Seleziona la tua lingua

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 

Descrizione

I "mostaccioli", anche detti "mustazzoli" o "mustazzolos", sono biscotti tipici sardi, della provincia di Oristano, a lenta lievitazione e normalmente presentati sotto forma romboidale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i mostaccioli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Tradizioni

I mostaccioli sono un prodotto di pasticceria molto antico, per cui gli ingredienti che li compongono sono piuttosto semplici ed hanno lungo tempo di lievitazione.

Le donne sarde che preparavano questi dolci erano dotate di una grande pazienza.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione di 8 porzioni di mostaccioli sono:

  • 500 g di farina;
  • 500 g di zucchero semolato;
  • acqua;
  • 1 bustina di lievito di birra;
  • 150 g di zucchero a velo;
  • scorza di 1 limone;
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere;
  • mezzo cucchiaio di bicarbonato di sodio.

Preparazione

Puoi facilmente preparare i mostaccioli a casa procurandoti a parità di dosi della farina di tipo 00 e dello zucchero semolato.

Con queste dosi, per una lievitazione efficace, è opportuno aggiungere una bustina di lievito di birra e mezzo cucchiaio di bicarbonato di sodio.

Per dare all'impasto dei mostaccioli la classica fragranza dovrai aggiungere la scorza di un limone e mezzo cucchiaio di cannella.

Il procedimento di lavorazione è molto semplice:

  • è necessario amalgamare fino ad ottenere un composto omogeneo farina e lievito di birra sciolto in acqua;
  • l'impasto si ottiene aggiungendo acqua e successivamente lo zucchero, la cannella, la scorza di limone e il bicarbonato;
  • finito di impastare dovrai coprire il composto con un canovaccio e lasciarlo a lievitare almeno 48 ore.

Non c'è un tempo standard di lievitazione:

  • di solito è pronto per essere infornato quando si formano delle bolle d'aria al suo interno.

Finita la lievitazione, puoi ottenere i mostaccioli stendendo la pasta e facendone rombi spessi mezzo centimetro.

La cottura dei mostaccioli è consigliata a 160 gradi per venti minuti.

Ecco che avrai ottenuto un ottimo dolce morbido e gustoso, ma anche semplice ed economico.

Regione: Sardegna
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

I "bianchittos" sono dei dolcetti a base di meringa tipici della Sardegna!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i bianchittos nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Tradizioni

Non vi è una vera e propria zona di origine, ma vengono preparati un poò ovunque nell'isola.

Oggi si possono assaggiare soprattutto durante feste e pranzi di nozze.

Secondo la tradizione venivano offerti dagli sposi come ringraziamento per i regali ricevuti.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei bianchittos sono:

  • 150 g di mandorle tritate;
  • 500 g di zucchero a velo;
  • scorza di 2 limoni;
  • 5 albumi d'uovo;
  • un pizzico di sale;

Preparazione

I bianchittos sono molto semplici da cucinare e non richiedono particolari abilità, ma è indispensabile avere un’impastatrice planetaria, in quanto gli albumi devono essere lavorati per lungo tempo.

La prima cosa da fare è:

  • mettere le chiare d'uovo nella ciotola della planetaria, aggiungere un pizzico di sale e montare a neve per almeno 10 minuti;
  • nel frattempo si dovrà versare dentro un pò per volta lo zucchero a velo e continuare a mescolare per altri 5-10 minuti;
  • quando gli albumi sembreranno belli soffici e gonfi, è necessario aggiungere la scorza di limone grattugiata e le mandorle tritate grossolanamente;
  • con l'ausilio di una spatola o un cucchiaio, continuare ad amalgamare dall’alto verso il basso per non smontare il composto;
  • a questo punto si può mettere l'impasto in una sac à poche dotata di bocchetta liscia per formare dei ciuffetti sopra una teglia rivestita con carta da forno;
  • una volta terminato tutto il composto, si possono infornare i bianchittos a 120 °C per almeno un’'a e mezza;
  • infine, sfornare, fare raffreddare e servire con un bel caffè o un tè caldo.
Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "coccoietto con l'uovo", in dialetto "coccoi de ou", è un pane tipico sardo diffuso in tutta la Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il coccoietto con l'uovo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Tradizioni

Il coccoietto con l'uovo veniva tradizionalmente preparato in occasione della Pasqua ed è per questo che nel dialetto dell'isola è conosciuto anche con il nome di "coccoi de Pasca", coccò di Pasqua appunto.

Ingredienti

La realizzazione del coccoietto con l'uovo avviene utilizzando gli ingredienti usati per gli altri tipi di pane, ovvero:

  • semola di grano duro;
  • acqua;
  • sale;
  • lievito.

Caratteristiche

La crosta è croccante e presenta numerose sporgenze, mentre la mollica è abbastanza compatta.

La particolarità del coccoietto con l'uovo è rappresentata:

  • dalle forme con le quali viene realizzato e soprattutto dalla presenza di un uovo, tradizionale simbolo pasquale, incastonato nella pasta.

Le forme che caratterizzano questo pane sono:

  • molto varie e cambiano in base alle zone di produzione.

Tradizioni

Le forme più diffuse di coccoietto con l'uovo sono:

  • le forme a semicerchio e quelle che rappresentano animali stilizzati come uccelli, galline e pesci.

Proprio per la particolare forma di pesce, in alcune zone della Sardegna il coccoietto con l'uovo è conosciuto anche come "aguglia".

Era usanza regalare il "coccoi de Pasca" a parenti e amici come auspicio di fertilità e fortuna.

Infatti, l'uovo racchiuso nel pane era simbolo di prosperità.

Invece, il pane realizzato con le forme di animali era tradizionalmente riservato ai bambini, un po' come avviene oggi con le uova di Pasqua. 

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Il "civraxiu" è il nome sardo di un particolare tipo di pane, diffuso in tutta la Sardegna ma le cui radici si trovano a Sanluri, un paese del Medio Campidano nella zona sud-occidentale dell'Isola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il civraxiu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Il nome presenta alcune variazioni, come civràxu e civàrxu, a seconda della zona di produzione.

Molto probabilmente il nome civraxiu deriva dalla parola latina "cibarius", ovvero cibo.

Ciò dimostrerebbe le origini molto antiche di questo particolare tipo di pane.

Ingredienti

Il civraxiu viene realizzato utilizzando:

Caratteristiche

Il civraxiu è caratterizzato da:

  • una forma circolare ma, irregolare;
  • da una crosta scura e croccante;
  • da una mollica tenera e compatta.

La forma del civraxiu è generalmente molto grande, con un peso medio tra 1,5 e 2 kg.

Preparazione

La preparazione risulta abbastanza particolare in quanto prevede una doppia lievitazione, quindi:

  • dopo aver lavorato l'impasto, si conferisce al civraxiu la forma tipica e si lascia lievitare una prima volta;
  • si passa alla seconda lievitazione che avviene all'interno di cesti ricoperti da lino o cotone che hanno la funzione di assorbire l'umidità della pasta;
  • dopo questo processo si passa alla cottura nel forno a legna.

Il civraxiu è caratterizzato da un periodo di conservazione molto lungo ed è per questo che era il pane più consumato dai contadini e dai pastori del Campidano.

Ancora oggi nel sud dell'Isola il civraxiu è il pane che viene consumato quotidianamente e che si trova in ogni panificio, portando avanti una tradizione ormai centenaria.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Le "orilletas", dette anche "origliettas" o "urigliettas", sono un dolce tradizionale della Sardegna e vengono preparate soprattutto a Carnevale e durante le Festività Pasquali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le orilletas nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Non sono altro che:

strisce di pasta sottile intrecciate come rose, fritte nell’olio e cosparse di miele.

Oggi vengono cucinate in tutta la regione, ma sono caratteristiche:

  • della Gallura;
  • della Baronia;
  • delle Barbagie;
  • di piccoli Comuni come Pattada, Bitti, Bono, Posada e Benetutti.

Origini

Nel corso dei secoli la ricetta è rimasta per lo più inalterata ed in alcuni casi a cambiare è la forma data alle striscioline di impasto.

Ingredienti

Per preparare questa specialità sarda occorrono:

  • 5 tuorli;
  • 1 scorza di limone;
  • 500 g di farina di semola;
  • 1 cucchiaio di strutto;
  • mezzo cucchiaio di zucchero;
  • acqua;
  • miele;
  • scorza d’arancia.

Lavorazione

Per la preparazione delle orilletas si può cominciare così:

  • setacciando la farina e formando una fontana su un tagliere o un piano di lavoro;
  • aggiungere le uova, lo strutto, lo zucchero e due cucchiai d’acqua;
  • impastare con le mani per amalgamare gli ingredienti e dare al composto una forma regolare;
  • a questo punto si lascerà riposare la pasta per 10 minuti, trascorsi i quali si può stendere con il matterello una sfoglia dello spessore di circa 1 cm.

Con l'aiuto di una rotella dentellata si devono tagliare delle strisce di impasto della lunghezza di 8-10 cm e larghe 2 cm.

Una volta pronte si devono unire alle estremità, formando dei cerchi intrecciati che ricordano vagamente delle "roselline"

Infine, le orilletas devono essere fritte in olio bollente e passate in padella con il miele e scorza di arancia e limone. 

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

Il "prezzemolo sardo" è una varietà di prezzemolo tipica del territorio sardo.

Certificazioni

Il Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il prezzemolo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di:

  • una pianta erbacea molto particolare e originaria proprio della Sardegna;
  • le foglie di questo prezzemolo sono più piccole rispetto alle altre varietà, hanno il contorno abbastanza frastagliato e una tonalità di verde molto scuro;
  • il profumo è intenso;
  • il gusto è molto accentuato.

Si vende a mazzetti ed è reperibile tutto l'anno.

Origine

Sembra che la coltivazione del prezzemolo in Sardegna abbia una tradizione molto antica.

Questo tipo di prezzemolo è ancora oggi reperibile grazie alla saggezza delle donne sarde che un tempo destinavano parte dei loro terreni alla coltivazione di piante aromatiche tra cui il prezzemolo sardo.

Nella provincia di Cagliari, e precisamente nel piccolo comune di Sestu, con il passare degli anni la pianta di prezzemolo è diventata un'erba aromatica di grande valore economico.

Il prezzemolo sardo viene definito "l'oro degli ortolani", perché riesce ad assicurare un guadagno costante tutti i mesi dell'anno.

Il seme di questa varietà di prezzemolo è passato attraverso molte generazioni e attualmente viene coltivato quasi esclusivamente per uso familiare.

Alcuni orticoltori provvedono personalmente alla vendita del loro prezzemolo, certi di offrire ai consumatori un prodotto di qualità:

  • il prezzemolo sardo non è trattato con gli antiparassitari, le piante infestanti vengono sradicate a mano e anche la raccolta è sempre manuale.

Il prezzemolo è una pianta aromatica molto preziosa in cucina ma è anche largamente usata in erboristeria grazie alle sue proprietà benefiche.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

La "mela appicadorza", "baccalana", "baccalarisca" o "mela 'e ferru" è una tipologia di mela il cui albero è soggetto a cascola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la mela appicadorza nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Questo albero fiorisce nel periodo dal primo al quindici Maggio, mentre la raccolta del frutto avviene verso la fine del mese di Settembre, poi vengono lasciate maturare per ammezzimento, ossia arrivare a far imbrunire la polpa del frutto.

Questa metodologia di produzione ha subito varie analisi il cui risultato positivo ha evidenziato che non sono presenti rischi dal punto di vista microbiologico, fisico e chimico.

La presenza di questo speciale tipo di albero è tipica della zona del Montiferru e si ritrovano testimonianze anche in alcuni testi antichi.

Caratteristiche

La particolarità di questo frutto sta nella modalità di conservazione, ovvero:

  • vengono creati dei grappoli legando le mele tra di loro e poi si appendono finché non si arriva al totale consumo.

Da questo procedimento deriva infatti il nome "appicadorza", oppure vengono messe in mezzo alla paglia per portarle alla maturazione.

Passato il tempo necessario alla maturazione, la mela appicadorza può essere consumata nel periodo da Ottobre a Dicembre, oppure se conservato in maniera adeguata si mantiene anche per periodi più lunghi.

Durante il periodo di maturazione richiesto,  la mela appicadorza viene appesa in particolari magazzini privi di luce e vengono lasciate lì per tutto il periodo necessario.

Descrizione

Il corbezzolo, o Arbutus unedo o albatro è una pianta coltivata soprattutto in Sardegna, Sicilia  e Toscana. E' difficile trovarlo in Italia in altre zone.

Caratteristiche

La caratteristiche principali della pianta di corbezzolo sono:

  • un arbusto sempre verde, che conferisce nel periodo autunnale (quando fiorisce e fa i frutti) un carattere esclusivo al giardino in cui è presente;
  • le foglie sono piuttosto consistenti, hanno forma ovale con il margine seghettato;
  • I frutti del corbezzolo sono tondi, di colore che va dall'arancione (quando sono ancora acerbi) fino al rosso vivo quando sono ben maturi (periodo autunnale); caratterizzati da una superficie esterna rugosa per via dei piccolissimi dentini che la ricoprono;
  • la fioritura e la fruttificazione avvengono contemporaneamente; questa è una caratteristica piuttosto particolare;
  • occupando molto spazio si presenta spesso come pianta solitaria o cespuglio isolato;
  • tutte le parti della pianta hanno proprietò salutari. Ricco di vitamine e antiossidant, il corbezzolo è apprezzato per le sue proprietà antidiarroiche, antinfiammatorie soprattutto per fegato, intestino e vie urinarie; è anche utile per mantenere regolata la pressione alta; Attenzione però: il corbezzolo deve essere assunto con moderazione perchè può portare disturbi allo stomaco e/o stitichezza;

Il terreno 

Il terreno che ospita il corbezzolo deve essere:

  • fertile e ben drenato;
  • esposto quasi totalmente al sole;
  • ben riparato dall'azione dei venti, soprattutto quelli molto freddi che potrebbero danneggiare l'arbusto.

Consumo

Oltre al consumo diretto, per chi ha la possibilità di accedere al prodotto fresco, il corbezzolo viene utilizzato principalmente per la realizzazione di ottime confetture. Se ne ricava anche un prelibato miele dalle proprietà antisettiche e un apprezzato liquore

Marmellata (confettura) di corbezzolo

Ingredienti:

Gli ingredienti necessari per la preparazione della marmellata di corbezzolo sono:

  • corbezzoli appena raccolti;
  • acqua;
  • zucchero;
  • bucce di limone.

Preparazione:

  • lavate i corbezzoli appena raccolti e bolliteli a fuoco lento per circa mezz'ora fino a che la buccia diventi abbastanza morbida. Aggiungete dell'acqua, se necessario;
  • setacciate il composto ottenuto in modo da ricavarne solo la polpa. Preparatevi: il  procedimento è abbastanza lungo;
  • ottenuta la polpa, aggiungete lo zucchero nella misura di 350 grammi per ogni chilo di polpa, in modo da ottenere un gusto relativamente dolce e una consistenza corposa ;
  • riportate a bollore la polpa e fatela cuocere per circa venti minuti aggiungendo delle bucce di limone per aromatizzare;
  • quando il composto è addensato, spegnete la fiamma e lasciate raffreddare qualche minuto;
  • riempite e chiudete i barattoli ermeticamente;
  • aspettate qualche giorno prima di gustare quest'ottima marmellata su delle fette biscottate o del pane fresco o tostato.

Curiosità

Il corbezzolo è purtroppo una pianta poco conosciuta e non tutti sanno che è anche nota con il nome di pianta di Garibaldi. Riuscite a immaginare il perché? Perché ricorda i colori della bandiera italiana con le sue foglie verdi, i fiori bianchi e i frutti rossi!

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 
 
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotti : Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

"Gli amaretti", in dialetto "amarettos de mendula" ovvero "amaretti di mandorla", sono dolcetti dipici diffusi in tutta la Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'amaretto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Degli Amaretti sardi esistono versioni simili anche in altre regioni italiane, le quali però differiscono da quelli sardi per l'aspetto e per l'utilizzo di alcuni ingredienti.

Alla base del dolce ci sono le mandorle, uno degli ingredienti più utilizzati nella tradizione dolciaria sarda.

Proprio questo ingrediente rende gli amaretti sardi diversi rispetto alle altre varianti in quanto le mandorle sarde hanno delle caratteristiche particolari, come ad esempio la bassa percentuale di acqua, che rende il prodotto finale unico.

Gli Amaretti si caratterizzano per:

  • la forma semisferica;
  • una crosta screpolata e leggermente croccante che contrasta in maniera perfetta con la morbidezza del cuore del biscotto fatto di pasta di mandorle.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione della ricetta tradizionale degli amaretti sardi sono:

  • 200 g di mandorle pelate;
  • 15 g di mandorle armelline;
  • 140 g di zucchero semolato;
  • 125 g di zucchero a velo;
  • 50 g di albumi;
  • 3 g di ammoniaca per dolci;
  • estratto di mandorla amara (a piacere).

A questi ingredienti base, ve ne sono altri che possono essere aggiunti durante la preparazione, ovvero

  • aromi;
  • miele;
  • latte;
  • lievito;
  • conservanti (soprattutto nella produzione industriale).

Preparazione

Iniziate con la preparazione degli amaretti seguendo la nostra ricetta:

  • prendete le mandorle "pelate" e tostatele in forno preriscaldato a 200 gradi;
  • sucessivamente, con l'aiuto di un mixer, versate le mandorle, lo zucchero semolato e lo zucchero a velo;
  • tritate il tutto.

Una volta tritato, tiratelo fuori e "setacciatelo" per poi reinserirlo nel mixer e procedere ad una seconda tritatura.

Una volta ottenuto un composto finemente tritato, dovete aggiungere l'ammoniaca per dolci, gli albumi e "a piacere" qualche goccia di estratto di mandorle amare.

Aiutatevi con una spatola per amalgamare gli ingredienti al fine di ottenere un impasto morbido e omogeneo.

Con un canovaccio, coprite l'impasto e lasciatelo riposare in frigorifero per una notte intera.

Il giorno dopo, l'impasto si sarà "solidificato" e manualmente, create tante piccole "palline".

Mettete della carta da forno sulla teglia, disponete le vostre palline e con le dita cercate di schiacciarle leggermente al centro, sucessivamente:

  • preriscaldate in forno statico a 170 gradi e lasciate cuocere per 20 minuti.

Trascorso il tempo di cottura, prima di degustarli, lasciateli raffreddare.

amaretto sardo preparazione

Proprietà organolettiche

L'utilizzo delle mandorle amare rende gli amaretti non eccessivamente dolci, con un piacevole retrogusto amarognolo.

Tradizioni

Nella tradizione sarda gli amarettos de mendula sono i dolci delle feste!

Infatti, venivano preparati in occasione del Natale e della Pasqua, ma anche per cerimonie come matrimoni e battesimi.

Ancora oggi gli amaretti sono diffusi in tutta l'isola ed è possibile trovarli nelle pasticcerie durante tutto l'anno.

Degustazione

Tradizionalmente vengono consumati come dessert dopo il pasto oppure in accompagnamento al caffè, a vini dolci o a liquori tipici come il mirto.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTIPaste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "gateau" è un dolce tipico della Sardegna e diffuso in tutta l'Isola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il gateau nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origine

Nel dialetto sardo il nome francese subisce una storpiatura e diventa "gattò de mendula", ovvero "gateau di mandorla".

Nell'isola questo dolce ha una tradizione molto antica e nel corso del tempo sono nate anche alcune varianti che differiscono per l'utilizzo di certi ingredienti.

Caratteristiche

Il gateau sardo si caratterizza per la particolare croccantezza oltre che per la tradizionale forma a "rombo".

Alla base del dolce ci sono le mandorle e la preparazione risulta abbastanza semplice.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione del gateau sono:

  • mandorle;
  • zucchero o miele;
  • succo di limone;
  • scorza grattugiata di limone.

Preparazione

Per la preparazione del gateau si inizia:

  • spellando le mandorle e tagliandole in piccoli pezzi;
  • quindi si procede a far sciogliere lo zucchero insieme al succo di un limone;
  • si aggiungono poi le mandorle e la scorza grattugiata di un limone, che contribuisce all'aroma intenso del prodotto finito;
  • si mescola il tutto fino a far caramellare lo zucchero;
  • terminata questa fase si stende il composto su una superficie antiaderente e si appiattisce con il mattarello fino a raggiungere uno spessore di circa mezzo centimetro;
  • a questo punto si procede al taglio del gateau nelle consuete forme a rombo;
  • una variante altrettanto diffusa è quella che prevede l'utilizzo del miele al posto dello zucchero, con il dolce che assumerà una colorazione più scura.

Tradizioni

Il gateau veniva tradizionalmente preparato in occasione di cerimonie particolari come i matrimoni, mentre oggi lo si può trovare durante tutto l'anno.

Degustazione

Il gateau viene servito come dessert e solitamente accompagnato da vini dolci come il moscato.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotti : Preparazione di pesci, molluschi e crostacei

Descrizione

La "merca di muggine" è un piatto tipico della tradizione sarda, più specificatamente di Oristano e Nuoro.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la merca di muggine nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Questo piatto ha un'origine Fenicia, in quanto questo popolo basava come sua attività primaria la pesca ed erano soliti conservare il pesce sotto sale, la parola Merca significa infatti "cibo salato".

Ingredienti

La preparazione di questo piatto è abbastanza facile, richiede tra tempo di cottura e tempo di preparazione circa 40 minuti e gli ingredienti per realizzarla sono i seguenti:

  • muggine;
  • cipolla;
  • carota;
  • sedano;
  • prezzemolo;
  • salicornia;
  • limone;
  • olio evo;
  • sale.

Lavorazione

Per preparare la merca di muggine, per prima cosa bisogna:

  • privare il muggine delle sue interiora;
  • eliminare le squame e lavarlo sotto l'acqua corrente;
  • poi inserirlo in una pesciera e coprirlo di acqua fredda;
  • tagliare a pezzetti la cipolla, il sedano, la carota e il prezzemolo e inserirli nella pesciera con abbondante sale, questi ingredienti permettono di conservare il pesce per più giorni;
  • mettere la pesciera sul fuoco e portare il tutto ad ebollizione.

Una volta raggiunto il bollore abbassare la fiamma al minimo e lasciare continuare la cottura per 20 minuti.

Trascorso il tempo necessario per la cottura bisogna:

  • lasciarlo raffreddare nella sua acqua di cottura;
  • una volta raffreddato toglierlo dall'acqua e lasciarlo scolare fin quanto non sarà completamente asciutto;
  • prendiamo un piatto abbastanza largo e disponiamo su esso tutte le foglie di salicornia fino a ricoprirlo completamente;
  • poggiamo sopra il pesce e continuiamo a ricoprirlo con la salicornia fino a far sì che il muggine non prenda più aria;
  • lasciamo il pesce in questo stato per due giorni.

 Passati i due giorni, eliminiamo le foglie, puliamo completamente il pesce e ne ricaviamo dei filetti che saranno poi disposti su un piatto da portata e ricoperti da un filo di olio e succo di limone.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotti : Preparazione di pesci, molluschi e crostacei

Descrizione

La "bottarga di muggine", chiamata anche "bottariga", è un prodotto tipico della Sardegna che si ottiene dalle "uova di muggine".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la bottarga di muggine nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Prestigio

Per la sua qualità e per il suo colore ambrato viene considerato:

  • l'oro della Sardegna.

Origini

La bottarga di muggine ha un'origine Fenicia e ancora oggi la maggiore produzione si ottiene nelle zone in cui i Fenici fecero i loro insediamenti.

La bottarga di muggine essendo un cibo ricco di:

  • proteine;

era considerato in passato come "l'alimento ideale dei pescatori".

Oggi è considerato un prodotto "pregiato" che trova nella gastronomia sarda un notevole impiego soprattutto come:

  • condimento per la pasta;
  • come ingrediente principale negli antipasti.

Procedimenti

Il procedimento per ottenere questa prelibatezza si divide in tre fasi:

  • "estrazione" delle uova dalla femmina di muggine;
  • "salazione" per due o tre ore :
  • "essiccazione" in un posto ventilato per ottenere la giusta stagionatura.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione delle "linguine alla bottarga di muggine" sono:

  • linguine;
  • bottarga;
  • aglio;
  • olio extra vergine di oliva;
  • sale;
  • prezzemolo;
  • pepe.

Preparazione

Per la preparazione inizia:

  • a mettere l'acqua in una pentola e aggiungi il sale, poi metti sul fuoco;
  • prendi una padella capiente e aggiungi dell'olio e dell'aglio schiacciato;
  • quando vedi che l'aglio ha raggiunto una giusta doratura toglilo e prosegui con la ricetta.

Butta nell'acqua bollente le linguine e scolale quando le senti al dente.

Versa la pasta nella padella con l'olio, aggiungi un po' di bottarga e fai saltare per cinque minuti.

Degustazione

Prima di servire le linguine aggiungi il pepe, il prezzemolo e ancora bottarga grattugiata!

I&T Srl Innovativa

P.IVA 09780790961
CF 09780790961
Via Vertoiba 2, - 20137 Milano

Sistemi di Pagamento

 MasterCard  PayPal  Sepa Visa 

 

Seo by @enitto