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Descrizione

La "pignolata con glassa bianca e al cioccolato" è un dessert tipico della zona di Reggio Calabria e di Messina molto rinomato, tanto è vero che grazie al suo sapore succulento è diventato famoso sia nel resto d’Italia sia nel mondo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pignolata con glassa bianca e al cioccolato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

La ricetta originale, nata per festeggiare il Carnevale, prevedeva:

una collinetta di dadini o meglio definite pigne di piccole e medie dimensioni croccanti fuori, morbide all’interno e ricoperte da una pioggia di miele d’api.

Con il passare degli anni si è "arricchita", sostituendo il miele con una glassa bianca al limone e una glassa scura al cioccolato (preferibilmente fondente), e aromatizzate con liquore al limoncello o bergamotto.

Nella nuova versione le due glasse vengono utilizzate contemporaneamente e questo fa sì che la piramide dai contorni frastagliati sia divisa in due parti, creando la colorazione tipica in stile bianco e nero.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione della "pignolata" sono:

  • 450 g di farina 00;
  • 50 g di zucchero;
  • 4 uova;
  • 3 tuorli;
  • 20 ml di alcool;
  • 30 g di burro;
  • olio di arachidi o di strutto q.b.;
  • 2 cucchiai di limoncello.

Invece, gli ingredienti per la preparazione della "glassa al cioccolato" sono:

  • 150 g di zucchero a velo;
  • 200 ml di acqua;
  • 150 g di cacao amaro;
  • 3 cucchiai di limoncello;
  • 20 g di burro;
  • aroma alla vaniglia.

Infine, gli ingredienti utilizzati per la preparazione della "glassa bianca" sono:

  • 150 g di zucchero a velo;
  • succo di mezzo limone;
  • 2 albumi montati a neve
  • buccia grattugiata di 1 limone;
  • 2 cucchiai di limoncello.

Preparazione pignolata

Pre la preparazione della pignolata con glassa bianca e al cioccolato cominciate così:

  • montate a neve 4 albumi a temperatura ambiente e metteteli da parte;
  • in un'altra ciotola montate con gran energia i tuorli, lo zucchero, il burro morbido, il limoncello, l'alcool, poco per volta la farina ed infine gli albumi precedentemente montati;
  • continuate a impastare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo che tenderà a staccarsi dalle pareti della planetaria;
  • su una spianatoia, stendete l'impasto e create dei bastoncini sottili di circa 7/10 mm;
  • ogni bastoncino dovrete tagliarlo in tocchetti lunghi 2 cm.

Nel frattempo munitevi di una pentola a bordi alti, mettete dell'olio per friggere e portatelo in temperatura.

Pian piano fate friggere i tocchetti di impasto avendo cura di girarli e saranno pronti nel momento in cui si "gonfieranno" e "doreranno".

Toglieteli dalla pentola e fateli scolare dal grasso in eccesso su della carta assorbente.

Preparazione glassa al cioccolato

Partiamo con la preparazione della glassa al cioccolato della pignolata con glassa bianca e al cioccolato, quindi:

  • prendete un pentolino e a fiamma molto bassa fate sciogliere il burro;
  • poco per volta unite lo zucchero a velo, la vaniglia, il cacao amaro setacciato, il limoncello e l'acqua che dovrete versare fino ad ottenere la giusta "densità";
  • toglietela dal fuoco, lasciate intiepidire e aggiungete "metà" della pignolata che avete preparato;
  • procedete amalgamando bene la glassa al cioccolato con la pignolata.

Preparazione glassa al limone

Prendete un altro pentolino e seguite queste altre istruzioni:

  • versate lo zucchero a velo con la buccia del limone grattugiata;
  • fate andare a fiamma bassa e aspettate che il composto diventi "filante" ;
  • a questo punto versatelo in una terrina e aggiungete poco per volta gli albumi montati a neve;
  • continuate a mescolare e nel frattempo unite il limoncello e il succo di limone fino ad ottenere un una glassa morbida e bianca.

Versate la metà avanzata della pignolata e amalgamare accuratamente. 

Composizione

Siamo alla fase di "impiattamento", pertanto prendete le "due metà" di pignolata bianca e nera e disponetele su un piatto da portata l'una accanto all'altra, così formerete un "montagnetta bicolore".

Suggerimento, prima di servire la pignolata con glassa bianca e al cioccolato attendete almeno un'ora al fine di far asciugare la "composizione"!

Proprietà organolettiche

La pignolata con glassa bianca e al cioccolato ha:

  • un sapore fresco e corposo;
  • un'estetica invitante e golosa.

L'unione di questi elementi accentuano la sua appetibilità.

L’aspetto bicolore e lucente della pignolata con glassa bianca e al cioccolato fa risaltare la forma in rilievo, mentre il profumo e il sapore conquistano sin da subito con la loro tipicità.

Per questa ragione la pignolata con glassa bianca e al cioccolato viene adoperata durante le cene e i pranzi importanti e d'interesse.

Quindi, se vuoi sbalordire i tuoi ospiti con un dolce spettacolare sia nell’aspetto sia nel sapore, scegli di preparare la pignolata con glassa bianca e al cioccolato e conquistali mostrando loro le tue doti da pasticciere!

Descrizione

Arriva dalla provincia di Cosenza una delle tentazioni più "dolci" della pasticceria artigianale della Calabria, si tratta dei "fichi ricoperti al cioccolato".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i fichi ricoperti al cioccolato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

È una specialità che viene preparata prima di tutto in casa, per ingolosire grandi e bambini durante le feste.

Il fico è molto diffuso nelle calde terre di Calabria, soprattutto del cosentino dove la produzione del frutto essiccato gode della tutela della Denominazione di Origine Protetta "fico di Cosenza".

Ed è proprio dal frutto essiccato che da generazioni si parte per la preparazione casalinga dei fichi ricoperti al cioccolato.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei fichi ricoperti al cioccolato sono:

  • fichi secchi;
  • mandorle sgusciate;
  • gherigli di noce;
  • cioccolato fondente;
  • granella di mandorle e pistacchi.

Preparazione

I fichi secchi vengono prima di tutto aperti a metà, poi:

  • vengono riempiti con una mandorla sgusciata o con un gheriglio di noce e le due parti richiuse su sè stesse;
  • a questo punto il fico, con all'interno la sua sorpresa, viene immerso in cioccolato fondente precedentemente scaldato a bagnomaria;
  • dopo essere stato abbondantemente ricoperto di cioccolato, il fico viene passato in granella di mandorle e pistacchi, che funge da guarnizione, e lasciato ad asciugare al fresco su fogli di carta oleata;
  • una volta che il cioccolato si è solidificato i fichi sono pronti da gustare, e possono essere conservati in barattoli di vetro o in scatole di latta ricoperte di carta oleata.

Una variante di questa ricetta prevede che:

  • i fichi vengano macerati nel rum prima di essere ricoperti di cioccolato.

I fichi coperti di cioccolato restano un prodotto tipico da preparare in famiglia, ma vengono anche proposti da aziende, artigianali e di pasticceria, particolarmente orientate alla commercializzazione di prodotti tipici cosentini.

Descrizione

Parlando di pasticceria tradizionale calabrese non si può non pensare alla "pasta di mandorle al bergamotto".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta di mandorla al bergamotto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Questa preparazione pasticcera racchiude davvero in sè sapori e profumi autentici della provincia di Reggio Calabria.

La pasta di mandorla al bergamotto si usa principalmente per confezionare dei piccoli dolcetti dalla crosticina croccante e il cuore tenero, che vengono solitamente guarniti con:

  • una ciliegia candita o una mandorla intera.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparzione della pasta di mandorla al bergamotto sono:

  • albumi;
  • zucchero;
  • miele;
  • mandorle sgusciate;
  • essenza al bergamotto.

Preparazione

Le mandorle vengono:

  • tritate finemente con lo zucchero;
  • trasformate in una farina da impastare con agli altri ingredienti;
  • all’impasto base, i pasticceri calabri, a seconda dell’estro, aggiungo aromi diversi che danno al prodotto finito un tocco davvero unico.

Una degli abbinamenti più riusciti si ha, appunto, con:

  • "l'essenza di bergamotto".

Caratteristiche

Il "bergamotto" è un agrume la cui produzione è particolarmente concentrata nella zona di Reggio Calabria.

Il bergamotto ha:

  • un sapore amaro;
  • con un profumo intenso;
  • la sua essenza, non a caso, viene largamente usata in cosmetica.

Anche in pasticceria, però, l’aroma inconfondibile del bergamotto si è sempre conquistato un posto d’onore, anche nelle ricette di più antica tradizione.

Origini

Fonti scritte narrano della presenza di:

  • "confetti al bergamotto" e "bergamotto candito" in banchetti del Settecento.

Non c'è da stupirsi, quindi, se ancora oggi i dolcetti di pasta di mandorle al bergamotto non possono assolutamente mancare in occasione delle feste più tradizionali.

Descrizione

La "pignolata al miele", che in dialetto prende il nome di "napiteddhi", è un dolce tipico della gastronomia calabrese tradizonalmente preparato durante il periodo delle feste di Natale e di Carnevale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pignolata al miele nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Diffuso soprattutto nella provincia di Reggio Calabria, fa la sua comparsa anche nella Sicilia orientale e in Campania, dove è conosciuto con il nome di "struffoli".

La pignolata al miele è formata da:

  • palline di pasta fritte;
  • passate nel miele;
  • disposte in forme di "pigna", da cui il nome di pignolata.

Ricoperta di confettini o codette di zucchero colorate, porta un tocco di allegria alle tavole delle feste.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della pignolata al miele sono:

  • 500 g di farina;
  • 3 uova;
  • 200 g di zucchero;
  • mezza bustina di lievito per dolci;
  • un cucchiaino di vanillina;
  • buccia di 1 limone grattugiata;
  • 100 g di strutto o burro;
  • miele;
  • confettini colorati.

Preparazione

Comincia con la lavorazione della pignolata al miele quindi:

  • disponi su una spianatoia, a fontana la farina, lo zucchero, mezza bustina di lievito per dolci, un cucchiaino di vanillina, la buccia grattugiata di un limone, lo strutto o il burro;
  • al centro sguscia 3 uova e comincia a impastare;
  • ottieni un composto elastico e omogeneo;
  • formerai un panetto che farai riposare per circa mezz'ora, coperto da un tovagliolo.

Trascorso questo tempo, dovrai:

  • staccare dall'impasto dei pezzi e forma dei lunghi cilindri, dello spessore di un dito;
  • con l'aiuto di un coltello taglia i cilindri in tanti pezzettini della grandezza di un paio di centimetri;
  • friggili per alcuni minuti in olio di semi ben caldo.

Quando saranno dorati tirali su e mettili ad asciugare su carta assorbente.

Intanto scalda il miele e versalo in una ciotola insieme ai napiteddhi fritti.

Decorazioni

Quando saranno ricoperti di miele disponili a forma di "cono" su un vassoio e decorali con:

  • confettini colorati;
  • codette di zucchero;
  • canditi.

Descrizione

"Laganelle e ciciri" è un primo piatto tipico della tradizione calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito laganelle e ciciri nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni

Tecnicamente si tratta di una delle tante varianti di un piatto decisamente diffuso in tutto il Sud-Italia, ovvero:

  • pasta e ceci.

In Calabria viene realizzata con questa tipologia di pasta, chiamata appunto "lagana" o "laganella" e molto simile a delle "tagliatelle".

Le versioni conosciute di questa preparazione sono "molteplici".

Molti la fanno col pomodoro, altri invece in bianco.

Alcuni usano:

  • l'olio d'oliva al posto dello strutto oppure aggiungono pancetta e lardo per dare sapore al piatto.

Qualsiasi siano gli ingredienti scelti per completare la ricetta, tieni presente che il risultato finale sarà un richiamo alla "povera tradizione contadina" con un piatto invernale caldo e gustoso.

Preparazione

Per la ricetta originale di laganelle e ciciri, anche la pasta deve essere fatta in casa!

Le laganelle si preparano con:

  • acqua e farina e si realizzano come delle normali tagliatelle.

Per quanto riguarda il condimento a base di "ceci", dovrete iniziare da:

  • un soffritto a base di aglio e cipolla.

Aggiungere:

  • un peperoncino piccante fresco a rondelle e delle striscioline di lardo (o pancetta).

Aggiungi i ceci scolati dopo averli fatti bollire separatamente per il tempo necessario alla cottura e falli insaporire.

Successivamente schiaccia una parte dei ceci con una forchetta per ottenere una cremina.

Cuoci le laganelle in acqua salata e scola la pasta al dente, quindi versala nella padella e mescola con il condimento.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione di laganelle e ciciri sono:

  • acqua;
  • farina;
  • aglio;
  • cipolla;
  • peperoncino;
  • lardo;
  • ceci.

Degustazione

Laganelle e ciciri  è un piatto che va servito ancora caldo, magari in delle ciotole di "terracotta".

Descrizione

I "pomodori secchi sott'olio" sono un alimento di antica tradizione calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i pomodori secchi sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni 

La Calabria è la maggior produttrice di pomodori secchi in Italia, prima della Puglia e della Sicilia.

Nella tradizione artigianale calabrese i pomodori secchi sott'olio vengono conservati in vasi di vetro a chiusura ermetica, coperti di olio extravergine di oliva e guarniti con diversi sapori e spezie.

Ingredienti

  • pomodori essiccati;
  • acqua;
  • aceto;
  • aglio;
  • capperi dissalati;
  • peperoncino fresco;
  • basilico;
  • olio extravergine.

Preparazione

  • Si parte dal pomodoro essiccato al sole o negli appositi essiccatori (o in forno a bassa temperatura), che viene fatto ammollare per qualche minuto in una soluzione di acqua e aceto, portata ad ebollizione, perché si reidrati e si pulisca dal sale in eccesso.
  • I pomodori poi vanno asciugati accuratamente e disposti in vasi di vetro precedentemente sterilizzati.
  • Nella tradizione calabra i pomodori secchi sott'olio vengono guarniti con aglio, capperi dissalati, peperoncino fresco, e basilico.
  • Il tutto viene coperto di olio di oliva extravergine.
  • Una volta riempiti e chiusi i barattoli devono subire una breve pastorizzazione.
  • Il prodotto così confezionato si conserva per una durata anche di un anno ma una volta aperto va conservato in frigo e consumato nel giro di qualche giorno.

Degustazione

Sono tanti i modi per consumare i pomodori secchi sott'olio.

Possono essere serviti come:

  • antipasto magari su un crostino di pane casereccio;
  • usati per guarnire piatti tipicamente mediterranei come la caprese;
  • per insaporire ricette, minestroni e insalate di paste.

Descrizione

La Calabria è nota per le sue bellissime coste e per il suo mare limpido e meraviglioso, invidiato da tutto il mondo e in grado di attirare ogni anno migliaia di turisti che desiderano bagnarsi nelle sue acque.

Caratteristiche

Uno dei pregi dell'essere una regione che da quasi completamente sul mare, è la grande varietà di piatti di pesce fresco che la cultura gastronomica locale offre.

Tra questi, troviamo il delizioso "pesce spada alla ghiotta", detto anche "pisci spada a gghiotta".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pesce spada alla ghiotta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Folklore

Questo piatto deve la "propria tipicità" non tanto alla presenza del pesce spada, tipico della zona, ma alla valenza della tradizionale pesca di quest'esemplare, effettuata con le "spatare", tipiche imbarcazioni guidate in modo suggestivo dai pescatori e divenuta un vero e proprio elemento culturale.

In questa ricetta il pesce spada è cotto in padella assieme a ingredienti dal sapore intenso:

  • olive nere (verdi secondo alcune varianti);
  • capperi;
  • peperoncino;
  • pelati;
  • sale e pepe nero.

Il connubio di sapori di terra e di mare che si va a creare, rende questo piatto una sorta di emblema della cucina calabrese.

L'importanza folkloristica della pesca del pesce spada e il diffuso utilizzo di questo gustoso pesce, sono tanto radicate nella cultura calabrese da aver dato vita a Bagnara Calabra e a Scilla alla "Sagra del pesce spada", rispettivamente a Luglio e ad Agosto.

Ingredienti: 

Gli ingredienti indispensabili per la preparazione del pesce spada alla ghiotta sono:

  • 300 g di pesce;
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva;
  • 200 g di patata;
  • pomodoro pelati q.b.;
  • olive nere;
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale;
  • 1 peperoncino piccante;
  • basilico q.b.;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

Preparazione

Cominciate con la preparazione del pesce spada alla ghiotta, quindi:

  • rosolate mezza cipolla trita con abbondante olio extravergine di oliva;
  • aggiungete le olive nere, i capperi, i pomodori pelati, peperoncino, sale e pepe;
  • fate cuocere per 20 minuti;
  • aggiungete 2 fettine di pesce spada e fate cuocere per 5 minuti;
  • intanto lessate le patate, sbucciatele e tagliatele a fette.

Al pesce spada aggiungete il basilico trito.

Infine amalgamate bene e servire.

Descrizione

Il "riso di magro" è un primo tradizionale della cucina calabrese molto radicata all' interno della cultura gastronomica della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il riso di magro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Preparazione

È un piatto abbastanza povero, perfetto per chi sta cercando di seguire una "dieta dimagrante", poiché è molto leggero e povero di calorie, tanto che sono state provate varianti anche senza olio ottenendo risultati più che soddisfacenti.

Mettere a bollire il pesce con le varie verdure, ovvero:

  • sedano;
  • carote;
  • aglio.

Successivamente bisogna togliere la lisca del pesce e passarlo in un setaccio insieme alle verdure, ricordando bene di conservare l'acqua in cui sono state cotte poiché si viene a creare una specie di brodo.

In un'altra pentola, invece, bisogna far soffriggere della cipolla tritata a cui poi si aggiungerà il riso.

Infine aggiungere il pesce e le verdure setacciate in precedenza;

  • sfumare con un po' di vino;
  • lasciare che cuocia a fuoco lento aggiungendo lentamente ed un poco alla volta il brodo precedentemente preparato.

Ingredienti

  • pesce;
  • sedano;
  • carote;
  • aglio;
  • riso;
  • cipolla;
  • vino.

Origini

Il riso di magro è un piatto molto antico, abbiamo testimonianze di questa pietanza già a partire dal 1847 tramite un libro di Edward Lear, è quindi fortemente radicato nella cultura calabrese.

Inizialmente era preparato con il "grano" e solo successivamente questo è stato sostituito dal "riso".

È un piatto che ricorda molto la "paella spagnola" in molti aspetti, infatti, ancora oggi, non si sa se è la paella spagnola ad aver copiato il riso di magro o viceversa.

Descrizione

Le "uova e curcuci", nel dialetto locale "ova chicurcuci", sono una ricetta tipica della tradizione gastronomica calabrese!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le uova e curcuci nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Si tratta di un piatto antichissimo e di origine contadina, dunque con semplici e poveri ingredienti, ma molto appetitoso e sostanzioso.

Le uova fritte vengono infatti arricchite con:

  • i curcuci, ovvero quei pezzettini di carne e grasso di maiale che si depositano sul fondo della pentola di rame, la tradizionale "caddara", nella quale viene bollita la cotenna per preparare le frittole.

Del maiale, si sa, "non viene buttato niente", come recita anche il detto popolare, dunque i curcuci, questi rimasugli molto simili ai ciccioli napoletani, vengono raccolti e conservati sotto uno strato di sugna per poterli conservare durante tutto l' anno e consumarli arricchendo ricette come:

  • la pasta e fagioli;
  • le minestre di legumi;
  • le bruschette;
  • le uova fritte.

Preparazione

  • Per preparare dunque le uova con i curcuci occorre in primo luogo scaldare una padella antiaderente su fuoco vivo.
  • Una volta ben calda, aggiungervi i curcuci,questi al calore si scioglieranno completamente, formando un sughetto saporito.
  • Aggiungetelo e mescolatelo alle uova strapazzate o versatelo sul tuorlo delle uova ad occhio di bue, sulle quali si formerà un velo bianco.
  • In questo modo, un semplice piatto di uova fritte acquisirà un sapore unico e inimitabile.

Ingredienti

Gli ingredienti base per la preparazione di questo piatto sono:

  • uova;
  • curcuci.

Degustazione

Data la presenza del maiale e la sapidità del gusto, le uova con i curcuci vanno accompagnate da un buon vino rosso della tradizione vinicola calabrese come il Cirò.

Descrizione

Le "frittelle di neonata"  o "frittelle di neonato" , sono una gustosa specialità calabrese a base di pesce.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le frittelle di neonata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

La "neonata", chiamata anche "cicirella" o "nannata" nel dialetto locale e conosciuta nel resto d'Italia come "bianchetto", sono:

  • i piccoli pesciolini appena sgusciati dalle uova delle acciughe e delle sardine.

Si tratta dunque di pesce azzurro, diffuso prevalentemente nel Mediterraneo e ricco di valori nutritivi la cui pesca però oggi è regolamentata e dunque non è semplice da reperire.

Per conservarlo più a lungo, in Calabria si mette "sotto sale", condito con del:

  • peperoncino piccante.

La neonata, mescolata ad una "pastella di uova" e farina, viene usata nell' Italia meridionale ed in particolare in Calabria per la preparazione di appetitose frittelle calabresi.

Queste sono l'ideale da servire come antipasto, come originale aperitivo o per arricchire un buffet.

Frittelle di neonata: ricetta

Preparazione

Per preparare le frittelle di neonata occorre preparare l'impasto.

In una ciotola si sgusciano le uova.

Si aggiungono:

e si mescola bene fino ad ottenere un impasto omogeneo.

A questo punto:

  • si aggiunge la neonata che sarà stata prima sciacquata e asciugata.

In una padella si scalda molto bene l'olio di semi e si versa un cucchiaio alla volta la pastella con la neonata.

Dopo un paio di minuti, quando le frittelle si saranno formate, si rigirano con delicatezza e si completa la cottura per altri quattro-cinque minuti.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle frittelle di neonata sono:

  • farina;
  • uova;
  • latte;
  • sale;
  • pecorino;
  • prezzemolo;
  • olio di semi.

Degustazione

Le frittelle di neonata così fatte vanno servite calde o fredde e al primo morso sprigioneranno tutto il sapore del mare.

Descrizione

Le "frittelle di fiori di zucca", chiamate "sciuriddi" nel dialetto locale, sono una specialità gastronomica tipica della Calabria e ampiamente diffusa in tutta la regione in molte gustosissime varianti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le frittelle di fiori di zucca nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

fiori di zucca sono le infiorescenze che nascono dalle zucchine, prevalentemente nei mesi estivi, da Giugno fino a Settembre.

Impastate con:

  • uova;
  • farina;
  • e fritte in olio di semi;

sono l'ingrediente per irresistibili frittelle, ideali come antipasto, per accompagnare un aperitivo o come finger food in un buffet estivo.

Preparazione

Per preparare le frittelle di fiori di zucca occorrerà:

  • in primo luogo predisporre una pastella;
  • versando in una ciotola un uovo;
  • 2-3 cucchiai di farina;
  • acqua a filo, fino ad ottenere, mescolando bene, un composto omogeneo, che non sia troppo liquido né troppo consistente.

A questo punto andranno incorporati i:

  • fiori di zucca, lavati e asciugati.

Andranno aggiunti 4-5 cucchiai di pecorino o parmigiano grattugiato, sale, pepe.

Sul fuoco va messa una padella con un dito d'olio e quando questo sarà ben caldo, vi si versa la pastella un cucchiaio alla volta.

Quando le frittelle si saranno formate occorre girarle con delicatezza e attendere che si cuociano per due o tre minuti per lato, finché saranno dorate e croccanti.

Ingredienti

  • olio per friggere;
  • farina;
  • acqua;
  • fiori di zucca;
  • pecorino o parmigiano grattugiato;
  • sale;
  • pepe.

Degustazione

E' indispensabile servirle calde o al limite riscaldarle in forno per assaporarne tutto il gusto.

Le varianti di questa ricetta prevedono di farcire l'interno dei fiori di zucca, prima di immergerli nella pastella, con:

  • ricotta;
  • parmigiano;
  • prosciutto cotto;
  • mozzarella;
  • filetti di acciuga.

Descrizione

La "marmellata di clementine", squisita e salutare, è realizzata con frutta di "prima scelta" coltivata senza l'aggiunta di pesticidi o coloranti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la marmellata di clementine nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Proprietà nutritive

Le clementine succose, miscelate alla dolcezza dello zucchero, creano un prodotto tipico genuino, 100% naturale.

Il delicato aroma degli agrumi primeggia nella marmellata di clementine, diffondendo il suo profumo mediterraneo e garantendo i nutrienti fondamentali per il proprio organismo.

Le clementine infatti sono ricche di:

  • vitamina C;
  • godono di un alto contenuto di "acqua" fondamentale per l'idratazione corporea;
  • sono ricche di antiossidanti.

Questi ultimi in particolare neutralizzano i radicali liberi rallentando il processo di invecchiamento e l'insorgenza delle rughe.

Ingredienti

  • clementine;
  • zucchero.

Preparazione

Per la preparazione della  si incomincia con:

  • pulire le clementine;
  • rasformare la frutta matura in polpa;
  • aggiungere dello zucchero;
  • continuare la cottura del prodotto, per ottenere una marmellata aromatica senza l'aggiunta di addensanti.

Degustazione

In tavola, a colazione, la marmellata di clementine è perfetta per iniziare al meglio la giornata.

La possiamo spalmare sul pane tostato e così si otterrà la giusta energia e una nuova vitalità!

La confettura di clementine calabresi è ideale per:

  • farcire dolci soffici e fragranti crostate fatte in casa, prelibate ed esclusivamente buone.

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