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Descrizione

"Laganelle e ciciri" è un primo piatto tipico della tradizione calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito laganelle e ciciri nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni

Tecnicamente si tratta di una delle tante varianti di un piatto decisamente diffuso in tutto il Sud-Italia, ovvero:

  • pasta e ceci.

In Calabria viene realizzata con questa tipologia di pasta, chiamata appunto "lagana" o "laganella" e molto simile a delle "tagliatelle".

Le versioni conosciute di questa preparazione sono "molteplici".

Molti la fanno col pomodoro, altri invece in bianco.

Alcuni usano:

  • l'olio d'oliva al posto dello strutto oppure aggiungono pancetta e lardo per dare sapore al piatto.

Qualsiasi siano gli ingredienti scelti per completare la ricetta, tieni presente che il risultato finale sarà un richiamo alla "povera tradizione contadina" con un piatto invernale caldo e gustoso.

Preparazione

Per la ricetta originale di laganelle e ciciri, anche la pasta deve essere fatta in casa!

Le laganelle si preparano con:

  • acqua e farina e si realizzano come delle normali tagliatelle.

Per quanto riguarda il condimento a base di "ceci", dovrete iniziare da:

  • un soffritto a base di aglio e cipolla.

Aggiungere:

  • un peperoncino piccante fresco a rondelle e delle striscioline di lardo (o pancetta).

Aggiungi i ceci scolati dopo averli fatti bollire separatamente per il tempo necessario alla cottura e falli insaporire.

Successivamente schiaccia una parte dei ceci con una forchetta per ottenere una cremina.

Cuoci le laganelle in acqua salata e scola la pasta al dente, quindi versala nella padella e mescola con il condimento.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione di laganelle e ciciri sono:

  • acqua;
  • farina;
  • aglio;
  • cipolla;
  • peperoncino;
  • lardo;
  • ceci.

Degustazione

Laganelle e ciciri  è un piatto che va servito ancora caldo, magari in delle ciotole di "terracotta".

Descrizione

I "pomodori secchi sott'olio" sono un alimento di antica tradizione calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i pomodori secchi sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni 

La Calabria è la maggior produttrice di pomodori secchi in Italia, prima della Puglia e della Sicilia.

Nella tradizione artigianale calabrese i pomodori secchi sott'olio vengono conservati in vasi di vetro a chiusura ermetica, coperti di olio extravergine di oliva e guarniti con diversi sapori e spezie.

Ingredienti

  • pomodori essiccati;
  • acqua;
  • aceto;
  • aglio;
  • capperi dissalati;
  • peperoncino fresco;
  • basilico;
  • olio extravergine.

Preparazione

  • Si parte dal pomodoro essiccato al sole o negli appositi essiccatori (o in forno a bassa temperatura), che viene fatto ammollare per qualche minuto in una soluzione di acqua e aceto, portata ad ebollizione, perché si reidrati e si pulisca dal sale in eccesso.
  • I pomodori poi vanno asciugati accuratamente e disposti in vasi di vetro precedentemente sterilizzati.
  • Nella tradizione calabra i pomodori secchi sott'olio vengono guarniti con aglio, capperi dissalati, peperoncino fresco, e basilico.
  • Il tutto viene coperto di olio di oliva extravergine.
  • Una volta riempiti e chiusi i barattoli devono subire una breve pastorizzazione.
  • Il prodotto così confezionato si conserva per una durata anche di un anno ma una volta aperto va conservato in frigo e consumato nel giro di qualche giorno.

Degustazione

Sono tanti i modi per consumare i pomodori secchi sott'olio.

Possono essere serviti come:

  • antipasto magari su un crostino di pane casereccio;
  • usati per guarnire piatti tipicamente mediterranei come la caprese;
  • per insaporire ricette, minestroni e insalate di paste.

Descrizione

La Calabria è nota per le sue bellissime coste e per il suo mare limpido e meraviglioso, invidiato da tutto il mondo e in grado di attirare ogni anno migliaia di turisti che desiderano bagnarsi nelle sue acque.

Caratteristiche

Uno dei pregi dell'essere una regione che da quasi completamente sul mare, è la grande varietà di piatti di pesce fresco che la cultura gastronomica locale offre.

Tra questi, troviamo il delizioso "pesce spada alla ghiotta", detto anche "pisci spada a gghiotta".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pesce spada alla ghiotta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Folklore

Questo piatto deve la "propria tipicità" non tanto alla presenza del pesce spada, tipico della zona, ma alla valenza della tradizionale pesca di quest'esemplare, effettuata con le "spatare", tipiche imbarcazioni guidate in modo suggestivo dai pescatori e divenuta un vero e proprio elemento culturale.

In questa ricetta il pesce spada è cotto in padella assieme a ingredienti dal sapore intenso:

  • olive nere (verdi secondo alcune varianti);
  • capperi;
  • peperoncino;
  • pelati;
  • sale e pepe nero.

Il connubio di sapori di terra e di mare che si va a creare, rende questo piatto una sorta di emblema della cucina calabrese.

L'importanza folkloristica della pesca del pesce spada e il diffuso utilizzo di questo gustoso pesce, sono tanto radicate nella cultura calabrese da aver dato vita a Bagnara Calabra e a Scilla alla "Sagra del pesce spada", rispettivamente a Luglio e ad Agosto.

Ingredienti: 

Gli ingredienti indispensabili per la preparazione del pesce spada alla ghiotta sono:

  • 300 g di pesce;
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva;
  • 200 g di patata;
  • pomodoro pelati q.b.;
  • olive nere;
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale;
  • 1 peperoncino piccante;
  • basilico q.b.;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

Preparazione

Cominciate con la preparazione del pesce spada alla ghiotta, quindi:

  • rosolate mezza cipolla trita con abbondante olio extravergine di oliva;
  • aggiungete le olive nere, i capperi, i pomodori pelati, peperoncino, sale e pepe;
  • fate cuocere per 20 minuti;
  • aggiungete 2 fettine di pesce spada e fate cuocere per 5 minuti;
  • intanto lessate le patate, sbucciatele e tagliatele a fette.

Al pesce spada aggiungete il basilico trito.

Infine amalgamate bene e servire.

Descrizione

Il "riso di magro" è un primo tradizionale della cucina calabrese molto radicata all' interno della cultura gastronomica della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il riso di magro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Preparazione

È un piatto abbastanza povero, perfetto per chi sta cercando di seguire una "dieta dimagrante", poiché è molto leggero e povero di calorie, tanto che sono state provate varianti anche senza olio ottenendo risultati più che soddisfacenti.

Mettere a bollire il pesce con le varie verdure, ovvero:

  • sedano;
  • carote;
  • aglio.

Successivamente bisogna togliere la lisca del pesce e passarlo in un setaccio insieme alle verdure, ricordando bene di conservare l'acqua in cui sono state cotte poiché si viene a creare una specie di brodo.

In un'altra pentola, invece, bisogna far soffriggere della cipolla tritata a cui poi si aggiungerà il riso.

Infine aggiungere il pesce e le verdure setacciate in precedenza;

  • sfumare con un po' di vino;
  • lasciare che cuocia a fuoco lento aggiungendo lentamente ed un poco alla volta il brodo precedentemente preparato.

Ingredienti

  • pesce;
  • sedano;
  • carote;
  • aglio;
  • riso;
  • cipolla;
  • vino.

Origini

Il riso di magro è un piatto molto antico, abbiamo testimonianze di questa pietanza già a partire dal 1847 tramite un libro di Edward Lear, è quindi fortemente radicato nella cultura calabrese.

Inizialmente era preparato con il "grano" e solo successivamente questo è stato sostituito dal "riso".

È un piatto che ricorda molto la "paella spagnola" in molti aspetti, infatti, ancora oggi, non si sa se è la paella spagnola ad aver copiato il riso di magro o viceversa.

Descrizione

Le "uova e curcuci", nel dialetto locale "ova chicurcuci", sono una ricetta tipica della tradizione gastronomica calabrese!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le uova e curcuci nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Si tratta di un piatto antichissimo e di origine contadina, dunque con semplici e poveri ingredienti, ma molto appetitoso e sostanzioso.

Le uova fritte vengono infatti arricchite con:

  • i curcuci, ovvero quei pezzettini di carne e grasso di maiale che si depositano sul fondo della pentola di rame, la tradizionale "caddara", nella quale viene bollita la cotenna per preparare le frittole.

Del maiale, si sa, "non viene buttato niente", come recita anche il detto popolare, dunque i curcuci, questi rimasugli molto simili ai ciccioli napoletani, vengono raccolti e conservati sotto uno strato di sugna per poterli conservare durante tutto l' anno e consumarli arricchendo ricette come:

  • la pasta e fagioli;
  • le minestre di legumi;
  • le bruschette;
  • le uova fritte.

Preparazione

  • Per preparare dunque le uova con i curcuci occorre in primo luogo scaldare una padella antiaderente su fuoco vivo.
  • Una volta ben calda, aggiungervi i curcuci,questi al calore si scioglieranno completamente, formando un sughetto saporito.
  • Aggiungetelo e mescolatelo alle uova strapazzate o versatelo sul tuorlo delle uova ad occhio di bue, sulle quali si formerà un velo bianco.
  • In questo modo, un semplice piatto di uova fritte acquisirà un sapore unico e inimitabile.

Ingredienti

Gli ingredienti base per la preparazione di questo piatto sono:

  • uova;
  • curcuci.

Degustazione

Data la presenza del maiale e la sapidità del gusto, le uova con i curcuci vanno accompagnate da un buon vino rosso della tradizione vinicola calabrese come il Cirò.

Descrizione

Le "frittelle di neonata"  o "frittelle di neonato" , sono una gustosa specialità calabrese a base di pesce.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le frittelle di neonata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

La "neonata", chiamata anche "cicirella" o "nannata" nel dialetto locale e conosciuta nel resto d'Italia come "bianchetto", sono:

  • i piccoli pesciolini appena sgusciati dalle uova delle acciughe e delle sardine.

Si tratta dunque di pesce azzurro, diffuso prevalentemente nel Mediterraneo e ricco di valori nutritivi la cui pesca però oggi è regolamentata e dunque non è semplice da reperire.

Per conservarlo più a lungo, in Calabria si mette "sotto sale", condito con del:

  • peperoncino piccante.

La neonata, mescolata ad una "pastella di uova" e farina, viene usata nell' Italia meridionale ed in particolare in Calabria per la preparazione di appetitose frittelle calabresi.

Queste sono l'ideale da servire come antipasto, come originale aperitivo o per arricchire un buffet.

Frittelle di neonata: ricetta

Preparazione

Per preparare le frittelle di neonata occorre preparare l'impasto.

In una ciotola si sgusciano le uova.

Si aggiungono:

e si mescola bene fino ad ottenere un impasto omogeneo.

A questo punto:

  • si aggiunge la neonata che sarà stata prima sciacquata e asciugata.

In una padella si scalda molto bene l'olio di semi e si versa un cucchiaio alla volta la pastella con la neonata.

Dopo un paio di minuti, quando le frittelle si saranno formate, si rigirano con delicatezza e si completa la cottura per altri quattro-cinque minuti.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle frittelle di neonata sono:

  • farina;
  • uova;
  • latte;
  • sale;
  • pecorino;
  • prezzemolo;
  • olio di semi.

Degustazione

Le frittelle di neonata così fatte vanno servite calde o fredde e al primo morso sprigioneranno tutto il sapore del mare.

Descrizione

Le "frittelle di fiori di zucca", chiamate "sciuriddi" nel dialetto locale, sono una specialità gastronomica tipica della Calabria e ampiamente diffusa in tutta la regione in molte gustosissime varianti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le frittelle di fiori di zucca nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

fiori di zucca sono le infiorescenze che nascono dalle zucchine, prevalentemente nei mesi estivi, da Giugno fino a Settembre.

Impastate con:

  • uova;
  • farina;
  • e fritte in olio di semi;

sono l'ingrediente per irresistibili frittelle, ideali come antipasto, per accompagnare un aperitivo o come finger food in un buffet estivo.

Preparazione

Per preparare le frittelle di fiori di zucca occorrerà:

  • in primo luogo predisporre una pastella;
  • versando in una ciotola un uovo;
  • 2-3 cucchiai di farina;
  • acqua a filo, fino ad ottenere, mescolando bene, un composto omogeneo, che non sia troppo liquido né troppo consistente.

A questo punto andranno incorporati i:

  • fiori di zucca, lavati e asciugati.

Andranno aggiunti 4-5 cucchiai di pecorino o parmigiano grattugiato, sale, pepe.

Sul fuoco va messa una padella con un dito d'olio e quando questo sarà ben caldo, vi si versa la pastella un cucchiaio alla volta.

Quando le frittelle si saranno formate occorre girarle con delicatezza e attendere che si cuociano per due o tre minuti per lato, finché saranno dorate e croccanti.

Ingredienti

  • olio per friggere;
  • farina;
  • acqua;
  • fiori di zucca;
  • pecorino o parmigiano grattugiato;
  • sale;
  • pepe.

Degustazione

E' indispensabile servirle calde o al limite riscaldarle in forno per assaporarne tutto il gusto.

Le varianti di questa ricetta prevedono di farcire l'interno dei fiori di zucca, prima di immergerli nella pastella, con:

  • ricotta;
  • parmigiano;
  • prosciutto cotto;
  • mozzarella;
  • filetti di acciuga.

Descrizione

La "marmellata di clementine", squisita e salutare, è realizzata con frutta di "prima scelta" coltivata senza l'aggiunta di pesticidi o coloranti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la marmellata di clementine nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Proprietà nutritive

Le clementine succose, miscelate alla dolcezza dello zucchero, creano un prodotto tipico genuino, 100% naturale.

Il delicato aroma degli agrumi primeggia nella marmellata di clementine, diffondendo il suo profumo mediterraneo e garantendo i nutrienti fondamentali per il proprio organismo.

Le clementine infatti sono ricche di:

  • vitamina C;
  • godono di un alto contenuto di "acqua" fondamentale per l'idratazione corporea;
  • sono ricche di antiossidanti.

Questi ultimi in particolare neutralizzano i radicali liberi rallentando il processo di invecchiamento e l'insorgenza delle rughe.

Ingredienti

  • clementine;
  • zucchero.

Preparazione

Per la preparazione della  si incomincia con:

  • pulire le clementine;
  • rasformare la frutta matura in polpa;
  • aggiungere dello zucchero;
  • continuare la cottura del prodotto, per ottenere una marmellata aromatica senza l'aggiunta di addensanti.

Degustazione

In tavola, a colazione, la marmellata di clementine è perfetta per iniziare al meglio la giornata.

La possiamo spalmare sul pane tostato e così si otterrà la giusta energia e una nuova vitalità!

La confettura di clementine calabresi è ideale per:

  • farcire dolci soffici e fragranti crostate fatte in casa, prelibate ed esclusivamente buone.
Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Dolci

Descrizione

Le "crispelle dolci", altrimenti dette "crispeddhe", sono uno dei dolci più tipici della tradizione culinaria calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le crispelle dolci nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Nonostante il nome crispelle possa far pensare ad una rivisitazione delle più note "crepes francesi", si tratta di "zeppoline fritte", ovvero:

  • delle chicche di pastella dalla forma tondeggiante, fritte e servite con una semplice spolverata di zucchero o con delle golosissime farciture.

La preparazione delle crispelle avviene soprattutto durante le Festività Natalizie, periodo dell'anno in cui si ripete come un rituale inebriando strade e cortili di tutto il loro inconfondibile profumo.

La loro consistenza è:

  • incredibilmente soffice per l'aggiunta di purea di patate nell'impasto.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle crispelle dolci sono:

  • 650 g di patate lesse e schiacciate;
  • 1 kg di farina 00;
  • 25 g di lievito di birra fresco;
  • 650 ml di acqua;
  • sale q.b.;
  • olio per friggere.

Preparazione

Per iniziare con la preparazione delle crispelle devi:

  • far scioglire il lievito con un po' d'acqua tiepida e zucchero;
  • in un recipiente dai bordi alti comincia ad impastare la farina con il lievito;
  • mescola energicamente e aggiungi la purea di patate e due prese di sale.

A questo punto aggiungi l'acqua versandone poco alla volta e continua a impastare fino ad ottenere una massa liscia e malleabile.

Continua così, ovvero:

  • mettendo a lievitare per due ore e quando il panetto avrà raddoppiato il suo volume;
  • poni sul fuoco una padella con una quantità generosa di olio;
  • quando l'olio sarà ben caldo stacca con un cucchiaio delle forme a pallina dall'impasto e friggi fino a doratura;
  • dopodiché cospargi con una manciata di zucchero oppure farcisci con crema o cioccolato con una sacca a poche.
Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Gastronomia

Descrizione

Le "aguglie" o "costardelle fritte" sono un piatto di pesce tipico calabrese, molto diffuso nella Calabria meridionale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le aguglie nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origine

Le "aguglie" o "costardelle" sono un tipo di pesce dalla forma fusiforme, pescati soprattutto nei mesi di Luglio e Agosto.

Hanno:

  • un sapore asciutto e gustoso;
  • un odore intenso.

La ricetta tradizionale prevede l'infarinatura del pesce e la sua frittura.

Ingredienti

Preparazione

Per la preparazione di questa pietanza inizia:

  • a pulire il pesce privandolo della testa ed eviscerandolo;
  • risciacqualo bene sotto l'acqua corrente e asciugalo con carta assorbente da cucina;
  • metti in un piatto la farina con un pizzico di sale, prendi le aguglie o costardelle e passale nella farina;
  • prendi una padella abbastanza grande, riempila di olio e portalo a temperatura.
  • quando l'oilo sarà ben caldo inizia ad immergere, pochi per volta i pesci infarinati, facendoli dorare circa due minuti per lato;
  • quando le aguglie saranno pronte, adagiale in un piatto precedentemente ricoperto da carta assorbente, questo servirà per eliminare l'olio in eccesso.

Degustazione

Le tue aguglie o costardelle ora sono pronte per essere servite a tavola!

E' un piatto da gustare caldissimo e deve essere mangiato con le mani.

Può essere accompagnato da contorni di pomodori e cipolle di Tropea.

REGIONE: Calabria
TIPOLOGIA PRODOTTO: Gastronomia
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "pesce spada" è una varietà di pesce molto richiesta oltre che per il suo sapore delicato e la consistenza carnosa, anche per l’assenza di lische.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pesce spada nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Il pesce spada  viene largamente impiegato in varie preparazioni della cucina calabrese sotto forma di prelibati primi e secondi piatti.

Tra questi estremamente rinomato è il:

  • pesce spada arrosto con il sarmoriglio.

Si tratta di una ricetta gustosa, sana e facile da preparare, ma necessita di alcuni accorgimenti al fine di ottenere un filetto di pesce saporito, morbido e succoso.

Preparazione

Per cominciare con la preparazione del pesce spada arrosto con il sarmoriglio innanzitutto è necessario:

  • selezionare un buon taglio di pesce, ovvero un trancio alto 1/2 cm e con uno spessore uniforme;
  • sappi che non necessita di alcuni tipo di pulizia preliminare, anche la pellicina del bordo non deve essere rimossa prima della cottura perché aiuta il filetto a mantenere la sua forma;
  • premurati solo di tirare fuori il pesce dal frigo almeno mezz'ora prima, di sciacquarlo sotto acqua corrente e di tamponarlo con della carta assorbente.

Prima di procedere con la cottura realizza preventivamente la:

  • "salsa di sarmoriglio".

Per la preparazione della salsa da mettere sopra il pesce spada arrosto con il sarmoriglio è necessario mischiare:

  • un bicchiere d'olio con mezzo bicchiere d'acqua;
  • succo di limone;
  • sale;
  • pepe;
  • un pizzico di origano;
  • prezzemolo fresco;
  • aglio tritato finemente. 

Cuoci a bagnomaria per 10 minuti e filtra.

A questo punto spennella il trancio con olio d'oliva e quando la brace sarà a temperatura adagia il pesce e cuoci 7 minuti per lato.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione del pesce spada arrosto con il sarmoriglio sono:

  • pesce spada;
  • sarmoriglio;
  • olio d'oliva;
  • acqua;
  • succo di limone;
  • sale;
  • pepe;
  • origano;
  • prezzemolo;
  • aglio.

Degustazione

Servi i tranci con la salsa di salmoriglio e decora con delle fettine di limone.

Regione: Calabria
Tipologia prodotto: Prodotti da forno
Certificazione: PAT

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la "pizza alla reggina" nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Anticamente la "pitta" era considerata un prodotto secondario rispetto al pane ed era infornata per testare la temperatura del forno prima della cottura del pane.

Veniva "pittata", ossia "spennellata", per conservarla meglio.

Varianti

Somiglia molto ad una "focaccia" e può essere consumata sola o accompagnata da salumi e formaggi locali.

Sebbene sia un prodotto gastronomico povero e molto semplice, la varietà dei sapori calabri permette una vasta gamma di varianti e farciture, sia dolci che salate.

Abbiamo:

  • la "pitta 'mpigliata";
  • la "lestopitta";
  • la "pitta di maju";
  • la "pitta a riggitana".

La "pizza alla reggina", detta anche "pitta a riggitana", è una variante della pitta, diffusa maggiormente (come dice il nome stesso), presso la provincia di Reggio Calabria.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della pizza alla reggina sono:

  • 1 kg di farina 00
  • 25 g di lievito di birra;
  • 1 cucchiaino di sale fino;
  • 1 cucchiaino di zucchero;
  • 30 g di olio evo;
  • 500 ml di acqua;
  • ricotta fresca;
  • salame;
  • uova;
  • strutto;
  • prezzemolo;
  • sale;
  • pepe nero.

Preparazione

  • Stendere la pasta sfoglia;
  • versarci sopra la farcitura, (ricotta,uova,salame,prezzemolo,sale e pepe nero);
  • ricoprire con un'altra sfoglia;
  • guarnire con strutto;
  • cuocere in forno.

Degustazione

Non c'è un periodo in particolare in cui la pizza alla reggina viene cucinata e consumata.

È un preparato molto sostanzioso e saporito, dal esterno croccante e l'interno morbido e irresistibile.

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