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Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione

Descrizione

La "razza bovina podolica" si tratta di una razza molto apprezzata per la sua resistenza e per il fatto che i formaggi a pasta filata ricavati dal latte sono davvero pregiati e di gusto intenso.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la carne Podolica lucana nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

La carne Podolica lucana presenta un mantello di colore grigio:

  • tende sulla coscia e sul collo al grigio scuro nel maschio e fino al bianco nella femmina.

Le femmine hanno:

  • le corna a forma di lira.

I maschi presentano delle corna:

  • a mezza luna.

Allevamenti

In Italia questi bovini vengono allevati per la carne e il latte nell'interno di varie Regioni meridionali, come:

Di conseguenza tutti i prodotti ottenuti sono indicati con il nome "podolico" e con "l' area di provenienza".

In Basilicata la razza viene allevata per ottenere la "carne Podolica lucana".

La carne Podolica lucana, si caratterizza per essere:

  • di buona qualità;
  • per essere ricavata da bovini tra i 10 e i 24 mesi d'età.

Si tratta di esemplari di "razza pura" oppure, più raramente, derivanti da incroci di tori di razze da carne con vacche Podoliche.

In entrambi i casi devono essere nati ed allevati in "Basilicata" per poter ottenere l'etichettatura in base alla norma 1760/00.

Pascolo

La migliore carne Podolica lucana si ottiene da bovini "allevati allo stato brado", così da avere un maggior contenuto di:

  • mioglobina;
  • omega 3.

In questo modo si ha un più alto "valore salutistico" e la carne risulta essere più "tenera".

Comunque i tagli della carne Podolica lucana si caratterizzano per la loro "marezzatura" e per il particolare colore rosso bruno.

Inoltre presentano un notevole contenuto proteico e un tenore di grasso del 5%.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Descrizione

Tra i prodotti locali che si possono trovare in Basilicata c'è un particolare tipo di formaggio che suscita sempre molti consensi, si tratta della "ricotta forte".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta forte nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Presentazione

Nata nel meridione, si contrappone alla più famosa ricotta salata, dalla quale è diversa sia per la consistenza che per il sapore.

La ricotta forte lucana è:

  • molto cremosa;
  • si scioglie quasi in bocca;
  • il suo sapore però non è delicato come si potrebbe pensare, ma il termine "forte" vuole infatti anticipare quel gusto un po' piccante che la caratterizza;
  • dal retrogusto un po' amaro;
  • questa particolare ricotta è ideale per arricchire i primi piatti, oppure può anche essere gustata come un "formaggio spalmabile".

Sul pane caldo o sulle bruschette è perfetta per essere servita durante gli antipasti o i buffet per qualsiasi occasione.

Impossibile confonderla con altri tipi di formaggi caseari!

Il suo odore deciso, è parte integrante della sua natura e da sempre non può mancare nelle tradizioni gastronomiche del territorio.

Tradizioni

Le forme dialettali con cui viene chiamata sono diverse, tra cui "scuante" e "scanta", ma il prodotto viene realizzato sempre nella stessa maniera per rispettare le antiche usanze degli allevatori di un tempo.

Diversamente dalla ricotta fresca, non è un tipo di formaggio che si "deteriora facilmente" e richiede una consumazione in brevi periodi.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della ricotta forte sono:

  • la ricotta di pecora;
  • sale.

è conservata dentro recipienti di terracotta fino a quando non è definitivamente pronta.

Prima di essere riposta nei barattoli di vetro per poi essere posta in commercio o portata in tavola, richiede grande cura e mescolamenti continui.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione  

Descrizione

Il nome "pancetta" è universalmente riconosciuto ormai in tutta Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pancetta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origini

Ci sono luoghi della nostra penisola, però, dove la sua preparazione assume un'importanza piuttosto pregnante e si affida alle tradizioni locali.

In Basilicata per esempio la pancetta rientra in quella cerchia di prodotti locali che caratterizzano la tradizione culinaria regionale e hanno un sapore che non si trova facilmente in altre preparazioni simili.

La pancetta viene prodotta con tecniche artigianali e porta in tavola tutto il sapore della genuinità.

Viene confezionata a mano e può essere conservata a lungo, anche per mesi senza perdere né il sapore originario né l'odore caratteristico.

Ingredienti

Il salume è rigorosamente preparato utilizzando:

  • carni suine di grande qualità;
  • sali;
  • aromi;
  • spezie.

Tradizioni

Come prodotto tipico, la pancetta, rientra in quella categoria di "salumi locali" o detti anche "lucani" che si portano in tavola direttamente sul tagliere, per accompagnare gli antipasti insieme al pane.

Alcuni amano anche utilizzarla come ingrediente caratteristico nelle ricette di primi piatti per arricchire il gusto di pietanze e dare ad esse un gusto più deciso.

La sua caratteristica fondamentale, qui in Basilicata, è quella di non utilizzare maiali che non siano allevati al pascolo.

Da questa particolare precisazione dipende l' intera produzione e le sue qualità specifiche.

I produttori regionali sanno bene che è proprio questo elemento che fa la differenza, e rende la pancetta della Basilicata unica nel suo genere ed inimitabile.

Ideale come souvenir per sè e per gli amici se si è in vacanza in questa terra dagli antichi sapori, che regala alla tavola un gusto diverso e squisito!

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "pane di germana" è un prodotto tipico della Basilicata e più precisamente della zona del parco del Pollino.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane di germana nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Presentazione

Il pane di germana è un pane di segale con un aroma forte e molto particolare.

Il pane di germana, si presenta:

  • in forma di pagnotte basse;
  • arrotondate;
  • con taglio in superficie;
  • dal peso di almeno 1 kg ciascuna.

La sua mollica è:

  • scura;
  • compatta;
  • caratterizzata da alveoli piccoli.

La sua crosta, invece si presenta:

  • sottile e morbida.

La farina

La farina che viene usata per la preparazione del pane di germana è quella di "varietà germana", tipica del parco del Pollino.

Tutt'oggi questa farina viene:

  • macinata a pietra;
  • ha un particolare color crema;
  • è fine, con presenza di crusca;
  • e si adatta molto bene alla panificazione.

Ingredienti

Gli ingredienti base del prodotto, oltre alla farina di germana, sono:

  • farina di segale della varietà germana o chiamata anche "iermana";
  • farina di carosella (in quantità non superiore al 20%), anch'essa prodotta da un'antica varietà di grano coltivato nella zona del parco del Pollino;
  • acqua;
  • lievito madre.

Lavorazione

Durante la lavorazione per la preparazione del pane di germana, all'impasto viene data al forma:

  • arrotondata;
  • leggermente ovale;
  • viene praticato un taglio sulla superficie.

Poi viene lasciato riposare su appositi tavoli e viene cotto in forno a legna come prevede la tradizione.

Certificazioni

Il pane di germana viene prodotto durante tutto l'anno e, se conservato in ambiente fresco e asciutto, mantiene le sue caratteristiche organolettiche fino a 7/12 giorni.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il viscuttino di Lauria `un dolcetto tipico di questo centro della Basilicata, situato nella provincia di Potenza e nel territorio della Lucania settentrionale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il viscuttino di Lauria nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Presentazione

Si tratta del dono tradizionale che veniva consegnato agli ospiti "durante i matrimoni", proprio come i confetti.

viscuttini di Lauria ricordano per aspetto il:

  • tarallo aviglianese;
  • ha il naspro;
  • e nonostante sia piuttosto grande, risulta essere molto leggero.

Infatti l'interno è pieno di "bollicine", così da sciogliersi in bocca.

Ricetta

La ricetta del viscuttino di Lauria all'uovo è conservata a livello locale e tradizionalmente passa di madre in figlia.

Questi dolci vengono fatti "al forno", ma le fasi di lavorazione non sono semplici e il segreto per un risultato a regola d'arte è la cottura.

Ingredienti

Il viscuttino di Lauria è a base di ingredienti basici, cioè:

  • farina 00;
  • anice;
  • uova fresche intere;
  • albumi;
  • zucchero;
  • olio di senza oppure di girasole;
  • lievito in polvere;
  • bicarbonato di sodio;
  • e olio extra vergine d'oliva.

Preparazione

Si versa a fonte la farina, per poi aggiungere;

  • l'olio;
  • le uova intere;
  • l'anice;
  • il lievito;
  • il bicarbonato.

Una volta ottenuto un impasto omogeneo si lavora la pasta in cilindri larghi 5 cm e lunghi 25 cm.

  • Quindi si uniscono le estremità perché assumano una forma circolare.;
  • dopo aver scaldato i viscuttini e averli scolati li si cuoce in forno su una teglia per 1 minuto a 250°.
  • Quando sono freddi li si spennella con un composto a base di zucchero e albumi montati con la frusta.
Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Formaggi

Descrizione

I formaggi della Basilicata sono sinonimo di qualità e simbolo di genuinità, grazie all'allevamento scrupoloso degli animali che originano questa eccellenza lucana, i formaggi ovo-caprini.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pecorino nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origini

Appartengono a questa categoria i formaggi freschi a breve stagionatura composti da:

  • pasta filata con il burro, come il Manteca.

Conservando il burro ottenuto da panna centrifugata con siero si ottiene una pasta gustosissima prodotta con latte di vacca.

La mozzarella di Basilicata, conosciuta in tutto il mondo, conserva delle tecniche di produzione antiche legate alla tradizione del luogo.

Dal Parco Nazionale del Pollino arriva poi il formaggio Padraccio a pasta molle, elastico e bianco, prodotto con il latte di capra e di pecora.

Con lo stesso latte tra le montagne della Lucania arriva fresco di produzione il "pecorino", formaggio a pasta dura tra i più conosciuti.

Simbolo di una terra mediterranea storica, i formaggi della Basilicata celano in sé il sapore, il colore e il sapere di questo territorio tutto da scoprire.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del pecorino sono:

  • latte di pecora pastorizzato;
  • caglio di capretto o agnello.

Caratteristiche

Il pecorino è caratterizzato da una molteplicità di ambienti:

  • il mare;
  • le colline brulle;
  • la montagna.

Gli animali che pascolano in questo ambiente salubre sono alimentati in modo naturale, nutrendosi di fieno che cresce spontaneamente nei prati.

Per produrre questi formaggi lucani i passaggi sono tradizionali.

La "mungitura" svolta a mano fornisce il latte che viene pastorizzato e unito al caglio artigianale di capretto o agnello.

Il pecorino ad esempio sarà soggetto a una stagionatura di 60-90 giorni in modo tale da sprigionare un sapore dolce e leggermente piccante.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Carne fresca

Descrizione

La "´ncandarata" è il nome in dialetto lucano con cui si identifica la "preparazione della carne di maiale", in particolar modo delle sue estremità quali, orecchie, coda, muso e zampe!

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ´ncandarata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Ingredienti

  • carne di maiale;
  • sale grosso.

Origine

L’origine di questa pratica della regione Basilicata ha origini molto antiche e risale a quando non si possedevano eccessive possibilità economiche ed era necessario conservare il prodotto a lungo evitando di fare inutili sprechi.

Preparazione

Il procedimento per la preparazione della ´ncandarata prevede:

  • un accurato lavaggio ed un'efficiente depilazione con fiamma delle parti;
  • i pezzi di carne devono essere disposti in un vaso, preferibilmente in terracotta, alternandoli a strati di sale grosso;
  • una volta riempito il vaso fino all'orlo si chiude con un pezzo in legno ed una pietra che ne garantisca la chiusura, lasciando che con il tempo il sale lavori la carne.

Proprietà organolettiche

Per merito di questa preparazione artigianale, la ´ncandarata conserva il suo:

  • gusto saporito;
  • aroma caratteristico;
  • presenta con un colorito chiaro.

Degustazione

Se ami dilettarti in cucina e ti piace interpretare le ricette tipiche regionali utilizzando gli ingredienti speciali che le terre italiane sanno offrire, la ncandarata è capace di sbalordire i tuoi invitati tramite la realizzazione di diverse ricette territoriali.

  • Puoi per esempio decidere di accompagnare il tuo secondo di carne con delle verdure arricchite;
  • cuocendole a fuoco lento con la ncandarata e le erbe aromatiche;
  • lasciando che i succhi della carne le insaporiscano e ne esaltino il sapore naturale.

La peculiarità di tale carne è che riesce a far spiccare il gusto fermo che le caratterizza in qualsiasi portata.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali

Descrizione

La "lenticchia di Potenza" è un alimento con elevati valori nutrizionali e fa parte della famiglia dei "legumi".

Cetificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la lenticchia di Potenza nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Presentazione

La lenticchia di Potenza si presenta come:

  • un baccello o chicco di piccole dimensioni;
  • dal colore brunito tendente al marrone.

La lentichia di Potenza è indicata come integratore naturale grazie ai valori nutrizionali contenuti al suo interno.

La Basilicata è la regione italiana che dà le origini a questo alimento dal sapore caratteristico e vagamente amabile, che lo rende un ingrediente ideale da adoperare in cucina per la realizzazione di alcune ricette regionali e nazionali tra le più rinomate.

Proprietà organolettiche

La lenticchia di Potenza ha un gusto pieno che viene enfatizzato dalla sua peculiarità piacevolmente corposa, la quale fa sì che siano appetibili e di facile utilizzo.

Inoltre, per quanto riguarda il nutrimento sono un’ottima alternativa alla carne per coloro che praticano un'alimentazione particolare, perché le proteine in esse contenute supportano in maniera adeguata la muscolatura.

Per merito del:

  • gusto autentico;
  • dell'aroma persistente;
  • degli effetti benefici;

la lenticchia di Potenza è apprezzata ovunque e di fatto è entrata nelle case italiane come "protagonista".

Degustazione

Se ami cucinare e vuoi conquistare i tuoi amici a cena, approfitta della saporosità della lenticchia di Potenza per creare qualcosa di sorprendentemente sfizioso e particolare che diventi il fiore all'occhiello della tua serata.

Puoi decidere di servirla nella sua forma originale realizzando una pasta dal sapore nostrano oppure puoi preparare una cremosa vellutata di lenticchie, ideale per accompagnare i tuoi secondi di carne, in quanto con la sua delicatezza saprà soddisfare chicchessia.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali

Descrizione

Chi non ha mai sentito parlare del "rafano" andando in Basilicata?

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il rafano nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

Si tratta del cosiddetto "tartufo della gente povera" ed è un prodotto locale vegetariano molto importante nella tradizione locale.

In parole molto semplici parliamo di una radice, o tubero che per via del suo sapore un po' forte e tendente al piccante viene utilizzato come "spezia".

Le sue origini sono molto antiche: viene spesso associato ad aneddoti dove il rafano serve anche per "curare" dati i suoi "effetti benefici" perché "antibatterico".

Coltivato con le stesse tecniche delle patate, il rafano è una radice dalla:

  • consistenza carnosa che contengono un tipico olio piccantino che gli da il suo sapore.

Utilizzo

Esistono diverse varianti che lo vedono come:

  • accompagnamento dei piatti principali.

Può essere infatti grattugiato nella pasta o nel sugo come anche nei preparati per pastellare o nell'uovo sbattuto.

Il suo sapore ricco lo rende il perfetto condimento per:

  • insalate dal sapore delicato;
  • per chi ama mangiare piccante e vuole arricchire il gusto delle sue verdure a vapore.

Attenzione a non esagerare però!

Il rafano può anche provocare "irritazione" a chi ne fa un uso abbondante o dimentica di lavarsi le mani dopo averlo tagliato.

Curiosità

Gli appassionati della cucina d'Oriente lo trovano molto sfizioso perché riesce a rendere i piatti perfetti anche con un piccolo quantitativo.

Carne o pesce non importa: in entrambi i casi il rafano si presta perfettamente per rendere un piatto ancora più "saporito" e con un elemento così semplice si può stravolgere l' intero gusto di una pietanza.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "biscotto al coriandolo di Carbone" è una "vera perla culinaria" profumata al coriandolo, un allestimento unico in tutta la Basilicata, visto quest' erba aromatica viene utilizzata solo nel paesino lucano di Carbone.

Certificazioni

Il biscotto al coriandolo di Carbone è un PAT ovvero un Prodotto Agroalimentare Tradizionale, quindi riconosciuto come tale dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Ingredienti

Realizzato con:

  • olio extravergine d'oliva locale;
  • lievito;
  • acqua;
  • coriandolo di Carbone;
  • farina di Carosella.

Il "coriandolo di Carbone" è un prodotto tipico del luogo, invece la "farina Carosella" (ottenuta dalla macinazione di una varietà antica di grano tenero denominato Triticum aestivum), è un' altra specialità del territorio del Pollino!

Il biscotto al coriandolo di Carbone si presenta, alla prova assaggio, con:

  • interessanti note di "sapidità" e con una "consistenza croccante" al morso e "friabile" durante la degustazione.

Il biscotto al coriandolo di Carbone si contraddistingue altresì per il suo gusto spiccato quanto avvolgente, sempre in grado di arricchire di sapidità ciò che accompagna.

Presentazione

Caratterizzato da:

  • una colorazione interna bianca;

il distintivo e prelibato biscotto al coriandolo di Carbone racchiude in sé tutta la saporosità aromatica della pianta erbacea annuale che gli dà il nome, e che fu importata nella regione nel X secolo dai Monaci Basiliani.

Da allora in poi, il coriandolo di Carbone, viene coltivato nella cittadina lucana sempre con la medesima tecnica originaria.

Largamente adoperato a "Carbone", il coriandolo non è solamente l'ingrediente essenziale per la realizzazione di questi speciali biscotti locali, bensì lo è anche per la preparazione dei "salumi", più che conosciuta la:

  • squisita salsiccia al coriandolo di Carbone.

Descrizione

In Basilicata uno spazio molto importante nella cultura gastronomica è riservato alle conserve, come le "olive nere secche" preparate in autunno, ma gustate tutto l'anno.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le olive nere secche nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origini

Un tempo le olive nere secche erano parte del fabbisogno dei contadini che portavano in tavola i prodotti della terra, semplici e genuini.

Oggi fanno parte della tradizione della Basilicata e sono esportati in tutta Italia perché rappresentano una preparazione dal sapore delicato che si adatta a tutte le occasioni e a qualsiasi pasto.

Caratteristiche

Dato il loro gusto eccezionale queste olive sono amate e ricercate tutto l'anno, nonostante ciò sono un prodotto molto delicato la cui coltivazione è prevalentemente legata al periodo autunnale, da ciò nasce la necessita di fare delle conserve.

Passiamo subito al dunque, come si preparano le olive nere secche (o essiccate).

Ingredienti

Si usano olive rigorosamente di "buona qualità" provenienti dagli alberi del territorio regionale, sono l'ingrediente essenziale per una preparazione ottimale.

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle olive nere secche sono:

Preparazione

La procedura tradizionale è molto semplice, basta seguire alcuni elementari passaggi che andremo ora ad illustrare.

Disidratazione delle olive

Prima di procedere con la "conserva" è necessario fare "disidratare" le olive, dobbiamo quindi cospargerle di sale e lasciarle per qualche giorno, al sole dentro dei cestini di vimini.

Il tempo giusto della procedura sarà quello necessario a fare uscire tutta l'acqua dalle vostre olive, saranno pronte quando assumeranno un aspetto raggrinzito.

Conservazione delle olive

Quando hanno raggiunto la "giusta disidratazione" possono essere poste all'interno dei vasetti (è importante che siano di vetro), aggiungere un goccio di olio extravergine di oliva e, a piacere, qualche spezia aromatica per arricchirne il gusto.

Per non rovinare questa eccellente conserva, è bene tenerla lontana dai raggi del sole e preferibilmente in un luogo asciutto.

Varianti

Olive essiccate con l'essiccatore o in forno

Un altro modo molto pratico di preparare le olive essiccate è quello di utilizzare l'essiccatore o il forno. Ricoprire abbondantemente le olive di sale e poi inserirle nell'essiccatore/forno a 70° gradi per circa 10 ore, avendo cura di girarle di tanto in tanto. Nonostante l'indicazione di tempo, suggeriamo di controllarle, sarà sempre l'aspetto delle nostre olive a suggerirci quando il procedimento sarà ultimato.

Terminata l'essicatura, anche i questo caso procedere alla conserva come descritto sopra.

Olive nere seccate in forno

Degustazione

Questa coserva è perfetta come contorno o antipasto. Quando si portano in tavola aggiungere olio e sale a piacere per renderle ancora più gustose.

 

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

La "patata rossa di Terranova del Pollino" è un prodotto alimentare tipico della Basilicata, comunemente detta Lucania.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la patata rossa di Terranova del Pollino nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Presentazione

La patata rossa di Terranova del Pollino si adatta a molti tipi di preparazione:

  • è molto saporita;
  • la buccia è rossa;
  • la sua pasta asciutta e leggermente gialla.

Produzione

La patata rossa di Terranova del Pollino viene maggiormente prodotta nei comuni della Val Sarmento e nel comune di Terranova del Pollino.

È una materia prima diventata tipica della sua terra di appartenenza, è, infatti, un' antica varietà di patata rossa chiamata anche, dagli abitanti del posto, "patata russa".

Produzione

È davvero molto facile da coltivare, per poterla produrre, infatti, non si necessita di particolari attrezzature agricole, basterà dotarsi di:

  • un terreno morbido;
  • senza sassolini o detriti che potrebbero ostacolarne la crescita.

Gli abitanti dei Comuni in cui la patata rossa di Terranova del Pollino viene prodotta raccomandano di seminarla e raccoglierla a mano.

Coltivazione

La coltivazione della patata rossa di Terranova del Pollino è adatta a chiunque, per coltivarla si seguono, infatti, le tradizionali tecniche della coltura.

Il luogo ideale per la produzione di questa fantastica e versatile materia prima è la collina, si semina in un terreno situato all'incirca a 700/800 metri sul livello del mare.

Il periodo ideale per seminare la patata rossa di Terranova del Pollino è compreso tra Aprile e Maggio.

Conservazione

I luoghi ideali dove conservare la patata rossa di Terranova del Pollino devono essere freschi ed asciutti.

Secondo la tradizione, durante la festa della Santa del paese, queste patate venivano conservate sotto il letto o al buio.

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