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REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il "cioccolato di Modica", in dialetto conosciuto come "ciuccullatta muricana", è una particolare tipologia di cioccolato tipico dell'omonimo comune siciliano.

Certificazioni

L'unione Europea ha riconosciuto al cioccolato di Modica il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP) nel 2018.

Caratteristiche

Il cioccolato di Modica è considerato un prodotto di eccellenza nel campo della pasticceria e della cioccolateria.

La sua particolare lavorazione, e la scelta del cacao da utilizzare, rendono questo cioccolato un prodotto dal sapore:

  • pieno;
  • particolare;
  • unico;
  • molto aromatico;
  • intenso.

 I più importanti pasticceri italiani l'hanno portato tra gli ingredienti delle loro creazioni e sui banchi delle competizioni di tutto il mondo.

Origini

Il cacao per confezionare il cioccolato di Modica, viene estrapolato esclusivamente dai semi di piante di cacao di San Tomè.

Quest'ultima è una località africana il cui clima caldo, alternato a periodi umidi, e la terra particolarmente ricca di umori del luogo, conferisce ai semi di cacao un profumo ricco e corposo.

Presentazione

La pasta di cacao viene messa in stampi di latta, per dare forma alle barrette.

Le tavolette di cioccolato di Modica sono lucide, hanno un colore intenso ed un profumo inconfondibile.

Cioccolato di modica aromatizzato con pistacchi, cannella e peperoncino

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione del cioccolato di Modica sono:

  • 60 g di burro di cacao alimentare (preferibilmente BIO e non raffinato);
  • 60 g di cacao;
  • 120 g di zucchero grezzo di canna;
  • peperoncino tritato (a piacere);
  • cannella (a piacere);
  • pistacchi (a piacere); 
  • scorza di arancia (a piacere);
  • vaniglia (a piacere).

Preparazione

Vediamo dunque la preparazione della ricetta tradizionale del cioccolato di Modica che potrete facilmente riprodurre a casa:

  • prendete una ciotola e inserite il burro di cacao spezzettato e portatelo a bagnomaria;
  • aggiungete metà del cacao e cominciate a farlo sciogliere;
  • di tanto in tanto, mentre il burro si scioglie, alzate la ciotola dalla pentola, in modo tale da non fare alzare troppo la temperatura all'interno della ciotola. Non dovrà mai superare i 40°, se ne avete uno potete aiutarvi con un termomentro da cucina;
  • aggiungete un po alla volta il resto del cacao cercando di disfare i grumi con una spatola o con un cucchiaio di legno;
  • quando burro e cacao saranno sciolti, potrete spegnere la fiamma e, poco dopo, portare la bacinella su un piano di lavoro;
  • aggiungete lo zucchero grezzo di canna e mescolate (lo zucchero non si deve sciogliere, questo conferisce al cioccolato di Modica la consistenza tanto amata e particolare);
  • continuate a mescolare, mano a mano che il tutto si raffredderà, comincerà ad assumere una consistenza più compatta;
  • a questo punto possiamo finalmente inserire il preparato nello stampo che abbiamo scelto e foderato precendetemente con carta da forno;
  • livellate bene con una spatola e sbattete delicatamente lo stampo sul piano per evitare il formarsi di bolle d'aria;
  • è finalmente giunto il momento di aggiungere gli aromi che abbiamo scelto (noi lo abbiamo preparato con peperoncino, cannella e pistacchi), ma, anche le varianti con scorza di arancia e vaniglia sono tutte da provare;
  • inseritelo in frigorifero per 30/40 minuti per far indurire la vostra barretta;
  • togliete delicatamente il cioccolato dalla stampo ed ecco che è pronto per essere gustato.

Conservazione

Il cioccolato di Modica si conserva benissimo in un luogo asciutto anche per 2 settimane, preferibilmente non in frigor.

Varianti

Esistono molti tipi di cioccolato di Modica, alcuni che non abbiamo ancora nominato sono:

  • alle nocciole;
  • allo zenzero;
  • al latte;

In cucina

Il cioccolato di Modica, viene utilizzato in molte ricette in cucina, è un prodotto "prestigioso" che rappresenta una nicchia di eccellenza.

Vi proponiamo da provare una ricetta preparata con il cioccolato di Modica, nella quale il cioccolato non viene "sciolto", bensì "spezzettato con coltello in meniera grossolana", si tratta della:

  • mousse di cioccolato fondente con il cioccolato di Modica e pistacchio. 
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

I "crocchè di patate" sono una specialità della rosticceria siciliana!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i crocchè di patate nella lista deiProdotti Agroalimentari Tradizionalidella regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di frittelle che vanno servite bollenti come:

  • aperitivo;
  • antipasto;
  • contorno.

Origini

I crocchè di patate derivano da una ricetta francese, "le croquette", importata in tempi antichi nel Sud Italia, prevalentemente in Sicilia, Puglia e Campania.

I crocchè di patate siciliani vengono chiamati, in dialetto, "cazzilli" oppure "crocchette di patate".

Street Food

Parliamo di un cibo considerato anche "da strada" servito nel classico "cartoccio",  e proprio per questo motivo li possiamo trovare in:

  • chioschi;
  • stand gastronomici di cucina tipica locale;
  • fiere e sagre.

I cazzilli, o crocchè di patate siciliani acquistati presso chioschetti o bancarelle che propongono le specialità tradizionali della cucina sicula, vengono serviti, caldissimi, in un "cartoccio".

Quest'ultimo è creato con la carta che si utilizza per confezionare il pane.

Sono una vera e propria specialità locale che può essere degustata durante una passeggiata serale o pomeridiana, ed è una tradizione molto in voga in Sicilia.

Ingredienti

Gli ingredienti per preparare circa 25 crocchè di patate sono:

  • 1 kg di patate della qualità conosciuta come "farinosa";
  • 1 manciata di prezzemolo tritato; 
  • sale;
  • pepe;
  • olio extravergine d'oliva a piacere.

Preparazione

Per realizzare i crocchè di patate, è necessario:

  • bollire le patate con la buccia in acqua salata;
  • sbucciarle a freddo;
  • passarle al passaverdura.

Si deve ottenere un composto molto liscio ed omogeneo, che andrà mescolato col prezzemolo ed i condimenti.

A questo punto bisogna realizzare le crocchette, conferendo loro una forma cilindrica.

La dimensione ideale è di circa 10 cm per un diametro di 4-5 cm.

Cottura

I crocchè di patate andrebbero fritti al naturale, in abbondante olio di semi o arachidi bollente.

Se, però, non si usano le patate farinose, questo tipo di frittura potrebbe non riuscire, ed i crocchè di patate rischierebbero di rompersi durante cottura.

In tal caso, è possibile aggiungere 1-2 cucchiai di farina all'impasto, per rendere le crocchette più compatte.

Varianti

Esistono molte varianti di crocchè di patate, quella che vi spiegheremo qui di seguito è quella delle:

  • crocchè di patate con mozzarella.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dell'impasto delle crocchè di patate con mozzarella sono:

  • 1 kg di patate della qualità conosciuta come "farinosa";
  • 1 uovo;
  • 3 g di sale fino;
  • un pizzico di pepe;
  • un pizzico di noce moscata;
  • 100 g di grana grattugiato.

Gli ingredienti per il ripieno delle crocchè di patate con mozzarella sono:

  • 50 g di mozzarella.

Infine, per la panatura delle crocchè di patate con mozzarella, gli ingredienti sono:

  • 250 g di pane grattugiato;
  • 3 uova;
  • olio per friggere.

Preparazione

Procediamo con la preparazione delle crocchè di patate con mozzarella, quindi:

  • anzitutto dovete lavare le patate e metterle a lessare in una pentola d'acqua salata;
  • una volta che le patate avranno raggiunto la cottura, scolatele e sbucciatele;
  • eliminata tutta la buccia, lasciatele raffreddare;
  • quando le patate saranno ben fredde passatele nello schiacciapatate.

Terminata questa operazione mettete la purea di patate in una capiente terrina e poi unite:

  • l'uovo battuto, il sale, il pepe, la noce moscata e il grana grattugiato;
  • ora amalgamate il tutto fino a ottenere un composto liscio e compatto.

A questo occupatevi della mozzarella, quindi:

  • tagliate a striscioline la mozzarella;
  • prendete una piccola porzione di patate e schiacciatela delicatamente di modo da creare un incavo nel cui centro andrete a mettere una striscia di mozzarella;
  • aiutandovi con il palmo della mano chiudete l'impasto in modo da formare una crocchetta cilindrica.

Per quanto riguarda la panatura delle crocchè di patate con mozzarella, dovete:

  • prendere una ciotola nella quale andrete a sbattere le uova, mentre in un piatto andrete a versare del pane grattugiato;
  • passate le vostre crocchè di patate con mozzarella prima nelle uova sbattute e poi nel pane grattugiato;
  • appena avrete terminato di realizzare la panatura per tutti i vostri cilindri, friggete la preparazione in abbondante olio per friggere, mi raccomando dovrà essere “ben caldo”;
  • quando le crocchè di patate con mozzarella risulteranno belle dorate, allora potrete scolarle e adagiarle su della carta assorbente in modo che perdano parte dell’unto.

Le crocchè di patate con mozzarella sono prontissime per essere servite ai vostri ospiti!

Descrizione

 La "focaccia al sambuco", che in dialetto viene chiamata "vastedda cu sammucu", è una focaccia tradizionale siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la vastedda cu sammucu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

La focaccia al sambuco è una focaccia aromatizzata con i fiori di sambuco e la troviamo in modo particolare nel territorio di Troina, comune nella provincia di Enna.

l nome di questo prodotto gastronomico, probabilmente è di origine "Normanna”, poiché deriva dal termine “guastel” o “wastel”, che significa appunto "focaccia" o "scacciata".

Le prime testimonianze di questo prodotto rustico risalgono alla seconda metà dell'Ottocento.

Originariamente la focaccia al sambuco veniva realizzata per le festività.

Alla focaccia al sambuco è dedicata una sagra, proprio a Troina, che dal 1987 si svolge annualmente nella terza domenica di Giugno, in coincidenza dei festeggiamenti in onore del Patrono San Silvestro.

Caratteristiche

La focaccia al sambuco presenta una tradizionale forma rotonda o allungata, con un peso che varia tra 1 kg e 3 kg.

Il gusto della focaccia al sambuco si risulta molto ricco.

Presenta un aroma intenso dato dai fiori di sambuco, i quali si abbinano in maniera perfetta con il gusto corposo degli altri ingredienti.

Al tatto è compatta, ma comunque abbastanza soffice.

Ingredienti

La preparazione della focaccia al sambuco è abbastanza semplice e si inizia realizzando un composto formato da:

  • 500 g di farina;
  • 250 ml di acqua tiepida;
  • 22 g di lievito di birra;
  • 3 cucchiai di olio evo;
  • 1 cucchiaio di sale fino;
  • 1 cucchiaino di sale grosso;
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna;
  • 1 uovo;
  • 3/5 cucchiai di fiori di sambuco freschi o essiccati.

Preparazione

Cominciate con la preparazione della focaccia al sambuco, quindi:

  • sciogliete il lievito di birra nell'acqua tiepida, aggiungere un cucchiaino di zucchero di canna e lasciate riposare;
  • mentre lasciate riposare il composto, mescolate la farina insieme ai fiori di sambuco
  • sbattete bene l'uovo e unitelo alla farina insieme all'olio;
  • aggiungere il lievito sciolto nell'acqua e impastate energicamente il tutto, fino ad ottenere una palla morbida ed elastica.

A questo punto dovrete:

  • stendere l'impasto in una teglia precedentemente unta con poco olio;
  • con il pollice fate dei "buchetti" nell'impasto e distribuite qualche chicco di sale grosso.

Lasciare riposare per 2/3 ore circa e poi fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa.

Varianti

Vale la pena citare la variante più conosciuta, ovvero quella che prevede un ripieno di salame e formaggio fresco per insaporire la nostra focaccia al sambuco

Ingredienti del ripieno

  • 250 g di salame a fette;
  • 400 g di formaggio fresco

Preparazione

Dopo aver steso l'impasto della focaccia, prima di inserirla in forno, riempitela col salame e col formaggio fresco entrambi affettati accuratamente, poi ricoprite il tutto con un altro strato dell'impasto.

Approfondimenti: il sambuco

Cos'è il sambuco

In natura il sambuco può assumere:

  • sia la forma dell’albero che dell’arbusto.
  • riesce a raggiungere un’altezza massima di 10 metri;
  • si presenta con una chioma espansa e fitta, di forma globosa;
  • ha un tronco eretto e molto ramificato, infatti i rami partono dal basso e sono opposti;
  • il tronco ha forma contorta e irregolare, con molti nodi.

La corteccia del sambuco si presenta:

  • di colore grigio-brunastro;
  • con superficie rugosa e solcata da profonde fessure.

Molto caratteristica è la "sezione dei rami e del tronco":

  • un midollo centrale di colore bianco, di consistenza soffice ed elastica.

Per questo motivo è facile svuotarlo e utilizzare il legno per creare piccoli arnesi artigianali o pregiati strumenti musicali.

Le foglie del sambuco:

  • cadono in autunno-inverno;
  • sono di tipo “picciolato”, opposte sui rami;
  • lunghe fino a 20 cm, di forma ovale con apice appuntito.

Il loro colore è verde-brillante, e se sfregate tra loro emanano un odore molto sgradevole!

I fiori del sambuco sono la parte dell’albero più appariscente e riconoscibile, sono:

  • molto piccoli;
  • di color bianco panna;
  • a forma di stella.

Si trovano riuniti in infiorescenze a forma di “ombrello”, che possono raggiungere anche i 20 cm di diametro.

La fioritura del sambuco avviene dalla tarda primavera e dura per tutto il mese di Luglio.

I fiori di sambuco sono molto profumati e con il loro odore fanno notare la presenza della pianta anche da una certa distanza.

Come vengono utilizzati i fiori di sambuco

I fiori di sambuco, sono molto usati nei seguenti ambiti:

  • fitoterapico;
  • erboristico;
  • per preparare una variante dello sciroppo di sambuco.

 

 
Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

 La "cuccìa siciliana" è un dolce povero della tradizione culinaria siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cuccìa nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Secondo la "leggenda" più conosciuta, il 13 Dicembre del 1646 approdò nel Porto di Palermo una nave carica di grano, che pose fine ad una grave carestia.

Per poter consumare immediatamente questo grano, quest'ultimo non venne "macinato", bensì bollito e mangiato.

Per ricordare quel giorno, i siciliani tradizionalmente non consumano cibo a base di farina, ma cuccìa.

L'uso di questi dolci di grano cotto arricchito con noci e arance, è probabilmente un residuo della antica tradizione Cristiana di rito Greco.

Infatti commemorare le festività maggiori con questo piatto, è di "buon augurio".

Al giorno d'oggi troviamo preparazioni molto simili in Paesi ortodossi come:

  • la Romania, in cui il dolce viene servito per onorare i Defunti e il Santo Patrono;
  • in Russia che ha nella "Kut'ja" uno dei dolci tipici del Natale ortodosso.

Caratteristiche

Viene consumato in occasione dell'Immacolata, nella città di Palermo ed anche nel giorno di commemorazione di Santa Lucia.

Si tratta di un dolce facile da preparare a base di:

  • grano cotto e ricotta, oppure per i più golosi con aggiunta di cioccolato fuso

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della cuccìa sono:

  • 500 g di grano;
  • 200 g di zucchero;
  • 100 g di cioccolato fondente;
  • frutta candita zucca e ciliegie;
  • cannella in polvere q.b.;
  • una scorza di arancia grattugiata.

Lavorazione

Cominciamo con la preparazione della cuccìa, pertanto sarà necessario:

  • tenere in ammollo il grano in acqua tiepida per 3 notti, ogni giorno va risciacquato e tenuto sempre a bagno;
  • il terzo giorno va risciacquato e si aggiunge un pizzico di sale, successivamente va lessato;
  • per chi volesse lessare il grano nella pentola normale occorreranno almeno 5 ore, con una pentola a pressione, invece, circa 30 minuti;
  • in entrambi i casi una volta cotto va lasciato freddare nella sua acqua.

Una volta pronto, l'orzo va scolato e nella scodella dovrete aggiungere prima il cioccolato e poi lo zucchero.

Abbiate cura di far sciogliere bene lo zucchero e in un secondo momento poi preparate le singole porzioni.

Per ogni piatto che avete deciso di preparare, dovrete:

  • mettere del grano condito;
  • aggiungere una spolverata di cannella;
  • unite la frutta candita;
  • in ultimo altra cioccolata e una spolverata della scorza di arancia grattugiata.

Varianti

Di questo delizioso dolce tella cucina tipica siciliana, ne esistono diverse varianti, un'altra è quella della:

  • cuccìa con ricotta.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione della cuccìa con ricotta sono:

  • 600 g di grano già cotto;
  • 250 g di zucchero;
  • 500 g di ricotta;
  • gocce di cioccolato, canditi, cacao amaro oppure cannella.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della cuccìa con ricotta!

Anzitutto la priorità è la cottura del grano, che in questo caso utilizziamo già cotto, vi sono delle opzioni in merito alla cottura del grano, la più veloce, è quella di utilizzare il grano cotto che va semplicemente sciacquato e scolato.

A questo punto sarà necessario condire il grano come più vi piace e prendiamo appunto in considerazione la:

La crema di ricotta è la stessa che si utilizza per la cassata siciliana, quindi:

  • la ricotta va messa a colare un giorno prima in maniera tale che sia ben asciutta;
  • poi, passate la ricotta al setaccio e aggiungete lo zucchero;
  • una volta pronta la crema di ricotta, aggiungete il grano cotto e mescolate.

Potete aggiungere alla cuccìa con ricotta ciò che più vi piace, come ad esempio:

  • canditi a pezzetti oppure gocce di cioccolato.

Sulla vostra cuccìa con ricotta , come tocco finale, potete spolverare un pochino di "cannella"!

Degustazione

Una volta pronta, la cuccìa con ricotta va conservata in frigo per almeno un giorno prima di servirla.

Servi a grandi a piccini la tua cuccìa con ricotta in delle coppette!

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  


Descrizione

 La "scacciata", nota anche come "schiacciata", "'mpanata" o "scaccia", è una preparazione da forno tipica della Sicilia, in particolare del Catanese, ma ampiamente diffusa in ogni zona della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la scacciata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di una focaccia realizzata con la pasta di pane e farcita con un ricco ripieno generalmente di:

  • broccoli e salsiccia, ma anche cavolfiore e patate, formaggio tuma e olive nere.

Origini

Scacciata significa semplicemente "schiacciata".

Il nome alternativo "impanata", in uso nel Siracusano, potrebbe denunciare la derivazione "dall'empanada" spagnola.

La scacciata era un piatto tipico base delle tavole contadine.

Nelle tavole rurali del Regno di Sicilia e poi delle Due Sicilie, si sviluppò questo piatto locale semplice a base di:

  • pane, verdure e carne.

Spesso questi erano gli avanzi di una cena abbondante o di un pranzo ricorrente.

Agli inizi del XVIII secolo, vennero apportate delle modifiche alla ricetta originale, pertanto si presentava a base di verdure e patate.

Il successo della scacciata arrivò quando lo stesso Moncada, principe di Paternò, nel 1763, lo volle sulla sua tavola nei festeggiamenti natalizi.

Da allora la tradizione lo colloca come piatto natalizio con una ricetta tramandata da generazioni.

Ad oggi la scacciata presenta una vasta diffusione nel territorio siciliano ed una ampia commercializzazione di tipo unicamente artigianale.

E' molto facile però trovarla in ogni periodo dell'anno nelle panetterie e nei forni artigianali locali.

Vi proponiamo come approfondimento la ricetta della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino.

sezione di scacciata catanese con broccoli, salsiccia e pecorino

Ingredienti

Gli ingredienti base per la preparazione della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino sono:

  • 2 kg di pasta di pane lievitata;
  • 2/3 patate;
  • 2 mazzetti di broccoli;
  • 2 cipolle;
  • 400 g di salsiccia non insaccata;
  • 300 g di pecorino
  • acciughe sott’olio q.b.;
  • olive nere q.b.;
  • olio extravergine di oliva;
  • pepe.

Preparazione

Anzitutto, per prima cosa è necessario dividere in due panetti la pasta di pane lievitata.

I due pezzi di pasta andranno ricoperti con un canovaccio e messi da parte, al fine di mantenere la "lievitazione".

Cominciamo con la preparazione della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino, quindi:

  • in un padellino con un pò di olio, fate brasare la cipolla affettata;
  • prendete i broccoli, mondateli, lavateli e separateli;
  • poi, dopo aver lavato e pelato le patate, tagliatele a fettine sottili;
  • affettate anche il pecorino;
  • infine colate le acciughe e fatele a piccoli pezzetti.

Nel frattempo preriscaldate il forno a 250 gradi.

Procedete in questo modo:

  • munitevi di una teglia rettangolare con i bordi bassi, ungetela con dell'olio e stendete la pasta allargandola con le mani fino ad arrivare ai margini della teglia;
  • su tutta la superficie della pasta disponete uno strato di patate affettate;
  • nel secondo strato distribuite i broccoli, a questo punto aggiungete il soffritto di cipolla.

Continuate aggiungendo:

  • la salsiccia sbriciolata;
  • le acciughe;
  • le olive spezzettate;
  • il Pecorino primo sale;
  • del pepe e un filo d’olio.

Coprite  con l’altra pasta, precedentemente allargata con il mattarello e poi:

  • cercate di darle unla forma rettangolare (come la prima), prestando attenzione a non bucarla;
  • ripiegate la pasta lungo tutto il bordo in modo da sigillarlo bene;
  • create un foro nella parte centrale superiore della pasta e bucherellare tutta la superficie con una forchetta;
  • procedete spennellando con un po’ di olio la superficie della pasta e infornate il tutto per circa 1 ora.

Lasciare intiepidire e servite.

Varianti

Esistono moltissime varianti per poter cucinare la scacciata, come per esempio:

  • scacciata con broccoli e tuma;
  • scacciata con bietole, patate, salsiccia e tuma;
  • scacciata con patate e salsiccia;
  • scacciata con spinaci e prosciutto;
  • scacciata con broccoli e salsiccia;
  • scacciata con caliceddi e salsiccia;
  • scacciata con tuma e prosciutto.

La scacciata la si può condire a piacimento e in qualsiasi variante sarà squisita.

Degustazione

La scacciata è talmente sostanziosa da risultare un "piatto unico" e si accompagna ad un bel vino rosso corposo come il "Nero d'Avola".

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Provenienza

 La "granita di mandorle" è un dolce tipico siciliano consumato prettamente durante la stagione estiva.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la granita di mandorle  nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La granita di mandorle è un dolce freddo al cucchiaio, prodotto di punta della tradizione dolciaria dell'isola e sebbene sia originaria del Siracusano si è largamente diffusa in tutte le città della Sicilia, e non solo.

Si tratta di un composto liquido semi-congelato, che viene preparato essenzialmente con:

  • acqua;
  • zucchero;
  • succo di frutta.
  • mandorle;

Attualmente il contenuto degli zuccheri nella granita è presente in una percentuale tra il 18 ed il 20 %, storicamente invece il quantitativo si aggirava tra il 25 e il 35%.

Nella preparazione della granita di mandorle  è fondamentale che la "gelata" avvenga per gradi e mantenendo in movimento il composto, questo perché l'acqua non si separi sotto forma di cristalli di ghiaccio insipidi.

Ingredienti

Vediamo ora la ricetta per realizzare in casa un'ottima granita di mandorle fatta in casa:

Tutto ciò che ti serve è:

  • 1 l di acqua;
  • 250 gr di mandorle;
  • 130 gr di zucchero.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della granita di mandorle, quindi:

  • sbucciate le mandorle e riponetele in un mixer insieme allo zucchero e frullate alla massima velocità;
  • basteranno pochi secondi e vedrete che le mandorle avranno rilasciato l'olio che contengono dando vita a una pasta molto profumata;
  • aggiungete alla pasta ottenuta l'acqua e riprendete a frullare;
  • versate il composto in un contenitore e riponetelo nel congelatore per almeno 24 h.

Degustazione

Prima di servire la granita di mandorle, la cosa migliore è lasciarla "ammorbidire", e se necessario passarla una seconda volta nel mixer in modo da ottenere una consistenza ancora più cremosa.

Servitela in delle coppette di vetro trasparenti e accompagnala con una brioche.

Tradizioni

Tradizionalmente va accompagnata da "pane fresco e croccante", nel tempo, però, il pane è stato sostituito dalla tipica "brioscia siciliana".

La granita con la "brioscia" era ed è la colazione tipica dei siciliani, specialmente in estate.

La granita di mandorle viene anche spesso accompagnata da una morbida brioche aromatizzata con scorza di arancia.

In un viaggio in Sicilia, lungo il proprio itinerario si possono incontrare facilmente molteplici chioschetti e gelaterie che vendono questa prelibatezza.

La granita viene anche consumata "da passeggio", infatti è ideale per rinfrescarsi durante le passeggiate nelle lunghe serate estive.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

 I "cassateddi di Calatafimi" sono dei prelibati dolci tipici della tradizione pasticcera Trapanese, originari della ridente cittadina di Calatafimi.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i cassateddi di Calatafimi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT):

Origini

I cassateddi di Calatafimi o "ravioli dolci", sono dolci tipici della gastronomia locale siciliana, in particolare della  provincia di Trapani, dove sono preparate soprattutto in occasione delle Festività Pasquali e di Carnevale.

Erano conosciute già nel 1700 nella cittadina di Calatafimi Segesta, luogo in cui presumibilmente hanno avuto origine.

I cassateddi di Calatafimi sono diffusi in gran parte della Sicilia occidentale.

In determinate aree del trapanese sono vengono chiamate in altri modi, come per esempio:

  • Cappidduzzi a Marsala;
  • Raviola a Mazara del Vallo.

La loro dolcezza unica le ha rese molto popolari in tutta la Sicilia e non solo.

Ogni volta che i Siciliani o i turisti si trovano a passare da quelle parti una sosta in pasticceria per assaporare una "cassatella" appena fritta è un appuntamento irrinunciabile.

Si tratta di un "capolavoro dell'arte dolciaria Siciliana" e per questo motivo sono state ufficialmente riconosciute a giusto titolo come "Prodotto agroalimentare tradizionale Siciliano".

Cratteristiche

Sono una sorta di grandi ravioli dolci, al cui interno vi è un impasto di:

  • ricotta di pecora;
  • zucchero;
  • un pizzico di cannella;
  • gocce di cioccolato;
  • che vengono fritte per immersione nell'olio bollente.

Per la pasta invecesi utilizzano:

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei cassateddi di Calatafimi sono semplici e la preparazione non è complicata:

  • 280 g di farina 00;
  • 60 g di zucchero semolato;
  • 10 g di olio extravergine di oliva;
  • 2 cucchiai di Marsala;
  • 200 g di ricotta di pecora;
  • 50 g di cioccolato fondente;
  • 800 g di olio di semi di arachidi;
  • 1 albume;
  • cannella in polvere q.b.;
  • un pizzico di sale;
  • zucchero a velo q.b.

Ricetta

Preparare in casa i cassateddi di Calatafimi non è per niente difficile!

Qui di seguito ti proponiamo la ricetta per cominciare la lavorazione.

Su un tagliere disponete:

  • 250 g di farina e con la mano formate una fontana;
  • aggiungete 20 g di zucchero, il sale, il Marsala, l'olio extravergine di oliva e acqua;
  • circa 130 g occorrono per formare un impasto morbido;
  • lavorate l'impasto fino a renderlo omogeneo.

Mettetelo a riposare coperto da un canovaccio per 30 minuti.

A questo punto dovete:

  • tritare finemente il cioccolato;
  • preparate la crema mescolando la ricotta con la cannella, lo zucchero rimanente e il cioccolato;
  • continuate a rimestare e poi lasciate riposare in frigorifero.

Ora, infarinate leggermente il tagliere con la farina restante e riprendete la pasta, quindi:

  • stendete una sfoglia spessa pochi millimetri;
  • con l’aiuto di un "coppapasta" formate dei cerchi da 10 cm di diametro;
  • i ritagli possono essere nuovamente lavorati, ma l'impasto ottenuto deve essere lasciato riposare un’altra volta per 30 minuti prima di poter essere steso.

Su ogni cerchio disponete un cucchiaino abbondante di crema di ricotta.

Bagnate il bordo dei cassateddi di Calatafimi con:

  • poco albume e piegatele a metà formando una mezzaluna;
  • schiacciate il bordo in modo da sigillare i dolci.

Passate i cassateddi di Calatafimi alla "frittura" quindi:

  • versate l'olio di semi in un tegame piccolo e lasciate che raggiunga la temperatura di 170 °C;
  • friggete 2/3 cassateddi per volta finché saranno ben dorati;
  • una volta fritti al punto giusto, prelevateli dall'olio con l’aiuto di una schiumarola e posizionatele su carta paglia, così da far assorbire l'olio in eccesso.

Cospargete con abbondante zucchero a velo.

Ora che sono pronti i vostri cassateddi di Calatafimi, potete servirli a grandi e piccini tiepidi, ma anche freddi!

Varianti

Esiste inoltre una variante salata dei cassateddi di Calatafimi, ovvero con:

  • un ripieno di "pasta di ceci".

In questa variante, i legumi vengono fatti bollire e successivamente vengono passati ancora caldi in un setaccio, a questo punto:

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

I "braccialetti" sono dei prodotti dolciari che hanno origine nella città di Nicosia, in provincia di Enna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i braccialetti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Successivamente hanno riscosso grande successo in tutta la Regione Siciliana ed ancora oggi vengono largamente consumate.

Il nome è legato alla forma di questi dolci, che ricorda appunto quella di un "braccialetto".

Si tratta sostanzialmente di una variante sicula della tipica "zeppola" originaria della Campania.

Caratteristiche

La ciambellina viene fritta ed è costituita da un impasto molto simile alla "pasta choux", utilizzata per i bigné.

Questo rende i dolcetti molto digeribili dal momento che nella base non sono presenti né uova né lievito.

Tradizioni

La tradizione vuole che:

i braccialetti di Nicosia vengano preparati durante le feste di Natale e per tutta la durata del periodo di Carnevale.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei braccialetti sono:

  • 8 uova;
  • 500 ml di acqua;
  • 400 g di farina 00;
  • 80 g di strutto;
  • 80 g di zucchero;
  • olio di semi per friggere.

Preparazione

Per realizzarle occorre prestare molta attenzione, poiché le uova devono essere aggiunte una per una all'impasto ed amalgamate accuratamente, altrimenti si rischia di non ottenere il risultato sperato.

La consistenza ottimale dell'impasto deve essere elastica, né troppo dura né troppo molle.

Cominciamo con:

  • prendere una pentola e mettete a bollire dell'acqua, lo zucchero;
  • versate la farina all'interno di questo composto e lasciate raffreddare;
  • sucessivamente vi si aggiungono le uova;
  • lavorate bene l'impasto fino ad ottenere un impasto omogeneo;
  • a questo punto, con le mani oleate, potete creare delle listarelle;
  • in seguito, procedete dando la classica forma di "bracciale", questo semplicemente "richiudendole".

Una volta data la forma ai braccialetti, potete metterli a friggere in olio bollente, meglio se viene utilizzato l'extravergine d'oliva.

Guarnizione

Una volta ultimato questo processo, puoi guarnire a piacimento, i tuoi braccialetti con:

  • zucchero;
  • cannella;
  • miele.

I braccialetti vanno serviti a temperatura ambiente e possono essere conservati per qualche giorno in un luogo al riparo dall'umidità.

Varianti

Quella dei braccialetti di Nicosia, è una ricetta antica della cucina tipica tradizionale della provincia di Enna.

Esistono "però" anche delle "varianti" dei braccialetti di Nicosia:

  • in sostanza la ricetta è molto simile a quella tradizionale, ma con "alcune modifiche"!

Una ricetta più "nuova" rispetto a quella tradizionale nella quale il composto viene arricchito con:

Questa semplice "variazione di ingredienti" rende i dolci gonfi e leggeri come fossero bignè!

Non parliamo più di braccialetti di Nicosia, bensì di "sfincette di Nicosia".

Ingredienti

Gli ingredienti, per 6 persone, necessari per la preparazione delle sfincette di Nicosia sono:

  • 120 ml di acqua;
  • 1 cucchiaio di zucchero;
  • 25 g di strutto;
  • 85 g di farina 00;
  • 2 uova;
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci;
  • olio di semi d’arachidi (o di mais);
  • 4 cucchiai di zucchero mescolati con ½ cucchiaino di cannella in polvere;
  • miele.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione delle sfincette di Nicosia, quindi in una pentola fondete:

  • un cucchiaio di zucchero con l’acqua e lo strutto;
  • appena gli ingredienti solidi saranno perfettamente disciolti, unite la farina mescolando energicamente per evitare che si formino i grumi;
  • quando l’impasto si stacca dalla pentola, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.

A questo punto dovete aggiungere una ad una le uova e, infine, quando il tutto sarà una crema omogenea ed elastica, unite il lievito per dolci setacciato.

In un piccolo pentolino a bordi alti procedete con la "frittura" delle sfincette di Nicosia:

  • riempite il pentolino per 1/3 con l’olio;
  • quando avrà raggiunto la temperatura ideale per friggere, versatevi l’impasto aiutandovi con un cucchiaino da caffè;
  • cercate di dare forma a delle palline grandi poco più di una nocciola;
  • cuocete finché le noccioline non si spaccano raddoppiando di volume;
  • scolate su carta assorbente e passatele, ancora calde, nello zucchero miscelato con la cannella.

Prima di servire le sfincette di Nicosia ai vostri ospiti, potete renderle più golose versandovi sopra un po’ di miele!

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Prodotti della gastronomia

Descrizione

La "pasta che sàrdi", altrimenti nota come pasta "chi masculìni", è un piatto tradizionale siculo, che deve i natali all'estro di un cuoco arabo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta che sàrdi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Punto centrale della ricetta è il "sugo alle sarde", prodotto con:

  • pinoli;
  • pomodori;
  • uva sultanina;
  • cipolla;
  • mandorle;
  • pesce azzurro;
  • finocchio selvatico.

Miscelando tali ingredienti, si ottiene infatti una "salsa speziata", dalla texture eterogenea e dall'aroma invitante.

Nelle varianti palermitana e catanese, viene usata una "base di spaghetti" o una di "bucatini".

Inoltre, in assenza di sarde, possono essere efficacemente impiegate:

  • le alici.

In quella trapanese, la sarda è un elemento irrinunciabile, e si accompagna a:

  • maccheroni rigorosamente caserecci.

Presentazione

Dal punto di vista cromatico:

la pasta con le sarde è un interessante "mélange", fatto di tonalità fredde e tonalità calde, che s'intrecciano senza perdere carattere.

Dal punto di vista organolettico:

  • si presenta invece come una sinestesia di sapori ed essenze, che nutrono il corpo e saziano lo spirito.

Il potere "seduttivo" di questo prodotto, ne fa un vanto tutto  il made in Italy, che in ogni angolo della terra è sinonimo di eccellenza.

Degustazione

Per gustare al meglio la pasta con le sarde, ricoprila di:

  • pecorino grattugiato;
  • pangrattato tostato.

Se poi ami le "insalate di pasta", assaporala a temperatura ambiente, accompagnandola a vini secchi e leggeri come:

  • il Bianco d'Alcamo;
  • il Frappato;
  • il Malvasia.

Sin dal primo boccone, questa gemma gastronomica rapirà il tuo cuore, trasportandoti con l'immaginazione sulle calde spiagge sicule.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti della gastronomia

Descrizione

La "frascatula" è una sorta di polenta tipica della Sicilia, diffusa in tutto il territorio regionale, sebbene la ricetta presenti delle varianti a seconda della zona in cui viene prodotta. 

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la frascatula nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Questo piatto tipico della cucina povera siciliana ha origini antichissime.

Le ricostruzioni storiche e i diversi riferimenti presenti in alcuni testi fanno risalire l'origine della frascatula ai tempi della "dominazione Romana in Sicilia".

Già ai tempi dei Romani si usava cuocere la farina di grano e di altri cereali, nonché di legumi, insieme a verdure, per preparare una sorta di minestra chiamata "puls" (da qui il termine "polenta").

Non c’è quindi da meravigliarsi se questa abitudine si sia ampiamente diffusa in Sicilia, terra del grano per eccellenza, tanto da venire chiamata:

Nata come "preparazione povera", di vera "sopravvivenza", con il tempo e le migliori condizioni di vita, a questo piatto tipico della cucina locale si aggiunsero svariati ingredienti per arricchirne il gusto, come ad esempio:

  • salsicce;
  • lardo;
  • pancetta.

Ingredienti

Quella preparata nella zona di "Agrigento" prevede l'utilizzo:

Una delle varianti locali più ricche è la frascatula di "Enna".

Questa versione prevede l'utilizzo dei "broccoli", che vanno fatti bollire, ai quali si aggiunge un soffritto composto da:

  • olio;
  • aglio;
  • peperoncino;
  • pezzi di lardo o pancetta;
  • semola di grano duro, che va mescolata fino ad amalgamarsi bene con gli ingredienti.

Varianti

Questa polenta della cucina tipica siciliana, viene realizzata utilizzando:

  • la farina di cereali o la farina di legumi.

Nella versione più semplice si cuoce la farina di grano duro in acqua calda, senza l'aggiunta di altri ingredienti.

Le "altre varianti locali" della frascatula invece, presentano una composizione più ricca.

Quella che prevede la cottura della semola di grano duro nell'acqua di cottura dei finocchietti selvatici, i quali vanno aggiunti al piatto per arricchirne il sapore.

Ci sono poi altre versioni altrettanto gustose della frascatula.

Ricetta

Per preparare la frascatula per circa 4 persone, gli ingredienti sono i seguenti:

  • 1 mazzo di broccoletti;
  • 1 mazzo di bietole;
  • 1 mazzo di finocchietto;
  • 400 g di farina di semola di grano duro;
  • 3 litri di acqua bollente;
  • olio extravergine d’oliva q.b.;
  • peperoncino macinato q.b.;
  • sale q.b.

Preparazione

Cominciate con la preparazione della vostra frascatula, quindi:

  • lavate e pulite le verdure eliminando i gambi più duri;
  • cuocetele in circa 3 litri d’acqua bollente e salata;
  • all’interno della stessa pentola versarte la farina di semola una manciata alla volta;
  • continuate a mescolare lentamente in modo da evitare che si formino grumi;
  • lasciate cuocere, mescolando di continuo, per circa 10 minuti, sino ad ottenere la densità desiderata.

Appena pronta, distribuite la frascatula nei piatti e condite con un filo d’olio e un pizzico di peperoncino macinato.

Servitela ben calda e possibilmente accompagnata da qualche fetta di pane abbrustolito!

Curiosità

Una "curiosità" che riguarda questo piatto tipico della cucina siciliananonché un’abitudine diffusa e golosa, è quella di:

  • tagliare a fette la frascatula avanzata e friggerla!

Una volta che la frascatula si è raffreddata e solidificata, dovete:

  • prendere una padella e versarci un po' di olio per friggere;
  • nel frattempo, tagliate a cubetti la vostra polenta;
  • una volta che l'olio ha raggiunto la temperatura giusta, versate i pezzetti di frascatola nella padella;
  • friggete e rosolate ciascun lato della polenta.

Infine, prendete un piatto, riponete della carta assorbente, e lasciate che la frascatula fritta perda tutto il "grasso" in eccesso.

Finalmente, la vostra frascatula fritta è pronta per essere servita ai vostri ospiti, sia grandi che piccini!

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto:: Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Descrizione

Dicono che in Sicilia si produce il miglior miele di tutta l'Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele di Trapani nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regionePuglia (PAT).

Tradizioni

Di certo c'è che è proprio a Trapani che bisogna recarsi per assaggiare uno di quelli più "rinomati e dolci che esistono".

In questa cittadina della regione siciliana si produce il "miele per passione".

Non è solo un elemento rappresentativo della tradizione, ma è anche l'espressione di una cultura che si tramanda, un mestiere di generazione in generazione, per offrire solo i prodotti migliori.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del miele di Trapani sono:

  • nettare dei fiori;
  • secrezioni di parti vive di piante.

Varietà

Il "miele di Trapani" si trova in più varietà, a seconda dei fiori utilizzati, e si possono dunque scegliere fra gusti come:

  • agrumi;
  • cardo;
  • eucapiltus;
  • millefiori e sulla.

Non abbiamo più solo una possibile scelta, solitamente fatta tra millefiori e miele d'arancia, ma ci sono anche dei gusti che sono propri di questo territorio e non si trovano in nessun altro luogo.

Ad esempio fra questi spicca:

  • il miele di melone giallo, che è un'assoluta novità nel settore e che rappresenta la tradizione unita con l'innovazione, per garantire al cliente dei gusti unici ma che siano anche originali.

Si parla di "prodotti genuini" e made in Italy al 100%, che solo per queste due caratteristiche assumono ancora più valore per i consumatori.

In quanti si recano a Trapani per turismo e portano con sè del miele per regalarlo a parenti e amici?

Sono veramente numerose le persone che lo fanno, perché si rendono conto di quanto sia prezioso il "nettare delle api" da queste parti e nessuno rinuncia ad un diverso, ma ottimo souvenir dal colore giallo intenso.

Alcuni sono amari, altri sono molto dolci:

  • ciò che è certo però è che il miele di Trapani resta un punto fermo della tradizione siciliana!
Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

Molte sono le tradizioni gastronomiche che subiscono un'affascinante influenza religiosa, che assumono il nome da festività particolari, da quelli dei santi o che vengono preparate secondo usanze popolari in occasioni liturgiche.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito lo squartucciatu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

In molte tradizioni antiche il cibo ha un' importanza "rituale", poiché rappresenta il frutto della terra e della natura, ed è per questo motivo doveroso rendere grazie a Dio o agli dei per il dono ricevuto.

Gli "squartucciatu" raccolgono questo genere di usanza, legandola fortemente al culto di San Giuseppe.

Agli albori del Cristianesimo i fedeli erano soliti decorare l'altare del Santo con del pane lavorato e arricchito da disegni artistici.

Il tipo di lavorazione traspare dal nome stesso, che significa "lavorato a intaglio".

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dello squartucciatu sono:

  • pasta;
  • farina;
  • fichi secchi.

Presentazione

Gli squartucciatu consistono in:

  • una sfoglia intagliata rigorosamente a mano, ripiena di pasta di fichi.

Le decorazioni sulla superficie accolgono i principali "simboli" della tradizione Paleo-Cristiana, ossia del Cristianesimo originario:

  • il Cuore della Sacra Famiglia;
  • la Croce;
  • il Pesce simbolo di Cristo;
  • il Pavone, simbolo della vittoria;
  • il Bastone di San Giuseppe;
  • la Palma della Madonna;

e molti fiori a rappresentare le opere di bene fatte dai fedeli.

Lavorazione

Ciò che caratterizza gli squartucciatu è proprio la manualità della loro lavorazione, affidata a mastri pasticcieri che, più che cuochi, sono veri e propri artisti.

I risultati sono piccole e dolci opere d'arte, emblema di una regione che unisce fede e gastronomia.

Gli squartucciatu si consumano soprattutto intorno al periodo della festa di San Giuseppe, che cade il 19 Marzo.

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