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Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Confetture

Descrizione

La cotognata è un prodotto tipico delle regioni meridionali ed in particolare della regione Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cotognata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

La cotognata è una via di mezzo tra una confettura e una gelatina e prende il suo nome dalle mele cotogne, il frutto che si utilizza per realizzarla.

Origini

Le mele cotogne sono un frutto conosciuto fin dall'antichità, infatti, si racconta che nell'Antica Grecia fosse un frutto molto caro ad Afrodite e veniva offerto a tutte le spose durante la prima notte di nozze.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per preparazre la cotognata sono:

  • mele cotogne;
  • zucchero;
  • succo di limone.

Caratteristiche

Gli alberi di mele cotogne sono poco valorizzati e spesso vengono confusi come una verità di melo o pero, ma in realtà si tratta di un frutto completamente diverso.

La mela cotogna ha una buccia gialla, ricoperta di pelo ed ha un profumo particolarmente intenso, tanto che alcuni lo considerano addirittura nauseabondo.

Il periodo migliore per raccogliere la mela cotogna è durante il mese di ottobre, quando il frutto è bello maturo: più il frutto viene lasciato a maturare sulla pianta, migliore sarà il sapore.

La mela cotogna nonostante l'ottimo profumo, non ha un gran sapore, ma ottima se consumata cotta, ecco perché sono ottimi per produrre la cotognata.

Preparazione

Realizzare la cotognata è molto semplice: basta far bollire le mele cotogne sbucciate e tagliate a pezzi.

Una volta cotte, si riducono in purea a cui va aggiunto zucchero e succo di limone.

Conservazione

La cotognata si conserva benissimo all'interno dei vasetti, oppure può essere conservata in uno stampo per ghiaccio a cubetti e poi servita come gelatina.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Conserve

Descrizione

Nati dall'ingegno tutto calabrese di sfruttare al meglio anche gli ortaggi non maturi, i "pomodori verdi conservati" sono una vera e propria specialità tipica regionale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i pomodori verdi conservati nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Una conserva tradizionale davvero unica.

Una ghiottoneria tutta da provare.

I pomodori verdi, conservati sott'olio, vengono insaporiti con aglio, finocchietto e con l'immancabile peperoncino, un ingrediente di punta di tutta la cucina della Calabria.

Tradizioni

Una preparazione molto antica, dal profumo casalingo e dal gusto più che piacevole, per una conserva tipica che trova spazio in ogni dispensa familiare.

Un prodotto tradizionale, il cui metodo di realizzazione e la cui conservazione seguono regole conserviere dettate da una tradizione che si perde nella notte dei tempi.

Un metodo semplice quanto intramontabile, che di fatto risulta consolidato nel tempo.

Vero è, però, che la ricetta presenta anche piccole varianti, che prevedono l'aggiuta all'olio extravergine d'oliva dell'acqua prodotta dall'importante processo di salatura dei pomodori.

Ancora, in alcuni territori regionali i pomodori di piccole dimensioni invece di essere tagliati a fette, vengono lasciati interi oppure vengono conservati sotto forma di spicchi.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei pomodori verdi conservati sono:

  • pomodori verdi;
  • aceto;
  • olio extravergine di oliva.

Degustazione

I pomodori verdi conservati sono un allestimento gastronomico in grado di dare carattere a tutto il servizio, perfetto per essere servito come antipasto accompagnato da saporiti taralli, da crostini di pane casereccio oppure da deliziose freselle, ma più che adatto anche per essere presentato in tavola come appetitoso contorno.

I pomodori verdi conservati sono altresì un goloso e sfizioso companatico.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

I "tarallini ai semi di anice" sono un dolce tipico della Calabria a base di farina, acqua, olio, lievito e semi di anice.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i tarallini ai semi di anice nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origine

Per la Calabria i tarallini ai semi di anice hanno un valore simbolico, in quanto venivano preparati in occasione delle feste patronali per decorare le statue del Santo Patrono, nonchè indossati come bracciali dalle fanciulle vergini, questo spiega la loro forma a cerchio.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati nella preparazione dei tarallini ai semi di anice sono:

Preparazione

L'impasto dei tarallini ai semi di anice va fatto a mano unendo alla farina i semi di anice, a questo punto:

  • sciogli nell'acqua il lievito e il sale;
  • unisci l'olio e impasta per alcuni minuti sin quando non ottieni un impasto compatto;
  • lascialo riposare per dieci minuti ricoperto da un panno da cucina;
  • trascorso il tempo inizia a preparare piccole strisce di pasta lunghi 10-15 cm poi unisci le due estremità in modo da ottenere delle ciambelline;
  • metti i taralli su un panno e attendi qualche minuto;
  • nel frattempo metti l'acqua a bollire e una volta raggiunta la temperatura giusta immergili, quando li vedi galleggiare son pronti per essere tolti dall'acqua;
  • lascia riposare i tarallini ancora per una ventina di minuti e poi mettili in forno ad una temperatura di circa 250 gradi;
  • quando vedrai che i tuoi taralli iniziano a prendere un bel colore, saranno pronti per essere serviti.
Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Vegetali trasformati

Descrizione

Gli "zucchini sott'olio" sono una conserva genuina, gustosa e pratica da utilizzare in cucina tutto l'anno e per tantissime ricette, dalle più semplici alle più complesse, per chiunque abbia fantasia e voglia di sfiziosità.

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli zucchini sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Proprietà nutritive

Invitanti e gustosi, dal gusto delicato e genuino, gli "zucchini" conservati "sott'olio" in pratici vasetti sottovuoto, sono un alimento povero di calorie e di colesterolo.

Sono ricchi anche di vitamine e nutrienti essenziali per l' organismo come:

  • potassio;
  • magnesio;
  • calcio;
  • acido folico.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione degli  zucchini sott'olio sono:

  • zucchine;
  • sale grosso;
  • sale fino;
  • olio extravergine di oliva;
  • aglio;
  • pepe;
  • menta.

In cucina

Oltre a vantare potenti proprietà "antiossidanti" e prevenire, quindi, l'invecchiamento, gli zucchini sott'olio sono un'ottima idea per arricchire e contornare le pietanze più differenti, tipo:

  • dalla carne alle insalate più varie, e perché no anche delle bruschette divertenti e innovative.

Leggerissimi e a lunga conservazione, gli zucchini sott'olio saranno, dopo che li avrai assaggiati per la prima volta, un alimento di cui difficilmente potrai fare a meno!

Tradizioni

Il loro gusto naturale e saporito è legato ai valori veri della terra, quelli dei nostri avi!

Tutta questa esplosione di gusto e sapori è dovuta alla  facilità di abbinamento con qualsiasi altro piatto, che vanno dai primi agli antipasti.

Se sei alla ricerca:

  • di una conserva semplice, ma gustosa;
  • che non costi troppo;
  • preparata con ingredienti sani e salutari, coltivati nel massimo rispetto della natura;

scegliere gli zucchini sott'olio è la soluzione perfetta per te.

I tuoi piatti, di sicuro, non passeranno più inosservati e la salute te ne sarà grata!

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Vegetali trasformati
Certificazione: DOP

Descrizione

"L'olio extravergine di oliva" è un prodotto decisamente importante per la regione.

Certificazioni

Basti pensare che la Calabria soddisfa circa un terzo del fabbisogno nazionale per quanto riguarda la produzione dell'olio.

In Calabria sono presenti tre prodotti con certificazione DOP, ovvero:

  • l'olio "Lametia";
  • l'olio "Bruzio";
  • l'olio "Alto Crotonese".

Tutti hanno caratteristiche differenti. 

Produzione

Le aree da dove proviene gran parte della produzione calabrese si trovano nelle zone di:

  • Cosenza;
  • Lamezia e Reggio Calabria.

Tipologie

In ogni area vengono coltivate diverse qualità di olive, ovvero.

L'olio extravergine "Lametia" proviene dalla provincia di Catanzaro e alla vista appare di colore giallo intenso e dorato con delle sottili sfumature di verde:

  • l'odore è mediamente fruttato con qualche sentore di erba fresca;
  • il gusto è molto ampio e armonico, con i sapori amaro e piccante definiti e decisi ma in perfetto equilibrio.

L'olio extravergine "Bruzio", invece, deriva dalle coltivazioni di olive presenti nelle colline prepolliniche e della Sibartide:

  • quest'olio extravergine di oliva si presenta giallo e delle sottilissime note di verde;
  • annusandolo, è possibile sentire un odore fruttato di mela bianca ed erba fresca;
  • il gusto è intenso, ma equilibrato con sentori di erbe e mandorle dolci.

L'olio extravergine "Alto Crotonese", infine, proviene dalle olive coltivate nella provincia settentrionale di Crotone:

  • visivamente questo prodotto ha un colore giallo con dei riflessi verdi molto definiti;
  • l'odore è armonico e con decisi sentori di erbe appena falciate e foglie d'olivo;
  • il sapore è mediamente intenso, ma al tempo stesso armonico grazie al perfetto equilibro dell'amaro e del piccante che insieme risultano eleganti e morbidi.
Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Frutta secca

Descrizione

Una produzione che interessa tutto il territorio calabrese quella dei "pistilli", ovvero delle "castagne secche", le stesse che, insieme ai fichi essiccati e alle nocciole, rendevano ricchi Natali di antica reminiscenza, dove la semplicità era di casa.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i pistilli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

 

Essiccatura

I pistilli presenti in tutta l'area collinare della Calabria, una volta raccolte, seguendo i dettami di un metodo molto antico, vengono fatte "essiccare" in locali appositi denominati "caselle" oppure "pastiddrere".

È proprio all'interno di questi spazi dotati di superfici piatte formate da "cannizzi", ovverosia da canne intrecciate, che vengono sistemati i frutti del castagno, dove rimangono per un periodo di tempo variabile.

Al fine di facilitare l'essicazione delle castagne fresche, all'interno delle caselle viene fatta ardere della legna.

A essiccazione raggiunta, le castagne verranno pulite e assumeranno lo speciale colore giallo intenso che le caratterizza.

Una bontà tradizionale che, in compagnia dei legumi, capeggiava in ogni bottega calabra per tutto l'intero periodo invernale.

I pistilli, contraddistinti da uno speciale sapore dolce, si presentano alla vista e al tatto duri e privati della naturale pellicina che li riveste.

Degustazione

È proprio in virtù della loro consistenza che i pistilli così essiccati, venivano consumati soprattutto:

  • cotti.

Di fatto a divorarle crude, in luogo di più attuali snack, erano solamente i bambini.

Un prodotto calabrese in grado di regalare all'olfatto un profumo intenso e appetitoso e alle papille gustative tutto il sapore autentico e genuino di un frutto della terra tipico della regione.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Dolci

Descrizione

Le "crispelle salate", "crispeddhe" nel dialetto calabrese, sono delle specie di frittelle tipiche della zona di Reggio Calabria, ma diffuse comunque in tutto il territorio regionale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le crispelle salate nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Varietà

Oltre alle crispelle salate, che sono caratterizzate dalla presenza delle "alici", esiste anche la "versione dolce" realizzata con:

  • lo zucchero in sostituzione del pesce.

La preparazione delle crispelle salate è abbastanza semplice e non richiede molto tempo.

Ingredienti

Come prima cosa si prepara l'impasto formato da:

  • farina;
  • acqua;
  • sale;
  • lievito.

Lavorazione

La lievitazione della pasta richiede circa 5-8 ore a seconda del tipo di lievito utilizzato.

  • Una volta concluso il processo di lievitazione, si divide la pasta creando delle forme sferiche o simili ad una ciambella;
  • si posizionano le alici all'interno e si friggono nell'olio.

C' è anche un'altra versione delle crispelle salate che però è meno diffusa.

Questa variante prevede l'utilizzo della:

  • ricotta fresca al posto delle alici.

Tradizioni

Le crispelle salate sono una preparazione tipica del periodo Natalizio.

La tradizione calabrese vuole che vengano preparate in dei giorni prestabiliti, ovvero l'8 Dicembre, nel giorno dell'Immacolata, alla vigilia di Natale ed alla Vigilia di Capodanno.

Presentazione

Le crispelle salate presentano:

  • un aspetto simile alle frittelle;
  • sono caratterizzate da un aroma molto intenso;
  • da una consistenza morbida, ma compatta.

Degustazione

Le crispelle salate vanno servite ben calde e possono essere consumate come antipasti oppure, come vuole la tradizione calabrese, possono essere utilizzate per accompagnare salumi e formaggi tipici.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Prodotti da forno

Descrizione

Si tratta di un alimento molto diffuso nella tradizione gastronomica del meridione d'Italia, maggiormente in Puglia, nel Salento e nella Capitanata, dove si conoscono col nome di "frese", ma anche in Campania, dove vengono chiamate "friselle".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le frese bianche nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni

In Calabria la ricetta ha origini antichissime, ed è tipica della tradizione contadina del Mezzogiorno.

Solitamente di forma rotonda, ma si possono anche trovare lunghe o quadrate, le frese venivano ricavate da:

  • pagnotte a forma di ciambella;
  • poi cotte al forno;
  • tagliate in due parti;
  • in seguito venivano fatte biscottare.

Caratteristiche

Una delle caratteristiche delle frese è:

  • di potersi conservare per più di un mese senza perdere consistenza o sapore.

Ingredienti

Il merito è del processo di "biscottatura" e degli ingredienti.

Nella preparazione è necessario utilizzare:

  • farina e semola di grano duro;
  • la biscottatura consiste nel cuocere una seconda volta, nel forno a legna, quella che di fatto è una focaccia, rendendola così croccante e leggera.

Degustazione

Per esaltarne il sapore, le frese vanno:

  • leggermente inumidite con un po' d'acqua;
  • condite con olio extra vergine di oliva.

Il sapore si sposa alla perfezione con:

  • il peperoncino;
  • l'origano;
  • il pomodoro fresco.

Puoi gustarle anche:

  • con la zuppa, spezzettandole in crostini ed immergendole fino ad ammorbidirle.

Esaltano straordinariamente il sapore dei vegetali della zuppa.

Le frese sono ottime anche accompagnate a insalate di pomodorini freschi, con qualche foglia di basilico e olio di oliva.

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