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REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasta fresca

Descrizione

La "pasta reale di Erice" non è altro che la classica "pasta di mandorle siciliana", impiegata per creare tutti quei dolcetti colorati in "marzapane".

Certificazione

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta reale di Erice nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origini

È diffusa in tutta la Sicilia, ma quella di migliore qualità viene realizzata ad Erice, piccolo borgo in provincia di Trapani.

Di solito viene preparata il 2 Novembre o in occasione della Festa di Ognissanti.

La tradizione racconta che questa pasta è di origine Araba e sembra che sia stata inventata da alcuni Saraceni che la ottennero mescolando per caso farina di mandorle e zucchero.

Era chiamata ‘marzaban’, in riferimento alla scatola di legno nella quale la riponevano e durante la Dominazione Araba fece la sua comparsa anche in Sicilia.

La pasta reale di Erice entrò nei "conventi", dove le monache di clausura la trasformavano in deliziosi dolcetti per gli abitanti del paese.

La stessa ricetta divenne quasi un "segreto", così come i vari trucchi e suggerimenti per una preparazione ottimale.

Ad Erice la produzione è ancora molto importante, in quanto è indispensabile per i cosiddetti "frutti di Martorana".

Ingredienti

Per la pasta reale di Erice sono necessari pochi ingredienti:

  • 250 g di acqua;
  • 1 kg di zucchero;
  • 1 kg di farina di mandorle;
  • mezza bustina di vaniglia in polvere.

Preparazione

La preparazione richiede pochi semplici passaggi:

  • mettere zucchero ed acqua in un pentolino;
  • lasciar cuocere a fiamma bassa fino a che lo zucchero non inizia a filare;
  • aggiungere la vaniglia e la farina di mandorle;
  • mescolare il composto finché con si stacca dal fondo del tegame;
  • trasferire il composto su un piano di lavoro;
  • farlo raffreddare e modellare a piacimento per ottenere i dolci che si preferisce.

In cucina

La pasta reale di Erice ha molteplici utilizzi in cucina, alcuni di questi ve li riportiamo qui di seguito.

Quindi la possiamo utilizzare per:

  • fare la granita di pasta di mandorle;
  • creare svariate sculture dolciarie come l'agnello o il pesce;
  • produrre biscotti o semplici dolcetti;
  • decorare torte;
  • come ingrediente per la "cassata".

 

 

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Miele

Descrizione

Il "miele delle Madonie" é un prodotto naurale, originario dell' omonimo complesso di 15 comuni della provincia di Palermo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele delle Madonie nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Gusti

Il parco ospita delle specie vegetali uniche, che danno al miele numerose proprietà nutritive e un gusto molto particolare.

Il miele si presenta in diversi gusti, a seconda della pianta da cui é derivato:

  • miele di Zagara;
  • miele di Arancio;
  • miele di Eucalipto;
  • miele di Agrumi;
  • miele di Zagara di Limone.

Caratteristiche

Il miele delle Madonie presenta una caratteristica variabilità, legata al tipo stesso di prodotto.

Una delle tipologie più particolari e apprezzate é il:

  • miele di agrumi;

costituito dalla fioritura delle "Zagare di Citrus", ampiamente diffuse in quella zona e che presentano una fioritura da Aprile ad Ottobre, tranne il limone che fiorisce più volte durante l'anno.

La presenza di polline in questo tipo di miele si attesta circa intorno al 10%.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione del miele delle Madonie sono:

  • nettare;
  • melata.

Varietà

Altri mieli particolari sono:

  • il "miele di castagno", di colore più scuro e odore più persistente, con odore molto intenso, quasi floreale.

Ottimo per le sue proprietà "balsamiche" é il "miele di eucalipto", utilizzato per curare raffreddori e malattie respiratorie.

Il "miele di asfodelo", pianta perenne che cresce nel parco, é di colore chiaro e viene utilizzato per dolcificare torte e biscotti, dato il suo sapore molto delicato.

Il "miele di timo", che cresce ad un' altezza di 600 mt sul livello del mare, é particolarmente odoroso, di colore chiaro, e prodotto nei mesi che vanno da Marzo a Giugno.

Un altro miele dalla particolari caratteristiche è il "miele di rovo" che, nelle sue sottoclassi di rovo di singola specie o di rovo incrociato, presenta un sapore molto simile alla confettura ed é raccolto da specie lasciate incolte e selvagge.

Degustazione

Le ricette ottenute da vari tipi di miele riguardano principalmente biscotti e dolci tipici come, ad esempio, la pignolata e i torroni.

Questo prodotto presenta un odore che ricorda le caratteristiche principali delle piante da cui si ottiene, inoltre i suoi ingredienti hanno solitamente un'origine controllata e provengono da un territorio naturale e incontaminato.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Descrizione

 La "ricotta di vacca" viene prodotta in tutta la Sicilia, durante tutto l'anno e rappresenta uno dei prodotti più diffusi e utilizzati in tutta l'isola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta di vacca nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si ottiene dal siero del latte di vacca avanzato dalla produzione del formaggio, fatto riscaldare e acidificato.

Fa parte della categoria dei "latticini", dalla consistenza cremosa e dal colore bianco avorio.

Il sapore è dolce ed emana un leggero odore di siero.

Ingredienti

L'ingrediente principale per la preparazione della ricotta di vacca è:

  • il siero del latte.

Procedimento

Dal procedimento di lavorazione deriva il nome stesso di "ricotta", che letteralmente significa "cotta due volte".

Il siero del latte, che è la parte liquida che si separa dal formaggio, viene fatto scaldare all'interno della cuarara, una caldaia in rame stagnato, fino ad una temperatura di 90°C.

Questo permette la solidificazione delle proteine del latte e la venuta a galla della ricotta.

Il prodotto così ottenuto viene prelevato con un lungo mestolo in rame stagnato, la "cazza", e messo all'interno delle fiscelle, dei recipienti tipici che possono contenere da 500 a 1000 g di ricotta.

Una volta preparata, la ricotta di vacca è pronta per il consumo.

Versatilità

Essendo un latticino dal sapore dolce, si presta per la realizzazione di tante preparazioni gastronomiche, in particolare quella dolciaria.

In Sicilia, infatti, buona parte della pasticceria vede come ingrediente principale proprio la ricotta, basta pensare alla cassata siciliana e ai famosi cannoli alla ricotta.

Oltre che in pasticceria trova largo impiego anche

  • nella preparazione di primi;
  • nelle paste ripiene (ravioli);
  • come condimento della pasta stessa.

Ottima anche mangiata da sola accompagnata col pane.

In cucina

Vi proponiamo una ricetta dolce a base di ricotta di vacca, ovvero:

  • la crostata di ricotta.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati nella preparazione della frolla della crostata di ricotta sono:

  • 350 g di farina 00;
  • 2 tuorli;
  • 1 scorza di limone;
  • 220 g di burro freddo;
  • 140 g di zucchero a velo.

Invece, per quanto riguarda la preparazione del ripieno della crostata di ricotta sono:

  • 500 g di ricotta di vacca;
  • 175 g di zucchero semolato;
  • 2 tuorli;
  • 1 scorza di arancia;
  • una spolverata di cannella in polvere;
  • 40 g di gocce di cioccolato fondente.

Lavorazione

Cominciamo con la lavorazione della frolla della crostata di ricotta:

  • anzitutto lasciate scolare la ricotta di vacca in un colino per circa un paio d'ore;
  • procedete versando la farina in un mixer insieme al burro freddo tagliato a cubetti, mixate il tutto; a questo punto versate il composto sul piano da lavoro ed aggiungete lo zucchero a velo;
  • al centro del composto formate una fontana e aggiungete i tuorli;
  • grattugiate la scorza di limone, impastate fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.

A questo punto, avvolgete il panetto nella pellicola trasparente lasciandolo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Nel contempo, occupatevi della crema, perciò in un mixer versate i tuorli insieme allo zucchero e grattugiate la scorza d’arancia, poi aggiungete la cannella in polvere.

In ultimo incorporate anche la ricotta di vacca e procedete frullando fino ad ottenere un crema liscia.

Una volta preparata la crema, tenetela da parte.

Dedicatevi nuovamente all’impasto, rimuovete la pellicola e cominciate a battere la pasta con un mattarello, questo per farla ammorbidire, poi:

  • dopodiché dividetela in due parti, che dovranno essere una il doppio dell’altra;
  • cominciate a tirare il panetto più grande tra due fogli di carta forno;
  • otterrete un disco di circa 3-4 mm, sistematelo all’interno di una tortiera imburrata e infarinata, dal diametro di 23 cm;
  • con le dita sistematela accuratamente affinché la pasta combaci per bene alla teglia.

Se per qualsiasi motivo, l’impasto dovesse strapparsi in alcuni punti, sarà sufficiente rattopparli con dei pezzetti di pasta.

Per rendere uguali i bordi, pareggiateli passandoci sopra con l’aiuto del mattarello:

  • prima di versare il ripieno sulla pasta, abbiate l’accortezza di bucherellare il fondo dell’impasto con una forchetta;
  • ora versate la crema di ricotta e livellatela con l’ausilio di una spatola;
  • infine aggiungete in cima delle gocce di cioccolato.

Prendete il secondo panetto, lavoratelo col mattarello, dovrete ottenere un disco che dovrete utilizzare per ricoprire la superficie della crostata.

Una volta chiusa la crostata, passateci sopra il mattarello per far uscire l’aria ed eliminare la frolla in eccesso.

Per finire forate la superficie con una lama, e fate cuocere sul ripiano più basso, con il forno preriscaldato a 175 gradi per circa 70 minuti.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

Il "gelo di melone", denominato anche "gelo di mellone" e "gelu di muluni", è uno dei dolci al cucchiaio della Sicilia più conosciuti fuori dei confini isolani.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il gelo di melone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Particolarmente popolare nel palermitano con il nome di "gelo di mellone", le sue origini sono ancora oggi dibattute.

Tra le tesi più accreditate vi è quella che ne inscrive la nascita nel periodo della Dominazione Araba della Sicilia.

Ne esiste anche una seconda, la quale afferma che il gelo di melone affonda le sue radici alla fine del Medioevo.

In questo periodo, la popolazione "arbëreshë" (Albanesi), si insediò nell’hinterland palermitano e diede vita a questa specialità.

Non a caso il gelo di melone è presente soprattutto in questa zona dell'isola.

Ingredienti

Dolce tradizionale del Ferragosto, ha come ingrediente principale l'anguria.

Un dessert freddo presente in tutto il territorio siciliano che, nella sua ricetta base, si realizza con:

  • 1 l di succo di anguria;
  • 80 g di zucchero;
  • 80 g di amido di mais;
  • essenza al gelsomino;
  • polvere di cannella q.b.;
  • gocce di cioccolato fondente;
  • pistacchi pelati e tritati;
  • zucca candita.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione del gelo di melone, quindi:

  • per prima cosa per circa 1 litro di succo di anguria, sono necessarie 4 angurie di medie dimensioni;
  • prendete la polpa della anguria, tagliatela a cubetti e privatela chiaramente dei semi;
  • con l’aiuto di un passa verdure, passate i cubetti di anguria per poi filtrarli ed ottenere il succo.

A questo punto pesate l’amido e setacciatelo.

Prendete un pentola e poi:

  • versatevi l’amido di mais e cominciate a diluirlo pian pianino con del succo di anguria che avete appena preparato;
  • continuate in questo modo fino a che il composto non sarà diventato una crema liscia ed omogenea.
  • Una volta aggiunto tutto il liquido, potrete unire anche lo zucchero.

Mettete la pentola sul fuoco a fiamma media e mescolate accuratamente fin quando il gelo di melone non si sarà addensato, questa operazione dovrebbe durare circa 15 minuti

Il gelo di melone sarà pronto quando scenderà a nastro dal cucchiaio.

A questo punto, togliete la pentola dal fuoco e versate il gelo di melone in un recipiente.

Potrete aromatizzare il gelo di melone  a vostro piacere con:

  • aroma di gelsomino oppure della cannella in polvere.

Lasciate raffreddare il gelòo di melone fuori dal frigor e solo quando sarà freddo, aggiungete:

  • le gocce di cioccolato oppure la zucca candita.

Tradizioni

Al di là degli ingredienti base come per esempio quelli maggiormente conosciuti:

  • succo di anguria;
  • zucchero;
  • amido per dolci;

esistono moltissime varianti nella preparazione del gelo di melone.

Tuttavia, da zona a zona si riscontrano numerose varianti di questo delizioso dessert della tradizione.

A seconda degli usi, infatti, la ricetta locale o familiare vede la presenza dei seguenti ingredienti:

  • polvere di chiodi garofano;
  • polvere di cannella;
  • fiori di gelsomino;
  • zucca candita;
  • pistacchi;
  • cioccolato amaro in scaglie.

Degustazione

Il gelo di melone può essere degustato sotto molteplici forme ed anche:

  • accompagnato da roselline di prosciutto crudo di Parma con un buon bicchiere di vino.

Come vino, i sommelier consiglierebbero un rosato o un rosso giovane vista la presenza del salume.

Il gelo di melone è un dolce molto leggero che si contraddistingue per le sue note delicate.

Questa fresca bontà è ottima accompagnata da un Moscato di Pantelleria.

Curiosità

A Palermo, inoltre, questo importante "dolce al cucchiaio" riveste un ruolo fondamentale, essendo il dolce tipico dell'amatissima festa di Santa Rosalia, la patrona della città.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

 Gli "nfasciateddi di Agira" sono una specialità siciliana originaria della provincia di Enna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli nfasciateddi di Agira nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di dolci semplici e golosi, con la loro tipica forma a "S", preparati tradizionalmente per le Feste Natalizie.

Caratterizzati da una pasta frolla sottile che avvolge un ripieno sfizioso, questi biscotti nutrienti e delicati si preparano con ingredienti naturali e genuini.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della sfoglia degli nfasciateddi di Agira occorrono:

  • 2.5 kg di farina tipo 00;
  • 600 g zucchero;
  • 1 kg sugna;
  • 4 uova.

Per quanto riguarda il ripieno degli nfasciateddi di Agira occorrono:

  • 1 kg di miele;
  • 1 kg di mandorle mandorle tostate;
  • 250 g di farina 00.

Infine per quanto riguarda la guarnizione degli nfasciateddi di Agira vengono utilizzati:

  • cannella in polvere q.b.;
  • zucchero.

Procedimento

Cominciamo con la preparazione degli nfasciateddi di Agira, quindi:

  • innanzitutto si prepara la pasta tennira, ovvero tenera, e la si lascia a riposo per almeno due ore;
  • poi si mescola bene la farina con la sugna;
  • in una ciotola si sbattono le uova con lo zucchero e si unisce il composto alla farina;
  • si impasta per bene fino a quando il tutto non si è ben amalgamato.

Ora che la pasta frolla è pronta si pensa al ripieno degli nfasciateddi di Agira, a questo punto:

  • si macinano grossolanamente le mandorle tostate e si impastano con un composto di farina e miele precedentemente preparato;
  • poi si stende la sfoglia e si ritagliano delle striscioline larghe circa 1 o 2 cm e lunghe circa 10 o 12 cm;
  • si farciscono con il ripieno in forma di bastoncino;
  • si chiudono per bene i bordi dei rettangoli ottenuti.

Ruotando su se stesso ogni dolcetto si potrà apprezzare il suo tipico aspetto bicolore.

Infine si curva con cura la pasta per dargli la forma a "S".

Cottura

Gli nfasciatieddi di Agira hanno una cottura molto veloce.

Bastano 10 minuti in forno preriscaldato su una teglia con carta antiaderente.

Guarnizione

Gli nfasciateddi di Agira si guarniscono con zucchero e cannella!

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

 La "ciambella" fritta palermitana è un prodotto tipico presente un po' in tutta Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ciambella nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Esistono varie ricette e varie interpretazioni tra cui quella della "ciambella fritta palermitana" che è presente in ogni pasticceria, bar o forno della città.

È un prodotto dolciario che è possibile accostare al latte per la colazione o al tè, ma può essere consumato anche da solo in quanto ha un gusto dolce e saporito che lo rende uno spuntino invitante.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione della ciambella fritta palermitana sono semplici e facilmente reperibili, ovvero:

  • 500 g di farina 00;
  • 50 g di zucchero semolato;
  • 50 g di strutto;
  • 250 ml di acqua;
  • 1 bustina di lievito di birra;
  • 1 cucchiaino di sale.

Preparazione

Per prima cosa dovete sciogliere il lievito di birra nell’acqua, calcolando le quantità, poi:

  • versate la farina e lo strutto in una ciotola e cominciate ad amalgamare;
  • unite quindi lo zucchero, il sale, l’acqua con il lievito e continuare a mescolare;
  • versate l’acqua restante fino ad ottenere un composto omogeneo, ma morbido.

A questo punto, trasferite l’impasto ottenuto su un piano di lavoro e cominciate a dargli una forma.

Prendete una ciotola e ungetela con dello strutto, questa vi servirà per far riposare il composto e lasciare che lieviti.

Chiudetela poi con della pellicola trasparente che avrete precedentemente unto con altro strutto, al fine di non far incollare il composto né alla ciotola e tanto meno alla pellicola, sarà molto più facile rimuovere il tutto!

La fase di lievitazione durerà fino al raddoppio del volume dell’impasto, meglio se nel frattempo lo conservate in forno spento, ma con la luce accesa.

Terminata la lievitazione, riprendete la pasta e rovesciatela su una spianatoia leggermente infarinata.

Ora dovrete:

  • piegare l’impasto su se stesso e ritagliare delle pezzature di circa 70 g cadauna;
  • a queste pezzature, date la forma di palline;
  • successivamente bucate con un dito il centro di queste ultime, ottenendo così la tipica forma della ciambella;
  • disponetele su una teglia rivestita con carta da forno, coperte da un canovaccio e lasciate che lievitino per altri 80 minuti, sempre dentro al forno spento, ma con luce accesa.

Passiamo alla fase della frittura, quindi:

  • in una pentola con abbondante olio di semi, immergete le vostre ciambelle, avendo cura di girarle di continuo e velocemente;
  • una volta fritte adagiatele su della carta assorbente al fine di perdere tutto l’unto in eccesso.

Infine, prima di servirle belle calde, impanatele dentro lo zucchero.

Il successo delle vostre ciambelle è assicurato!

Varianti

Vogliamo proporvi una variante deliziosa delle ciambelle fritte palermitane, ovvero:

  • le ciambelle di patate fritte.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione delle ciambelle di patate fritte sono:

  • 500 g di farina 00;
  • 250 g di patate;
  • 40 g di burro;
  • 20 g di zucchero;
  • 1 bustina di lievito;
  • 2 uova;
  • latte q.b.;
  • olio di semi.

Preparazione

Cominciamo quindi con la preparazione delle ciambelle di patate fritte:

  • anzitutto far bollire le patate, prima però lavatele e lessatele;
  • dopo 30 minuti, scolatele e riducetele a purea;
  • prendete 50 ml di latte tiepido, aggiungete il lievito in bustina e mescolate.

Su una spianatoia, setacciate la farina e in seguito unite:

  • la purea di patate;
  • il burro ammorbidito;
  • lo zucchero;
  • un uovo;
  • il latte con il lievito.

A questo punto cominciate a mescolare il composto, anche con le mani e se fosse necessario aggiungete altro latte per ottenere un panetto liscio ed omogeneo.

Passiamo alla fase di lievitazione:

  • mettete il panetto in una ciotola unta con del burro per non far attaccare il composto;
  • coprite con della pellicola trasparente e mettete in forno spento con luce accesa a lievitare per almeno 2 ore.

Tenete conto che il panetto deve raggiungere il doppio del suo volume originario.

Terminata la lievitazione, su un piano di lavoro leggermente infarinato, staccate dei panetti di pasta, create dei cilindretti che andrete a dividere in pezzetti più piccoli di circa 20 cm cadauno.

Chiudete e sigillate questi cilindretti unendoli come fossero dei taralli.

A questo punto è necessaria un’altra fase di lievitazione, pertanto disponete le vostre ciambelle su una teglia rivestita con della carta forno, chiudete il tutto con un canovaccio e rimettete in forno spento a luce accesa per il tempo utile a far raddoppiare il volume.

Trascorso il tempo, tirate fuori la teglia e cominciate a friggerle.

Quindi:

  • in una pentola con abbondante olio di semi per friggere, portatelo in temperatura ed immergete le vostre ciambelle, abbiate cura di girarle spesso e velocemente per farle dorare in meniera omogenea;
  • scolatele adagiandole su della carta assorbente, e impanatele subito con lo zucchero semolato.

Le vostre ciambelle di patate fritte sono pronte per essere assaggiate da grandi e piccini!

Degustazione

La ciambella fritta palermitana va servita ancora calda ricordandosi di cospargerla di zucchero semolato da entrambi i lati, delizia assicurata!

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:   Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)  

Descrizione

 Un vero e proprio nettare caratterizzato da colorazioni giallo-ambrate dai toni piuttosto caldi, il "miele millefiori" siciliano è un prodotto superlativo!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele millefiori nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si distingue dagli altri mieli millefiori per le sue spiccate qualità e per le note gustative avvolgenti che sanno di macchia mediterranea.

Particolarmente cremoso, il miele millefiori di Sicilia, è ricco di profumi penetranti e di sostanze nutritive di spessore.

Una specialità, il millefiori siciliano, che si identifica grazie alle sue importanti particolarità olfatto-gustative, sono queste di fatto a regalargli quella tipicità che lo rende un alimento insostituibile.

Origini

Impiegato fin dall'antichità sia in cucina che in medicina, questo miele è altresì un "dolcificante delizioso".

Importante anche il suo impiego in pasticceria, infatti, oltre a presentarsi come un dolcificante d'eccezione, permette il mantenimento della freschezza del prodotto dolciario per un lasso di tempo più lungo.

Il miele millefiori siciliano, inoltre, è ingrediente base dei deliziosi "torroni" prodotti nell'isola.

Una vera e propria leccornia, questo millefiori si presta anche per essere semplicemente assaporato spalmato su fette di pane casareccio.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del miele millefiori sono:

  • nettare;
  • melata.

Raccolta

Ricavato con il "metodo a freddo", il millefiori di Sicilia, è una specialità dall'aroma inebriate e dalle buonissime proprietà organolettiche.

Viene raccolto seguendo i dettami della natura, nel più totale rispetto dei ritmi di lavoro delle le "api operaie".

Secondo le modalità di raccolta, si hanno:

  • il miele vergine, ottenuto dalla colatura spontanea dai favi, per azione del calore del sole;
  • il miele di spremitura, che si ottiene per pressione o torchiatura dei favi, dopo la raccolta di quello vergine.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

I "mustazzoli" o "mostaccioli" sono dei biscotti tipici siciliani, utilizzati nel caso di feste religiose come doni votivi al Santo Patrono.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i mustazzoli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Presentazione

Si prestano a diverse varianti e consistenze.

Solitamente alla ricetta originale viene aggiunto:

  • miele;
  • pepe nero;
  • vino rosso o dolce;
  • uova;
  • spezie, come ad esempio la cannella.

Ingredienti

Questa antica ricetta si realizza con i seguenti ingredienti:

  • 600 g di farina;
  • 1 cucchiaino di bicarbonato;
  • 300 g di zucchero;
  • 200 g di vincotto;
  • 100 ml di acqua;
  • 2 bicchieri di olio evo;
  • 200 g di frutta secca spezzettata o tritata;
  • scorza grattugiata di un arancio o un limone;
  • 1 uovo.

Questi ingredienti consentono di ottenere circa 1 kg di biscotti, che andranno poi conservati in una scatola di latta, al fine di mantenere al meglio la loro fragranza e morbidezza.

Preparazione

Vediamo il procedimento che puoi utilizzare per preparare i mustazzoli:

  • setaccia la farina;
  • riponila su una spianatoia;
  • aggiungi dello zucchero,
  • aggiungi una scorza di limone;
  • aggiungi la cannella.

Unisci poi il vincotto, l'acqua, l'olio e forma un impasto morbido.

Inserisci in seguito:

  • le mandorle;
  • le noci tostate;
  • il bicarbonato.

L'impasto deve risultare sodo, se così non fosse aggiungi della farina.

Crea poi dei bastoncini che spennellerai con dell'uovo sbattuto.

Cottura

Mettili in forno a 170 °C per 10/15 minuti.

Durante la cottura, presta attenzione che essi non si attacchino fra loro.

Quando sono cotti, tagliali in piccoli pezzi e lasciali raffreddare.

Devono essere cotti al punto giusto: nè troppo duri, nè troppo morbidi.

Varianti

A seconda dei gusti, si possono preparare i mustazzoli al caffè sia nella versione "più croccante" che in quella "più morbida".

Chiaramente non potrà mancare la copertura di cioccolato!

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella variante dei mustazzoli al caffè sono:

  • 260 g di farina 00;
  • 80 g di mandorle pelate e tritate;
  • 80 g di miele;
  • 50 ml di caffè;
  • 70 g di zucchero;
  • 20 g di polvere di cacao amaro;
  • 50 ml di nettare d'arancia;
  • 1 buccia di arancia grattugiata;
  • 3 g di pisto;
  • 5 g di ammoniaca per dolci;
  • 250 g di cioccolato fondente.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione dei mustazzoli al caffè quindi:

  • per prima cosa sarà necessario preparare il caffè, possibilmente utilizzando una moka, una volta pronto mettetelo da parte per farlo raffreddare.

in una ciotola o se avete un robot da cucina, potete aiutarvi con quello, unite i seguenti ingredienti:

  • farina che avete setacciato;
  • mandorle tritate;
  • il pisto;
  • l'ammoniaca per dolci;
  • il cacao;
  • lo zucchero e la buccia di arancia grattugiata.

A questo punto potete cominciare a mescolare e amalgamare bene.

Procedete in questo modo e pian piano aggiungete al composto gli altri ingredienti, ovvero:

  • il miele;
  • il nettare;
  • il caffè freddo.

Continuate ad impastare finchè non avrete raggiunto una consistenza che vi permetta di creareun panetto morbido.

Prendete della pellicola, avvolgete il panetto e mettetelo da parte facendolo riposare per circa 30 minuti.

Trascorso il tempo, infarina un piano da lavoro e stendi l'impasto ficnhè non avrà raggiunto uno spessore di 1,5 cm.

Ora con l'aiuto di un coltello dovrete:

  • tagliare dei "rombi" che saranno i vostri mustazzoli al caffè.

A questo punto, con forno preriscaldato a 180 gradi, dovrete posizionarli su una teglia precedentemente ricoperta di carta da forno ed infornarli.

Se siete per una cottura più "morbida", allora basteranno 15 minuti, invece se preferite una cottura più "croccante" dovranno cuocere qualche minuto in più.

A fine cottura, fateli intiepidire ed una volta freddi potrete procedere a cospargerli di cioccolato fondente che avrete sciolto a bagnomaria.

Andate a riporre i vostri mustazzoli al caffè su una griglia per farli asciugare e poi conservateli su un vassoio pronti per essere degustati!

Degustazione

Al fine di mantenere intato il loro profumo, conservali accuratamente.

Sono ottimi anche accompagnati con del vino dolce, come il Vin Santo.

Se inzuppati acquisiscono morbidezza e non smetterai mai di mangiarli, uno tira l'altro.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Gastronomia

Descrizione

 Il "caciu all'argintèra" è un piatto tipico della regione Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il caciu all'argintèra nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Il caciocavallo è un formaggio di latte vaccino prodotto da vacche di razza autoctona, in particolar modo dalla tipica "vacca Cinisara".

Questi bovini si alimentano in maniera naturale, pascolando tra le colline.

Si tratta di un formaggio gustosissimo e piccante.

Il caciocavalloquando è fresco si presenta oleoso e fragrante.

Si chiama in questo modo per via delle fasi di preparazione, infatti:

  • durante la fase di scolatura, viene messo a cavallo di una pertica di legno, successivamente gli viene conferita la sua forma caratteristica di parallelepipedo.

Origini

Questo piatto è di preparazione molto semplice e viene cucinato in tutta la Sicilia.

Si tratta di:

  • formaggio "caciocavallo" tagliato a fette spesse e fritto nell'olio extravergine d'oliva.

L'origine di questo piatto povero non è chiara.

Da una parte si sostiene che il modo di cucinare questo formaggio sia stato introdotto durante l'epoca bizantina, mentre dall'altra parte si narra che questo piatto fu inventato da un "argentiere di Palermo".

Proprio da qui, il nome "argintèra", che per non mostrare la poca ricchezza della sua mensa, cucinava in modo da creare odori molto stuzzicanti ed ingannare i vicini di casa.

Leggenda

Il profumo del caciocavallo è tipico ed esaltante, quando lo si affetta, la sua essenza si diffonde per tutta la casa.

L’antica ricetta del caciu all'argintèra ha proprio al centro l’odore, "u ciavuru".

Un’antica leggenda, narra che nel quartiere di Palermo dell’Argenteria, nel quale si concentravano diversi artigiani che lavoravano l’argento, uno di questi cadde in povertà, fu per questo o semplicemente per suscitare l’invidia del quartiere che sperimentò una:

  • "ricetta ingannatrice".

Nei paesini e nei quartieri, il giudizio dei vicini ha sempre contato moltissimo ed è così anche tutt’ora, anche gli odori emanati dalle cucine potevano essere rivelatori dello status economico di una famiglia.

Per esempio, si poteva dedurre dai profumi, quante volte la settimana si mangiava carne e quante il pesce.

Le voci giravano come il vento e come gli odori.

Quindi, come erano solite fare alcune famiglie che arrostivano alla brace il pane duro per far sentire il profumo di arrosto, l’argentiere reinventò una tipica ricetta a base di:

  • coniglio fritto in padella e sfumato con l’aceto, usando però un prodotto più povero, ovvero il famoso caciocavallo.

Il profumo che si poteva sentire dalle finestre era simile a quello del coniglio e da qui nacque la ricetta del "coniglio o caciocavallo all’argentiera".

Ingredienti

Gli ingredienti che vengono utilizzati nella preparazione del caciu all'argintèra sono semplicissimi, ovvero:

  • 500 g di caciocavallo fresco;
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva;
  • 2 spicchi di aglio;
  • zucchero q.b.;
  • origano q.b.;
  • 3 cucchiai di aceto bianco.

Preparazione

La preparazione del caciu all'argintèra è semplicissima e non necessità di una particolare abilità in cucina:

  • si fa scaldare l'olio extravergine di oliva su una padella insieme ad uno spicchio d'aglio;
  • quando questo è bollente, si dispongono le fette di caciocavallospesse circa mezzo centimetro nella padella;
  • si friggono per pochi secondi da ambo i lati;
  • appena tolte dalla frittura si aggiungono pepe, origano e si servono calde;
  • per dare un tocco di acido al piatto, appena prima di togliere le fette, queste possono essere sfumate con un po' di aceto.

La semplicità di questo piatto, però, non deve ingannare!

Degustazione

Il sapore del caciu all'argintèra risulta molto gustoso, intenso e di facile abbinamento con un vino rosso corposo.

Il caciu all'argintèra può essere servito come stuzzicante antipasto o come secondo d'accompagnamento.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Prodotti della gastronomia  
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

 La "parmigiana di melanzane" è una ricetta famosa in tutto il mondo e vanto della cucina italiana.

Origini

L'origine della ricetta è fonte ancora oggi di dibattito, tuttavia il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito questo piatto nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Se si parla della ricetta siciliana, allora la parmigiana di melanzane ha come città natia Palermo.

L'origine del nome "parmigiana" infatti, deriva dal dialetto palermitano "parmiciana" che indica la persiana della finestra.

Ovvero la disposizione delle melanzane tagliate a fette ricorda proprio le lamelle delle persiane!

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione della parmigiana di melanzane sono semplicissimi e li potrete comprare in qualsiasi supermercato.

Gli ingredienti per 6 persone sono:

  • 700 g di melanzane fresche;
  • 250 g di salsa di pomodoro;
  • 250 g di mozzarella;
  • 80 g di Grana Padano oppure di Caciocavallo grattugiato;
  • Farina q.b.;
  • olio extravergine di oliva q.b.;
  • basilico q.b.;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

 Preparazione

Cominciamo con la preparazione della parmigiana di melanzane, la ricetta vi impegnerà circa una oretta e vedrete che ne sarete pienamente soddisfatti.

Per prima cosa dovrete occuparvi di:

  • affettare le melanzane, salarle e farle spurgare riponendole in uno scolapasta;
  • adagiate sulle melanzane un peso, che schiacciandole, ne permetterà la spurgatura, questa fase durerà circa mezz’ora;
  • al termine di questo processo, asciugatele, infarinatele e friggetele in olio bollente adatto alla frittura;
  • munendovi di carta assorbente, fatele colare dall’eccesso di unto.

A questo punto, passiamo alla fase successiva, ovvero:

  • in una pirofila, stendete due cucchiai di salsa di pomodoro;
  • in cima distribuite un bello strato di melanzane cercando di sovrapponerle tra loro;
  • passate con una spolverata di Grana o di Caciocavallo (a piacere), un pizzico di sale;
  • poi aggiungete le fette di mozzarella;
  • infine incorporate anche qualche foglia di basilico ed irrorate con abbondante salsa di pomodoro.

In questo modo, potete continuare alternando per ogni strato tutti gli ingredienti.

Fate in modo che l’ultimo strato sia sempre quello con la mozzarella insieme ad una spruzzata di grana e pepe.

Con forno preriscaldato a 190 gradi, lasciate cuocere per circa 25 minuti.

Non appena vedrete che si comincerà a creare quella "crosticina invitante sui bordi" allora la vostra parmigiana di melanzane avrà ultimato la sua cottura.

La parmigiana di melanzane è ottima se servita e gustata calda.

Varianti

Vi proponiamo una "variante" deliziosa della parmigiana di melanzane classica, ovvero la:

  • parmigiana di melanzane leggera alla ricotta.

Ingredienti

Gli ingredienti per questa ricetta sono:

  • melanzane fresche;
  • 500 g di pomodori ramati;
  • grana q.b.;
  • ricotta q.b.;
  • qualche foglia di basilico;
  • olio extravergine di oliva;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione di questa sfiziosa ricetta "alternativa" e sicuramente più "light" rispetto alla classica parmigiana di melanzane.

  • in una ciotola inizia preparando una salsa composta dai pomodori, un filo di olio extravergine, sale, pepe ed il basilico;
  • a questo punto dovrete tagliare per il lungo le melanzane, creando delle fette con un o spessore di circa 2 cm e cuocerle alla "gliglia";
  • prendete un pirofila, ungetela con dell'olio extravergine di oliva e cominciate con il distribuire un primo strato di melanzane, un secondo strato con abbondante ricotta, del grana ed uno strato leggero di salsa;
  • procedete in questo modo, alternando gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti.

Così facendo, avrete creato la vostra parmigiana di melanzane leggera alla ricotta!

Il prossimo step sarà la cottura che dovrà avvenire a forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti.

Non appena i bordi cominceranno a dorarsi, significa che la parmigiana di melanzane leggera alla ricotta sarà pronta da mangiare per i vostri ospiti.

Servitela ben calda con un buon bicchiere di vino rosso.

Successo assicurato!

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

 La "vastedda cu sammucu" è il prodotto rustico da forno che meglio rappresenta quella parte della Sicilia limitrofa alla città di Enna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la vastedda cu sammucu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia(PAT).

Caratteristiche

Detta anche "vastedda nfigghiulata", la "vastedda cu sammucu" è una focaccia farcita preparata con una pasta lievitata a cui si aggiunge il guanciale di maiale soffritto e il fiore di sambuco.

La sapidità ed il profumo della focaccia è dovuta in gran parte alla presenza di questo fiore.

La vastedda cu sammucu può essere rettangolare o a forma di ruota e pesa non più di 3 chili.

Gli ingredienti utilizzati per la realizzazione della vastedda cu sammucu sono originari di una zona chiaramente rurale e pastorale.

La farina di grano duro, lo strutto, il salame del luogo, la tuma, le uova, il lievito, ecc...danno vita ad una focaccia ineguagliabile!

La vastedda cu sammucu si presenta con:

  • una consistenza molto soffice;
  • una buona altezza (dovuta alla lievitazione);
  • una crosticina dorata sui bordi che sotto i denti risulta piacevolmente croccante;
  • una farcitura semplice, ma gustosissima, soprattutto con l’aggiunta dei fiori di sambuco;
  • una profumazione che richiama l’essenza più profonda del sambuco.

Origini

Questa focaccia nasce dalla fantasia delle massaie contadine di una volta che si prodigavano in cucina per festeggiare le grandi occasioni con qualcosa particolarmente saporito.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione della vastedda cu sammucu sono parecchi, ma semplicissimi, li potete trovare in qualsiasi supermercato, ovvero:

  • 500 g di farina di semola di grano duro;
  • 120 g di strutto;
  • 150 ml di latte;
  • 250 ml di acqua;
  • 1 bustina di lievito;
  • 4 uova;
  • 2 cucchiaini di zucchero;
  • 250 g di salame a fette (fette grossolane);
  • 400 g di tuma;
  • 100 g di pancetta tagliata a cubetti;
  • una manciata di fiori di sambuco;
  • sale q.b.

Preparazione

Passiamo al momento della preparazione della vastedda cu sammucu e cominciamo in questo modo:

  • all’interno di una ciotola cominciate a setacciare la farina;
  • create la solita "fontana" su un piano da lavoro ed al centro andate ad unire lo strutto morbido, il lievito, lo zucchero, le uova ed infine il latte con il sale;
  • impastate il composto a mano oppure aiutandovi con delle fruste elettriche;
  • inserite dei fiori di sambuco e poco per volta anche l’acqua;
  • dovrete ottenere un impasto bello morbido.

A questo punto ricoprite la ciotola con un canovaccio, e lasciate riposare il composto per almeno una oretta.

Trascorso il tempo di riposo, riprendete l’impasto e tagliatelo in due parti.

Su una teglia, ricoperta di carta da forno, adagiate la prima metà dell’impasto ed allargatela per bene, poi:

  • alternando uno strato di salame, di formaggio e di pancetta a cubetti, procedete fino ad esaurimento del condimento;
  • cercate di tenervi lontano dai bordi della teglia;
  • unite ancora ulteriori fiori di sambuco;
  • infine ricoprite il tutto con la seconda metà di impasto ed un altro pizzico di fiori di sambuco.

La vostra vastedda cu sammucu è pronta, dovrà solo essere infornata!

Prima di procedere con la cottura, lasciate che la vastedda cu sammucu riposi assemblata per altri 20 minuti e successivamente procedete con la cottura per circa 30 minuti.

Fate attenzione, perché quando noterete una prima doratura, allora la vastedda cu sammucu sarà pronta per essere assaporata!

Curiosità

Stando a quanto riportato su antichi manoscritti, sembra che questa focaccia nota nella cucina tipica siciliana, sia nata a Troina, nella cucina di un "convento" di suore intorno al 1900.

Per questo motivo la vastedda cu sammucu è stata sempre considerata una preparazione della "cucina troinese".

Questa città sorge all’estrema parte nordorientale del territorio provinciale di Enna, al confine cone le città di Catania e Messina

Ancora oggi ogni anno in occasione della festa del Santo Patrono, San Silvestro, a Troina in molte case si prepara questa squisita focaccia.  

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

 La "pasta all'antica" detta anche "pasta di Montelepre" è un dolce della cucina povera appartenente alla tradizione di Montelepre.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta all'antica nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Nato nella prima metà del Novecento, è ancora molto apprezzata, tanto da essere sempre esposto nelle vetrine dei pasticceri monteleprini.

Si caratterizza per essere:

  • una ricetta molto facile e veloce da preparare e per impiegare ingredienti molto semplici e presenti normalmente in cucina.

Secondo la tradizione è stata inventata dal pasticciere Salvatore Pizzurro, che presentava i dolci in occasione dei ricevimenti. 

Preparazione

La preparazione della pasta all'antica è composta di 2 fasi:

  • prima si realizza l'impasto e lo si cuoce;
  • poi si passa alla farcitura.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dell’impasto della pasta all'antica di Montelepre sono:

  • 1 kg di farina;
  • 250 g di strutto o burro;
  • 250 g di zucchero;
  • 30 g di ammoniaca alimentare;
  • 400 ml di latte.

Invece, gli ingredienti per la preparazione della crema di latte sono:

  • 200 g di amido di mais;
  • 2 l di latte;
  • 1 stecca di cannella;
  • 1 limone.

Per quanto riguarda le decorazioni della pasta all'antica, gli ingredienti utilizzati sono:

  • amarene sciroppate;
  • mandorle tostate e tritate;
  • zucchero fondente.

Preparazione

Preparate la farina a fontana e aggiungete:

  • lo zucchero e lo strutto.

A questo punto unite:

  • il latte tiepido e amalgamate bene fino a fare sciogliere tutti gli ingredienti;
  • dovete ottenere un composto liscio e omogeneo.

Occupatevi della pasta, quindi:

  • stendetela con l’aiuto di un mattarello e create dei cerchi di circa 8 cm di diametro e alti 1 cm;
  • riponeteli nella placca da forno e fate cuocere a forno preriscaldato a 230° per circa 15 minuti.

A questo punto occupatevi della crema di latte, quindi:

  • mettete il latte in una pentola, aggiungete 600 g di zucchero, la cannella e la buccia del limone possibilmente non trattato;
  • mescolate il tutto e portate ad ebollizione.

 

Munitevi di un altro contenitore ed unite lo zucchero che è rimasto con l’amido di mais, mescolate il composto con l’aiuto di una frusta.

Non appena vedrete che il latte comincerà a bollire, versatene un pochino nel contenitore dell’amido e dello zucchero e procedete sempre con la frusta.

Mescolate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, senza grumi.

A questo punto dovrete:

  • unire il latte rimanente, continuate ad amalgamare e mettete il tutto sul fuoco fino a raggiungere una crema fine e compatta;
  • versate la crema in un contenitore di ceramica e fatela raffreddare;
  • togliete poi la cannella e la buccia di limone e passatela al setaccio.

 

Avete così creato la vostra pasta antica!

Quando anche i dischi saranno freddi, potrete farcirli a piacere con la crema di latte.

Glassa

Per la fase della glassatura, sarà necessario:

  • sciogliere a bagnomaria lo zucchero fondente con qualche goccia di acqua.

In ultimo, utilizzando la granella di mandorle, potrete guarnire i bordi e per completare il tutto aggiungere l’amarena sciroppata in cima alla pasta antica!

Potete degustare il colce subito o mantenerlo in frigorifero anche per 2/3 giorni.

Assemblamento

Ora si versa un cucchiaio di composto su un dischetto e lo si copre con un altro, sigillando con cura le estremità.

Infine si copre la superficie con lo zucchero fondente e la si decora con granella di mandorle.

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