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REGIONE: Calabria 
TIPO DI PRODOTTO: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La "limetta" è un agrume caratteristico della Piana di Sibari, dove è coltivato da secoli dopo essere stato importato dalla Spagna, infatti questa varietà viene chiamata anche "limo di Spagna".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la limetta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

La limetta, ovvero il frutto della pianta coltivata nell’Alto Ionio cosentino è:

  • molto piccolo;
  • presenta una forma tonda;
  • una buccia giallo-verde, sottile attraversata da un solco profondo sull'umbrone;
  • si caratterizza per un profumo delicato, davvero intenso e piacevole;
  • la polpa dolciastra oppure leggermente acidula.

In ogni caso appartiene alla categoria degli "agrumi dolci", anche se si tratta della specie meno nota del gruppo.

Effetti benefici

Gli intenditori apprezzano molto la limetta, proprio per i suoi effetti benefici sulla salute e per la sua bontà.

Infatti i frutti sono molto ricchi di:

  • potassio e vitamina C;

quindi costituiscono un "rimedio naturale" per contrastare il raffreddore e l'influenza.

Al tempo stesso il succo rafforza l'apparato digestivo, regolarizzando la produzione di succhi gastrici.

In cucina

Chiamata in dialetto "piretta" oppure con il nome "lime calabrese" o "limoncello calabrese", la limetta viene usata in molti modi diversi.

Ad esempio, viene utilizzata per:

  • produrre oli essenziali oppure nell'aromaterapia grazie alle sue eccellenti qualità organolettiche.
  • al tempo stesso questo agrume viene ampiamente impiegato per la preparazione di liquori e cocktail in quanto dona ai prodotti un sapore intenso.
REGIONE: Calabria 
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione

Descrizione

Il "prosciutto di maiale nero calabrese" è uno dei prodotti più apprezzati della Calabria, ottenuto dalla carne del suino nero di Calabria e prodotto nelle zone collinari che si affacciano sulla Valle dei Crati.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il prosciutto di maiale nero calabrese nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Il suino nero calabrese ha origini antichissime.

Si tratta di una razza autoctona allevata ancora oggi allo "stato brado" e che si nutre di soli "prodotti naturali", come le castagne, le ghiande, i cereali, ecc.

Ogni suino nero può arrivare a pesare oltre 200 kg.

Le sue carni si prestano in modo egregio ad essere trasformate in gustosi e fragranti salumi di tutti i tipi, apprezzati moltissimo nella loro terra di origini e molto cercati e acquistati in tutto il resto di Italia.

Caratteristiche

Il prosciutto di nero calabrese ha una consistenza unica, molto morbida, che si scioglie facilmente in bocca.

I grassi che contiene sono di alta qualità, ha infatti un basso contenuto di grassi saturi.

Sono proprio i grassi buoni contenuti al suo interno a conferirgli un sapore molto particolare, con sfumature quasi dolci.

All'occhio un grosso taglio di prosciutto con l'osso è facilmente distinguibile da altre carni di questo tipo per una colorazione scura tipica dei pigmenti dell'animale, volutamente lasciati per sottolinearne ulteriormente la provenienza, mentre al suo interno ha delle belle venature di un rosso vivo alternate a fasce bianche del grasso prelibato del suino.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione del prosciutto di maiale nero calabrese sono:

  • cosce del maiale nero;
  • lardo, dolce e rosato;
  • sale;
  • pepe;
  • crema di peperoncino calabrese dolce.

Lavorazione

Per quanto attiene il metodo di lavorazione delle carni nella creazione dei prosciutti, si procede nel modo seguente:

  • le cosce di maiale nero calabrese vengono inizialmente pressate in modo da far defluire tutto il sangue presente al loro interno;
  • successivamente si passa alla "rifilatura", ossia a quell'operazione necessaria per dare al prosciutto la sua caratteristica forma e a liberarlo del grasso superfluo;
  • in seguito si passa alla salatura, solitamente fatta a mano per permettere bene l'assorbimento del sale nelle carni in maniera uniforme;
  • poi si procede ad una prima stagionatura della durata di circa tre mesi;
  • trascorso questo periodo si effettua la "stuccatura" del prosciutto nero calabrese tramite un composto fatto a base di strutto, pepe e farina;
  • per poi proseguire con ulteriori mesi di stagionatura;
  • è usanza spalmare sul pezzo di carne lavorato della crema di peperoncino calabrese dolce che aiuta a raffinarne il sapore.

Desgustazione

Il prosciutto nero calabrese è ottimo consumato:

  • da solo, accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso calabrese;
  • con fette di pane e formaggi semi stagionati che contribuiscono a esaltarne il sapore.
REGIONE: Calabria 
TIPO DI PRODOTTO: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione 

Descrizione

I "ciccioli" o "cicoli", in dialetto calabrese, sono uno dei prodotti tipici della tradizione della Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i ciccioli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Lavorazione

Si tratta, essenzialmente, di un prodotto ottenuto dalla lavorazione del:

  • grasso (o strutto) di maiale.

Sono un alimento ad altissimo contenuto "calorico", che era essenziale nell'antica dieta dei contadini.

Si tratta di un prodotto che viene consumato in tutta Italia, e può avere una denominazione diversa in ogni regione, sebbene l'origine sia strettamente legata alla terra calabrese.

I ciccioli sono ottenuti dalla lavorazione dello strutto, e ne costituiscono la parte solida.

Possono essere lasciati in "formella" o "sbriciolati a caldo" dopo la torchiatura, e il tempo di conservazione dei ciccioli può arrivare fino ai due mesi, se ben conservati.

Ingredienti

Gli ingredienti per la creazione dei ciccioli sono:

  • grasso del maiale;
  • aromi vari (chiodi di garofano, cannella, pepe, noce moscata);
  • sale (non sempre).

In cucina

Contengono un'altissima dose di grasso, e ciò conferisce ai ciccioli la loro caratteristica:

  • consistenza spalmabile.

Per questo motivo, sono molto utilizzati nella preparazione di:

  • bruschette;
  • pizze;
  • frittate;
  • in piatti tipici della tradizione calabrese.

All'interno della massa di grasso che forma i ciccioli, sono presenti pezzetti di carne magra, che danno sapore e consistenza al prodotto, spesso utilizzato anche come secondo piatto, o per la preparazione di antipasti.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Prodotti della gastronomia

Descrizione

Come in ogni buona tradizione regionale, i giorni di festa in Calabria si contraddistinguono per la presenza di alcuni immancabili piatti da preparare in occasione dei pranzi in cui si riunisce tutta la famiglia per stare insieme, festeggiare e godere del buon cibo e della buona compagnia.

Cetificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la frittata Pasquale nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

Tra i piatti che non possono mancare a Pasqua c'è la famosa "frittata Pasquale", originaria della zona di Cosenza, che mette d'accordo tutti.

La frittata Pasquale ha una preparazione semplice, pochi ingredienti rigorosamente calabresi e un sapore scoppiettante.

L'ingrediante principale da associare alle "uova" è la "soppressata", con la possibilità di aggiungere altri tipi di salsicce calabresi, magari piccanti,

Il caciocavallo silano è il secondo elemento che arricchisce la frittata Pasquale calabrese.

Poi aggiungiamo:

  • uova;
  • olio di semi.

Il momento più bello è quello dedicato al "taglio" di soppressata e caciocavallo, perché mentre affetti queste due specialità puoi regalarti qualche assaggio.

Preparazione

I passaggi per la preparazione sono facili:

  • sbatti le uova energicamente;
  • taglia un bel po' di fette di soppressata e di caciocavallo;
  • unisci il tutto aggiungendo pepe e sale;
  • poi passa alla cottura in una padella calda;
  • olio di semi.

La frittata Pasquale è pronta in pochi minuti!

Ciò che rende speciale questo piatto è l'affetto che lo lega ai calabresi, in particolar modo ai cosentini per i quali non è Pasqua senza la loro amata frittata Pasquale.

I più audaci possono scegliere di aggiungere qualche pezzo di "salsiccia piccante sbriciolata", per ottenere un gusto leggermente pungente.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Prodotti della gastronomia  

Descrizione

Le "polpette di melanzane", in dialetto "purpetti i mulingiana", rappresentano quell'immancabile portata del pranzo domenicale che mette sempre tutti d'accordo, anche i commensali dal palato più sensibile.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le polpette di melanzane nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

Esistono diverse varianti della ricetta delle polpette di melanzane, ognuno decide di arricchirla come meglio crede in base ai propri gusti, ma la ricetta originale è una sola e gli ingredienti sono precisi:

Preparazione

Vediamo ora assieme come preparare delle polpette di melanzane secondo tradizione calabrese (ricetta per 4 persone):

  • affettate le melanzane lunghe con tutta la buccia;
  • in pentola fate bollire l’acqua e aggiungetevi le melanzane a fettine per una quindicina di minuti, coprite col coperchio durante la cottura;
  • nel mentre mettete ammollo il pane e lasciatevelo per circa un ora;
  • tirate fuori il pane dall’acqua, strizzatelo e sbriciolatelo in una ciotola;
  • aggiungete prezzemolo, aglio tritato, un uovo e il pecorino grattugiato; 
  • spolverate con pepe nero e sale;
  • strizzate le melanzane cotte, ormai raffreddate e aggiungentele nella ciotola;
  • impastate bene con le mani;
  • aggiungete il secondo uovo e il pangrattato per avere la giusta consistenza e continuate a impastare;
  • date alle vostre polpette la forma che preferite e poi mettetele in padella con olio bollente;
  • lasciate soffriggere fino ad ottenere una bella doratura, poi giratele e fate lo stesso dall’altro lato;
  • finita la doratura le vostre polpette sono pronte.

Varianti

Tra le molte varianti, una delle più apprezzate è quella che prevede di sostituire il pecorino con il caciocavallo calabrese che, messo al centro della polpetta impanata, permette di ottenere l'effetto filante e un sapore più intenso, molto apprezzato da certi palati.

polpetta di melanzane spaccata in due, con caciocavallo filante

Degustazione

Servi le polpette di melanzane ancora calde e vedrai che i tuoi ospiti non potranno che esserne soddisfatti.

Sono perfette per un aperitivo, per una cena con gli amici o in generale per un pasto semplice, salutare e gustoso.

Sono ottime da intingere nelle salse:

  • da provare con una qualsiasi salsa alle erbette;
  • prelibate con una salsa di pomodoro e basilico leggermente piccante, per chi preferisce un gusto un pochino più forte.
RegioneCalabria
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Le "scalille" sono piccoli dolci calabresi che si preparano durante le feste di Natale come vuole la tradizione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le scalillenella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

In alcune zone della Calabria sono detti anche "scaliddi", in altre "scaliddre", ma tutti onorano la festività degustando il dolce tipico.

Nella lingua italiana "scalille" sta per "scalette", il simbolo del cammino che porta a Gesù.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle scalille sono:

  • farina;
  • uova;
  • lievito;
  • zucchero;
  • un pizzico di cannella;
  • una tazzina di liquore all'anice;
  • miele;
  • olio per frittura.

Preparazione

Si impastano tutti gli ingredienti, poi:

  • dal composto ottenuto si stacca una piccola parte;
  • si allunga fino ad ottenere un cordoncino lungo circa 25 cm;
  • si avvolge intorno ad un cucchiaio di legno;
  • si sfila delicatamente e si sistema su un vassoio, così fino ad esaurire l' impasto.

Friggitura

  • Si "friggono" le scalille nell'olio caldo e intanto che si raffreddano, si scioglie il miele in un tegamino;
  • si versa sulle scalille e si decorano i dolcetti con una pioggia di codette di zucchero colorate.

Curiosità

Prima di friggere le "scalille" c'è l'usanza di calare nell'olio bollente una "piccola porzione" di impasto modellato a croce, si tratta di un rito augurale riservato ai capifamiglia.

I golosi di cioccolata possono sostituire il miele con una "glassa al cioccolato" e decorare i biscotti con codette al cacao.

Degustazione

Le scalille sono giusti per:

  • la prima colazione;
  • speciali per chiudere in bellezza un pranzo;
  • adatti anche da regalare a parenti e amici.

Impossibile trovare questi dolci fuori regione, è un piacere riservato alla gente di Calabria da sempre legata alla tradizione contadina e ai sapori tramandati nel tempo.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Come tutti i dolci tipici della tradizione pasticcera calabrese anche i "cannoli", "i cannola" in dialetto, sono vere bontà nate da una cultura culinaria legata alle produzioni del territorio.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i cannoli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

I cannoli della Calabria sono dolci tradizionali realizzati a mano, vere e proprie bontà figlie di una cultura materiale fatta di tecniche antiche, ancora vive perché tramandate da generazione in generazione.

I cannoli sono un'effettiva delizia che accarezza l'olfatto e coccola le papille gustative.

La loro base è una deliziosa:

  • pasta avvolgente, contraddistinta da una fragranza penetrante.

Una vera e propria leccornia, che si scioglie in bocca in un tripudio di gusto difficile da descrivere a parole.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la creazione della pasta deicannoli sono:

  • 250 g di farina 00;
  • 30 g di strutto;
  • 30 g di zucchero semolato;
  • 1 uovo;
  • 1 tuorlo;
  • 50 ml di Marsala;
  • 10 ml di aceto;
  • una scorza di arancia non trattata;
  • un pizzico di sale;
  • un pizzico di cannella in polvere;
  • olio di arachidi.

Gli ingredienti per la creazione della crema dei cannoli sono:

  • 800 g di ricotta di pecora;
  • 320 g di zucchero a velo.

Gli ingredienti, invece, per le decorazioni dei cannoli sono:

  • scorzette di arancia candite;
  • pistacchi di Bronte;
  • ciliegie candite;
  • gocce di cioccolato fondente;
  • cannella in polvere;
  • zucchero a velo.

Preparazione

Una volta cotto, l'involuco cilindrico viene variamente farcito.

Il ripieno che va per la maggiore è quello realizzato da un goloso e morbido composto a base di crema e panna montata.

Tuttavia, sono altresì da provare i cannoli farciti con la crema di ricotta arricchita da frutta candita e quelli con l'appetitosa crema di cioccolato.

Proprio la presenza di due materie prime eccezionali quali il latte e il coccolato ha permesso alla tradizione gastronomica pasticcera di creare prodotti eccelsi quali, tra gli innumerevoli, i famosi tartufi.

I cannoli calabresi sono autentiche tentazioni, impossibile non innamorarsene.

Veri e propri sfizi della creatività dell'arte dolciaria tradizionale, riproposti ancor oggi dagli artigiani della pasticceria seguendo sempre l'antica ricetta di una volta.

Certificazioni

La "crema reggina" è una specialità dolciaria tipica della provincia di Reggio Calabria e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali l'ha inserita nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione  Calabria (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di un gusto di "gelato cremoso" dal colore:

  • rosa chiaro;
  • a base di rhum;
  • arricchito con piccoli pezzi di frutta candita di colori diversi;
  • gocce di cioccolato.

D'estate, i turisti fanno la fila fuori alle gelaterie calabresi per assaggiare la crema reggina.

Origine della crema reggina

Devi sapere che la crema reggina è nata per caso.

Giuseppe Caridi, titolare dell'omonimo laboratorio di dolci, era intento a preparare la "crema pasticcera" quando si accorse di:

  • "non avere abbastanza farina per amalgamare l'impasto".

Provò ad usare il rhum, ma esagerò, e la crema assunse una "consistenza particolare".

All'assaggio rimase meravigliato dal gusto e la mise in commercio come gelato, decorando con:

  • canditi e scaglie di cioccolato fuso.

Lo chiamò crema reggina proprio in omaggio alla città di Reggio Calabria.

Ingredienti

Se vuoi preparare la crema reggina, ti servono:

  • latte;
  • zucchero;
  • semi di carruba;
  • rhum;
  • coloranti per alimenti;
  • pezzetti di frutta candita;
  • cioccolato.

Lavorazione

Si lavora esclusivamente a mano seguendo il seguente procedimento:

  • mescolare insieme zucchero, semi di carruba in polvere e colorante rosa per alimenti;
  • si aggiunge il latte e si versa tutto nel pastorizzatore;
  • una volta a 85°C lascia riposare per circa mezz'ora;
  • al prodotto liquido aggiungi essenza di rhum e manteca per circa 10 minuti a -15°C;
  • termina decorando con frutta candita e cioccolato.

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