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REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasta fresca

Descrizione

Le "colombelle" in dialetto, "caombasa", sono una forma di pasta tipica della Sardegna e, in particolare, della località di Masullas, in provincia di Oristano.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le colombelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Le colombelle sono una pasta di origini molto antiche, veniva preparata soprattutto in occasione della Pasqua, con una miscela povera fatta di semola di grano duro, acqua e sale.

Quello che contraddistingue le colombelle è:

  • il loro formato, che ricorda, per l'appunto, delle "piccole colombe" in volo.

Ingredienti

Per sei porzioni, servono:

  • 500 g di semola di grano duro;
  • 1 cucchiaino di sale marino fino;
  • acqua q.b.

Lavorazione

L'impasto delle colombelle viene:

  • lavorato a mano, finché non si presenta omogeneo e morbido;
  • va steso col mattarello fino a ottenere una sfoglia spessa 2 mm circa;
  • con un coltellino a punta fine, si ricavano dei triangolini equilateri;
  • se ne tagliuzza un vertice, in modo da creare la coda della colombella, e il centro del lato opposto a questo vertice, per realizzare la testa;
  • gli altri due angoli del triangolino vengono schiacciati con il pollice al fine di realizzare le ali;
  • l'ultimo tocco consiste nel creare il corpo della colombella, pizzicando tra pollice e indice la parte di pasta che va dalla testa alla coda.

Degustazione

Le colombelle, che originariamente sono nate per "invogliare i bambini a mangiare", hanno un tempo di cottura molto rapido e si sposano bene con qualsiasi condimento, dal semplice sugo con pomodorini freschi ad altre salse tipiche sarde più elaborate, come il sugo con la salsiccia e i pomodori secchi, quello con i funghi Pleurotus o la salsa di carciofi e zafferano.
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Quando si parla della produzione delle mele, in particolare di "mele tipiche", la principale regione che viene in mente è il Trentino-Alto Adige (la Val di Non e la Val di Sole nello specifico), con la sua nota produzione di molti tipi di mela, famosi in tutta Italia e non solo, utilizzate in numerose ricette e preparazioni tradizionali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il "melo trempa orrubia" nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Certamente la coltura dei meli non viene attribuita istintivamente al Sud Italia, ma non è del tutto vero.

Molti non sanno che in alcune zone mediterranee della nostra bella e produttiva penisola crescono altre varietà interessanti di questo frutto.

In Sardegna è particolarmente diffusa la "mela trempa orrubia", frutto dal nome particolare e quasi difficile da pronunciare!

Caratteristiche

Il nome mela trempa orrubia che le è stato assegnato, deriva principalmente dal suo "aspetto esteriore", in particolare, per le sfumature rosse e rosate che ricoprono parte della sua liscia superficie.

Trempa orrubia significa infatti:

  • "guancia rossa".

Il sapore è:

  •  dolce e lievemente acidulo.

Produzione

In Sardegna la mela trempa orrubia è abbastanza diffusa, soprattutto nelle zone collinari e nei pressi di Nuoro e secondo alcuni cenni storici lo è da molto tempo.

Il melo trempa orrubia è particolarmente radicato nella regione.

E' rappresentativo della stessa poiché la produttività della mela trempa orrubia è limitata ad una commercializzazione prevalentemente locale, ma la sua coltivazione è in crescita e il frutto ha le potenzialità per poter raggiungere mercati più estesi.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi

Descrizione

 La ricotta moliterna è una tipologia di formaggio che viene realizzato e distribuito in gran parte della Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta moliterna nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Ingredienti

Per preparare la ricotta moliterna si utilizza:

  • latte di pecora sarda ed al suo interno presenta una pasta non molto dura.

Proprietà organolettiche

Il colore è prevalentemente bianco mentre all’esterno non è presente una vera e propria crosta.

Il profumo è delicato ed anche al gusto si avverte una certa sapidità che non disturba il palato.

Ogni ricotta è di forma conica, con un diametro massimo di circa 18 cm ed un peso che può variare tra i 1,2 kg. ed i 3,5 kg.

Preparazione

La lavorazione di questa tipologia di ricotta è ormai inalterata da decenni e si svolge soprattutto tra novembre e luglio.

  • Si ottiene trattando il siero avanzato dalla produzione di altri formaggi ed in seguito all’affioramento si procede con la fase di indurimento che dura per almeno 30 minuti;

  • successivamente la pasta si trasferisce in piccoli stampi conici di giunchi intrecciati e per altre 24 ore si lascia spurgare;

  • si prosegue poi con la salatura a secco con sale fino mentre la stagionatura si effettua in ambienti freschi, ventilati e ad atmosfera costante;

  • qui le ricotte vengono lasciate riposare per 15-20 giorni ed in questo periodo si ricoprono spesso di un leggero strato di muffa;

  • quest’ultimo viene poi rimosso prima di commercializzare i prodotti, i quali possono anche essere venduti sotto vuoto.

A volte la stagionatura può protrarsi oltre le 3 settimane per poter avere delle ricotte da grattugiare ed in questo caso sono più adatte a condire pasta e timballi da forno.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Grassi (burro, margarina, oli)
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: DOC

Descrizione

"L'olio extravergine d'oliva", in lingua sarda "ozzu 'e olia", è un'eccellenza isolana che da anni spadroneggia al concorso italiano riservato agli oli DOC (denominazione di origine controllata).

Caratteristiche

Una produzione accurata, di nicchia, l'extravergine di Sardegna è un tesoro della terra, ottimo per condire a crudo e fantastico nei numerosi allestimenti culinari tipici.

Imperdibile su pani gutiau, una delizia che si realizza con il famosissimo pane carasau dei Sardi spezzato a pezzi irregolari, conditi poi con sale e olio extravergine locale.

Le aree di pregio che hanno portato le produzioni dell'olio extravergine d'oliva sardo negli allori delle più accreditate rassegne del Bel Paese sono:

  • Cuglieri;
  • Dolianova;
  • Alghero;
  • Orosei;
  • Gonnosfanadiga;
  • Villacidro;
  • Seneghe.

Ingredienti

L'ingrediente fondamentale per la lavorazione dell'olio extravergine di oliva è:

  • l'oliva.

Preparazione

Per la preparazione dell'olio extravergine d'oliva, preziosità tipica della Sardegna, il disciplinare di produzione permette di impiegare le seguenti varietà d'oliva:

  • Tonda di Cagliari;
  • Bosana;
  • Nera Tonda di Villacidro;
  • Semidana;

per una percentuale pari all'80%, mentre il rimanente 20% viene realizzato con varietà minori presenti sul territorio.

Raccolta

Le olive vengono:

  • brucate a mano oppure vengono raccolte meccanicamente e macinate a una temperatura che non può superare i 30 °C entro un lasso di tempo massimo di 48 ore.

La durata massima della gramolazione è invece di 75 minuti.

Proprietà organolettiche

Quello che verrà prodotto sarà un olio extravergine d'oliva con:

  • sfumature dal giallo al verde;
  • con un odore fortemente fruttato;
  • un sapore intenso con una leggera punta d'amaro e di piccante che offre ai palati un netto rimando alla macchia locale.
REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno

Descrizione

La "spianata", nota anche come "spianada", "cozzula", "panedda" o "poddine" è un pane tipo della Sardegna del nord.

Caertificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la spianata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Insieme al pane carasau è il pane sardo più conosciuto in tutto il mondo.

La spianata è:

  • un tipo di pane senza mollica, molto simile come forma alla piadina romagnola, poiché anch'essa ha una forma rotondeggiante ed è molto sottile.

La spianata, ancora oggi viene realizzata rispettando l'antica tradizione.

Ingredienti

Gli ingredienti che vengono utilizzati per la preparazione della spianata sono:

  • semola di grano duro;
  • lievito madre;
  • sale;
  • acqua.

Preparazione

L'utilizzo del lievito madre è fondamentale, affinchè l'impasto possa lievitare bene.

La spianata viene lavorata in questo domo:

  • con il matterello su dei ceppi di legno, proprio come si faceva un tempo;
  • mentre la lievitazione avviene su dei teli di lino.

Una volta lievitato l'impasto viene sempre steso con il matterello e infornato nel forno a legna.

Il forno non deve essere molto caldo, infatti, solitamente la spianata viene infornata dopo il pane carasau, che al contrario ha bisogno di molto calore.

Per far in modo che la superficie diventi lucida, la spianata viene bagnata con:

  • una soluzione di acqua e sale e poi infornata nuovamente.

Una volta cotta, se ben conservata, può durare fino ad una settimana.

Degustazione

La spianata è ottima per accompagnare:

  • zuppe o minestre;
  • può essere farcita con formaggi, salumi e verdure, diventando così un ottimo pranzo al sacco.
Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Grassi (burro, margarina, oli)

Descrizione

"L'olio di lentischio" della Sardegna, in lingua sarda "ozzu de semene", è un prodotto di qualità che si ricava dal lentischio.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'olio di lentischio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Un arbusto umile, puntellato da scenografiche bacche rosse, il lentischio è un albero diffuso in tutta l'isola, e dà vita a un olio dalla sapidità intensa che racchiude in sé numerose proprietà salutari.

Definito in passato "l'olio dei poveri", oggi questa prelibatezza sta vivendo una seconda vita di successi.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la creazione dell'olio di lentischio sono:

  • frutti di lentischio.

Proprietà organolettiche

Un vero e proprio "elisir" di gusto che si caratterizza per le sue note corpose, il suo odore aromatico e le sue proprietà salutari.

Usato fin dall'antichità, quest'olio, insieme a quello d'oliva hanno insaporito i piatti dell'arte culinaria tradizionale sarda.

Le sue essenze sono talmente intense, che per avvertire sulle papille gustative il suo gusto ne bastano solamente poche gocce, da versare preferibilmente a crudo sulla pietanza.

Degustazione

Grazie all'olio di lentischio, una semplice insalata si trasforma in un’esperienza gustativa davvero unica!

Tuttavia, la combinazione perfetta viene regalata al palato anche da una sola goccia di quest'olio su un bel piatto di pesce.

Proprietà benefiche

La sapidità non è però l'unica caratteristica di questa prelibatezza made in Sardegna.

L'olio di lentischio, infatti, è al centro di studi scientifici importanti che hanno messo in risalto le sue proprietà nutritive e curative.

Tra i diversi studi, quello del biologo nutrizionista Marco Mereu, nel quale si legge che quest'olio di lentischio abbassa i livelli del colesterolo cattivo.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali

Descrizione

La "pianta del mirto" è il simbolo della tradizione contadina della regione Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pianta del mirto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Molto apprezzata nella gastronomia tipica dell'isola, la pianta del mirto, detta in lingua dialettale "mulsta", "murta" o "murtaucci", può raggiungere i tre metri di altezza e viene coltivata anche a scopo ornamentale.

Le foglie di mirto presentano:

  • un colore verde brillante, sono opposte e lanceolate.

La fioritura avviene verso la fine della primavera, ed è rappresentata da piccoli fiori a cinque petali, bianchi, bellissimi e profumatissimi.

Il frutto della pianta del mirto è:

  • una piccola bacca bluastra di forma rotonda.

Il periodo della raccolta impegna molto i contadini:

  • si passano appositi rastrelli in legno sui rami per far cadere le bacche, che andranno raccolte in tinelli posti sotto la pianta;
  • se la pianta deve essere potata si va direttamente a recidere i rami traboccanti di frutti.

Vengono raccolte anche le foglie, destinate ad uso medicinale e alla realizzazione di infusi e tisane.

Proprietà salutari

Per le loro riconosciute "proprietà antisettiche", le foglie di mirto vengono bruciate e poi utilizzate per disinfettare gli ambienti.

Dalle foglie di mirto si estraggono i tannini, polifenoli dal grande potere antiossidante e astringente molto usati nei prodotti farmaceutici.

Le foglie e le cortecce delle piante di mirto, facilmente reperibili sul territorio, vengono impiegate anche nella lavorazione delle pelli.

Degustazione

Molto famoso è il Mirto di Sardegna, un liquore che si ottiene facendo macerare le bacche mature in una giusta quantità di alcol.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "pane 'e cariga", anche detto "pane 'e mendula", è un delizioso prodotto agroalimentare tipico dell'Anglona, regione storica situata nel nord della Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane 'e cariga nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

il pane 'e cariga tradizionale ha:

  • una forma rotonda;
  • uno spessore di 2-3 cm;
  • un ampio diametro di 25-30 cm.

Fragrante e genuino, il pane 'e cariga è una prelibatezza alla quale è impossibile rinunciare, capace di conquistare fin dal primo assaggio anche i più esigenti buongustai.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del pane 'e cariga sono:

  • fichi secchi tagliati a pezzettini;
  • farina di grano duro;
  • acqua tiepida;
  • lievito.

Origini

Càriga è un termine del dialetto logudorese che in italiano possiamo tradurre come "fico secco".

Difatti, questo soffice e profumato pane è spesso arricchito con ingredienti poveri, ma altrettanto genuini e golosi, come:

  • i fichi essiccati al sole e la frutta secca.

Di qui anche la denominazione pane 'e mendula, ovvero:

  •  pane con mandorle.

La forma e lo spessore è quello tipico delle classiche focacce sarde di semola di grano duro, onnipresenti nelle tavole dei sardi, sia nella quotidianità che nelle giornate di festa.

Pane 'e cariga un tempo era considerato un cibo da riservare alle grandi occasioni e veniva preparato con dedizione dalle massaie, utilizzando esclusivamente ingredienti locali.

Oggi è considerato una squisitezza da assaporare durante tutto l'anno ed è possibile acquistarlo dal fornaio di fiducia, arricchito non solo con la frutta secca ma anche con l'uva passa.

Inutile dire che ci si può cimentare nella realizzazione del pane 'e mendula anche nel calore della propria abitazione, per trascorrere una mattinata all'insegna dei mestieri e dei sapori antichi.

Ciò che tuttavia contraddistingue questo prodotto e ne esalta la bontà, è la cottura nel forno a legna e l'utilizzo di farine di grani antichi.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "pane guttiau" è un pane tipico della Sardegna, diffuso ormai in tutta la regione ma che ha le sue origini nella zona centro-settentrionale dell'isola, in particolare nel territorio della Barbagia.

Ingredienti

Il pane guttiau non è altro che una variante del pane carasau, altro pane tipico della zona centrale della Sardegna.

Il pane guttiau è un pane realizzato con:

Il carasau infatti, è costituito da sfoglie molto sottili e dalla particolare croccantezza.

Il pane guttiau è una versione arricchita del pane carasau.

Caratteristiche

La caratteristica principale del guttiau è il suo condimento, realizzato con:

  • sale e olio extravergine di oliva, quest'ultimo molto diffuso nell'isola.

Nella lingua italiana il termine sardo guttiau può essere tradotto con "gocciolato".

Infatti, le sfoglie di pane carasau venivano bagnate con gocce di olio, condite con un pizzico di sale e infine riscaldate in forno o alla brace in maniera tale da conferire al pane una maggiore croccantezza.

Origini

Questa preparazione molto semplice si ricollega alla tradizione della cucina agro-pastorale della Sardegna.

Il pane carasau e di conseguenza il pane guttiau venivano preparati periodicamente in tutte le case.

Oggi questa tradizione, a parte qualche raro caso, si è persa per via della complessità del procedimento, ma è comunque possibile trovare il pane guttiau già pronto in molti panifici della Sardegna.

Degustazione

Il guttiau veniva tradizionalmente consumato durante i pasti per accompagnare salumi e formaggi.
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

La Sardegna vanta un'ampia produzione di pane tipico, preparati oggi come allora secondo le antiche ricette tramandate di generazione in generazione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane cicci nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

A Desulo, cittadina del nuorese di 2300 abitanti, è tradizione realizzare il delizioso "pane cicci", anche detto semplicemente "pane di Desulo".

Così come il famoso pane carasau, anche questa specialità è composta da diverse sfoglie di pasta dalla forma rotonda e dal colore piacevolmente dorato.

Il pane cicci ha:

  • un diametro di 20 cm ed è spesso 1 cm;
  • le sue sono dimensioni contenute.

Proprio per questi motivi, il pane cicci era l'alimento ideale per i pastori che trascorrevano intere giornate fuori casa.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione del pane cicci sono:

  • farina;
  • semolato;
  • lievito naturale;
  • sale;
  • acqua tiepida.

Origini

Il pane cicci era il cibo perfetto da infilare nella bisaccia e gustare in abbinamento ai prodotti tipici della gastronomia locale: formaggio di pecora e di capra, salsiccia e musteba.

Un tempo veniva preparato in casa dalle massaie, impastando a mano la farina, la semola, su frummentu (il lievito madre naturale), il sale e l'acqua tiepida.

Il pane cicci è caratterizzato da un impasto particolarmente secco, non ha mollica e al suo interno rimane leggermente gonfio.

Degustazione

Il pane cicci può essere facilmente diviso a metà e farcito con i cibi che si preferiscono, non solo salumi e formaggi, ma anche pomodori e insalata dell'orto.

Inutile dire che è ottimo anche gustato:

  • insieme a delle calde zuppe, in alternativa al classico pistoccu, tipico della cucina ogliastrina.

Oggi il pane cicci è considerato come una vera specialità da portare in tavola nelle grandi occasioni e da far gustare ai numerosi turisti che si recano in visita sull'isola!

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi

Descrizione

La ricotta mustia è una particolare varietà prodotta con il latte di pecora ed è diffusa in tutta la Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta mustia nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Il gusto è molto delicato, abbastanza salato e con un leggero sentore di affumicato.

Infatti il nome mustia deriva proprio dal caratteristico processo di affumicatura.

Ogni forma ha un diametro di circa 18 cm ed il suo peso può oscillare tra gli 0,8 kg ed i 2 kg. La pasta all’interno è bianca ed al tatto risulta morbida ma anche compatta. Invece la crosta è molto sottile e presenta varie sfumature di colore a seconda del grado di affumicatura.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della ricotta di mustia sono:

  • siero di latte di pecora;
  • sale.

Preparazione

Oggi questo tipo di ricotta è lavorata esclusivamente in maniera artigianale.

  • Per prima cosa viene prodotta con siero agitato e riscaldato fino ad 85 °C;
  • quando inizia ad affiorare il formaggio, l’agitazione del liquido viene interrotta e si fa rapprendere per almeno 10 minuti;
  • la massa ottenuta viene quindi spostata in appositi stampi a cilindro che dovranno riposare per una notte intera con un disco di legno sopra;
  • in seguito, viene eseguita la salatura a secco e dopo un giorno si passa all’affumicatura, ottenuta bruciando varie piante aromatiche per 5-6 ore;
  • per finire, la ricotta viene lasciata ad asciugare per altri 2-3 giorni prima di poter essere consumata.

Degustazione

La ricotta mustia si mangia fresca ma può essere sottoposta a lunghi periodi di stagionatura che la rendono ideale per essere grattugiata.

Inoltre, si sposa molto bene con pancetta, salumi e verdure ma può essere impiegata anche per preparare torte salate e sformati.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

La "spianada" conosciuta anche come"poddine" , "spianata", "cozzula"  o "panedda" è una delle varietà di pan e che costituiscono il tesoro gastronomico tradizionale della Sardegna! 

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la spianada nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Il termine "poddine", che deriva dal latino "pollen, pollinis", nel dialetto sardo indica il "fior di farina", ovvero una farina ottenuta setacciando il frumento duro macinato con un crivello più sottile.

Quello che i sardi chiamano "su poddine", sarebbe il pane ottenuto con questo tipo di farina, che  si presenta basso e di forma rotonda come una piadina ed è molto simile alla "pita" della tradizione greca e araba.

Ingredienti

Se vuoi cimentarti in questa tradizionale ricetta per la creazione della spianada dovrai munirti dei seguenti ingredienti:

  • 1 kg di farina di semola di grano duro;
  • 200 g di lievito madre, chiamato nel dialetto sardo "la madrigga";
  • acqua
  • sale.

Lavorazione

  • In una ciotola capiente sciogli nell'acqua tiepida il lievito;
  • aggiungi 200 g di farina ed amalgama bene fino ad ottenere un impasto omogeneo che dovrà lievitare;
  • tienilo coperto, per tre ore circa in un luogo caldo;
  • trascorso questo tempo, unisci l'impasto alla farina rimanente e aggiungi circa 300 ml di acqua tiepida (a cui avrai aggiunto del sale) lavorando bene e a lungo con le mani finché il composto sarà liscio e compatto;
  • dall'impasto ricava delle porzioni della grandezza di una mela e stendi ciascuna di esse con un mattarello in modo da ottenere sfoglie sottili e rotonde, del diametro di circa trenta centimetri;
  • mettile a lievitare per tre ore circa e poi cuocile in forno caldo a 250°, finché non appariranno dorate in superficie.

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