 minuti si può aggiungere la farina setacciata, le bustine di lievito e la buccia di limone grattugiata;
  • quindi trasferire il composto su un piano di lavoro e continuare ad impastare fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea;
  • questa dovrà poi essere messa a riposare in frigorifero per un paio di ore, coperta con un canovaccio o con della pellicola trasparente;
  • trascorso questo tempo si deve riprendere l’impasto, stenderlo con un matterello e coppare con un tagliapasta della forma che più si preferisce.

A questo punto spennellare le gallettinas con del latte e spolverare la superficie con dello zucchero semolato.

Successivamente le gallettinas devono essere trasferite su una teglia con carta forno ed infornati a 170 °C per 15 minuti circa.

Quando saranno ben dorati, si possono lasciare raffreddare su una gratella, prima di riporli in un contenitore ermetico che ne salvaguarderà la freschezza per diversi giorni.

Degustazione

Le gallettinas sono la scelta ideale per la colazione o una merenda a base di tè e caffè e sono particolarmente apprezzati anche dai bambini.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

I "gueffus" sono un dolce tradizionale sardo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i gueffus nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Nel dialetto dell'isola oltre che con il nome di gueffus, che resta comunque il più diffuso, sono conosciuti anche con le denominazioni di "guelfos" e "guelfus" a seconda della zona di produzione.

Questi dolci hanno un'origine molto antica che con molta probabilità è da ricercare nell'epoca della dominazione spagnola in Sardegna, iniziata nella prima metà del 1300.

Si pensa infatti, che la parola gueffus altro non sia che una storpiatura del nome spagnolo "huevos" che significa "uovo".

Questo rimanderebbe alla tradizionale forma di questi dolci tipici che è tendente all'ovale.

Caratteristiche

I gueffus sono dei dolci composti da una pasta di mandorle, caratterizzata da una consistenza particolarmente delicata.

Ogni singolo dolce viene avvolto con della carta velina dai bordi sfrangiati e che può essere di vari colori.

Questo particolare involucro dona al gueffusl'aspetto di una caramella.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione dei gueffus sono:

  • mandorle bollite;
  • acqua;
  • zucchero;
  • maraschino;
  • acqua di fiori di arancio;
  • buccia grattugiata di limone;
  • carta velina.

Preparazione

La preparazione di questi dolci è molto semplice:

  • si pelano le mandorle facendole bollire nell'acqua;
  • quindi si fa bollire lo zucchero insieme a dell'acqua, a un bicchierino di liquore maraschino, all'acqua di fiori di arancio e alla buccia grattugiata di un limone;
  • si aggiungono poi le mandorle e si mescola per qualche minuto fino ad ottenere un composto omogeneo;
  • si lascia raffreddare il tutto e poi si formano delle piccole palline che infine si avvolgono nella carta velina.

Tradizioni

Nella tradizione sarda i gueffus venivano preparati per le festività che si celebravano durante tutto l'anno e ancora oggi questi dolci vengono consumati in occasione delle feste.

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Descrizione

"Is coccoisi de casu" sono un prodotto da forno preparato in tutta la provincia di Nuoro ed è originario del piccolo Comune di Tonara.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli is coccoisi de casu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Sono dei ravioli ripieni di formaggio di pecora e fritti in abbondante olio bollente.

Is coccoisi de casu sono molto gustosi e saporiti, vengono preparati in qualsiasi momento dell’anno e sono anche molto facili da cucinare poiché non necessitano di ingredienti particolari o lunghe lavorazioni.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della "pasta" degli is coccoisi de casu sono:

  • farina 00;
  • un pizzico di sale;
  • acqua.

Invece, gli ingredienti per la preparazione del "ripieno" degli is coccoisi de casu sono:

  • formaggio di pecora;
  • sale;
  • menta selvatica.

Preparazione

Per preparare la lavorazione degli is coccoisi de casu si deve iniziare dalla pasta, quindi:

  • l’impasto può essere lavorato con una planetaria, ma si può anche procedere a mano senza problemi;
  • quando si sarà ottenuto un composto omogeneo e soffice, lo si può lasciare riposare per una mezz’ora ed intanto ci si può dedicare al ripieno;
  • quest’ultimo andrà preparato con del formaggio di pecora mescolato con foglie di menta selvatica e sale;
  • a questo punto si dovrà riprendere la pasta, stenderne una parte con il matterello e creare una sfoglia spessa 1 cm circa;
  • con un cucchiaio si deve poi distribuire il ripieno a tocchetti, distanziandoli di un paio di centimetri tra di loro;
  • quindi riprendere l’altra metà di pasta, formare una nuova sfoglia ed adagiarla sull’altra farcita, facendo attenzione ad eliminare le bolle d’aria;
  • infine, ritagliare dei ravioli a mezzaluna con una rotella dentellata, bucherellarli e friggerli in una padella con olio extravergine.

Appena saranno belli dorati si possono togliere dal fuoco per metterli ad asciugare su della carta assorbente. 

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione

I "brugnoli di ricotta", chiamati nel dialetto locale "brugnolusu de arrescottu" o anche orrobioloso, sono dei dolci tipici della gastronomia sarda.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i brugnoli di ricotta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di dolci fritti preparati con uova, farina e ricotta di pecora o formaggio fresco.

I brugnoli di ricotta conosciuti già dall'inizio del secolo scorso, vengono tradizionalmente preparati in tutto il territorio della regione, soprattutto in occasione delle feste di Carnevale.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei brugnoli di ricotta sono:

  • 600 gr di ricotta fresca di pecora;
  • 300 g di zucchero semolato;
  • 2 tuorli;
  • 2 uova intere; 
  • scorza grattugiata di due arance o di due limoni;
  • 1 bicchierino di acquavite sarda;
  • 1 bustina di vaniglia;
  • qualche filo di zafferano sardo;
  • 1 pizzico di sale;
  • 200 g di farina bianca di semola di grano duro;
  • olio per friggere.

Lavorazione

Per preparare i brugnoli di ricotta bisogna seguire i seguenti passi:

  • per prima cosa occorre lavorare, in una ciotola capiente e con l'ausilio di una forchetta o di una spatola, 600 g di ricotta fresca di pecora o anche di formaggio fresco grattugiato, con 300 g di zucchero semolato, fino a ottenere una crema omogenea e morbida;
  • aggiungete lavorandoli ancora, due tuorli e due uova intere, la scorza grattugiata di due arance o di due limoni, un bicchierino di acquavite sarda, una bustina di vaniglia, qualche filo di zafferano sardo e un pizzico di sale;
  • quando tutti gli ingredienti sono amalgamati, si aggiungono, un cucchiaio alla volta, 200 gr. di farina bianca di semola di grano duro incorporandoli fino a formare un impasto morbido;
  • questo va fatto riposare per 30 minuti almeno, dopo di che si prelevano con un cucchiaio delle piccole quantità di impasto, della dimensione di una noce, che vengono fatte friggere nell’olio ben caldo;
  • durante la cottura nell'olio bisogna rigirare i brugnolipiù volte fino a che avranno assunto da ogni parte la loro tipica coloritura bruno-rossastra;
  • dopo averli fatti scolare li si spolvera, ancora caldi, con lo zucchero semolato.
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione

La "fregola" è una particolare pasta lavorata a mano tipica della regione Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la fregola nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Sono piccole palline ottenute impastando acqua e grano duro e tostate successivamente in forno.

In dialetto sardo si dice "fregula" o "fregua", sicuramente è una pasta dalle origini molto antiche che risale addirittura a molti secoli fa.

Non si sa se sia frutto dell'abilità delle casalinghe sarde di un tempo o se sia stata importata addirittura dai Fenici o dai Cartaginesi.

In passato la fregola si preparava tutti i giorni tranne nel fine settimana, quando l'acqua serviva esclusivamente per irrigare i campi.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la lavorazione della fregola sono:

  • semola;
  • acqua;
  • sale.

Preparazione

La preparazione della fregola, da sempre casalinga, fa parte della tradizione della cucina povera sarda ed è ancora oggi considerata un rito.

Si comincia in questo modo, ovvero:

  • disponendo in un piatto largo la semola poi, con un particolare movimento delle mani, si impasta con acqua tiepida leggermente salata;
  • grazie ad un continuo e paziente sfregamento con i polpastrelli delle dita, si ottengono le tipiche palline di pasta il cui diametro varia fino a 6 mm;
  • la fregola pronta va stesa su un telo ad asciugare, poi si procede alla tostatura in forno a 200 gradi che richiede appena quindici minuti;
  • proprio grazie alla fase di tostatura, la fregola assume il classico colore ambrato e acquista il tipico e particolare sapore.

Degustazione

Trattandosi di un formato di pasta molto piccolo, la fregola è ottima cotta in brodo e rappresenta la base di squisite minestre e piatti freddi.

La fregola si abbina bene con:

  • il pesce;
  • con i frutti di mare;
  • con i crostacei.
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione

Il "pane con il pomodoro" è una tipica ricetta sarda che risponde alle espressioni dialettali "pani cun tamatica" e "fogazza cun tamatica".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane con il pomodoro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Ingredienti

Una ricetta semplice quella del pane con il pomodoro, tra le più antiche della regione che con pochi ingredienti crea un tripudio di sapori:

  • pomodoro fresco;
  • olio extravergine di oliva;
  • farina di grano duro;
  • aglio;
  • basilico.

Ingredienti poveri che uniti fra loro danno vita ad uno dei piatti più amati dai sardi, e non solo da loro.

Il pane con il pomodoro preparato in un piccolo forno dell'entroterra sardo ha di certo un gusto unico, ma se vuoi puoi provare a riprodurre in casa la ricetta, sarà comunque buonissima.

L'importante è usare ingredienti di ottima qualità e di provenienza sarda per non perderne gli aromi originari.

Preparazione

La preparazione "dell'impasto" del pane con il pomodoro, nasce dall'unione di:

  • farina di grano duro;
  • semola;
  • acqua;
  • e lievito madre.

Lavorazione

Comincia con:

  • impastare bene il tutto aggiungendo sale e pepe;
  • lascia poi che l'impasto lieviti per qualche ora, fin quando ti sembrerà raddoppiato di volume;
  • a questo punto impasta ancora e lascialo nuovamente crescere per un'ora;
  • prendi l'impasto così ottenuto e stendilo fino ad ottenere una sfoglia alta appena 2 cm, mettilo in una teglia e lascialo crescere ancora per una trentina di minuti;
  • a questo punto puoi aggiungere la farcitura a base di pomodori freschi, olio, sale, pepe, aglio e basilico.

Riempi la teglia e ripiega la sfoglia in superficie lateralmente, poi inforna per quasi un'ora a 240°.

Il risultato del pane con il pomodoro ti stupirà!

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione

I "mostaccioli", anche detti "mustazzoli" o "mustazzolos", sono biscotti tipici sardi, della provincia di Oristano, a lenta lievitazione e normalmente presentati sotto forma romboidale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i mostaccioli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Tradizioni

I mostaccioli sono un prodotto di pasticceria molto antico, per cui gli ingredienti che li compongono sono piuttosto semplici ed hanno lungo tempo di lievitazione.

Le donne sarde che preparavano questi dolci erano dotate di una grande pazienza.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione di 8 porzioni di mostaccioli sono:

  • 500 g di farina;
  • 500 g di zucchero semolato;
  • acqua;
  • 1 bustina di lievito di birra;
  • 150 g di zucchero a velo;
  • scorza di 1 limone;
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere;
  • mezzo cucchiaio di bicarbonato di sodio.

Preparazione

Puoi facilmente preparare i mostaccioli a casa procurandoti a parità di dosi della farina di tipo 00 e dello zucchero semolato.

Con queste dosi, per una lievitazione efficace, è opportuno aggiungere una bustina di lievito di birra e mezzo cucchiaio di bicarbonato di sodio.

Per dare all'impasto dei mostaccioli la classica fragranza dovrai aggiungere la scorza di un limone e mezzo cucchiaio di cannella.

Il procedimento di lavorazione è molto semplice:

  • è necessario amalgamare fino ad ottenere un composto omogeneo farina e lievito di birra sciolto in acqua;
  • l'impasto si ottiene aggiungendo acqua e successivamente lo zucchero, la cannella, la scorza di limone e il bicarbonato;
  • finito di impastare dovrai coprire il composto con un canovaccio e lasciarlo a lievitare almeno 48 ore.

Non c'è un tempo standard di lievitazione:

  • di solito è pronto per essere infornato quando si formano delle bolle d'aria al suo interno.

Finita la lievitazione, puoi ottenere i mostaccioli stendendo la pasta e facendone rombi spessi mezzo centimetro.

La cottura dei mostaccioli è consigliata a 160 gradi per venti minuti.

Ecco che avrai ottenuto un ottimo dolce morbido e gustoso, ma anche semplice ed economico.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

I "bianchittos" sono dei dolcetti a base di meringa tipici della Sardegna!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i bianchittos nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Tradizioni

Non vi è una vera e propria zona di origine, ma vengono preparati un poò ovunque nell'isola.

Oggi si possono assaggiare soprattutto durante feste e pranzi di nozze.

Secondo la tradizione venivano offerti dagli sposi come ringraziamento per i regali ricevuti.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei bianchittos sono:

  • 150 g di mandorle tritate;
  • 500 g di zucchero a velo;
  • scorza di 2 limoni;
  • 5 albumi d'uovo;
  • un pizzico di sale;

Preparazione

I bianchittos sono molto semplici da cucinare e non richiedono particolari abilità, ma è indispensabile avere un’impastatrice planetaria, in quanto gli albumi devono essere lavorati per lungo tempo.

La prima cosa da fare è:

  • mettere le chiare d'uovo nella ciotola della planetaria, aggiungere un pizzico di sale e montare a neve per almeno 10 minuti;
  • nel frattempo si dovrà versare dentro un pò per volta lo zucchero a velo e continuare a mescolare per altri 5-10 minuti;
  • quando gli albumi sembreranno belli soffici e gonfi, è necessario aggiungere la scorza di limone grattugiata e le mandorle tritate grossolanamente;
  • con l'ausilio di una spatola o un cucchiaio, continuare ad amalgamare dall’alto verso il basso per non smontare il composto;
  • a questo punto si può mettere l'impasto in una sac à poche dotata di bocchetta liscia per formare dei ciuffetti sopra una teglia rivestita con carta da forno;
  • una volta terminato tutto il composto, si possono infornare i bianchittos a 120 °C per almeno un’'a e mezza;
  • infine, sfornare, fare raffreddare e servire con un bel caffè o un tè caldo.
Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "coccoietto con l'uovo", in dialetto "coccoi de ou", è un pane tipico sardo diffuso in tutta la Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il coccoietto con l'uovo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Tradizioni

Il coccoietto con l'uovo veniva tradizionalmente preparato in occasione della Pasqua ed è per questo che nel dialetto dell'isola è conosciuto anche con il nome di "coccoi de Pasca", coccò di Pasqua appunto.

Ingredienti

La realizzazione del coccoietto con l'uovo avviene utilizzando gli ingredienti usati per gli altri tipi di pane, ovvero:

  • semola di grano duro;
  • acqua;
  • sale;
  • lievito.

Caratteristiche

La crosta è croccante e presenta numerose sporgenze, mentre la mollica è abbastanza compatta.

La particolarità del coccoietto con l'uovo è rappresentata:

  • dalle forme con le quali viene realizzato e soprattutto dalla presenza di un uovo, tradizionale simbolo pasquale, incastonato nella pasta.

Le forme che caratterizzano questo pane sono:

  • molto varie e cambiano in base alle zone di produzione.

Tradizioni

Le forme più diffuse di coccoietto con l'uovo sono:

  • le forme a semicerchio e quelle che rappresentano animali stilizzati come uccelli, galline e pesci.

Proprio per la particolare forma di pesce, in alcune zone della Sardegna il coccoietto con l'uovo è conosciuto anche come "aguglia".

Era usanza regalare il "coccoi de Pasca" a parenti e amici come auspicio di fertilità e fortuna.

Infatti, l'uovo racchiuso nel pane era simbolo di prosperità.

Invece, il pane realizzato con le forme di animali era tradizionalmente riservato ai bambini, un po' come avviene oggi con le uova di Pasqua. 

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "civraxiu" è il nome sardo di un particolare tipo di pane, diffuso in tutta la Sardegna ma le cui radici si trovano a Sanluri, un paese del Medio Campidano nella zona sud-occidentale dell'Isola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il civraxiu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Il nome presenta alcune variazioni, come civràxu e civàrxu, a seconda della zona di produzione.

Molto probabilmente il nome civraxiu deriva dalla parola latina "cibarius", ovvero cibo.

Ciò dimostrerebbe le origini molto antiche di questo particolare tipo di pane.

Ingredienti

Il civraxiu viene realizzato utilizzando:

Caratteristiche

Il civraxiu è caratterizzato da:

  • una forma circolare ma, irregolare;
  • da una crosta scura e croccante;
  • da una mollica tenera e compatta.

La forma del civraxiu è generalmente molto grande, con un peso medio tra 1,5 e 2 kg.

Preparazione

La preparazione risulta abbastanza particolare in quanto prevede una doppia lievitazione, quindi:

  • dopo aver lavorato l'impasto, si conferisce al civraxiu la forma tipica e si lascia lievitare una prima volta;
  • si passa alla seconda lievitazione che avviene all'interno di cesti ricoperti da lino o cotone che hanno la funzione di assorbire l'umidità della pasta;
  • dopo questo processo si passa alla cottura nel forno a legna.

Il civraxiu è caratterizzato da un periodo di conservazione molto lungo ed è per questo che era il pane più consumato dai contadini e dai pastori del Campidano.

Ancora oggi nel sud dell'Isola il civraxiu è il pane che viene consumato quotidianamente e che si trova in ogni panificio, portando avanti una tradizione ormai centenaria.

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