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Regione: Basilicata  
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

"Gli anginetti di Lauria" sono biscotti glassati tipici di un paesino lucano in provincia di Potenza, e vengono realizzati in occasione dei "matrimoni".

Certificazioni

Gli anginetti di Lauria sono una delizia della gastronomia locale, non sono solamente un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), bensì si fregiano anche dell'importante marchio di Denominazione Comunale di Origine (DECO), dedicato specificatamente ai prodotti Laurioti, tra cui gli "anginetti".

Tradizioni

Una specialità, quella degli anginetti di Lauria, che si tramanda di generazione in generazione.

Nonostante siano un prodotto tipico locale, gli anginetti laurioti si trovano in diverse varianti anche in altre regioni dell'Italia Meridionale, molto famosi gli anginetti di Castellammare di Stabia.

Quelli lucani sono delle vere delizie intriganti e si realizzano con ingredienti strettamente legati alla cultura materiale della Basilicata.

Sono dei taralli (o ciambelline dolci), più o meno morbidi, ma sempre e comunque glassati.

Ne esistono molte versioni!

Sono preparati con farina 00, zucchero, uova, lievito e olio.

Gli anginetti di Lauria spesso si trovano aromatizzati con:

  • semi di anice o finochietto.

Per tradizione avevano due cotture:

  • prima lessati e poi passati nel forno, ma quasi tutte le ricette moderne prevedono la sola cottura in forno.

Una volta pronti e raffreddati, i biscottini vengono cosparsi di una glassa a base di zucchero e limone.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione degli anginetti di Lauria sono:

  • 500 g di farina;
  • 25 gr di zucchero;
  • 4 uova intere;
  • 2 tuorli;
  • un pizzico di sale;
  • 30 g di liquore all’anice;
  • scorza grattugiata di mezzo limone.

Per quanto riguarda la preparazione della glassa dovete munirvi di:

  • 500 g di zucchero;
  • 150 gr di acqua.

Preparazione

Iniziamo con la preparazione degli anginetti di Lauria e quindi:

  • disponete la farina a montagnetta sulla spianatoia;
  • ponete al centro lo zucchero, il sale, la scorza grattugiata di mezzo limone, le uova battute in precedenza in una terrina e impastare;
  • lavorate l’impasto e spruzzateci un pochino di liquore.

Quando la pasta sarà liscia e omogenea, formarne una palla.

Ungete leggermente d’olio una parte della spianatoia o del tavolo, mettetevi sopra la palla di pasta e battetela con l'aiuto di un matterello.

Ripiegatela quando si assottiglierà troppo e ungete ancora con un pò d’olio la spianatoia, qualora la pasta vi si appiccicasse.

Dopo circa 2 minuti di battitura:

  • ungete d’olio la pasta;
  • riponetela in una terrina;
  • copritela con un canovaccio pulito;
  • lasciatela riposare per mezz’ora.

Passato il tempo,dovrete:

  • rimettere la pasta sulla spianatoia;
  • dividetela in pezzi;
  • cominciate a modellarli dando una forma di bastoncini del diametro di un centimetro scarso.

Tagliate i bastoncini in segmenti lunghi 4 centimetri e create delle ciambelline unendo le due estremità senza premere eccessivamente.

Disponete le ciambelline, distanziate l’una dall’altra su una placca e procedete con la cottura in forno a calore moderato per circa 20 minuti.

Sfornate gli anginetti di Lauria imbionditi e metteteli provvisoriamente in una terrina.

Arrivati a questo punto bisogna occuparsi della glassa, quindi:

  • in una casseruola versare lo zucchero con l’acqua e cuocere a filo;
  • togliete il recipiente dal fuoco e buttatevi gli anginetti di Lauria;
  • mescolate rapidamente per avvolgerli tutti uniformemente di glassa.

Lasciateli raffreddare.

Quando la glassa solidificandosi sarà diventata bianca, rimettete per un istante su fuoco molto tenue la casseruola per staccare dal fondo gli anginetti di Lauria.

Posate l’intero blocco su un piatto da portata.

Conservazione

Gli anginetti di Lauria si conservano come i classici biscotti!

Freschi e asciutti, gli anginetti di Lauria vengono conservati in grandi contenitori di latta con il coperchio, in modo che i biscotti mantengano nel tempo la giusta friabilità.

Il prodotto correttamente confezionato si conserva un paio di mesi

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno

Descrizione

Il "tarallo lucano" o "viscuttino di Lauria", conosciuto anche come "biscotto ad otto" o "tarallo di Lauria", è un tipico prodotto da forno della Basilicata, apprezzato al posto del pane, come accompagnamento ai pasti ma anche come antipasto, con salumi e formaggi, o come snack.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il viscuttino di Lauria nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Degustazione

Il viscuttino di Lauria, tipico della zona di Lauria, è un grosso biscotto salato, preparato con lo strutto, o sugna.

Il viscuttino di Lauria si può servire come:

  • antipasto;
  • avvolto da fette di prosciutto o speck;
  • accompagnato da salumi e formaggi.

Il viscuttino di Lauria è molto apprezzato anche al posto del pane, in accompagnamento a secondi di carne.

Il suo gusto sfizioso lo rende una merenda o uno snack ideali anche da soli.

Il viscuttino di Lauria si sposa bene con vini rossi e corposi o, se consumato come spezzafame, accompagnato da un bicchiere di rosso da meditazione.

Ingredienti

Per preparare una decina di viscuttino di Lauria occorrono:

  • 250 gr di farina 00;
  • 1 bicchiere di acqua;
  • 1 uovo;
  • un pizzico di zucchero;
  • 40 gr di strutto;
  • una presa di sale;
  • 100 gr di lievito madre.

Preparazione

Per realizzare il viscuttino di Lauria si deve:

  • rivitalizzare il lievito madre in acqua zuccherata;
  • da questo punto unire al lievito l'uovo, la farina, il sale e lo strutto, impastando tutto a mano fino ad ottenere un impasto sodo e liscio;
  • da questo impasto bisogna ricavare dei cordoncini, ai quali si dà la classica forma ad otto.

Cottura

viscuttini di Lauria vanno calati in abbondante acqua bollente, per 1-2 minuti, per lessarli leggermente.

Una volta lessati e scolati, si infornano a 200° gradi per 25 minuti e si continua la cottura a 160° per altri 10 minuti.

Conservazione

I viscuttini di Lauria si conservano, in contenitori di latta o alluminio, anche per una decina di giorni.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

 "L'oliva da forno di Ferrandina" è una ricetta lucana che ha origini molto antiche risalenti con ogni probabilità al 1700, ideata per la conservazione e l'insaporimento dell'oliva.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'oliva da forno di Ferrandina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Varietà

Tale preparazione richiede calma e diligenza oltre alla materia prima tipica regionale, ovvero:

  • la "Majatica".

Si tratta di una tipologia di oliva con molta polpa che si presta bene al procedimento di essicazione.

L'oliva da forno di Ferrandina è un'alternativa all'oliva appena colta, e per alcuni il suo sapore caratteristico unito all'aroma inteso e all'estetica rustica, la rende più pregevole e maggiormente adeguata in cucina, ideale da consumarsi sia da sola sia in ricette da gourmet o della gastronomia locale.

Proprietà organolettiche

Questo alimento ha un gusto deciso che risalta grazie alla sua particolarità "gradevolmente aspra", la quale lo rende stuzzicante e delicato allo stesso tempo, tanto da riuscire a soddisfare l'appetito di chiunque.

Se non sei un maestro in cucina, ma hai ospiti a cena e vuoi fare bella figura, l'oliva da forno di Ferrandina è l'ingrediente essenziale per elevare le tue pietanze accrescendone il sapore, perché il gusto intrinseco dell'oliva unito a quello particolare degli aromi riesce a dare loro un carattere autentico e duraturo.

Degustazione

Puoi scegliere di servire l'oliva da forno di Ferrandina come:

  • elemento di punta all'interno di un antipasto assortito di salumi e formaggi;
  • puoi aggiungerla nella preparazione delle tue portate principali, lasciando che il suo sapore originale gli dia un tocco di autentica maestria e faccia in modo che diventino ancora più squisite.
REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "treccia dura" viene anche detta "formaggio della Basilicata", poiché appartiene alla tradizione casearia della Lucania, come rileva "La statistica del Regno di Napoli nel 1811" - Tomo III.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la treccia dura nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

La treccia dura è buona e fresca, si tratta di una mozzarella e spesso è la protagonista di molti piatti estivi e non solo.

Esistono innumertevoli tipologie di mozzarella, ovvero:

  • mozzarella di bufala;
  • mozzarella fiordilatte;
  • mozzarella affumicata;
  • bocconcini di mozzarella.

Portata in tavola in ogni sua forma è una prelibatezza insostituibile!

Il nome "treccia dura" deriva appunto dalla classica forma "a treccia".

Grazie ad una sapiente lavorazione a mano, le trecce assumono un diametro di circa 7 cm ed una lunghezza di 15 cm.

Ci sono anche trecce  che possono arrivare al "metro", come nel caso del "treccione" che viene riavvolto su se stesso.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della treccia dura sono:

  • latte vaccino crudo;
  • acqua bollente.

Presentazione

Si tratta di un formaggio:

  • a pasta semidura;
  • fibrosa;
  • senza occhiatura;
  • dal colore bianco-avorio.

Lavorazione

La treccia dura viene prodotta utilizzando latte vaccino crudo opportunamente filtrato e portato alla temperatura di 38° gradi centigradi all'interno del "caccavo", una caldaia di rame:

  • la particolarità della lavorazione prevede diverse cagliate fino al test della "filatura", ovvero un pezzetto di pasta viene immerso in acqua bollente e, se "fila", significa che il formaggio è maturo;
  • la treccia dura viene prodotta durante tutto l'anno ed il luogo migliore dove conservarla è una "cantina/grotta" con la giusta umidità, appoggiata su di una scaffalatura in legno.

Degustazione

Questo formaggio può essere gustato:

  • da solo;
  • come antipasto, infatti si sposa eccellentemente con prosciutto crudo;
  • con verdure di stagione;
  • nelle  insalate;
  • a dadini per imbottire melanzane;
  • sfilacciato per condire la pasta al forno.

Ricette

Vogliamo proporvi una ricetta sfiziosa che ha come protagonista la treccia dura.

Si tratta di una ricetta facile da seguire e ricca di ingredienti sani e genuini, stiamo parlando della:

  • "cake di pane e treccia dura".

Ingredienti

Gli ingredienti che dovete procurarvi per la preparazione di questo piatto sono diversi, ma facilmente reperibili in qualsiasi supermercato:

  • 200 g di treccia dura;
  • 250 g pane a cassetta;
  • 250 g di pomodorini ciliegini o datterini;
  • 40 g di grana;
  • 2 uova;
  • basilico fresco q.b.;
  • olio di oliva extravergine;
  • 2 dl latte intero;
  • sale q.b.

Preparazione

Iniziamo con la preparazione di questo semplice piatto, pertanto:

  • foderate con carta da forno uno stampo da plum cake di 22 cm di lunghezza;
  • in una ciotola sbattete le uova insieme al latte;
  • immergetevi le fette di pane, una alla volta e, man mano, rivestite il fondo e i bordi dello stampo.

Le fette di pane che avanzeranno, dovrete tenerle da parte perchè fungeranno da coperchio al cake.

A questo punto, dovrete:

  • lavare, asciugare e tagliare i pomodorini a metà;
  • raccoglieteli in una ciotola e conditeli con l'olio, una presa di sale, il grana e le foglie di basilico spezzettate;
  • distribuitene la metà sullo strato di pane, sistemate sopra la treccia di mozzarella intera ben sgocciolata.

Andate a completare con i pomodorini rimasti e salate leggermente.

Riprendete le fette di pane tenute da parte e adagiatele sui pomodorini, formando così un "coperchio".

In forno preriscaldato a 200°cuocete per circa 45 minuti.

Sformate il cake quando è tiepido e servitelo tagliato a fette.

Vini

L'abbinamento con una tipologia dei seguenti "vini", ne esalta le qualità organolettiche:

  • vini rossi poco strutturati;
  • bianchi leggeri;
  • beverini.

Tradizioni

La tradizione vuole anche questo formaggio come "bocconcino" di fine pasto "per sciacquare la bocca".

Gustare la treccia dura significa scoprire i sapori semplici e intramontabili della Basilicata.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "cacioricotta" è un formaggio tipico della Basilicata realizzato con latte misto ovino e caprino.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cacioricotta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

Il cacioricotta nasce dal bisogno di recuperare:

  • le proteine e le sieroproteine del latte.

Una necessità tutta popolare che ha le sue radici nel fatto che non sempre a livello familiare veniva realizzata la ricotta.

Una scelta data, quest'ultima, anche dalla facile deperibilità della stessa.

Con la nascita del cacioricotta si uniscono quindi due tecniche di lavorazione del latte:

  • quella coagulazione presamica e quella acido-calda tipica del cacioricotta.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del cacioricotta sono:

  • siero di latte di pecora e di capra;
  • caglio di agnello o di capretto;
  • sale.

Caratteristiche

Il cacioricotta si caratterizza per il suo speciale gusto e può essere assaporato dopo 2-3 giorni dalla realizzazione.

Tuttavia la sua "maturazione" può anche avere una durata di 4 mesi, in questo caso assumerà aromaticità palatali intriganti e di particolare interesse.

Il cacioricotta presenta:

  • una crosta bianca e molto morbida nelle forme fresche;
  • in quelle più stagionate assume una tenue colorazione giallo paglierino con rigature marcate regalategli dalle fuscelle in cui trova sistemazione.

La pasta con il cacioricotta non presenta occhiature, è quindi compatta, ed è bianca nel formaggio fresco, invece in quello più stagionato è giallo paglierino.

Alla "prova assaggio" presenta note di intensità aromatica medie nelle forme fresche, di contro sono piccanti in quelle stagionate.

Degustazione

Il cacioricotta è un ottimo formaggio da pasteggio.

Tuttavia, se invecchiato, è più che adatto per essere grattugiato, infatti è uno dei condimenti che danno vita a numerosi piatti caserecci!

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "manteca lucana" è un prodotto caseario tipico della Basilicata, il cui nome deriva dallo spagnolo "mantiquilla", ossia burro, noto in Lucania anche come "burrino".

Certificazioni

In effetti, si tratta di una specialità ricca di "materia grassa", contenuta all'interno di un involucro composto da:

  • pasta filata derivante dalla lavorazione del caciocavallo.

Il prodotto ha ottenuto recentemente il marchio PAT ovvero Prodotti Agroalimentari Tradizionali da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ne attesta il disciplinare di produzione, e viene realizzato in tutta la Basilicata.

Se sei amante dei sapori intensi e della pasta filata, allora la manteca lucana fa al caso tuo!

Lavorazione

Il prodotto è ottenuto con:

  • il siero della caseificazione, il cui grasso viene utilizzato per la produzione del burro;
  • la pasta invece è ottenuta attraverso una "cagliata classica".

Dalla seguente filatura prenderà forma una sorta di "fiaschetta", che costituisce l'involucro dentro al quale verrà successivamente posto il morbido cuore di burro.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della manteca sono:

  • siero residuo del latte vaccino;
  • caglio in pasta di agnello.

Presentazione

Esternamente puoi osservare tutta la "lucentezza" della manteca lucana:

  • sulla sua superficie liscia e elastica;
  • il colore del burro tende verso il giallo paglierino.

Il prodotto non è dotato di grande intensità aromatica, dunque potrai abbinarlo a diverse specialità.

Degustazione

Per assaporare al meglio la manteca lucana, puoi abbinare la sua pasta filata esterna a qualche "pera", frutto che riuscirà ad esaltarne tutte le qualità organolettiche.

Il burro interno può invece essere mangiato anche "solo" con qualche fetta di pane tostato, oppure con qualche cucchiaio di confettura biologica.

Provalo con un bicchiere di vino rosso lucano poco invecchiato.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi

Descrizione

Il "paddraccio" è un formaggio tradizionale del territorio lucano, non molto noto al pubblico eppure dotato di un sapore inconfondibile.

Provenienza

La sua zona di produzione si situa grosso modo all'interno del Parco nazionale del Pollino, una delle più grandi riserve naturali del Meridione, area compresa tra le province di Matera e Cosenza.

Alla base del prodotto caseario vi è:

  • un misto di latte caprino e ovino, proveniente in gran parte dalla razza "grigia lucana", una capra dal pelo lungo e folto che vive sugli Appennini.

Anticamente questo formaggio della Basilicata era usato quale merce di scambio tra i contadini.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del paddraccio sono:

  • latte caprino;
  • caglio ovino.

Preparazione

Il paddraccio viene prodotto riscaldando il latte appena munto dei caprini, ad una temperatura compresa tra gli 85 e i 90°.

A questo punto, la massa liquida viene portata a 36-38°, per vedere l'aggiunta del:

  • caglio ovino oppure caprino.

La cagliata richiederà circa 25-30 minuti per formarsi e, una volta tagliata, viene accuratamente raccolta e trasferita in una fuscella di giunco.

Lavorando con le mani la pasta bisogna ottenere una forma "sferica", caratteristica del formaggio lucano.

Degustazione

Il paddraccio è un formaggio che va consumato decisamente fresco, dunque il suo periodo di produzione è limitato e va all'incirca da Aprile a Luglio.

Esso è:

  • privo di sale;
  • alla vista si può cogliere tutto il suo candido colore bianco.

Questo suo colore, unito alla morbidezza e all'assenza di crosta, ne determina le caratteristiche visive.

Abbinamenti

Si abbina molto bene:

  • ai primi piatti della tradizione lucana, ad esempio gli strascinati o i cavatelli;
  • anche al panzerotto fritto.
REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "pecorino misto" è un prodotto caseario sapido e tendenzialmente grasso, realizzato tramite la sapiente mescolanza del latte di capra e di pecora con una stagionatura lenta in luoghi asciutti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pecorino misto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Proprietà organolettiche

Questo formaggio Lucano a pasta cruda è molto adoperato nella cucina regionale e non solo, tanto è vero che fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

Il pecorino misto si distingue grazie:

  • al suo sapore pungente;
  • al profumo energico;
  • all’aspetto invitante che mostrano appieno la naturalità dei suoi ingredienti.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del pecorino misto sono:

  • latte di capra;
  • latte di pecora;
  • caglio di capretto o agnello.

Caratteristiche

Il pecorino misto è riconoscibile proprio per l'estetica di carattere:

  • all’esterno è visibile la consistenza dura e spessa della crosta, che ha un colore paglierino portato al marrone in base al tempo di stagionatura;
  • all’interno mostra una pasta dura dal colore giallo paglierino.

Il pecorino misto è un prodotto artigianale semplice e dal gusto intenso che lo rende particolare e adatto a impreziosire la tua tavola.

Degustazione

Se ami proporre ai tuoi ospiti prodotti tipici e dal sapore particolare, il pecorino misto è perfetto per lo scopo, in quanto è capace di attribuire al tuo menù un tocco di qualità.

Inoltre puoi decidere di servirlo sia come antipasto da assaporare al naturale o come secondo insieme a una portata con verdure di stagione e, per dargli maggiore risalto, è bene accompagnarlo con un vino bianco fruttato che sarà capace di esaltarne il gusto e di conquistare tutti i tuoi invitati.

Il perfetto connubio di sapore e consistenza è in grado di esaltare anche a delle semplici insalate rendendole di gran lunga più sfiziose.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Carne fresca


Descrizione

Una vera e propria leccornia, il "capocollo" della Basilicata è un insaccato che viene prodotto grazie ad una attenta selezione di carni suine provenienti dai muscoli della "zona del collo". Nelle regioni del nord Italia è comunemente conosciuto come coppa

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il capocollo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

Le carni scelte sono sempre ed esclusivamente carni di suini pesanti piuttosto compatte e pregiate.

Una volta realizzato, l'insaccato al taglio si presenta:

  • compatto ed omogeneo;
  • inframezzato da venature di grasso di colorazione bianco tendenti al rosato.

Caratterizzato da una fragranza penetrante, ma delicata, il capocollo regala al palato leggere note speziate.

Riconoscibile il sentore piacevolmente penetrante del pepe.

Alla prova assaggio, inoltre, si contraddistingue per la sua "accentuata dolcezza", contrapposta e marcata da una "sapidità molto delicata", contornata dai caratteristici "aromi tipici dei prodotti stagionati".

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del capocollo sono:

  • carne suina;
  • spezie;
  • sale marino;
  • pelle di sugna: si tratta di uno strato sottile e trasparente che avvolge la pelle del maiale;

Lavorazione

La lavorazione di questo salume avviene in quattro fasi, ovvero:

  • il capocollo subisce un processo di "salagione a secco" con sale marino a mezza grana condito con diverse spezie.
  • successivamente, in seguito ad un riposo al freddo, essenziale per far penetrare alla perfezione il sale e gli aromi nella carne, il salume viene massaggiato meticolosamente;
  • quindi avvolto in uno specifico involucro denominato "pelle di sugna".
  • dopodiché, viene legato e sistemato ad asciugare per 10 giorni circa in appositi locali, dove il salume si disidrata perdento gran parte dell'acqua contenuta al suo interno.
  • Il processo di lavorazione si completa con un periodo di stagionatura per un tempo minimo di 3 mesi. 

Capocollo di maiale alle cipolle - ricetta

La ricetta che andiamo a proporvi che ha come ingrediente speciale il capocollo, è un secondo piatto delizioso, ovvero: il "capocollo di maiale alle cipolle.

capocollo di maiale alle cipolle

Ingredienti

Gli ingredienti che dovrete comprare per la preparazione del capocollo di maiale alle cipolle per 4 persone sono:

  • 800 g di capocollo di suino;
  • 2 spicchi di aglio;
  • mezzo bicchiere di aceto di Vino bianco;
  • 1 kg di cipolle rosse;
  • 3/4 foglie di alloro;
  • mezzo bicchiere di vino bianco;
  • 4 bacche di ginepro;
  • olio extravergine di oliva q.b.;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione del capocollo di maiale alle cipolle, quindi:

  • praticate nella carne delle incisioni profonde con un coltello ben affilato;
  • inserite all'interno le bacche di ginepro, i grani di pepe pestati,le foglie di alloro precedentemente tritate e gli spicchi di aglio.

Prima di iniziare la legatura si può mondare la carne (togliere la parte cartilaginea un po più esterna, cercando di dargli una forma un po più arrotondata), questa procedura agevola la cottura in pentola dopo averla tagliata a fette.

capocollo del maiale legato con spago da cucina

Legate la carne con dello spago da cucina, poi:

  • mettetela in una casseruola, o in una pentola con bordo alto, con un filo di olio caldo e procedete alla rosolatura a fuoco vivo;
  • girate più volte in modo che la carne prende colore in tutte le sue parti.

Tagliate le cipolle in fette abbastanza spesse, poi:

  • unitele alla carne e fatele andare a fuoco basso fino a farle appassire, mescolando di tanto in tanto;
  • salate e pepate a piacimento;
  • sfumate contemporaneamente con aceto e vino bianco;
  • riempite la casseruola di acqua calda fino al livello in cui la carne sarà completamente coperta;
  • coprite la casseruola col coperchio e fate cuocere a fuoco medio per circa un ora e mezza.

Se necessario potere dare una regolata di sale e pepe q.b.

Terminata la prima fase di cottura tagliate la carne a fette sottili e dopo averle girate bene nell'intingolo e lasciate cuocere ancora 5 minuti a fuoco basso, saranno pronte per essere servite in tavola.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "casieddo", denominato anche "casieddu", è un formaggio grasso realizzato con latte ovino, acquistabile fresco oppure a breve stagionatura.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il casieddo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di un formaggio che può essere sia a pasta molle che semidura, ha una forma sferico-irregolare e lo si può trovare di diverse dimensioni.

Scalzo ha un'altezza che varia dagli 8 cm ai 9 cm ed il suo peso va dai 4 etti ai 5 etti.

Origini

Originario della zona di Moliterno, in provincia di Potenza, questo formaggio si contraddistingue per lo speciale aroma regalatogli dalla "Calamintha Nepeta Sav", un'erba che influenza decisamente la sua aromaticità.

Caratteristiche

Il casieddo fresco viene:

  • avvolto in foglie di felce, fermate alla pasta del prodotto con steli di ginestra;
  • la stagionatura è di 60 giorni minimo ed alla vista si presenta senza crosta;
  • il prodotto fresco è inoltre caratterizzato da una pasta di colore bianco;
  • se stagionato, il casieddo ha una crosta dalla colorazione grigio-gialla ed una pasta dura color avorio;
  • a volte si possono presentare delle "occhiature" distribuite in modo piuttosto irregolare, però nella maggior parte dei casi non ci sono.

Ingredienti

L'ingrediente primario per la preparazione del Casieddo è:

  • il latte ovino.

Proprietà organolettiche

Alla prova assaggio il casieddo regala al palato note aromatiche medio basse, ma molto piacevoli.

Ricette

Vogliamo proporvi una ricetta per la preparazione di un primo piatto sfiziosissimo, ovvero:

  • gli "strascinati con salsiccia e casieddo".

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione della "pasta" di questo primo piatto, sono:

  • 400 g di farina di grano duro;
  • 1 pizzico di sale;
  • acqua tiepida.

Invece, per quanto riguarda il "condimento" degli strascinati, munitevi di:

  • 100 g di casieddo;
  • 100 g di salsiccia fresca;
  • 50 g di formaggio pecorino grattugiato;
  • 1 mazzetto di prezzemolo;
  • olio extravergine di oliva q.b.;
  • meno di mezzo bicchiere di acqua salata di cottura.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione che è semplicissima e facile da seguire, quindi:

  • su una spianatoia versate la farina e fate una fontana al centro;
  • versate l'acqua e aggiungete il sale;
  • impastate fino ad ottenere un impasto compatto e ben elastico;
  • una volta raggiunta la consistenza desiderata, cominciate a creare delle strisce del diametro di un dito.

Da queste strisce, andrete a ricavare dei tocchetti di pasta di circa 1 cm.

Prendeteli uno ad uno e cominciate ad allargarli:

  • con l'aiuto delle dita premete fortemente in cima, facendo una piccola rotazione con le punta delle dita;
  • a questo punto otterrete delle orecchiette piatte e larghe, ovvero gli "strascinati".

Passiamo alla lavorazione del "condimento", quindi:

  • pulite dalla pellicina la salsiccia e tagliatela a pezzettini;
  • fatela rosolare con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva in una capiente padella;
  • togliete dal fuoco la padella e aggiungete al soffritto il prezzemolo tritato e il casieddu grattugiato.

Nel frattempo, dovrete occuparvi della cottura degli strascinati, quindi:

  • in una pentola con bordi alti, mettete a bollire dell'acqua;
  • una volta raggiunta la temperatura, versate gli strascinati e conscludete la cottura.

Una volta cotta la pasta, versatela direttamente nella padella del soffritto, continuate a mescolare e allungate con il cucchiaio di acqua di cottura.

Per un utlimo tocco di sapore spolverate con i 50 g di pecorino.

Impiattate e fate assaporare gli strascinati con salsiccia e casieddo ai vostri ospiti!

Degustazione

Questa specialità tipica dell'arte casearia della Basilicata si può consumare:

  • fresca;
  • accompagnata da verdure di stagione;
  • con confetture a base di zucca e zenzero.

Delizioso quando viene degustato in compagnia di una buona birra chiara, oppure di vini bianchi fruttati.

Quando il prodotto è stagionato è eccezionale accompagnato con rossi o rosati.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "falagone" è un formaggio tradizionale della Basilicata Nord-Occidentale, contraddistinto da una inconfondibile forma a "mezzaluna".

Certificazioni

Per gustare questo prodotto, che è stato inserito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), puoi visitare la Lucania durante il periodo pasquale, infatti proprio durante le festività, questa area profondamente religiosa, dava il via alla produzione del falagone.

Caratteristiche

Alla base del prodotto vi è un misto di "latte ovino e caprino", più precisamente "la ricotta" successiva alla produzione di formaggi tradizionali, che potrai assaporare visitando la Basilicata.

Ingredienti

Ingredienti utilizzati per la "frolla" del falagone tradizionale sono:

  • 500 g di farina 00;
  • 3/4 di una bustina di lievito per dolci;
  • 4 uova intere;
  • 125 g di zucchero semolato;
  • 100 g di burro.

Per il "ripieno" del falagone tradizionale troviamo:

  • 500 g di ricotta;
  • 2 tuorli;
  • 50 g di cioccolato in scaglie;
  • ciliegie candite q.b.;
  • un liquore aromatico in base ai vostri gusti.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione del falagone tradizionale quindi:

  • lavorate la ricotta con una frusta elettrica fino a che diventi liscia;
  • incorporate lo zucchero, il liquore e le uova;
  • fate riposare in frigo per un paio d'ore.

Successivamente create una fontana con farina, lievito e zucchero, poi:

  • al centro della fontana incorporare le uova e di conseguenza il burro sciolto;
  • cercate di ottenere un composto omogeneo e fatelo riposare in frigo per almeno un'ora.

Con il mattarello stendete la pasta appena creata fino a formare 2 dischi dello spessore circa 1/2 centimetro.

Rivestite una teglia con la carta da formo di grandezza media, adagiate la sfoglia e distribuite il composto di ricotta dopo aver aggiunto:

  • le scaglie di cioccolato e i canditi;
  • ricoprite con il secondo disco e sigillate bene i due dischi di frolla.

Bucate con una forchetta la parte superiore della torta e infornate per circa 30 min a 180°.

Una volta terminata la cottura, sfornate, lasciate raffreddare un pochino e servite ai vostri ospiti!

Ricetta

Vogliamo proporvi una ricetta alternativa rispetto al falagone originale, ovvero:

  • il falagone con ripieno di patate e cipolle.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparzione "dell'impasto" del falagone con ripieno di patate e cipolle sono:

  • 1 kg di farina di semola di grano duro;
  • 100 ml di olio extravergine di oliva;
  • un pizzico di bicarbonato;
  • un pizzico di sale fino;
  • 200 ml di acqua tiepida.

Invece, per quanto riguarda gli ingredienti per la preparazione della "farcia" abbiamo:

  • 600 g di patate;
  • 5 cipolle bianche;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione del falagone con ripieno di patate e cipolle, anzitutto creiamo la farcia, quindi:

  • pelate le patate, affettatele molto sottili e adagiatele in una ciotola di acqua a temperatura ambiente;
  • unite un pizzico di sale e fate macerare per 30 minuti;
  • scolate le patate, asciugatele con un panno di cotone;
  • riponetele in una ciotola e aggiungete le cipolle bianche affettate sottili, l'olio extravergine di oliva,il sale, il pepe e mescolate per far amalgamare bene;
  • a questo punto, creato il composto, mettetelo a riposare in un luogo asciutto coperto da un canovaccio.

Dedicatevi quindi alla preparazione dell'impasto dei falagoni, pertanto:

  • in una ciotola versate la farina, l'olioextravergine di oliva, il sale, il bicarbonato e tanta acqua tiepida q.b.;
  • lavorate l'impasto per 5 minuti;
  • formate un panetto liscio ed omogeneo;
  • dividete l’impasto in 12 parti e andate a formare delle "palline";
  • coprite con un panno e lasciate riposare a riparo per un ora circa.

Riprendete le palline di impasto e stendetele con un mattarello, state attenti a non farle troppo sottili, altrimenti si romperanno.

Farcite i vostri calzoni con la farcia di patate e cipolle, poi:

  • spennellate il bordo dei falagoni con un pò di olio;
  • chiudeteli sigillandoli bene.

A questo punto punzecchiate con i rebbi della forchetta, spennellate con olio e un'aggiunta di pepe.

Infornate in forno preriscaldato a 180 gradi per almeno 25 minuti circa.

Degustazione

Il prodotto va consumato entro pochi giorni dalla sua produzione, che solitamente avviene nel periodo tra Marzo ed Aprile.

Per assaporarlo al meglio puoi abbinarlo:

  • a un buon bicchiere di vino bianco lucano, ad esempio un Grottino di Roccanova nella sua variante passita.

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