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REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Quando si parla di "tradizioni ultra centenarie", magari questa locuzione sembrerebbe banale ed abbastanza prevedibile!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pastinaca ti santu pati nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

In realtà, delinea in maniera essenziale il concetto che si vuole esprimere.

I prodotti alimentari, siano essi coltivati o allevati, sotto intendono dei caratteri:

  • sociali;
  • culturali;
  • filosofici;
  • politici;
  • e a volte anche religiosi.

In questo senso, la "pastinaca ti santu pati" non poteva che porsi come esempio più lampante.

E' un ortaggio che si coltiva prevalentemente in Puglia , nella penisola salentina.

Presentazione

L'aspetto cromatico e la morfologia della pastinaca ti santu pati sono parecchio interessanti:

  • è allungata ed irregolare;
  • con una lunghezza che varia dai 15 ai 25 cm;
  • un peso tra i 70 ed i 100 gr;
  • le tonalità di colore invece sfumano dal viola del fusto, alle striature gialle della parte superiore ed inferiore;
  • è succosa e molto profumata anche se insieme alla croccantezza, sono peculiarità tipiche dei primi tre giorni successivi alla coltura.

Dopo questo lasso di tempo infatti, la carota appassisce e perde di consistenza.

Il nome della pastinaca ti santu pati (la carota di Sant'Ippazio), gli `stato dato in onore al Santo Patrono della città.

Territorio

La pastinaca ti santu pati predilige terreni ampi e con un'altissima concentrazione di fosfati.

La durata del ciclo colturale varia tra gli 8 ed i 9 mesi, interessando principalmente il periodo da Marzo ad Ottobre.

Novembre, Dicembre, Gennaio e Febbraio sono definite le epoche di raccolta.

Maturazione

Cade a pennello allora, la fiera del 19 Gennaio che celebra la festività sacra di Sant'Ippazio perché coincide con il periodo di completa maturazione del prodotto.

Le materie prime da fornire al terreno sono:

  • letame maturo;
  • acqua, due volte al dì.

E' abbastanza intuitivo immaginare che la raccolta sia da compiere a mano per non rischiare di rovinare la compattezza della carota.

Proprietà nutritive

La pastinaca ti santu pati è conosciuta ed apprezzata in tutta Italia per le sue proprietà nutritive in quanto ricca di alfa e beta carotene e di altri agenti antiossidanti.

Per tale motivo, gli impieghi in cucina coprono una vasta gamma:

  • dagli yogurt;
  • ai ravioli;
  • senza tralasciare i dolci come la carrot cake.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Quando si nomina la Puglia e si riflette sui suoi numerosi prodotti enogastronomici, una delle ricette che subito saltano alla mente di italiani e stranieri è quella delle "orecchiette alle cime di rapa" .

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le orecchiette con le cime di rapa nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

La ricetta delle orecchiette con le cime di rapa è  probabilmente la più famosa nel mondo ed è diventata una sorta di simbolo della regione Puglia, tanto che il nome della regione va quasi a braccetto con il nome del piatto.

Le orecchiette con le cime di rapa, sono:

  • un primo piatto gustoso;
  • dai sapori intensi ed inconfondibili.

Questo è un piatto considerato "tradizionale" poiché fa uso dei preziosi e principali prodotti della zona:

  • le orecchiette e la cima di rapa.

Coltivazioni

In particolare, la cima di rapa, trova nella Puglia il suo territorio di "crescita ideale", soprattutto nei mesi autunnali, quando può sfruttare le basse temperature.

Proprio per la sua diffusione massiccia nel meridione d' Italia, in Puglia e nelle regioni vicine, viene utilizzata in molti modi e innumerevoli ricette.

Proprietà nutrizionali

Della rapa si consuma la parte superiore, soprattutto le foglie, verdi, tenere e dalle numerose proprietà benefiche.

Sono ricche infatti di:

  • vitamine;
  • antiossidanti.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle orecchiette con le cime di rapa sono:

  • 1 kg di cime di rapa;
  • 50 g di pangrattato;
  • 3 filetti di acciughe sott'olio;
  • 30 g di olio extravergine di oliva;
  • 1 spicchio di aglio;
  • sale fino q.b.;
  • 100 g di acqua tiepida;
  • 200 g di semola di grano duro rimacinata.

Preparazione 

Per iniziare la preparazione "dell'impasto" delle orecchiette con le cime di rapa dovrete:

  • versare la farina di semola di grano duro rimacinata sulla spianatoia , formate una fontana e aggiungete un pizzico di sale sulla farina;
  • al centro procedete versando dell'acqua a temperatura ambiente e continuate cominciando a lavorare l'impasto e cercando di ottenere una consistenza omogenea ed elstaica;
  • cercate di dare all'impasto una forma "rotonda" e ricoprite il tutto con un canovaccio, fate riposare per circa 15 minuti.

Trascorsi questi 15 minuti dovrete:

  • prelevare un filoncino dell'impasto dello spessore di circa 1 cm e da questo tagliate dei piccoli pezzetti di circa 1 cm l'uno;
  • aiutandovi con un coltello a lama lisca, cercate di formare delle "conchigliette" trascinando ciascun pezzetto verso di voi sulla spianatoia;
  • continuate rigirando l'orecchietta su se stessa e proseguite così facendo fino al termine dell'impasto.

Così facendo avrete realizzato le famore "orecchiette pugliesi".

Seguite nella vostra ricetta e dedicatevi alla preparazione delle "cime di rapa", quindi dovrete:

  • pulire accuratamente le foglie esterne e aiutandovi con un coltellino prelevate solo le foglie interne e il fiore;
  • una volta pulite, sciacquatele, scolatele e asiugatele bene;
  • sucessivamente dovrete mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua, salatela a piacere e tenetela da parte che sarà utile più avanti per "lessare" le cime di rapa.

Prendete una padella e ponete all'interno:

15 g di olio extravergine di oliva, il pangrattato e lasciate abbrustolire il tutto mescolando fino a doratura;

riprendete la pentola ricca di acqua, mettetela sul fuoco ed aspettate l'ebollizione;

procedete immergendo le cime di rapa precedentemente pulite che dovranno cuocere per circa 5 minuti.

Per quanto riguarda il "soffritto" qui di seguito vi spieghiamo cosa fare.

In una padella versate l'olio rimasto, uno spicchio d'aglio schiacciato in camicia e i filetti di acciughe scolati dall'olio.

Procedete in questo modo:

  • mescolate il tutto di volta in volta al fine di far sciogliere le acciughe;
  • basteranno pochi minuti per far insaporire il soffritto e a questo punto potrete anche togliere l'aglio.

Una volta spento il fuoco per il soffritto, riprendete le vostre orecchiette alla pugliese e versatele direttamente nella pentola con le cime di rapa, e fate cuocere per 5 minuti.

Trascorsi questi minuti, scolate cime e orecchiette riponendole direttamente nella padella col soffritto,

Saltate e mescolate bene!

Aggiustate con un pò di sale, impiattate aggiungendo alla fine un filo di olio di oliva a crudo e il pangrattato tostato!

Degustazione

In Puglia le cime di rapa vengono usate nelle già citate "orecchiette con le cime di rapa", ma anche nella ricetta degli:

  • "strascinati con le cime di rapa" (la versione più grande delle orecchiette), consumate cotte con le fave o con il peperoncino, oppure con la salsiccia.

Le cime di rapa sono:

  • versatili e deliziose;
  • perfette come condimento;
  • come contorno;
  • come ingrediente aggiuntivo per altre preparazioni;
  • ottime all'interno dell'impasto per i taralli, per esempio.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

I "mùgnuli" sono ortaggi poco noti caratteristici della penisola salentina, la zona più meridionale della regione Puglia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i mùgnuli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Sembra che dai mùgnuli discenda il "broccolo comune", i due ortaggi si distinguono per la loro "infiorescenza", che nei mùgnuli è molto più piccola.

Cresce in maniera spontanea, è un prodotto autunnale reperibile nel periodo che va da Novembre a Marzo.

mùgnuli sono un alimento saporito che non dovrebbe mai mancare in un corretto regime alimentare.

Detto in dialetto leccese "spuriàtu e spuntature", questo ortaggio ha caratteristiche organolettiche superiori a quelle del broccolo.

In cucina

mùgnuli fanno parte della "tradizione contadina", molti sono i libri di cucina regionale pugliese in cui vengono riportate antiche ricette preparate con questo ortaggio tanto raro quanto prezioso.

mùgnuli sono l'ingrediente principe di:

  • zuppe e minestre;
  • il loro sapore leggermente dolciastro apporta ai piatti un profumo e un aroma inconfondibile.

La "trya cu li mugnuli" è uno dei piatti più antichi degno di essere ricordato (la trya è una pasta fatta a mano simile alla tagliatella che solitamente si cucina con le verdure, ma è ottima anche con i legumi), lo stesso dicasi per la "massa e cauli", una minestra molto saporita tipica della città di Otranto.

Nel Salento i mùgnuli precoci vengono detti "mugnulettu" e sono quelli maggiormente ricercati perché più teneri e profumati.

I mùgnuli detti "major" e "serotino" sono i tipi più tardivi, la raccolta è più abbondante e il colore dell' ortaggio è di un verde più intenso.

Tutte le piante di mùgnoli, differentemente dalle altre varietà di broccoli e cavoli, sono molto resistenti all'attacco dei parassiti.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Il "pomodorino di manduria" è un prodotto che gode di una certa unicità territoriale, nel rispetto della biodiversità dei vari tipi di pomodoro pugliese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pomodorino di manduria nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Coltivazione

Il pomodorino di manduria viene normalmente coltivato nel periodo estivo, con semina da metà Marzo e raccolta nel periodo estivo, "in asciutto", da metà Maggio a metà Settembre.

La pianta del pomodorino di manduria presenta:

  • un accrescimento lento;
  • con foglie standard e frutti di colore rosso interno;
  • una forma ovale;
  • un peso che va dai 25 ai 30 grammi;
  • una lunghezza dai 25 ai 35 mm.

Consumo

Il pomodorino di manduria viene sia consumato "a crudo":

  • utilizzato per fare insalate o sughi freschi;
  • sia conservato per la stagione invernale, in vari modi.

Il processo tipico di conservazione é ottenuto sbollettando il pomodorino di manduria e poi passandolo, per ottenere la salsa, oppure tagliandolo a cubetti grossolani.

Il prodotto così ottenuto, conservato sottovuoto in barattoli di vetro, potrà essere utilizzato in inverno per preparare ragù e vari sughi, mantenendo intatto il profumo del pomodorino di manduria.

Utilizzo

Il pomodorino di manduria viene poi:

  • messo sott'olio o sott'aceto;
  • utilizzato per guarnire focacce;
  • come accompagnamento alla carne o al pesce;
  • come contorno.

Conservazione

I processi di conservazione del pomodorino di manduria, studiati nelle varie epoche servono a mantenere intatte le caratteristiche nutritive ed organolettiche del prodotto.

I tempi di conservazione variano da qualche mese ad un anno, a patto che il sottovuoto sia ben creato e che il prodotto sia conservato in frigorifero, una volta aperto.

Se vuoi assaporare la freschezza del pomodorino di manduria assaggia una conserva:

  • potrai gustare il sapore fresco della cucina pugliese in ogni stagione!
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il "grano dei morti", chiamato anche "colva", è un dolce diffuso in Puglia che ha origine nella provincia di Foggia.

Cetificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il grano dei morti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Il nome è legato al giorno in cui viene preparato, il "2 Novembre", data in cui vengono commemorati i Defunti.

In dialetto questo dolce viene chiamato "cicc cuott" e la sua preparazione sembra derivare dal Rito Cristiano che prevedeva il consumo di grano bollito e benedetto durante le funzioni funerarie religiose.

Al contrario di ciò che si può pensare, questo dolce rappresenta:

  • un simbolo di vita, un vero e proprio inno. 

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della ricetta sono:

  • grano;
  • melograno;
  • frutta candita;
  • chiodi di garofano;
  • mandorle;
  • zucchero;
  • cannella;
  • vino cotti;
  • noci;
  • cioccolato fondente.

entrambi sono dei simboli che rappresentano il naturale proseguimento del ciclo vitale.

Il g"grano" rappresenta il "nutrimento" ed il "ciclo vita-morte" a cui tutti gli esseri viventi sono sottoposti.

Il "melograno", invece, è un richiamo forte alla "rinascita" ed alla "vita".

Entrambi questi prodotti venivano sistemati sulle tombe per garantire ai morti il nutrimento e una speranza di rinascita e risurrezione.

Tradizioni

Il grano dei morti non si trova in vendita perché solitamente viene preparato e consumato "in casa" per rendere omaggio alle persone che non ci sono più.

Preparazione

Questa è la preparazione del grano dei morti, ovvero:

  • il grano va tenuto a mollo per una notte, quindi deve essere scolato e cotto per circa un' ora dall'ebollizione;
  • una volta raffreddato viene scolato e lavato;
  • nel frattempo tosta le mandorle e tritale assieme alla cannella ed ai chiodi di garofano;
  • unisci il grano a tutti gli altri ingredienti ed aggiungi il vin cotto alla fine per non far indurire l'impasto;
  • amalgama con cura l'impasto, quindi servilo ai commensali.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Liquori

Descrizione

Dalla tradizione pugliese, e più precisamente dalla cultura enogastronomica leccese, nasce il "liquore di mirto".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il liquore di mirto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Proprio nel Salento il mirto è piuttosto diffuso, essendo il territorio particolarmente fertile per questo tipo di pianta aromatica.

Segue a larghe linee la ricetta tipica sarda, ma con alcune varianti si è andato a creare un liquore del tutto differente, caratterizzato da un gusto distintivo ed unico.

Preparazione 

Il periodo dell'anno più indicato per produrre il liquore di mirto è decisamente quello invernale, in quanto la pianta del mirto produce le sue "bacche" nel momento in cui le temperature tendono ad abbassarsi.

Queste possono essere utilizzate in varie maniere, ma quella più famosa e diffusa riguarda per l'appunto, la produzione del liquore.

Si tratta di una bevanda ad "alto potere digestivo" e, per questo motivo, viene consumato prevalentemente in seguito al pranzo o alla cena.

Ingredienti

Si prepara tenendo in infusione nell'alcol le coloratissime:

  • bacche;
  • cannella;
  • buccia d'arancia;
  • fiori di garofano.

Degustazione

Dopo aver chiuso ermeticamente il contenitore, lo si lascia "riposare" in un luogo asciutto e buio per poco più di due settimane.

Trascorso tale lasso di tempo, dovrà essere filtrato e bollito assieme ad ulteriori bucce di arancia.

Una volta terminata la cottura, il liquore di mirto dovrà riposare per ulteriori 30 giorni;

  • successivamente potrà essere imbottigliato e degustato.

La bevanda alcolica dal caratteristico colore rosso rubino si contraddistingue per:

  • un forte profumo aromatico, che si mixa ad un sapore armonico e delicato.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

La "cotognata pugliese" è un prodotto tipico della regione Puglia, ma non solo, in quanto viene prodotta anche in Sicilia ed in altre zone meridionali d'Italia.

Origini 

Alla base della cotognata pugliese troviamo:

  • le mele cotogne;

un frutto tipico delle regioni meridionali, dove il clima temperato favorisce la crescita del cotogno.

L'albero del cotogno fa parte della famiglia delle "rosacee" e si pensa sia arrivato in Puglia direttamente dall'Iran.

Le mele cotogne sono un frutto molto antico, infatti già durante la Civiltà Greca era considerato come simbolo sacro della dea dell'eros, Afrodite.

La raccolta delle mele cotogne avviene durante i mesi di Settembre-Ottobre, quando il frutto raggiunge il punto massimo di maturazione.

Caratteristiche

Esso è caratterizzato da:

  • una forma tondeggiante;
  • una peluria in superficie;
  • è molto profumato.

Per questo motivo la mela cotogna un tempo veniva impiegata per "profumare" in modo naturale la casa e i cassetti in cui veniva riposta la biancheria.

Nonostante il gradevole profumo non è molto indicata per essere mangiata al naturale, pochè il gusto risulta particolarmente:

  • acidulo ed astringente.

In cucina

Le mele cotogne si prestano benissimo per realizzare:

  • marmellate o per realizzare, appunto, la "cotognata leccese".

Ingredienti

Per preparare la "cotognata pugliese" nel metodo tradizionale pugliese, si ha bisogno solo di:

  • ottime mele cotogne e dello zucchero.

Degustazione

Se si vuole aggiungere un tocco di creatività, è possibile aggiungere della vanillina o della buccia di limone grattugiata.

Una volta preparata, la cotognata pugliese si può consumare subito cosparsa con:

  • dello zucchero semolato;

altrimenti si può conservare in scatole di latta.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizioni

I "lampascioni sott’olio" sono tipici del Salento e i cuochi pugliesi hanno il privilegio di conoscere a fondo questo prodotto della terra abbastanza complicato da trattare in cucina.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i lampascioni sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Proprietà salutari

lampascioni sott’olio, in dialetto "pampasciune", è un bulbo che cresce spontaneo in particolar modo sulle pendici dei monti.

Ha molte proprietà benefiche per il corpo umano:

  • stimola la digestione;
  • contribuisce a tenere basso il livello del colesterolo e della pressione arteriosa;
  • ha effetto diuretico;
  • ha un effetto depurativo.

Il gusto dei lampascioni ricorda vagamente quello delle cipolle, ma con un marcato retrogusto amaro.

Ingredienti

Puoi facilmente dedicarti alla preparazione dei lampascioni sott’olio in casa, basterà seguire qualche piccola regola.

Prima di tutto devi regolare bene le quantità degli ingredienti:

  • se vuoi mettere sott'olio 1 kg di lampascioni, dovrai utilizzare 1l di acqua e 1l di aceto.

In più ti servirà:

  • olio di oliva;
  • sale;
  • menta fresca;
  • aglio.

Lascia in acqua fredda i lampascioni un'intera giornata, in modo da ripulirli bene da tutto il terreno.

Trascorso il tempo, assicurati che siano ben puliti sciacquandoli sotto acqua corrente e poi falli bollire per pochi minuti in:

  • acqua;
  • aceto;
  • sale.

Non lasciarli cuocere oltre i 5 minuti.

Conservazione

Scolali bene e quindi inseriscili in barattoli di vetro con menta e aglio per poi ricoprirli di olio!

Degustazione

Il miglior modo per mangiare i lampascioni sott’olio è prepararlo "sott'olio" e usarlo come contorno sia per carne che per pesce!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Il "carosello di Manduria" è un ortaggio poco noto e coltivato prettamente nel Sud Italia dove ogni regione vanta la propria varietà di carosello con caratteristiche specifiche.

Caratteristiche

Si tratta di un prodotto ortofrutticolo che viene consumato ancora immaturo in alternativa al cetriolo, rispetto al quale risulta anche più digeribile.

In Puglia, il carosello di Manduria si caratterizza per il suo:

  • colore tendente al verde chiaro;
  • il suo peso oscilla tra i 50 e i 300 gr;
  • la consistenza è più dura rispetto al cetriolo;
  • è croccante, ma il suo gusto è dolce e soave.

Può essere coltivato anche in balcone in verticale, ha un'ottima produzione nella parte inferiore della pianta e questo permette di gestirlo senza troppe complicazioni.

Basta prestare attenzione a certi momenti specifici del suo sviluppo, in particolare è necessario costruire un sistema di sostegno dove far arrampicare la pianta.

Semina

Munisciti di:

  • un vaso di 55 cm di diametro;
  • di terra fresca;
  • di semini di carosello di Manduria.

Poni i semini di carosello di Manduria all'interno e copri di terra, dopodiché fissa delle stecche, due per lato e una più robusta al centro.

I tuoi caroselli cresceranno sulle stecche, per evitare che si rompano recidi i frutti prima che diventino troppo grossi.

Preparazione

In cucina utilizza il carosello di Manduria per preparare:

  • delle insalate fresche e particolarmente apprezzate durante la stagione estiva.

Metti a bollire delle patate, quando saranno fredde tagliale a cubetti ed aggiungi il carosello di Manduria preventivamente tagliati a julienne.

Aggiungi poi:

  • pomodorini;
  • cipolla rossa;
  • condisci con olio evo;
  • un pizzico di sale.

Un'idea geniale per un pranzo leggero e gustoso!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta

Descrizione

"L'arancia dolce" del Golfo di Taranto, detta anche "arancia navelina", è un vero tripudio di colori e sapori che rispecchia a pieno i profumi delle terre pugliesi sul golfo.

Presentazione

L'arancia dolce, eccellenza del territorio, si presenta nei toni:

  • dell'arancio;
  • dell'oro;
  • con leggere venature di arancia rossa.

Proprietà organolettiche

Il sapore è quello delle "arance perfette" sia a tavola che in spremuta, grazie al sapore dolce e poco aspro.

Ciò che la contraddistingue dalle altre arance dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche, è appunto il:

  • "sapore fresco";
  • "dissetante".

L'interno risulta polposo e con poca pelle.

L'arancia dolce di Taranto è poi facilmente distinguibile, grazie alla sua:

  • forma tipica.

Basterà infatti che prestiate attenzione alla base leggermente allungata per distinguerla da tutte le altre arance.

Inoltre la stessa buccia è molto più sul rossastro, quindi potrete distinguerla dalle varianti di arance più aspre del territorio.

Raccolta

Questi succosi frutti della natura sono poi disponibili per molti mesi, in quanto il raccolto comincia ad Ottobre con le primizie e termina a Maggio inoltrato.

Ciò permette di godere per gran parte dell'anno di fresche arance dolci del Golfo di Taranto appena colte e profumate.

L'arancia dolce di questo golfo è poi priva di semi e altamente succosa, perfetta quindi anche per i più piccoli.

I suoi colori poi ricoprono le campagne di gran parte del golfo tarantino, tra cui spiccano sicuramente i comuni di:

  • Castalleneta;
  • Ginosa;
  • Palagianello per l'importante produzione.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Il "cece nero" è un'eccellenza del territorio pugliese, in particolare della Puglia centrale, dalle caratteristiche organolettiche uniche e molto apprezzate da amanti della buona cucina e da chef stellati.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cece nero nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

La terra in cui nasce il cece nero è la sua ricchezza e la sua causa di distinzione, in quanto il terreno brullo e a tratti roccioso ne ha mutato la "conformazione".

A differenza infatti delle altre varietà di ceci coltivate in Italia, il cece nero pugliese è molto più ricco di:

  • ferro;
  • nutrienti.

Inoltre il quantitativo di fibre è di oltre tre volte quello contenuto nelle varianti di ceci italiani più diffuse in commercio.

Anche la forma di questo cece è diversa dalle varianti tipiche.

Il cece nero di Puglia infatti sembra quasi un "chicco di mais", in quanto molto più piccolo e di forma allungata.

Potrete riconoscerlo subito poi dal colore nero e dalla superficie porosa ed irregolare.

Preparazione

La preparazione del cece nero richiede una cottura di circa un'ora e mezza, dopo però esser stati una notte in ammollo.

E' consigliabile lasciare i ceci neri in acqua, almeno 10 ore per ammorbidirli oltre che per ragioni igieniche, la superficie dura e porosa infatti rende più difficoltoso l'ammollo.

Proprietà nutrizionali

Le capacità nutrizionali fanno quindi del cece nero della Puglia centrale un prodotto perfetto per tutta la famiglia.

La grande quantità di fibre è perfetto infatti per la salute digestiva delle donne, mentre il grande quantitativo di ferro è perfetto per i più piccoli o chi soffre di anemia mediterranea.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi

Descrizione

Il "cacio", comune nome del formaggio, é un prodotto tipico di molte regioni del Sud Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cacio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Per la preparazione del cacio gli ingredienti fondamentali sono:

  • latte crudo;
  • cagglio liquido di vitello o agnello;
  • sale. 

Varietà

A seconda della stagionatura, si possono ottenere pezzature di formaggio più o meno fresche e più o meno saporite.

Le varietà di formaggio pugliese sono moltissime:

  • dal cacioricotta;
  • al caciocavallo;
  • fino alla burrata.

In Puglia il formaggio si sposa con tutti i piatti, dal pesce alla carne, e viene grattuggiato su molte pietanze.

Tipologie

Fra i tipi principali ricordiamo "la burrata":

  • un fresco formaggio ricoperto da una sfoglia di pasta filata e ripiena di panna e burro.

Un tempo era avvolto nell' "asfodelo", che ne manteneva intatte le caratteristiche organolettiche.

  • Cacioricotta: fresca o stagionata, puo essere consumata come antipasto o come condimento per salse e primi piatti.
  • Giuncata: ottenuta da latte misto ovino e caprino, avvolta in foglie di giunco, ha un particolare sapore, che ricorda l'odore dell'erba dei pascoli.
  • Caciocavallo: tipica forma a "sacchetto", con un ventre prominente ed una parte superiore più piccola, è stagionato in salamoia, si ottiene dal latte delle vacche podaliche del Gargano, razza a rischio di estinzione nel '900.
  • Ricotta marzotica: ricca di latte che assume i sapori dell'erba primaverile, da cui deriva il nome "marzotica", ha una consistenza fresca e morbida.

Degustazione

I formaggi pugliesi sono un prodotto tipico, che vi lascerà deliziati.

Assaggiare un prodotto caseario pugliese vi regalerà un'esperienza unica, sia grattuggiato sulla pasta che come ripieno di carne o pesce, che mangiato come antipasto.

La freschezza dei prodotti pugliesi si esprime nella genuinità del latte ottenuto da vacche podoliche e nella versatilità dell'utilizzo in diverse preparazioni e con vari gradi di stagionatura.

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