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REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Legumi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "lenticchia di Villalba" è un prodotto tipico della Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la lenticchia di Villalba nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Al momento è in via di approvazione la pratica per la dicitura "IGP" (Identificazione Geografica Protetta).

Presentazione

Si tratta di:

  • una lenticchia a seme grande (macrosperma), e dal colore verde con cotiledoni gialli.

La lenticchia di Villalba, in provincia di Caltanisetta, si presenta con:

  • un diametro di circa 8 mm che la rende l’ecotipo più importante nell' ambito della classe supergigante.

Storia

La coltivazione della lenticchia di Villalba fu introdotta nel 1800 dal marchese Niccolò Palmeri.

Fino a qualche anno fa, la tecnica utilizzata per lo spargimento del concime e del seme, era quella "a mano" o "alla volata".

Semina e raccolto

Attualmente la semina in autunno e primavera avviene con una procedura automatizzata.

Ad Aprile si effettua il raccolto autunnale e a Luglio quello primaverile.

L’estirpazione delle piante è fatta:

  • a mano.

Al momento della conservazione, in bottiglie di vetro o di plastica, il seme presenta un contenuto di umidità pari al 13%.

Essiccazione

L’essiccazione è un' operazione delicata:

  • si deve far attenzione a mantenere il seme colore verde, caratteristica essenziale di questa varietà.

In cucina

Se desideri cucinare la lenticchia di Villalba, devi calcolare un tempo di cottura di circa un'ora sia per il seme piccolo sia per quello grosso che però resta sempre compatto.

Prova queste lenticchie con un filo d'olio EVO per esaltarne la sapidità intensa.

Proprietà nutrizionali

La lenticchia di Villalba è molto ricca di:

  • proteine (27.1 grammi per 100 grammi di prodotto);
  • ferro;
  • calcio;
  • sodio e potassio (5,1mg/100 grammi);
  • fibre.

Basso invece il tenore in "fosforo" e "potassio".

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Legumi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Certificazioni

La "lenticchia di Ustica", in dialetto "linticchia", è un prodotto tipico della Sicilia inserito nell’elenco Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), stilato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Caratteristiche

Questa varietà di lenticchia è la più piccola d’Italia e si coltiva sui terreni lavici e fertili dell'Isola di Ustica.

Si caratterizza per:

  • un colore marrone scuro con sfumature verdoline.

Lavorazione

La tecnica di lavorazione della lenticchia di Ustica è completamente manuale e per la coltivazione non si utilizzano concimi o erbicidi.

Si esegue prima la "battitura della pianta secca" nell’ aia e poi la "spagliata" al vento.

La produzione si completa con la "selezione" e "cernita" con appositi setacci e la "conservazione" in magazzino in sacchi da 50 kg circa.

Le lenticchie si seminano a Gennaio e si raccolgono entro la prima metà di Giugno.

In cucina

La lenticchia di Ustica, cibo povero per eccellenza, è coltivata fin dal 1800.

Per la "stagionatura" è necessario che il prodotto secco e selezionato nell'aia venga conservato in "case rurali" e "fabbricati agricoli".

Sono tenere, saporite e facili da cucinare.

Non hanno bisogno di ammollo e cuociono in appena tre quarti d’ora.

Come saprai, le lenticchie di Ustica sono un ingrediente fondamentale della cucina locale.

In particolare servono per preparare:

  • pasta e lenticchie;
  • zuppa con verdure profumata al basilico o finocchietto selvatico.

Proprietà nutritive

Le lenticchie di Ustica rientrano fra le "leguminose" e sono molto ricche di:

  • proteine;
  • fibre e sali minerali.

In particolare tra questi ultimi troviamo:

  • ferro;
  • magnesio e potassio.

Il contenuto di proteine e ferro è pari se non superiore alla medesima quantità di carne.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Verdura
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "pomodoro Faino di Licata", detto anche "buttichieddu", è un prodotto tipico della regione Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pomodoro Faino di Licata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Questa varietà di pomodoro riveste da sempre una notevole importanza per Licata e la provincia di Catania.

In origine la coltura avveniva in pieno campo ed in asciutto.

Si utilizzavano tecniche di "idrocoltura", così da poter sfruttare le scarse piogge invernali.

Per ottenere un anticipo della raccolta furono costruiti appezzamenti con arelle di cannucce palustri e ventagli di stoppie.

Grazie a questi "tunnel" l’ ecotipo locale è stato geneticamente migliorato e sostituito con un ibrido più adatto all' ambiente protetto.

Presentazione

Il pomodoro faino di Licata si riconosce perchè:

  • è di piccole dimensioni;
  • cada uno pesa circa 10-20 grammi;
  • presenta una buccia rosso brillante;
  • ha una polpa molto consistente soprattutto se coltivato in aree ricche di acque ad elevato contenuto di sali.

Il frutto è presente quasi tutto l'anno anche se la produzione si intensifica nel periodo che va da Gennaio a Giugno.

Alla coltura sono interessati circa 500 ettari, con una produzione media ottenibile di 300 quintali.

Curiosità

Forse non sai che in passato il pomodoro faino di Licata era destinato alla preparazione del sugo o del concentrato di pomodoro.

Oggi, invece, si preferisce usarlo per:

  • antipasti;
  • insalate.

Proprietà nutrizionali

Questo frutto è ricco di acqua e sali minerali quali:

  • potassio;
  • fosforo.

Inoltre è anche ricco di oligoelementi come:

  • ferro;
  • zinco;
  • selenio.

Contiene licopene, potente antiossidante e vitamine A, B e C.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Le "pere butirra" sono un succulento frutto tipico della Sicilia!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le pere butirra nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Descrizione

Il termine "butirra" deriva dall'aggettivo francese "butìrro", che significa "burroso" e sta ad indicare la delicatezza della polpa.

Il nome che distingue questa varietà di pera, le fu dato dal botanico italiano "Gallesio" nei suoi scritti.

La pere butirra rientra nella categoria di frutta con:

  • forma ovale leggermente allungata;
  • superficie dalla pelle lucida, levigata, di colore verde chiaro a tratti rosata.

La caratteristica che rende queste pere particolarmente apprezzate nell'isola etnea, è l'inconfondibile polpa zuccherina e succosa che si scioglie sotto il palato, lasciando il posto ad una piacevole sensazione dolce e fresca, ideale soprattutto nel periodi di caldo estivo.

La coltivazione avviene ad una latitudine compresa tra i 600 e i 1800 metri sopra il livello del mare, mentre la raccolta delle pere butirra, si effettua dalla seconda metà di Luglio fino alla fine di Agosto.

Proprietà nutrizionali

Le pere butirra vantano notevoli "proprietà nutrizionali".

Puoi consumarle crude o anche come dessert, elaborandole in un ottimo dolce, otterrai un piatto dal sapore unico e fresco.

Il contenuto di fibre naturali sia solubili che insolubili è essenziale per un corretto transito intestinale.

Sono povere di calorie, ma con un alto quantitativo di fruttosio.

Sono inoltre considerate un "buonissimo spuntino" prima dell'allenamento anche per gli sportivi, grazie alla presenza di:

  • potassio e vitamina c.

L'insieme di tutti questi elementi contribuisce a creare l'equilibrio giusto di sostanze orientato al mantenimento della forma fisica ideale.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Verdura
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "patata novella di Siracusa" è uno dei moltissimi prodotti ortofrutticoli tipici della Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la patata novella di Siracusa nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Territorio

Terra da sempre conosciuta per la sua ricchezza agroalimentare, e rappresenta, con una produzione di oltre 1 milione di quintali, quasi il 50% della produzione siciliana di patate.

Questo prodotto, inoltre, rientra all'interno della lista dei più importanti prodotti agroalimentari tradizionali italiani, stilata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (PAT), costituendo, pertanto, un pezzetto dell'enorme patrimonio enogastronomico del nostro Paese.

La patata novella di Siracusa, è un prodotto tipico non solo del comune di Siracusa, ma anche dei seguenti comuni:

  • Avola;
  • Augusta;
  • Pachino;
  • Noto.

Caratteristiche

Questo prodotto ortofrutticolo, è caratterizzato da:

  • una dimensione media;
  • una forma ovale ed allungata;
  • una buccia tipicamente di colore giallo, liscia e sottile;
  • la sua polpa come la sua buccia è gialla.

Il suo gusto e la sua consistenza la rendono inconfondibile rispetto alle altre patate.

Infatti è proprio grazie a molteplici fattori come:

  • il sole;
  • il terreno calcareo;
  • la sua vicinanza al mare, che questo ortaggio acquisisce delle note senza precedenti.

Viene coltivata su strati di terra adagiati su rocce calcaree ed è proprio grazie ai minerali di queste rocce se la patata novella di Siracusa è ricca di:

  • fosforo;
  • calcio;
  • soprattutto di vitamina C.

Semina e raccolto

Le patate vengono piantate tra Novembre e Gennaio, mentre si raccolgono in primavera.

In cucina

Per questa tipologia di patata, non è necessaria una lunga cottura, anzi si cuociono abbastanza in fretta e sono ottime sia per piatti "cotti" che per piatti "fritti".

E' proprio vero, che questo tubero, in cucina si presta ad essere utilizzato in moltissimi modi, ve ne diamo qualche esempio:

  • cotta a vapore oppure al forno;
  • per la preparazioni di "purea";
  • per la preparazione di gnocchi.

E' anche ottimo come ingrediente delle "impanate", che sono delle focacce alla forma di "mezzaluna" e solitamente vengono farcite con:

  • spinaci;
  • tuma;
  • salsiccia;
  • insaccati.

Inoltre questa fantastica patata, la possiamo trovare anche:

  • nella focaccia di Sortino;
  • nelle fritture come per esempio le "crocchè";
  • all'interno della insalata di "polpo";
  • accostata a prodotti tipici siciliani come olive dolci e caperi;
  • come ingrediente di pizze e focacce.

Insomma, è un prodotto dagli "innumerevoli" utilizzi!

Effetti benefici

Le patate appartengono ad una categoria alimentare chiamata "amilacei" ed in tutto il mondo rappresentano la terza più importante fonte di carboidrati.

Il metodo di cottura ideale per la patata è quello a "secco", in questo modo la patata mantiene al meglio tutte le sue peculiarità nutrizionali.

La loro assunzione apporta dei nutrienti importanti come:

  • antiossidanti;
  • vitamine;
  • minerali.

Da sempre viene assunta durante gli episodi di "dissenteria", perchè è proprio in queste situazioni che si presentano problematiche di "disidratazione".

In caso di dissenteria, la patata "bollita diventa" un piatto essenziale al fine di ripristinare un corretto "equilibrio idroelettrolitico".

Curiosità

Il successo di questa patata, l'ha portata non solo nei mercati della Sicilia, ma anche in quelli Italiani ed addirittura nei mercati Internazionali.

In modo particolare ci riferiamo alla Germania, alla Svizzera, alla Francia ed infine anche all'Austria.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Verdura

Descrizione

Il "pomodoro di Vittoria" è un prodotto agroalimentare siciliano dalla caratteristiche ben precise.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pomodoro di Vittoria nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

La sua coltivazione inizia nei paesi mediterranei e risale circa all'inizio del XIX secolo, periodo in cui arrivò anche in Sicilia.

Sappiamo che le prime coltivazioni del pomodoro di Vittoria, risalgono al 1925 ed erano situate lungo la costa.

Si trovavano in queste zone, in quanto erano quelle che disponevano di acqua per irrigare i campi e col passare del tempo, si capì, che il pomodoro di Vittoria coltivato in questo territorio, anticipava la sua produzione di circa 20 giorni rispetto alle altre aree.

Col passare degli anni, diciamo intorno agli anni '60, cominciavano a nascere le prime "serre".

Queste venivano create utilizzando delle canne disposte a forma di "capanne" ed in seguito venivano ricoperte con dei film di polietilene.

Pian piano, le serre, vennero migliorate sia per quanto riguarda la "struttura" che per la loro "funzionalità protettiva" sulle colture di pomodoro di Vittoria.

Si chiama pomodoro di Vittoria, perchè la sua produzione caratterizza il territorio della "zona di Vittoria", parliamo della punta estrema meridionale della Sicilia.

In queste zone, persistono delle "condizioni climatiche" vantaggiose per la crescita di questo ortaggio, ovvero vi è un clima:

  • temperato;
  • una buona ventilazione.

Presentazione

Il pomodoro è una "pianta erbacea".

Si presenta con:

  • un bel colore rosso acceso;
  • con forma rotondeggiante;
  • fusto e foglie sono pubescenti;
  • con dei "peletti" la cui funzione è quella di produrre delle secrezioni "aromatiche".

Il pomodoro di Vittoria, al suo interno presenta un "nucleo succoso" nel quale sono contenuti anche i semi.

Proprietà benefiche

Anzitutto è importante dire che il pomodoro non è un ortaggio come spesso viene identificato, bensì un "frutto"!

Grazie alla sua composizione ed ai suoi valori nutritivi, agisce sulla nostra salute apportandole svariati benefici.

Il suo "valore nutritivo" è molto elevato in quanto ricco di sostanze minerali e ricchissimo di antiossidanti:

  • è ricco di acqua;
  • ipocalorico;
  • contiene un moderato apporto di minerali ed oligominerali;
  • ricco di vitamina C e vitamina E.

Le proprità salutari del pomodoro di Vittoria, le riscontriamo grazie alla presenza di "metaboliti", ovvero:

  • flavonoidi (la loro azione è preventiva contro l' insufficienza venosa);
  • licopeni e carotenoidi (sostenze liposolubili dalle funzioni antiossidanti);
  • beta-carotene (sostanza dalla azione protettiva soprattutto per mucose e cute).

In cucina

L'impiego è largamente diffuso nella dieta mediterranea.

In cucina, viene usato per:

  • insalate;
  • per salse;
  • per aggiungere un tocco in più alle preparazioni in umido di carne e pesce.

Il gusto è deciso, ma delicato.

La bassa acidità lo rende adatto ad ogni tipo di alimentazione!

Tradizioni

La tradizione vuole che in estate venga tagliato in cubetti e posto su frese di grano e condito solo con:

  • sale;
  • olio;
  • origano.

Tutto il calore del sole siciliano viene trasmesso, così, in una sola portata.

Se il pomodoro di Vittoria viene consumato crudo, in succo o centrifugato, riesce ad apportare importanti antiossidanti all'organismo tra cui ricordiamo nuovamente il "licopene".

Se ami una cucina semplice fatta di cose genuine non ti resta che assaggiare il pomodoro di Vittoria.

Con pochi semplici ingredienti riuscirai a condurre una vita sana.

Origini

Il pomodoro, per lungo tempo, nel passato, fin dall’ epoca della sua introduzione, fu considerato una curiosità botanica per uso ornamentale e con pregiudizi per l'impiego commestibile.

Il nome "pomodoro", è attribuito al Mattioli che lo chiama "mala aurea", "poma amori" o "pomi d’oro".

In molti paesi conserva il nome che gli veniva dato in America "tomato", diffuso anche in alcuni dialetti italiani.

Secondo le attuali conoscenze si ritiene che il centro di origine del genere Lycopersicon sia l'area compresa dell'America Latina, tra Cile Settentrionale, Perù ed Ecuador, dove ancora oggi è possibile trovare delle specie selvatiche dai piccoli frutti.

Pomodorino ciliegino

Una delle forme più ancestrali è il L. Esculentum Cerasiforme, simile a delle varietà tuttoggi coltivate, come lo Cherry o "Pomodorino Ciliegino".

Da parte dei produttori di pomodori, l' introduzione del "ciliegio", non è stata vista di buon occhio, in quanto questi ultimi non apprezzavano "innovazioni" che potessero alterare l'equilibrio delle loro piantagioni.

E' stato proprio il "pomodorino ciliegia" ad aver introdotto il "ciliegio" tra le tipologie coltivate in serra.

Col passare del tempo, però, i coltivatori si resero conto che questo pomodorino, per la sua "resa", non era assolutamente paragonabile al resto delle coltivazioni di pomodoro tradizionale, pertanto il suo "successo" decretò

indubbiamente una crescita commerciale e ad oggi il pomodorino ciliegino viene coltivato in tutta la Sicilia.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta

Descrizione

La "noce di Motta", in dialetto "Nuci da Motta", è un prodotto tipico dell'area intorno a Valle Alcantara, per la precisione del comune di Motta Camastra e di quelli limitrofi in provincia di Messina.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la noce di Motta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Varietà

Il frutto è anche detto "Ghianda di Giove" per la sua bontà.

Le varietà che si possono fregiare del marchio "Noce di Motta Camastra" sono 5:

  • "Panuzzara Classica";
  • "Panuzzara Chiappinu";
  • "Panuzza Bianca";
  • "Pacenzia" e "Currò".

Il Noce è la più importante coltura arborea di questa zona e la raccolta deve essere effettuata dalla pianta fra Settembre e Ottobre.

Presentazione

La noce di Motta presenta:

  • seme e polpa bianca croccante;
  • il sapore è gradevole;
  • il gheriglio è diviso in quattro ed è racchiuso nel mesocarpo cioè l'involucro legnoso.

La noce di Motta si distingue per una pezzatura molto alta che può superare il calibro di 40 mm di diametro e arrivare a un peso di 100 grammi.

Le pezzature

A seconda della pezzatura viene classificata in tre categorie, ovvero:

  • extra con pezzatura minima di calibro pari a 42 mm;
  • prima con pezzatura minima di calibro pari a 35 mm;
  • seconda con pezzatura minima di calibro pari a 28 mm.

Proprietà benefiche

Numerosi studi hanno confermato gli effetti benefici della noce di Motta.

I decotti e le tisane di questo frutto contrastano:

  • diabete e obesità.

Inoltre gli impacchi ottenuti dalle foglie sono efficaci contro congiuntivite e dermatosi.

La pianta promuove:

  • la diuresi;
  • stimola la depurazione del fegato e dà sollievo nelle affezioni reumatiche.

L'elevato contenuto di Omega 3 e Omega 6 favorisce l'abbassamento del livello di colesterolo nel sangue.

La noce di Motta ha anche proprietà:

  • ipoglicemizzanti;
  • astringenti e antisettiche.

Puoi consumarla come frutta secca, per fare l'olio e per preparare il delizioso "Nocino", un liquore molto diffuso.

Regione: Sicilia
Tipologia Prodotto: Formaggi
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

Il "formaggio di S. Stefano di Quisquina" è uno dei prodotti tipici dell'area centrale dei monti Sicani tra le province di Agrigento e di Palermo e prende il nome dal paese che ne vanta i natali.

Caratteristiche

È un formaggio di latte intero, ovino, prodotto da pecore tradizionalmente allevate allo stato brado in un territorio ricco di pascoli e di sorgenti di acqua.

Tutto questo fa sì che il latte assuma quegli aromi particolari che caratterizzano poi il formaggio stesso.

Presentazione

Il formaggio di S. Stefano di Quisquina ha:

  • una crosta sottile di un giallo paglierino con all'interno una pasta semidura, chiara;
  • ogni formaggio pesa circa 2 kg e presenta una forma cilindrica con la superficie superiore concava.

Si produce artigianalmente tra Ottobre e Giugno.

Al latte di pecora viene:

  • aggiunto il caglio di agnello;
  • dopo circa trenta minuti la cagliata viene rotta e pressata a mano in appositi canestri di giunco che vengono poi scottati nel siero di latte.

Il formaggio, tolto dai "canestri", viene fatto spurgare su piani inclinati, quindi si passa alla salatura fatta a secco e alla stagionatura che dura circa sei mesi.

Feste

A Santo Stefano di Quisquina ogni anno si svolge una sagra dei prodotti tipici del territorio:

  • il "Quisquina cheese festival", dove il formaggio che prende il suo nome resta uno dei grandi protagonisti dell'evento.

Certificazioni

Il formaggio di S. Stefano di Quisquina è presente nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), stilato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Regione: Sicilia
Tipologia Prodotto: Frutta
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

Il "melone giallo" è una pianta rampicante largamente coltivata nelle regione mediterranee per i suoi frutti dolci e profumati.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il melone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Varietà

Col temine melone si indica:

  • sia la pianta che il frutto stesso.

Esistono diverse varietà di melone:

  • quello denominato 'cucumis melo var. inodorus' è un melone dalla buccia gialla chiamato anche "melone giallo d' inverno" per la sua caratteristica di conservarsi a lungo e poter essere consumato anche nel periodo invernale.

Il melone giallo d'inverno è prodotto da più di cinquant' anni in Sicilia, in particolare nel territorio trapanese.

È infatti conosciuto anche come "melone giallo di Paceco" perché quella è la sua culla d'origine.

Da lì la sua coltivazione si è sviluppata nei territori dei comuni limitrofi in tutto l'alto Belice.

Presentazione

Il melone giallo d' inverno è una pianta che:

  • si adatta bene a territori aridi, con poche precipitazioni e comunque scarsamente irrigati;
  • il colore della sua buccia è di un giallo intenso;
  • la polpa è più chiara, bianca e morbida, meno profumata di quella dei meloni estivi.

Raccolto

Se raccolto a "maturazione" va consumato nel giro di pochi giorni come tutti gli altri meloni, ma grazie alla sua peculiarità, viene raccolto prima della completa maturazione e una volta pulito dalla terra, viene alloggiato in cassette di cartone forate insieme ad altri frutti.

Si conserva così per lunghi periodi:

  • fino a Natale e oltre.
Regione: Sicilia
Tipologia Prodotto: Verdura

Descrizione

La "patata novella di Messina" è un prodotto agroalimentare tipico della Sicilia, coltivata specialmente nella pianura costiera detta Valle del Niceto.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la patata novella di Messina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Raccolta

La coltura di questa patata risale al Secolo scorso e fece la sua prima apparizione nella zona della Costa Ionica.

La raccolta della patata novella di Messina inizia nei primi giorni di Marzo e prosegue fino al mese di Giugno.

In passato questo tubero ha rappresentato l'alimento di sostentamento principale per le famiglie contadine.

Proprietà benefiche

La patata novella di Messina ha proprietà salutari fondamentali per la salute e da sempre è considerato il cibo migliore per curare la "dissenteria" e la "diarrea".

Questa patata è:

  • molto digeribile;
  • ha poche fibre;
  • una discreta percentuale di vitamine e sali minerali.

Le "sostanze solubili" sono concentrate verso la "buccia", quindi sarebbe meglio cuocere la patata a secco e non bollita.

La cottura ottimale è quella sotto la cenere ma va bene anche al forno, per conservare le caratteristiche nutrizionali del tubero.

In cucina

La patata novella di Messina trova numerosi usi nella cucina siciliana.

Il piatto tipico che puoi preparare utilizzando queste patate è il "piscistoccu".

Ingredienti

Si tratta di un piatto a base di:

  • stoccafisso;
  • patate;
  • capperi;
  • olive;
  • salsa di pomodoro.

L'accoppiamento tra patata novella di Messina e pesce è tipico della cucina siciliana, che ha il merito di aver abbinato il tubero al polpo.

Al di là del pesce, le patate novelle di Messina sono perfette come:

  • contorno agli arrosti di carne;
  • possono essere cotte sia al forno che in padella;
  • normalmente preparate con tutta la buccia.
Regione: Sicilia
Tipologia Prodotto: Frutta

Descrizione

Le "pere ucciardona" sono un frutto originario della Sicilia, coltivato nelle zone circostanti l'Etna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le pere ucciardona nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Presentazione

Questa varietà di pera è:

  • piriforme;
  • ha il peduncolo doppio e decentrato;
  • la superficie ruvida;
  • la buccia gialla con puntini color ruggine;
  • la polpa, di un giallo tenue, è morbida e succosa.

Raccolto

La raccolta delle pere ucciardona ha inizio alla fine di Ottobre e sono reperibili nei mercati per tutto l'inverno e fino a Marzo.

Ogni frutto pesa circa 200 gr e fornisce intorno alle 100 calorie.

Proprietà salutari

Le pere ucciardona sono preziose per una buona alimentazione, sono:

  • ricche di fibre;
  • di potassio e di vitamine.

Il consumo abituale delle pere ucciardona aiuta la:

  • digestione;
  • regola la funzione intestinale;
  • abbassa il colesterolo cattivo.

La "dolcezza" del frutto è dovuta alla presenza del fruttosio per cui può essere gustato anche dai soggetti diabetici.

La "pira ucciarduna" è molto apprezzata, grazie alla cremosità della sua "polpa" piace molto anche ai più piccoli, grattugiata o frullata diventa uno spuntino rinfrescante e nutriente.

In cucina

Con le pere ucciardona si preparano:

  • succhi dissetanti e composte deliziose da gustare a colazione facendo un pieno di energia.

In pasticceria

Nell'ambito della "pasticceria" questi frutti si sposano benissimo con la cioccolata e formano un binomio perfetto con le creme di ricotta.

Anche un semplice dolce casalingo può diventare una ghiottoneria se farcito con una confettura a base di pere aromatizzate alla cannella.

Tutti apprezzano l'abbinamento "formaggio e pere", da provare l'accostamento del gorgonzola con la frutta secca e le pere ucciardone, una vera esplosione di sapori.

Regione: Sicilia
Tipologia Prodotto: Frutta

Descrizione

La bastarduna di Calatafimi è un frutto tipico e apprezzato del territorio siciliano, prevalentemente trapanese!

Certificazioni

 

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la bastarduna di Calatafimi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La bastarduna di Calatafimi è una particolare qualità di fico d'India, a pasta gialla, tipico del periodo autunnale e, più precisamente, Novembrino.

È un frutto molto apprezzato.

Quando è maturo al punto giusto:

  • la sua polpa è compatta, morbida e piacevole;
  • il sapore dolce con note intense e decise.

Coltivazioni

La pianta della bastarduna di Calatafimi fa parte della categoria delle "piante grasse", che si contraddistinguono per essere:

  • resistenti;
  • molto longeve;
  • propense a crescere in natura senza bisogno di particolari cure o quantità eccessive di acqua.

Si tratta di piante imponenti, costituite da:

  • grandi foglie spesse, grosse e dure, che fungono anche da tronco, ricoperte di spine, che le proteggono da eventuali manifestazioni atmosferiche violente e dalla maggior parte dei parassiti infestanti.

Degustazione

Il fico d'India qualità bastarduna di Calatafimi è un frutto da tavola apprezzatissimo a fine pasto, grazie al sapore particolare che sgrassa e rinfresca la bocca.

In alcune ricette è utilizzato per impreziosire le insalate.

Il bastarduna di Calatafimi è un prodotto ricco di:

  • vitamine;
  • minerali;
  • proprietà nutritive sane e benefiche.

Tantissime persone amano preparare con la bastarduna di Calatafimi:

  • marmellate;
  • confetture;
  • succhi o centrifugati.

Confezionato così diventa un'ottima colazione!

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