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Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Prodotti da forno

Descrizione

La "pitta" è una ciambella di pane tipica della gastronomia calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pitta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

È molto diffusa nella provincia di Catanzaro.

Nel dialetto del posto, infatti, il termine pitta significa "schiacciata di pane".

Alcuni sostengono che la pitta derivi dall'antica focaccia decorata delle popolazioni latine:

  • "picta" infatti significa "dipinta".

Si tratterebbe dunque dell'erede diretta della focaccia rituale che gli antichi romani offrivano alle divinità per ingraziarsele.

Caratteristiche

Si tratta di:

  • una ciambella con un buco piuttosto largo al centro.

Seguendo la tradizione catanzarese, puoi:

  • tagliarla in due parti e farcirla con i prodotti tipici della cucina del posto;
  • puoi imbottirla con "u'suffittu", a base di carne di maiale e frattaglie;
  • oppure puoi farcirla con u'morzeddhu alla catanzarisi, a base di trippa vaccina e interiora.

Ingredienti

Un'altra usanza vuole che all'impasto tradizionale di:

  • farina;
  • lievito di birra;
  • sale;
  • acqua;
  • olio;
  • malto;

si aggiungano anche "ciccioli di maiale".

Preparazione

Impasta gli ingredienti tutti insieme, ad esclusione del "sale", che aggiungerai alla fine.

Lavora la pasta fino a quando non sarà diventata una massa consistente.

A quel punto aggiungerai il sale e impasterai ancora per qualche minuto.

Dopo averla posta in un recipiente e coperta con un panno, aspetta che la massa sia raddoppiata in volume.

A quel punto rovesciala su un ripiano cosparso di farina e schiacciala con le mani avendo cura di creare il buco al centro.

La pitta è pronta per essere cotta nel forno già caldo.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Pasta fresca

Descrizione

I "pizzi ccu niebiti" sono un dolce tipico calabrese, preparato tradizionalmente nel periodo della Pasqua.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i pizzi ccu niebiti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

Sono molto diffusi soprattutto nella provincia di Cosenza ed in particolare sono la specialità di Amantea, ridente cittadina affacciata sul Tirreno.

Si tratta di dolci simili a "panzerotti" che presentano i seguenti ingredienti:

  • mandorle;
  • cioccolato;
  • mostarda d'uva;
  • uva passa;
  • cannella;
  • farina;
  • zucchero;
  • vanillina;
  • lievito in polvere;
  • uova;
  • strutto;
  • buccia di limone;
  • Vermouth.

Per preparare i pizzi ccu niebiti occorre in primo luogo dedicarsi al "ripieno":

  • comincia tostando le mandorle e tritandole.

Poi amalgama insieme:

  • 250 gr di mandorle;
  • 250 gr di noci;
  • 250 gr di cioccolato fondente a pezzettini;
  • 500 gr di mostarda d'uva;
  • un pizzico di cannella.

Ora prepara la "pasta esterna", mescolando:

  • 1 kg di farina;
  • 250 gr di zucchero;
  • una bustina di vanillina;
  • 20 gr di lievito in polvere.

Preparazione

Fai quindi una fontana sulla spianatoia ed al centro versa:

  • 2 uova intere;
  • 4 tuorli;
  • 200 gr di strutto ammorbidito;
  • la buccia grattugiata di un limone;
  • mezzo bicchierino di Vermouth.

Impasta velocemente e stendi una sfoglia di circa 3 millimetri di spessore.

Quindi, servendoti di un coppa-pasta o di un bicchiere capovolto, ritaglia nella sfoglia dei cerchi del diametro di 10 cm al cui centro metterai un cucchiaio di ripieno;

  • chiudi il panzerotto formando una mezza luna e sigillando bene i bordi con una forchetta.

Cottura

Metti in forno preriscaldato a 180° per circa 20-25 minuti.

Degustazione

I pizzi ccu niebiti, sono ottimi se gustati:

  • a colazione;
  • per accompagnare un tè nel pomeriggio;
  • come dessert a fine pasto, in questo caso abbinati a un vino passito dolce come una Malvasia!
Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione


La "stroncatura" è una ricetta di pasta dall'origine antica e povera, ormai rivalutata e considerata un "must" dell'arte culinaria calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la stroncatura nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

La stroncatura risale al 1600, a Gioia Tauro, dove arrivavano le navi mercantili cariche di grano (solitamente farina e crusca) dalla costiera amalfitana. Questo grano veniva sfarinato e venduto.

I chicchi di grano caduti venivano raccolti dai poveri, i quali macinavano questi chicchi integrali senza alcun tipo di lavorazione.

Preparavano dei piccoli maccheroni che chiamavano "scopatura" (dalla modalità con la quale venivano raccolti).

Impastavano gli avanzi con l'acqua, ottenuto l'impasto tiravano una sfoglia e ricavavano delle fettuccine spesse che, grazie alla crusca, risultavano scure e ruvide.

Ai giorni nostri questa ricetta è arrivata con molte variabili, infatti ora la si trova prevalentemente sotto forma di spaghetti.

Ingredienti

Gli incredienti per preparare la stroncatura secondo ricetta tradizionale sono:

Preparazione

Vediamo ora assime i passaggi per preparare una perfetta stroncatura calabrese:

  • mettete a bollire la pasta in acqua salata e attendiamo che sia cotta a puntino;
  • nel mentre, mettete sul fuoco una padella e cominciate a tostare il pane precedentemente macinato, stando attenti a non bruciarlo;
  • appena sarà tostato, rimuovetelo dal fuoco e mettetelo da parte;
  • prendete un padellino, versate l'olio e mettetelo sul fuoco a scaldare;
  • schiacciate l'aglio con la mano, poi aggiungetelo all'olio sul fuoco;
  • aggiungete un peperoncinono secco spezzettato;
  • aggiungete poi le acciughe e fate soffriggere il tutto per qualche minuto, le acciughe dovrebbero sciogliersi nel pentolino;
  • in una padella mettete sul fuoco il condimento preparato in precendenza, aggiungete la pasta e fate saltare il tutto per un paio di minuti;
  • potete ora impiattare e spolverare "a muddica" con un po di pane raffermo e la vostra stroncatura tradizionale è pronta per essere assaporata.

E' il piatto che non può mancare alle sagre ed alle feste patronali, ma ormai è servito anche nei migliori ristoranti della zona.

 

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Pasta fresca

Descrizione

La "pasta col ferretto" è una delle tradizioni più antiche, ma sopratutto povere della regione Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta col ferretto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

L'impasto di questo tipo di pasta viene fatto solo con:

  • farina di semola di grano duro;
  • acqua.

Uno dei principali ingredienti per ottenere una buona pasta col ferretto è la "pazienza", infatti i tempi di "asciugatura" sono veramente lunghi:

  • tra le 6 e le 8 ore almeno.

Un'altra particolarità è l'utilizzo di questo ferretto che serve come "base" su cui attorcigliare la "pasta" per creare dei fusilli o altri tipi di pasta di questo tipo.

Preparazione

Per preparare la pasta col ferretto è necessario:

  • amalgamare per bene acqua e farina fino ad avere un composto omogeneo;
  • lasciarlo poi riposare per almeno 30 minuti e dopo trascorso questo tempo mettere il composto su un piano da lavoro;
  • successivamente bisogna togliere dall'impasto dei filamenti non troppo spessi di pasta che vanno lavorati sul tavolo da lavoro;
  • attorcigliare attorno a questo ferretto i filamenti ottenuti.

Infine bisogna buttarli in una cospicua quantità di acqua.

Una volta raggiunto il bollore, scolarli al dente per evitare che la pasta fresca si ammolli e infine amalgamare al sugo preparato in precedenza.

La pasta col ferretto rappresenta la tradizione delle persone calabresi, lo spendere tanto tempo nel creare un alimento così semplice e nel quale ci vuole molta attenzione, ha sempre rappresentato un motivo in più per sedersi tutti a tavola e mangiare un buon piatto di pasta fatta in casa.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Conserve

Descrizione

Per servire a tavola tutto il sapore della natura della Calabria, dovrai far degustare ai tuoi ospiti gli squisiti "funghi misti di bosco sott'olio".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i funghi misti di bosco sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Raccolto

La "raccolta" dei funghi viene effettuata solamente per un breve periodo dell'anno in base alla specie tra i prati e i boschi incontaminati di questa regione!

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione dei funghi misti di bosco sott'olio sono:

  • funghi misti freschi di bosco;
  • olio biologico.

Preparazione

Per mantenere inalterata la freschezza del prodotto, ogni fungo è colto da mani esperte, e prontamente pulito sul posto per aiutare l'ambiente a riprodurre questa prelibatezza anche l'anno successivo!

Da quel momento i funghi vengono:

  • portati immediatamente nei laboratori per un'ulteriore pulizia e la preparazione prima dell'inscatolamento;
  • grazie alla breve cottura e all'utilizzo di un procedimento che ne conserva il gusto e il profumo;
  • i funghi misti di bosco sono sistemati velocemente nei vasetti di vetro e cosparsi generosamente di olio biologico da coltivazioni locali, una nota aromatica e gustosa che impreziosisce maggiormente quest'ottimo prodotto.

Degustazione

Optando per i funghi misti della Calabria, potrai mangiare comodamente a casa un cibo raffinato e saporito che racchiude dentro di sé la bontà di ingredienti semplici e tipici di una regione che possiede una grande tradizione gastronomica e culinaria.

funghi misti di bosco sott’olio sono una delizia da condividere con la tua famiglia e con i tuoi ospiti, magari gustandoli con delle bruschette calde oppure con altri prodotti tipici del territorio. 

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Prodotti da forno

Descrizione

Il "pane casereccio" rappresenta una grande tradizione di questa regione.

Cetificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane casereccio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

Per i calabresi è molto importante, infatti, fare il pane utilizzando i metodi tramandati di generazione in generazione.

Gli ingredienti base per la preparazione del pane casereccio sono:

  • 380 g di farina 0;
  • 225/250 g di acqua;
  • 3 g di lievito;
  • 6 g di sale.

Gli ingredienti del pane casereccio, possono variare moltissimo a seconda della zona geografica, anche spostandosi di pochi chilometri soltanto.

Alcuni, infatti, vi aggiungono anche:

  • il miele;
  • le patate;
  • le olive;

rendendo questo tipo di alimento molto vario a seconda di dove lo si mangi.

Lievitazione

La particolarità del pane casereccio è la lunga lievitazione a cui viene sottoposto, mantiene infatti ancora i metodi naturali e non quelli industriali e chimici di una lievitazione istantanea.

Tutto questo, insieme all'utilizzo di ingredienti naturali di prima scelta, permette al pane di sprigionare un "aroma" e caratteristiche ineguagliabili e ne fa uno dei più buoni al mondo.

Preparazione

Secondo la tradizione il pane casereccio deve essere:

  • impastato la sera prima e lasciato a lievitare durante tutta la notte sotto una coperta di calda lana;
  • la mattina seguente deve essere infornato solo dopo che il forno a legna ha raggiunto la giusta temperatura, vale a dire dopo un'ora e mezza.

Il lievito che si utilizza nella creazione di questo pane, come già specificato, è "naturale" e viene detto "pasta acida", consiste, infatti, in una porzione di pane conservata dalla precedente lavorazione.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

Caratterizzato da un sapore piccante e da una forma rotondeggiante, il "peperoncino di Spilinga" è una spezia tipica calabrese che, una volta arato, non ha bisogno di molte cure.

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il peperoncino di Spilinga nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Coltivazioni

L'unica accortezza per ottenere un buon prodotto è quella di curarne "l'esposizione".

Il peperoncino di Spilinga di fatto non deve risentire dell'assenza del sole e dovrà essere raccolto quando avrà raggiunto una colorazione rosso intenso.

Coltivati dalla maggior parte dei nuclei familiari residenti nel territorio di Monte Poro, una volta raccolti, attraverso l'uso di ago e filo, questi peperoncini danno vita a meravigliose collane da esibire in bella mostra nelle cucine o in altri luoghi consoni.

Come tutte le qualità di peperoncino anche quello di Spilinga, del tipo Capsicum, viene prodotto da una pianta erbacea annua della famiglia delle Solanacee.

Tuttavia, la qualità piccante di Spilinga si differenzia dalle altre grazie:

  • alle caratteristiche particolari del terreno, che dà alla bacca speciali proprietà organolettiche.

Origini

Il peperoncino, si sa, è originario dell'America meridionale e giunse in Europa dopo il XVI secolo. Nonostante i natali non siano calabresi, questa pianta fece innamorare l'arte gastronomica regionale, la quale ha dato vita a una quantità innumerevole di prelibatezze infuocate.

Degustazione

Famosa per la sua culinaria piccante, la Calabria è la regione italiana che fa maggiormente uso in cucina di peperoncino.

Nella fattispecie quello Spilinga, però, viene impiegato soprattutto per condire:

  • l'appetitoso salume tradizionale conosciuto con il nome "'nduja".
Regione. Calabra
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

È una salsa cruda tipica dell'arte gastronomica calabrese, il suo nome è "salmoriglio", "sarmurigghiu" in dialetto.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il salmoriglio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Quello in questione è un "condimento semiliquido" presente anche nella cucina tipica siciliana, e viene impiegato per accompagnare sia la carne che il pesce cotti alla brace, alla piastra oppure al forno.

Una prelibatezza tutta da provare, nata da ingredienti in equilibrio tra loro.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione del salmoriglio sono:

  • succo di limone;
  • olio extravergine d'oliva;
  • sale;
  • pepe;
  • origano;
  • aglio tritato.

Varienti

La ricetta però prevede anche una variante, impiegata soprattutto per il "pesce", che prevede:

  • l'aggiunta del prezzemolo tritato, un ingrediente dall'aroma importante che dà uno speciale carattere alla preparazione.

Preparazione

Il salmoriglio, come tutte le salse, richiede una preparazione specifica, eseguita separatamente da quella del cibo cui si accompagna.

Dopodiché, il pesce oppure la carne, a cottura raggiunta, verranno fatti marinare nella preparazione per un tempo minimo di almeno 1 ora.

Un allestimento culinario speciale, proprio della cucina casalinga, il salmoriglio, nato da prodotti tipici della terra di Calabria, ha l'importante compito di integrare il gusto dei cibi con sapori e aromi completamente estranei alla vivanda, creando così note di sapidità invitanti e molto appetitose.

Proprietà organolettiche

Il salmoriglio è un intingolo:

  • dal profumo intenso;
  • dal gusto acre;
  • caratterizzato da intriganti note speziate, a cui alcune volte viene unita anche acqua di mare.

La diffusione del salmoriglio è capillare in tutto il territorio!

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