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REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

I "biscotti al latte siciliani" sono dolcetti rustici da "inzuppo", pensati, per rendere energetico ed entusiasmante il rituale della colazione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i biscotti al latte nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

I biscotti al latte sono diffusi in tutta l'isola, ma particolarmente nel Ragusano.

Sono costituiti da una singolare pasta frolla nel cui impasto figurano:

  • strutto (o burro);
  • ammoniaca alimentare;
  • aromi.

Questi appena citati, sono elementi che assicurano friabilità ed una perfetta lievitazione.

Sin dal primo assaggio dei biscotti al latte siciliani, percepirai tutto il gusto della tradizione, riportando alla mente piacevoli ricordi d'infanzia.

Il delicato sapore di cui sono dotati questi dolci, titilla le papille gustative di grandi e piccini, appagando i palati più esigenti e soddisfacendo gli appetiti più capricciosi.

Dal momento che la ricetta prevede pochi ingredienti, ma tutti rigorosamente freschi di giornata, tali biscotti sono ideali per gli sportivi e per quanti curano meticolosamente stile di vita ed alimentazione.

Presentazione

biscotti al latte siciliani si possono trovare con svariate forme, ovvero:

  • a forma di "S" con linee frastagliate sulla superficie;
  • a forma di "treccia";
  • a "ovale piatto", ricoperto da una finissima granella di zucchero.

Senza indugiare oltre passiamo subito a presentarvi la nostra ricetta dei biscotti al latte siciliani.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione dei biscotti al latte siciliani sono i seguenti, ossia:

  • 250 g di farina 00;
  • 100 g di zucchero;
  • 50 g di strutto;
  • 1 uovo;
  • 65 ml di latte intero;
  • 5 g di ammoniaca alimentare per dolci;
  • scorza di mezzo limone;
  • sale q.b.

Preparazione

Step 1:

  • Iniziate con la preparazione dei biscotti al latte siciliani versando gli ingredienti in una ciotola.
  • Amalgamate bene tutti gli ingredienti, poi versate il composto su una spianatoia leggermente infarinata e lavorate il tutto fino a ottenere un impasto liscio e compatto.
  • Formate una palla, mettetela in una busta di plastica per alimenti, oppure avvolgetela nella pellicola trasparente, e riponetela a riposo in frigo, per almeno 30 minuti.
  • Trascorsi i 30 minuti, accendete il forno a 180° e rivestite la placca del forno con la carta idonea.

Step 2:

Riprendete l’impasto e lavoratelo:

  • formate dei rotolini lunghi circa 20 cm e dello spessore di cm 1 circa;
  • appiattiteli e rigateli con una forchetta;
  • disponeteli sulla placca e spennellateli con il latte.

Biscotti al latte posizionati su una teglia pronti per essere infornati

Step 3:

  • Preriscaldate il forno a 180°C in modalità statica;
  • Infornate e lasciate cuocere i biscotti per 13/15 minuti, fino a quando avranno assunto un colore dorato.
  • Raggiunta la cottura ideale, potrete toglierli dal forno e lasciarli raffreddare.
  • Una volta freddi, rimuoveteli dalla placca e saranno pronti per essere inzuppati in un bella tazza di latte caldo.

Se la scorza di limone non dovesse essere di vostro gradimento, potrete sostituirla con:

  • la scorza di arancia;
  • una bustina di vanillina.

Conservazione

Se non avete voglia di mangiarli subito, i biscotti al latte siciliani si possono conservare all'interno di una scatola di latta per circa due settimane.

Vedrete che saranno ottimi come fossero appena fatti.

Infine, qualora voleste preparare l'impasto il giorno prima per lavorarli il giorno seguente, sappiate che non c'è alcun tipo di problema, poichè si conserva perfettamente in frigo per un giorno.

Varianti

I biscotti al latte siciliani sono poi disponibili in diverse versioni, ovvero:

  • aromatizzate alla cannella;
  • aromatizzate al limone;
  • aromatizzate all'arancia, che si accompagnano piacevolmente sia al cappuccino che al tè bianco al gelsomino.

La caratteristica principale di questi biscotti, è che sono "genuini", oltre che gustosi e versatili in cucina, quindi adatti anche all'esecuzione di ricette golose ed espressive.

Degustazione

Per gustare al meglio i biscotti al latte siciliani, potete:

  • accompagnarli ad una tazza di latte e caffè o ad una mousse agli agrumi;
  • inebriali con un velo di confettura;
  • impreziosirli con uno strato di crema alle nocciole, ai pistacchi o alle mandorle.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il "biancomangiare" è un dolce, a base di latte e mandorle, che fu importato in Italia e, specificamente, in Sicilia, dagli Arabi, in epoca medievale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il biancomangiare nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Il biancomangiare è un dessert al cucchiaio, dalla consistenza di un budino, morbido e molto dolce e goloso.

Origini

In Sicilia viene preparato rispettando l'antica tradizione delle prime ricette reperite già dall' epoca del Medioevo.

Il biancomangiare, infatti, allietava le tavole delle più nobili ville signorili ed era considerato un prodotto di pregio, in grado di concludere pranzi e cene importanti con raffinatezza.

Ingredienti

Il biancomangiare ha, tra i suoi ingredienti principali:

un tipico frutto a guscio del territorio siciliano.

La mandorla siciliana per eccellenza è quella denominata d'Avola, che si coltiva principalmente tra Ragusa e Siracusa.

Le mandorle d'Avola si contraddistinguono per:

  • la loro forma, un ovale perfetto;
  • per il guscio liscio, quasi vellutato al tatto.

Le mandorle d'Avola sono le migliori per preparare un biancomangiare in tipica chiave siciliana.

Gli ingredienti del biancomangiare per 2 porzioni sono:

  • mezzo litro di latte;
  • 1 bacca di vaniglia;
  • 2 cucchiai di zucchero bianco;
  • 4 cucchiai di mandorle d'Avola ridotte a farina grazie all'aiuto di un mixer;
  • 1 presa di cannella.

Preparazione

Per preparare il biancomangiare bisogna:

  • far sobbollire il latte con la stecca di vaniglia e lo zucchero;
  • quando sia lo zucchero che la vaniglia saranno sciolti, si aggiunge la farina di mandorle, mescolando velocemente, a mano, con delle fruste, su fiamma bassa;
  • appena il composto si addensa, bisogna versarlo in due recipienti tondeggianti e si lascia raffreddare.

Degustazione

Quando il biancomangiare avrà raggiunto una consistenza soda, lo si impiatta, spolverizzandolo con della cannella, e si decora il piatto con qualche mandorla sgusciata.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

I biscotti a "s" sono una rinomata specialità siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i biscotti a "s" nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di dolcetti tipici di Monreale, una bella cittadina nei pressi di Palermo, famosa per il Duomo.

Si distinguono per la caratteristica forma ad "esse" e i decori con "ghirigori bianchi" fatti con:

  • zucchero a velo e albume.

Origini

Devi sapere che la loro storia risale al XVI secolo.

Questi biscotti, infatti, sono un'invenzione delle "Monache Benedettine del Monastero di San Castrense", ormai scomparso.

Le suore erano abili amministratrici, gestivano:

  • il torrente;
  • le cantine;
  • i mulini con oculatezza;

e avevano una grande influenza sugli abitanti della città.

Organizzavano perfino una "fiera agricola" che venne abolita solo nel 1866.

In cucina facevano esperimenti e crearono i biscotti a "s" che incontrarono un successo immediato all'interno del convento.

Tuttavia la loro diffusione al pubblico si deve a una suora che aprì un biscottificio a Monreale, il "Giangrande Modica" che ancora oggi è il più antico e importante della città.

I biscotti a "s" sono citati ne "Il Gattopardo", l' epico romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Ingredienti

Questi dolci sono buoni e gustosi grazie alla semplicità degli ingredienti.

Sono preparati esclusivamente con:

Per la "glassa" servono:

  • zucchero a velo;
  • succo di limone;
  • albume d'uovo.

La cottura richiede non più di 10 minuti.

Degustazione

In genere si consumano a colazione o con il tè del pomeriggio.

In altre zone della Sicilia puoi trovare biscottini dalla stessa forma con piccole differenze, ma gli originali sono solo quelli di "Monreale".

REGIONE: Sicilia
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

Gli "arancini di riso", in dialetto "arancinu" o "arancina", sono delle polpette di riso fritte, una specialità apprezzata in tutto il mondo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli arancini di riso nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Gli arancini di riso sono uno dei prodotti più tipici della Sicilia.

Ogni capoluogo ne reclama la paternità e, tutt'oggi, non è sicuro dove sia realmente nato il primo arancino.

Un filone di pensiero lo concepisce tondo, un "inno" alle "arance siciliane", a cui somiglia per il colore dorato della frittura.

Un'altra fazione di siciliani lo vuole a cono, che richiami l'Etna, soprattutto quando lo si spezza a metà, caldo di frittura, e ne esce il vapore.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione di 12 arancini di riso farciti con il tradizionale ripieno al ragù sono:

  • 500 g di riso vialone nano;
  • 30 g di burro;
  • 1 bustina di zafferano;
  • pochissimo sale fino;
  • 1.2 l di acqua;
  • 100 g di caciocavallo grattuggiato.

Gli ingredienti per la preparazione del "ripieno tradizionale al ragù" degli arancini di riso sono:

  • 50 g di caciocavallo fresco;
  • 80 g di pisellini;
  • 200 ml di passata di pomodoro;
  • 25 g di burro;
  • 100 g di maiale macinato;
  • olio extravergine di oliva q.b.;
  • mezza cipolla;
  • pepe nero q.b.;
  • sale fino q.b.;
  • 50 ml di vino rosso. 

Preparazione

Per cucinare gli arancini di riso bisogna, innanzitutto, preparare un ottimo risotto al dente.

Il riso deve cuocere in molto brodo, in modo da insaporirsi.

Quando è pronto, si formano le "palline" o i "conetti" e si impanano, passandoli prima in una pastella leggera di farina inumidita e poi nel pangrattato o nella farina di mais.

A questo punto vanno fritti in abbondante olio e serviti caldissimi.

Varianti

Gli arancini di riso possono essere tondi o a cono.

Il ripieno è fatto di riso condito e può essere arricchito con vari ingredienti, come:

  • risotto allo zafferano;
  • riso con ragù di carne;
  • riso bianco al burro con mozzarella e prosciutto cotto.

Nei tipici banchetti siciliani, dove gli arancini vengono venduti come delizioso cibo da passeggio, solitamente si offre al cliente il cartoccio col trittico:

  • un arancino per ogni tipo di ripieno.

 

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasticceria

Descrizione

Gli "amaretti" sono dei biscotti alle mandorle, tipici della pasticceria e biscotteria siciliana.

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli amaretti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

In Italia gli amaretti vengono prodotti e confezionati in diverse regioni.

Le ricette di base si somigliano tutte, ma ognuna si differenzia per alcuni ingredienti o preparazione particolare.

Gli amaretti siciliani si chiamano, in dialetto, "pasti di mennula", che vuol dire letteralmente "pasticcini di mandorla".

Le mandorle, infatti, dolci ed amare, sono l'ingrediente principale degli amaretti, ai quali donano l'inconfondibile profumo.

Solo mandorle di Avola per l'amaretto siciliano.

Le mandorle d' Avola vengono coltivate nel Siracusano e sono uno dei prodotti di maggior prestigio dell'agricoltura siciliana, tanto da essere tutelate da un Consorzio ed essere in lizza, a Bruxelles, per ottenere il riconoscimento IGP.

Caratteristiche

Gli amaretti siciliani sono:

  • biscotti secchi;
  • piccoli;
  • friabili;
  • di forma tondeggiante, non troppo dolci.

Conservano un retrogusto amaro, dato dalla percentuale di mandorle amare utilizzate nell'impasto.

Ingredienti

Gli ingredienti per la creazione di questi magnifici dolcetti sono:

  • 450 gr di mandorle dolci di Avola pelate;
  • 50 gr di mandorle amare di Avola pelate;
  • 5 albumi;
  • 350 gr di zucchero semolato;
  • 1 limone di Sicilia.

Ricetta

Per realizzare gli amaretti si devono:

  • montare gli albumi a neve ferma e si incorporano alle mandorle tritate, allo zucchero e alla scorza di limone;
  • si lavora l'impasto fino a renderlo omogeneo;
  • poi si confezionano i biscotti su una teglia foderata di carta-forno e si cuociono a 180° per un quarto d'ora.

Degustazione

Gli amaretti devono risultare croccanti e friabili.

L'ideale è servirli accompagnati da un vino dolce liquoroso.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Miele
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

Il "miele ibleo" è una varietà prodotta in Sicilia e deve il suo nome ai Monti Iblei, rilievi a cavallo tra le province di Ragusa e Siracusa.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele ibleo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Si tratta di uno dei mieli più noti e conosciuti al mondo in quanto se ne ha notizia già in epoca greca e romana.

Molti antichi scrittori ne hanno parlato nelle proprie opere letterarie e anche in epoche più moderne è stato citato da autori del calibro di:

  • Shakespeare;
  • Quasimodo;
  • D’Annunzio e tanti altri.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del miele ibleo  sono:

  • timo;
  • nettare.

Varianti

La produzione del miele ibleo non si è però arrestata nel tempo e oggi viene preparato grazie soprattutto all’impiego del "timo" e di "varie specie floreali" che crescono rigogliose sui Monti Iblei.

Insignito del titolo di prodotto Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), il miele ibleo può essere realizzato in diverse tipologie a seconda del periodo dell’anno e le varianti più apprezzate sono quelle:

  • di arancio;
  • cardo;
  • timo;
  • carrubo;
  • eucalipto.

Produzione

Le aree specifiche di produzione sono invece i piccoli Comuni dell’entroterra quali quello:

  • ragusano;
  • siracusano;
  • catanese come Etnea Zafferana e Sortino.

Nel caso di questo tipo di miele, gli allevatori locali propongono una varietà prevalentemente "unifloreale", ovvero:

  • realizzata con lo stesso tipo di fiori, come nel caso del "miele di timo".

Ci sono però anche mieli millefiori e uno dei più apprezzati è senza dubbio quello di "cardo".

Quest’ultimo si ottiene infatti mescolando diverse specie della stessa pianta e si contraddistingue dagli altri per un colore più bruno e un gusto decisamente più fruttato ed intenso.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Miele
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

Il "miele delle Egadi" viene prodotto sin dai tempi antichi proprio nell'omonimo arcipelago siciliano a largo di Trapani.

Origini

Le prime tracce scritte risalgono al XV secolo, ma sembra che gli allevamenti di api fossero diffusi già nei secoli precedenti.

È senza dubbio una delle migliori e più importanti produzioni agroalimentari della zona ed è stato anche inserito nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali della regione Sicilia.

Varietà

Le isole siciliane offrono una grande abbondanza di piante sempreverdi e spontanee, come quelle della macchia mediterranea ed è per questo che se ne realizzano diverse specialità tra cui:

  • il miele di timo;
  • il miele di cardo;
  • il miele di rosmarino;
  • il miele di erica;
  • il miele di sulla;
  • il miele di erica e rosmarino.

Molto interessanti sono anche quello:

  • di arancio, riconoscibile dal leggero sentore di "zagara";
  • quello di "limone", dal sapore più aspro e dalle sfumature rosse e ambrate.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del miele delle Egadi sono:

  • nettare;
  • melata.

Caratteristiche

Tutte le varietà si caratterizzano per:

  • la loro consistenza molto cremosa;
  • una cristallizzazione sottile;
  • un aroma corposo e intenso, ma anche delicato al palato.

Lavorazione

Il metodo di lavorazione degli allevatori è ormai immutato da decenni e si basa prevalentemente sulla tradizione della transumanza, che prevede lo spostamento delle api per avere sempre pascoli in fiore.

La produzione avviene dunque con sistemi naturali, quali la:

  • centrifugazione a freddo, per ottenere un risultato ottimale.

Oggi il miele delle Egadi viene preparato soprattutto sull'isola di Favignana, ma da alcuni anni è stato avviato sull'isola di Marettimo un particolare programma di ricerca che ha lo scopo di proteggere l'ape mellifica siciliana.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasticceria

Descrizione

Il "cannolo siciliano" è un dolce tipico alla ricotta, conosciuto in tutto il mondo per la bontà e la semplicità degli ingredienti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cannolo siciliano nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Tale prelibatezza culinaria, che vanta una superficie bruna e croccante, cela al suo interno un candido e morbido ripieno, ottenuto miscelando:

Talvolta, per incrementare la soavità del composto, viene aggiunta:

  • una piccola quota di panna montata, che minimizza le rugosità eventualmente presenti nel latticino.

Cannoli siciliani alla ricotta

Origini

Un tempo il cannolo veniva preparato in occasione del Carnevale, ma con il passare del tempo, vista la sua bontà e la velocità di diffusione sul territorio nazionale, si trova in qualsiasi periodo dell'anno.

Le origini del cannolo fanno tutt'ora ancora discutere, in quanto non si conosce ancora bene la storia originale.

Secondo la tradizione, la ricetta originale del cannolo proviene dalle "zone di Caltanissetta".

A Caltanissetta era presente un convento di clausura e si pensa che a creare il cannolo siano state proprio le monache di quel convento.

Secondo un'altra leggenda, invece, le origini del cannolo sarebbero "Saracene".

Si racconta che a creare per la prima volta il cannolo furono le donne dell'Harem del Castello delle donne per deliziare gli uomini che frequentavano il Castello.

Infatti, fu proprio in questo periodo storico, che gli arabi importarono:

  • la canna da zucchero;
  • l'arancio amaro e altre prelibatezze, che servono per preparare il cannolo siciliano.

Ora vi illustreremo una ricetta semplice per preparare degli ottimi cannoli siciliani.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione del cannolo siciliano sono:

  • 260 g di farina 00;
  • 30 g di strutto;
  • 5g di cacao amaro in polvere;
  • sale fino q.b;
  • 20 g di uova sbattute;
  • 60 g di marsala;
  • 10 g di aceto di vino bianco;
  • 1 bacinella di ricotta di pecora;
  • 150 g di zucchero;
  • 80 g di cioccolato fondente in gocce;
  • zucchero a velo q.b;
  • cannella in polvere q.b.

Preparazione

Cominciamo dalla preparazione dell'impasto di base per i nostri cannoli siciliani:

  • Prendete una ciotola e versateci dentro la farina;
  • Aggiungete il cacao in polvere, lo zucchero (20g) e un pizzico di sale;
  • Aggiungete ora i liquidi: l'uovo sbattuto, il marsala, l'aceto di vino bianco e lo strutto (appena tirato fuori dal frigorifero);
  • Impastate il tutto (rigorosamente a mano) fino ad amalgamare bene gli ingredienti, poi potete trasferire l'impasto su un piano di lavoro, appallottolarlo, avvolgero nella pellicola trasparente e metterlo a riposare in frigorifero per circa un ora;
  • Tirate fuori l'impasto, lasciatelo tornare a temperatura ambiente, appiattitelo bene e poi spolveratelo con la farina, poi ripiegatelo su lati opposti e schiacciatelo nuovamente;
  • Inserite l'impasto così lavorato tra i rulli dell'impastatrice e le fatelo passare un paio di volte alla misura più grande, questa procedura serve per dargli la giusta consistenza;
  • Passate ora l'impasto tra i rulli dell'impastatrice riducendo la misura per ottenere un impasto dello spessore di mezzo millimetro, come risultato il vostro impasto si allungherà molto;
  • Dividete l'impasto allungato in quadrati ( le dimensioni dipendono dalle misure che volete ottenere per i vostri cannoli, noi vi proponiamo di farle in quadrati con lati di circa 10 cm;
  • Per dare la forma che tutti conosciamo ai vostri cannoli dovrete avvolgerli attorno a dei tubi metallici appositamente creati per la produzione di questo dolce, è molto importante spennelare con un po d'uovo l'estremità che, appongiandosi sull'altra, andrà a chiudere il vostro cannolo per far si che si attacchino bene.

Fase di cottura:

  • Immergete un cannolo alla volta nell'olio di semi presiscaldato a 180° e lasciatelo in immersione per 30/40 secondi, così si formeranno le bolle ma eviterete di bruciarlo;
  • Entro massimo un minuto il cannolo sarà pronto per essere scolato.

Preparazione del ripieno

  • Prendete una bacinella contenete la ricotta di pecora, aggiungetevi lo zucchero (130g) e date una mescolata;
  • Aggiungete le gocce di cioccolato fondente e la vostra crema è pronta;
  • Trasferita la crema in una sac à posce e riempite i cannoli;
  • Data una spolverata di zucchero a velo o di cannella in povere (a seconda dei gusti) e i vostri cannoli sono pronti per essere serviti.

Varianti

Il ripieno con goccie di cioccolato non è l'unico utilizzato per farcire i cannoli siciliani, infatti altre versioni prevedono un ripieno preparato con:

  • canditi, soprattutto ciliegie;
  • granella di pistacchi di Bronte;

Degustazione

Trattandosi di un prodotto dolciario dal sapore intenso, potrai gustare il cannolo siciliano sia a fine pasto che davanti una tazza di caffè, beneficiando con rapidità del naturale effetto rinvigorente.

Curiosità

Alcune leggende locali, vedono in questa leccornia un potente afrodisiaco, che risveglia i sensi e migliora l'umore.

Caldamente consigliato è quindi il consumo durante intriganti tête-à-tête e cene romantiche.

Imbandisci la tavola delle feste con una guantiera di cannoli siciliani e servili ben freddi ai tuoi commensali, abbina un bicchiere di Zibibbo e lascia che i sapori si intreccino fino ad armonizzarsi.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasticceria

Descrizione

Il "buccellato" è un biscotto tradizionale siculo tipicamente natalizio, a volte considerato sostituto del pasto principale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il buccellato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Una delle peculiarità di questo dolciume del tutto "privo di conservanti", è l'insolita longevità, che nel panorama dei prodotti da forno non teme rivali.

La sua produzione avviene di norma a Settembre, quando la frescura sui litorali preannuncia l'ingresso dell' autunno, mentre la consumazione si protrae sino a primavera.

Il buccellato impreziosisce le tavole grazie ad un aspetto vivace e brioso, che nelle caratteristiche morfocromatiche richiama le armoniose complessità dei paesaggi sud-italici.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione della "pasta frolla" buccellato sono:

  • 600 g di farina 00;
  • 200 g di zucchero;
  • 200 g di strutto;
  • 2 uova;
  • 100 ml di latte;
  • 1 cucchiaio di miele;
  • 5 g di ammoniaca per dolci;
  • mezza bustina di vanillina;
  • un pizzico di sale.

Presentazione

Mentre in pasticceria è facile reperire biscotti a forma di corona, nelle botteghe più piccole abbondano le versioni "mignon", ottenute sempre a partire dalla medesima ricetta.

  • La struttura esterna è costituita da una singolare pasta frolla finemente intagliata e merlata, ricoperta da glassa zuccherina e confetti colorati;
  • il ripieno, invece, è un dedalo di sapori e consistenze dissimili, nel quale la croccantezza del cioccolato s'intreccia con la ruvidità dei fichi secchi e con la cremosità della marmellata.

Proprietà organolettiche

Complice la presenza di numerosi ingredienti, questo concentrato di bontà assicura un ricco "pool di nutrienti", che racchiude in sé la vera anima della pasticceria popolare.

Degustando un buccellato sperimenterai la fragranza delle:

  • noci Settembrine;
  • il profumo degli agrumi di Sicilia;
  • l'aromaticità della zuccata;
  • il sapore del miele di Sulla;
  • l'eleganza della mandorla ragusana.

Caldamente consigliato è l'abbinamento del:

  • biscotto ad un vino liquoroso;

come Passito e Moscato, o ad un caffè odoroso, come quello "ammantecato" alla cannella.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta

Descrizione

Sin dalla antichità, il territorio sulle pendici dell'Etna è caratterizzato dalla presenza di più di 14 varietà di mele!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le mele gelate cola nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tipologie

Attualmente conosciamo le seguenti tipologie di mele:

  • la Cola;
  • la Gelato;
  • la Cirino;
  • la Gelato Cola.

Produzione

Quest'ultima è un incrocio spontaneo tra le altre due qualità.

Ci troviamo nei territori di;

  • Biancavilla;
  • Pedara;
  • Nicolosi;
  • Zafferana Etnea;
  • Santa Maria di Licodia;
  • Ragalna;
  • Adrano;
  • Trecastagni.

Caratteristiche

La mela gelate cola ha delle specifiche caratteristiche, come:

  • una grande produttività;
  • precocità;
  • particolari profumo e sapore.

Presentazione

L'albero è:

  • vigoroso;
  • con foglie ellittiche e fiori bianchi profumatissimi, con delicate sfumature rosa.

Il frutto ha:

  • una forma conica;
  • è più piccolo rispetto alla normale mela che consumiamo sulle nostre tavole;
  • la buccia è verdognola all'inizio della maturazione;
  • per poi svilupparsi in un bel colore giallo crema, puntellato da tante lance ruggine.

La polpa della mele gelate cola è:

  • bianca;
  • farinosa;
  • ha un sapore leggermente acidulo;
  • una consistenza succosa e prelibata ed un gusto dolce e aromatico.

Raccolto

Il periodo di raccolta è l'autunno, nel mese di Ottobre, e si protrae fino a Novembre.

La stagione è un periodo fruttuoso anche per la produzione dei "kaki", un momento che attrae un grande numero di turisti bisognosi di aria pulita e paesaggi naturali di rara bellezza.

In cucina

La mele gelate cola ha una maggiore pezzatura rispetto sia alla "cola" che alla "gelato", ed è apprezzata per la sua genuinità, da consumare soprattutto in purezza.

È molto utilizzata anche nella preparazione di crostate di pasta frolla, farcite con frutta secca come noci, nocciole e pistacchio.

Cotta è un'ottima merenda!

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta

Descrizione

Ci troviamo nella regione della Sicilia, sulle pendici del vulcano Etna, su questi territori, tra i 700 e i 150 metri sul livello del mare, crescono sin dall'antichità tantissimi "meleti" alcune delle qualità coltivate sono ad oggi scomparse.

Caratteristiche

Rimane viva quella delle "mele cola", chiamata anche Regina dell'Etna.

Il suo nome originario deriva dal fatto che si diffuse a Nicolosi, una località nei pressi del convento di San Nicola.

È caratterizzata da:

  • una forma tondeggiante e cilindrica;
  • ha una colorazione verdognola all'inizio della maturazione, che poi diventa gialla e impreziosita da tante lentiggini ruggine.

La polpa che è ideale in cucina per tante preparazioni, si presenta:

  • bianca;
  • farinosa,
  • acidula;
  • croccante.

Le mele cola sono riuscite a sopravvivere e crescere in questi territori difficili ed impervi, mantenendo intatte le sue qualità organolettiche specifiche, grazie anche al connubio speciale tra l'altitudine del paesaggio ed il clima mitigato.

Le mele cola, si differenziano dalle altre tipologie di mele per essere "più piccole", una versione mignon di quelle che generalmente abbiamo sulle nostre tavole.

Il raccolto

La raccolta delle mele cola si effettua in autunno, all'inizio del mese di Ottobre, e si protrae per tutto il mese.

Questo è un periodo importante per la regione Sicilia che accoglie i numerosi turisti alla ricerca dell'aria buona della montagna e della genuinità dei suoi prodotti locali.

Degustazione

Le mele cola sono buonissime da mangiare in purezza, mentre la polpa dal gusto acidulo e particolare è adatta ad essere preparata cotta.

Con questa tipologia di frutta si realizzano degli squisiti dolci al forno, come le crostate di pasta frolla, condite con:

  • noci;
  • nocciole;
  • pistacchi.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Verdura

Descrizione

Il "pomodoro seccagno pizzutello di Paceco" è un prodotto agroalimentare siciliano caratterizzato da forma rotondeggiante, colore rosso ed un piccolo "umbone puntiforme", detto appunto "pizzetto".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pomodoro seccagno pizzutello di Paceco nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Storia

La sua coltivazione si conduce da oltre 50 anni in questa località in provincia di Trapani.

Oggi, però, è stata avviata anche a Trapani ed Erice.

La particolarità del pomodoro seccagno pizzutello di Paceco consiste nell'essere coltivato a secco.

La mancanza di irrigazioni gli conferisce quel particolare:

  • gusto fatto di dolcezza ed acidità pressoché assente.

Coltivazioni

Il pomodoro seccagno pizzutello di Paceco viene impiantato in zone siccitose sia pianeggianti che collinari.

La raccolta avviene "una volta la settimana" nel periodo compreso tra Giugno e Settembre.

La piante resistono abbastanza bene all'attacco di "malattie" e "parassiti" quindi non necessitano particolari trattamenti.

La coltivazione è condotta quasi esclusivemente con "sistema biologico".

Presentazione

La polpa è asciutta, fine e delicata.

L'usanza prevede di raccogliere i grappoli dei pomodori nel momento dell'invaiatura ed infilarli in corde per formare le "Pennule".

Questo procedimento, seguito dalla "conservazione" in luogo fresco e asciutto permetteva di conservare i pomodori fino a Natale.

In cucina

Il pomodoro seccagno pizzutello di Paceco maturo si presta ad essere consumato in:

  • insalata;
  • passato per la preparazione di salse;
  • nella pizza ed in altre ricette tipiche siciliane, come il Pesto alla Trapanese.

Proprietà benefiche

Il suo contenuto di "sali minerali" e di "sostanze antiossidanti", tra cui spicca il "licopene" che è molto elevato.

La vitamina A e la vitamina C sono anch'esse importanti elementi contenuti.

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